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Autore: Alice_Alyss    25/07/2011    3 recensioni
Amy e Shadow sono due ragazze in cerca di loro stesse. Non ricordano nulla del loro passato e delle loro famiglie, ma per qualche inspiegabile ragione sono connesse in modo particolare da un ciondolo. In una delle loro avventure faranno la conoscenza della misteriosa organizzazione Pandora, che vuole il loro aiuto a tutti i costi a causa di un misterioso avvenimento...
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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I più grandi dolori sono quelli

Di cui noi stessi siamo la causa
- Sofocle

Lottie's POV

- Avanti, forza! Non ho intenzione di tardare un solo minuto, intesi? - rimproverai i miei compagni con stizza.
Quella situazione stava diventando veramente irritante: non avrei mai voluto trattare così le persone più care che avevo al mondo. Eppure nessuno di noi si sarebbe potuto permettere il minimo errore. In special modo io, il capo, a cui era stata affidata la missione più importante degli ultimi cento anni per i Baskerville.
- Charlotte! Smettila di gridare come una vecchia suocera. La tua altresì voce cristallina si sta rivelando alquanto odiosa. –
Suppongo che avrei dovuto immaginarlo. Leo Baskerville non avrebbe perso occasione di avere l’ultima parola su qualsiasi cosa. Ordinai a Lion di fermarsi.
Scesi con un grazioso salto dalla sua groppa e andai a fronteggiare quell’insolente ragazzino in tutta la mia più che discutibile altezza.
Sarai anche intelligente, te lo concedo Leo. E nella tua anima risiederà anche un pezzo di quella di Glen, ti concedo anche questo. Ma sei pur sempre un ragazzino. Scorbutico, per giunta. Quindi chiudi il becco o ti rispedisco da Zai Vessalius a calci nel sedere. Il capo sono io. – sottolineai per bene l’ultima parola, in modo da affermare la mia autorità. Ma avrei dovuto sapere che non sarebbero bastate poche minacce a frenare la sua lingua biforcuta.
- Che cosa dici, Capelli Rosa?! Il capo sono io. L’hai detto tu stessa che in me risiedono i poteri del grande Lord Baskerville, perciò temo dovrai farci l’abitudine. – sorrise falsamente divertito. –Non dare troppi ordini, cara Lottie, o la gente inizierà a stancarsi delle tue educatissime maniere. –
- Chi ti credi di essere , razza di bamboccio? Zai ha affidato a me il comando della missione. Devi dare ascolto a me, a me soltanto, chiaro? Non farti venire strane idee o sarò costretta a ucciderti personalmente piuttosto che aspettare che lo faccia uno dei Prescelti. –
Senza mai abbassare il cappuccio rosso e continuando a camminare con espressione imperturbabile, Leo rispose – Puoi evitare di mettere sempre le cose sul piano di morte e omicidi? Ti stai rivelando monotona, Capelli Rosa. –
Rimasi ferma col mio chain, incapace di rispondere. Lasciai che gli altri due compagni mi superassero.
Oh, proprio lui, quell’insolente si permetteva di dire a me tali cose?!
- Chiedo scusa, Lord Baskerville – improvvisai un patetico inchino – ma vorrei rammentarle che lri è la causa della morte del suo precedente padrone nonché migliore amico, dico bene?
Udendo il mio sarcastico discorso si fermò di botto, serrando i pugni. Dopo di che esplose – Oh, certamente signorina. Almeno io ho dovuto abbandonarlo per cause esterne a me impossibili da gestire invece che seguire con sguardo innamorato un certo albino cieco e uno psicolabile che credevo potesse portarmi alla Sealing Stone di Glen! –
- Che cosa? – urlai di rimando – Ma come osi? Sai benissimo che la morte di Fang non è avvenuta a causa mia. Come avrei potuto lasciarlo morire di mia spontanea volontà, eh? – sentii una feroce rabbia montarmi dentro e calde lacrime salirmi impetuose agli occhi.
- Potrei farti benissimo la stessa… -
- Piantatela voi due! – Lily si frappose in mezzo a noi, come se il suo gesto servisse a dividere il risentimento e la rabbia che provavamo verso le nostre azioni.
- Lily… - sussurrai dispiaciuta, chinandomi ad abbracciare il corpicino esile della persona più simile a una sorellina avessi mai avuto.
