Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Dannata93    24/07/2011    0 recensioni
Merope ha quattordici anni quando suo padre e suo nonno gli danno finalmente il permesso di frequentare la scuola di magia e stregoneria più famosa del mondo magico: Hogwarts.
Fin da bambina si era sempre domandata il perchè di questo loro strano comportamento iper protettivo, ma presto un'oscura verità cambierà drasticamente la sua vita, rispondendo a tutte le sue domande.
FF ambientata durante il quarto libro della saga di Harry Potter
Dannata93
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: George Weasley, Nuovo personaggio, Severus Piton, Un po' tutti
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Prigioniera'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
hnghhg
Il Primo Ricordo

<< Avete controllato nella Foresta Proibita? >> domandò Silente ai due insegnanti che aveva di fronte cercando di rimanere calmo; ormai, Merope era scomparsa da più di quattro ore.
<< Mi sono spinta verso la parte più fitta, ma non l'ho trovata, Albus>> rispose Minerva girandosi nervosamente la bacchetta tra le mani.
<< Capisco, avete guardato anche in tutti i laboratori?  >>
La strega annuì dispiaciuta. << Si, Piton ha perquisito l'intera scuola>>
Nel sentire il suo nome, l'insegnante di Pozioni parve svegliarsi da un sogno ad occhi aperti. << MI AVEVA PROMESSO CHE QUI NON AVREBBE CORSO RISCHI! >> urlò sbattendo i pugni sulla scrivania del Preside. << MI AVEVA GIURATO CHE SAREBBE STATA AL SICURO. INVECE, MIA FIGLIA E' SPARITA, SILENTE! >>
<< Severus, io... >>
<< STIA ZITTO, NON VOGLIO SENTIRE LE SUE SCUSE. IO RIVOGLIO MIA FIGLIA! >>
<< Credi che io non sia preoccupato per la sua sorte? >> sbottò Silente alzandosi minacciosamente in piedi.
La temperatura sembrò quasi calare all'interno dello studio e gli insegnanti ammutolirono stupiti, non l'avevano mai visto così furioso.
<< Molto probabilmente Merope si trova con Voldemort in questo momento e sono sicuro che sa, Severus. Prega solo che la mente di Mery sia abbastanza forte da resistergli, altrimenti non potrai tornare da lui come suo seguace >>
<< Non mi importa niente della mia copertura >> protestò Piton mettendosi a sedere. << Voglio solo rivederla viva >>
<< Non potrai sottrarla a Lord Voldemort nelle vesti di uomo pentito e fedele a Silente, Severus >> si intromise Minerva. << L'unico modo è convincere l'Oscuro Signore che la tua fedeltà non ha mai vacillato, solo così avrai la possibilità di salvarla >>
<< Minerva ha ragione. Devi tornare da lui come suo seguace, non come suo nemico >>
<< E cosa dovrei fare finché non ritorna? >> domandò prendendosi il viso tra le mani.
<< Semplicemente aspettare >> disse dolcemente Silente. << Non abbiamo altra scelta >>
<< Cosa dirà agli studenti? >> chiese infine la McGranitt. << Non sarà facile mentirgli una seconda volta, soprattutto a Weasley e agli altri >>
<< Vedremo di trovare una scusa credibile >>


George e gli altri scesero in cortile senza dire una parola e si sedettero sull'erba umida.
Uno solo di loro non imitò il gruppo e si allontanò verso il Lago in silenzio.
Fred sospirò tristemente nell'osservare il gemello allontanarsi lentamente. << E' la prima volta che lo vedo così a terra >> affermò sdraiandosi.
<< Anche tu staresti così se la tua ragazza fosse scomparsa >> mormorò Hermione stropicciandosi gli occhi arrossati; aveva l'aspetto di una che aveva passato la notte in bianco. << Silente credeva davvero che ci saremmo bevuti quella ridicola scusa? >>
<< Ci sperava >> disse Harry. << Gli altri ci hanno creduto soltanto perché non l'hanno più vista dopo che siamo stati chiamati al campo di Quidditch, ma anche Cedric non mi sembrava molto convinto dalle parole di Silente >>
<< Già era troppo allegra per aver avuto un malore a causa dello stress>> concordò Ron giocherellando distrattamente con una figurina. << E per darla a bere anche ha noi la McGranitt ci ha raccontato che era dovuto alla terribile esperienza dell'altro giorno, ma l'avete vista in faccia? Si vedeva benissimo che era preoccupata >>
<< Che sia stata rapita dallo stesso uomo che ha messo il tuo nome nel calice? >> domandò Fred.
<< Può darsi >>In realtà lui aveva un'altra teoria, ma preferiva rivelarla solo a Ron ed Hermione.
Dopo alcuni minuti di silenzio il rosso si alzò di scatto da terra. << Beh, io vado da George >> li salutò correndo verso il Lago.
Quando si fu allontanato, Harry espose i suoi sospetti agli amici. << Vi ricordate quando abbiamo incontrato Merope per la prima volta? >>
Ron rise. << E' come dimenticarlo? E' stato il giorno più bello della mia vita >> disse riferendosi a quello che aveva fatto a Malfoy.
<< Quando mi sono presentato, lei mi ha guardato quasi con odio e la cicatrice ha iniziato a bruciarmi >>
Hermione lo guardò accigliata. << Pensi che Merope c'entri qualcosa con Tu-Sai-Chi? >>
<< Si >> ammise con un filo di voce. << Potrebbe essere una sua parente. Guardandola bene, assomiglia molto al Voldemort che era uscito da qual diario >>
<< E' impossibile >> protestò Hermione. << Stiamo parlando di Merope! Non può essere uan seguace di Lord Voldemort né tanto meno una sua parente >>
<< Perché? >>
<< Perché io la conosco meglio di voi! >> affermò spazientita la strega. << E poi, è figlia di Piton >>
Harry e Ron si guardarono. << Ma sarà vero? >> osservò Ron, facendo vacillare le certezze di Hermione.

Intanto, al Lago, George se ne stava sdraiato sulla sabbia ad occhi chiusi, cercando di calmare la rabbia che lo attanagliava.
Perché Silente si era rifiutato di dirgli la verità? Aveva cercato in tutti i modi di convincerlo a dirgli cosa era realmente successo a Merope, ma inutilmente.
Persino Hagrid aveva continuato con quella scusa assurda. << Merope ha avuto un malore per via di quello che ha passato ieri. Piton e Silente hanno pensato che fosse meglio riportarla a casa. Mi dispiace che non possa finire l'anno, ma la salute viene prima di tutto >> gli aveva detto nervosamente il gigante prima di scappare alla sua lezione di Cura delle Creature Magiche
Credevano forse che era stupido? Quando l'aveva salutata, Mery stava benissimo, era solo impaziente di scoprire in cosa consisteva la terza prova. << A dopo >> gli aveva detto rubandogli un piccolo bacio, ma non era più tornata.


L'ufficio di Piton era immerso nell'oscurità, mentre il suo occupante sedeva alla scrivania con la testa tra le mani.
Non aveva mantenuto la promessa. << So di averti deluso, Penny >> disse illuminando con la bacchetta la foto di lui e Penelope che stringevano la piccola Merope.
Quella foto era stata scattata il giorno del primo compleanno di Mery, l'unico a cui aveva partecipato anche sua madre.
Chiuse gli occhi e si immerse nei ricordi lontani...

Si sedette stancamente sul diveno, era appena tornato da una missione e si sentiva esausto.
Stava quasi per addormentarsi quando dei lievi colpi alla porta lo fecero scattare in piedi con la bacchetta sfoderata.
Guardò l'orologio. Erano le quattro passate.
Sospettoso si avvicinò alla porta. << Chi è? >> disse con la mano sulla maniglia, puntando la bacchetta contro la porta.
<< Severus >> mormorò sollevata una voce di donna e Piton aprì di scatto la porta.
Davanti a lui c'era l'ultima persona che avrebbe immaginato di poter rivedere. << Penny >> disse incredulo lasciandola passare, controllando che nessuno l'avesse seguita.
Quando richiuse la porta, si sentì abbracciare dalle sue braccia sottili. << E' bello rivederti, Sev >>
Voltandosi verso di lei ricambiò la stretta con foga. << Pensavo che fossi morta >> esclamò sollevato.
Un suono inatteso lo riportò bruscamente alla realtà.
<< Attento, così la soffochi >> disse scherzosa la donna togliendosi pesante mantello coperto di neve.
Attaccata al corpo della madre, grazie ad un abile intreccio di vestiti c'era una neonata dai folti capelli neri, nonostante avesse poco più di una settimana.
Severus la guardò shoccato, senza dire una parola.
Era la bambina più bella che avesse mai visto, ma non lo avrebbe ammesso neanche sotto tortura.
<< Ti presento Merope >> disse Penelope liberando la piccola e poggiandola sul divano.
<< E'... è... >> balbettò incapace di formulare la frase.
<< Si, è mia figlia >> rispose sorridente la strega senza staccare gli occhi dalla bambina. << Ed è anche sua figlia >> nel pronunciare quelle parole il sorriso si spense dalle sue labbra. << Ho bisogno di un posto dove nasconderla, Sev >> disse senza tanti giri di parole.
<< Perché non sei andata dai tuoi? Lì sareste state più al sicuro! >> esclamò ritrovando l'uso della parola. << Sai bene che io faccio parte dei Mangiamorte! Potrei chiamarlo in qualunque momento, anche adesso >> sbraitò mostrandole il Marchio Nero.
Penelope lo guardò senza provare la minima paura. << Ho provato ad andare da loro e mi hanno cacciata non appena hanno capito di chi è figlia Merope e così sono venuta da te perché so bene che non mi consegneresti mai a Voldemort. Tu ti fingi malvagio, ma in realtà ai un grande cuore, Sev >>
Con un sospiro rassegnato, Piton la guidò al piano di sotto ed accese la luce della stanza che un tempo era stata lo sgabuzzino.
Era piccola e priva di finestre, ma era il luogo più sicuro della casa.
<< Grazie >> disse la strega dandogli un piccolo bacio sulla guancia.


Piton era rosso di vergogna, mentre guardava la piccola Merope tentare invano di aprire uno dei due regali. << Capisco la torta e i regali, ma perché diamine mi hai fatto indossare questo stupido cappellino? >>strillò imbarazzato, scatenando le risate della strega. << Suvvia, Sev. E' il suo primo compleanno. Taglia la torta per favore >>
Con un grugnito scontento si apprestò ad eseguire gli ordini, tagliando il dolce dall'aspetto tutt'altro che invitante. << L'hai fatto tu? >> domandò cauto, pregando in una risposta negativa.
<< Certamente >> rispose allegra Penelope, mettendo a sedere la bambina sul tavolo che stava studiando eccitata il suo nuovo giocattolo un peluche a forma di unicorno. << Vediamo cosa ci ha regalato lo zio Sev >> esclamò la madre eccitata aprendo il secondo regalo.
Si zittì all'istante, non appena prese in mano la piccola sfera che conteneva una fedele riproduzione in miniatura di Hogwarts.
Era molto simile a quelle Babbane, con l'unica differenza che il tempo cambiava in base all'umore di chi gli era vicino.
<< In questi giorni era ad Hogsmeade, quindi non ho potuto prendergli niente di meglio >> mormorò pensando che il regalo non le fosse piaciuto.
<< Taci >> lo rimproverò la donna senza guardarlo, mentre sul castello era iniziata a scendere la neve.
Con un sorriso nostalgico la diede alla bambina che, non appena la prese in mano, la studio per diversi minuti, mentre la neve veniva sostituita da un sole abbagliante.
<< Le piace >> disse semplicemente Penelope stringendo entrambi in un abbraccio.


Rilesse più volte la lettera incapace di credere a ciò che l'amica gli aveva scritto.
Morta, Penelope era morta. L'aveva lasciato solo, ed era tutta colpa sua.
Nella stanza al piano di sotto, sentì Merope scoppiare in un pianto disperato e scese di corsa da lei.
Si fiondò all'interno della stanza e si avvicinò a lettino, prendendola, per la prima volta in bracci sul comodino, nella sfera che gli aveva regalato pochi mesi prima era scoppiata una forte tempesta.
Sapeva che era dovuto non solo al suo dolore, ma anche a quello della piccola che, in qualche modo, sembrava avere capito tutto.

<< Perché dovrei aiutarti? >> domandò freddamente Silente guardandolo con disgusto. << Penelope mi aveva detto che tu eri un uomo pentito, invece davanti a me vedo solo un Mangiamorte in cerca di qualcuno che si occupi della bambina al posto suo >>
<< I-io non sono in grado di prendermene cura >> balbettò disperato cercando di riprendere il controllo, ma quello sguardo lo terrorizzava. << Non sono la persona adatta a farlo >>
<< Penelope pensava che tu lo fossi >>
<< Si sbagliava >>
<< No, sei tu che ti sbagli, ragazzo >> replicò deciso il vecchio. << Prova a riflettere, saresti veramente disposto ad affidarmi la bambina senza avere più nessun contatto con lei? >>
Piton spostò la sua attenzione sulla piccola che giocava poco lontano in mezzo al prato con delle piccole margherite.
Per la prima volta in vita sua aveva trovato qualcuno che aveva un disperato bisogno di lui, ma come poteva un Mangiamorte crescere una bambina?
<< Lei mi aiuterà? >> chiese infine anche se non era del tutto sicuro che quella fosse la scelta giusta.
Il volto di Silente si aprì per la prima volta in un sorriso. << Certo, mio caro Severus >>

Da quel giorno era iniziata la sua avventura come padre di una piccola strega testarda.
Gli anni erano trascorsi veloci, troppo veloci...
Aveva provato una gioia immensa nel vederla fare i primi passi e quando aveva lanciato il suo primo incantesimo sul gatto della vicina.
Ancora non riusciva a capire cosa spingesse Merope ad amarlo tanto...
Era Silente quello che la faceva divertire, mentre lui si occupava della sua istruzione e i litigi con la figlia erano all'ordine del giorno.
Ricordava bene il loro litigio più violento come se fosse ieri.
In quel periodo aveva già i nervi tesi per via della lezione pratica che aveva fatto a Merope pochi giorni prima sull'Incanto Patronus.
Era riuscito a resistere alla tentazione di strappare la bacchetta di mano alla ragazza per puro miracolo, quando aveva visto comparire un luccicante serpente dalla sua punta.
Merope l'aveva guardato raggiante, guidando l'animale con la bacchetta che un tempo era appartenuta a sua madre. << CI sono riuscita >> aveva esclamato mentre il rettile si dissolveva, ma lui era rimasto in silenzio tenendo dentro di sé le sue paure, ma quando era entrato nella camera della strega e aveva trovato due piccoli serpenti nascosti sotto il letto non era riuscito più a trattenersi ed era esploso.  << MI DEVI SPIEGARE COSA CI FANNO QUESTI COSI IN CAMERA TU >>
<< Hanno paura >> gli aveva detto la ragazza che aveva da poco compiuto dodici anni. << Mi hanno detto che sono spaventati, per questo li ho portati con me >>
<< TU NON DEVI PARLARE CON I SERPENTI! >>
<< PERCHÉ' NON POSSO PARLARE CON LORO? >> aveva risposto a tono. << LORO MI CAPISCONO MOLTO MEGLIO DI TE! >> e si era rinchiusa nella sua stanza.
Solo l'arrivo di Silente aveva riaggiustato le cose, come aveva sempre fatto del resto.
Eppure lo aveva incolpato per la scomparsa di Mery senza esitare anche se sapeva bene che era lui l'unico colpevole.
Severus Piton aveva fallito di nuovo.

Aprì gli occhi.
Si trovava in una piccola stanza buia, sdraiata su un letto dalle lenzuola coperte di polvere.
<< Ciao, Merope >> la salutò una voce rauca e fredda. << Come ti senti? >>
La ragazza si voltò lentamente verso la figura raggomitolata sulla poltrona poco distante da letto e rabbrividì disgustata. << Non lo so >> rispose distogliendo lo sguardo da quel bambino tutto pelle e ossa, con gli occhi rossi come il sangue. << Mi fa un po' male la testa >>
<< Ti passerà vedrai >> la rassicurò.
<< Posso andare a fare colazione >> domandò nel sentire il suo stomaco protestare affamato
<< Non è il momento di fare colazione. Adesso devi allenarti con le maledizioni >>
Abbassò lo sguardo mortificata. << Me n'ero dimenticata >> disse alzandosi dal letto. << Con quale devo esercitarmi per prima, padre? >>
Lord Voldemort sorrise, l'incantesimo gli era riuscito perfettamente, anche se gli aveva consumato quasi tutto il poco potere che aveva.
La mente della strega era riuscita a resistergli, bloccandogli ogni accesso ai suoi ricordi, così aveva deciso di modificare la sua memoria, utilizzando un incantesimo molto rischioso che sostituiva i ricordi di coloro che lo subivano con altri creati da chi lanciava l'Incantesimo, imprigionando quelli vecchi in un angolo remoto della mente della vittima.
Era un incantesimo complesso che poteva causare la morte, ma non era successo ed ora, aveva una nuova seguace che gli era fedele, molto più di tutti i suoi Mangiamorte messi insieme, persino di Bellatrix.
<< Inizia con l'Avada Kedavra >>
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Dannata93