Il volto di Leo si contrasse in un’espressione di puro disgusto, come se il solo osservare manifestazioni d’amore fraterno lo rendesse sempre più debole al suo interno. Il che era probabilmente vero.
Sciolsi l’abbraccio e caricai Lily sulla groppa di Lion mentre Doug mi osservava con sguardo preoccupato.
Non ci voleva un genio per capire che era deluso. Deluso per il comportamento infantile che assumevo quando Leo era nei paraggi. Deluso per il fallimento che avrebbe avuto quella stupida missione campata in aria da un Zai Vessalius troppo scosso dai gravi disordini verificatisi nell’ Abisso. Deluso per la morte del nostro amico Fang.
Durante il tragitto che ci separava da Villa Rainsworth mi chiesi se stessi facendo la cosa giusta.
Una parte di me era piena di energia, dinamica, desiderosa di combattere e assaporare il dolce gusto della vittoria; ma un’altra, forse più piccola, era svuotata e dolorante, intorpidita dal grave senso di colpa che aleggiava come una mano scheletrica e avvizzita posata sul mio già spezzato cuore. Una mano che si faceva sempre più gelida col passare del tempo.
Fang… il pensiero della sua morte mi tormentava. Rivivevo spesso con gli occhi della mente quegli ultimi momenti, quegli ultimi attimi che erano in procinto di separarmi per sempre dal mio adorato fratello.
Leo aveva ragione. La sua morte era avvenuta a causa mia, per la mia stupida voglia di primeggiare e mostrare tutto l’orgoglio di cui ero capace. Mi chiesi se oramai me ne era rimasto anche solo un po’, d’orgoglio. “Ma si”, mi dissi, “ a giudicare da come sbraito con quel ragazzino ne ho ancora molto da sfoderare. “
Leo Baskerville stava rendendo le cose effettivamente impossibili con quel caratteraccio che aveva.
 Nessuno di noi era sicuro del fatto che fosse veramente l’ancora che teneva sospesa su questa terra lo spirito di Glen… ma di cosa si poteva essere sicuri in questi tempi? Perfino l’ Abisso aveva deciso di rivoltarsi alla sua stessa natura.
Scossi la testa, irritata. Questa volta non avrei lasciato scampo a quegli scellerati della Pandora. Nessuno dei miei compagni avrebbe dovuto pagare di nuovo per le mie azioni sconsiderate.
Quel giorno pensai più di quanto avessi mai fatto nella mia intera vita. Fu una bizzarra sensazione, estraniarsi dal mondo. Anche quando in me prendevano vita i ricordi dolorosi di un passato dimenticato riuscivo sentirmi leggera come una piuma.
Arrivò un momento in cui le mie considerazioni raggiunsero l’ apice, dove ero completamente assorta nella battaglia interiore in cui mi ero cacciata.
Fu allora che lo sentii.
Mi bloccai con mezzo piede in aria. Voltai la testa in modo lento e calcolato verso la fitta rete di boscaglia in cui mi sembrava di aver intravisto una figura conosciuta.
- Lottie? – sentii la voce di Lily chiamarmi, ma ormai avevo superato un confine invisibile in cui non riuscivo a sentire nient’altro se non i battiti del mio cuore e il pulsare del sangue nella mia testa.
Improvvisamente ebbi voglia di vomitare. Sembrava che tutto accadesse alle persone sbagliate. Sempre alle persone sbagliate.
- No! – gridai con quanto più fiato riuscissi a trovare in gola. Urlai una seconda volta verso la piccola breccia fra gli alberi che mi aveva permesso di vedere il volto di quel patetico ragazzino. Non era giusto. Non doveva finire così. I miei sogni, i miei progetti… non sarebbero volati via come carte al vento solo per colpa loro. “O per colpa mia?” mi sorpresi a pensare.
- Lottie? Lottie! – qualcuno mi prese per le spalle e mi cinse in un abbraccio. Mi morsi forte le labbra per evitare di urlare al mondo ciò che avevo visto; ma cercai di tenerle ancor più strette per non strillare in faccia al mio interlocutore.
Vincent Nightray era sbucato dal nulla e mi accarezzava dolcemente i capelli, mormorando parole secondo lui in grado di rassicurarmi.
Che verme schifoso.
Mi liberai con forza dall’ abbraccio e camminai con fare tranquillo verso Lion, evitando di guardarlo.
Ero convinta che lui lo sapesse. Non poteva esser sfuggita un’ informazione del genere alla sua mente acuta. Mi chiesi per la terza volta in quel giorno se stessi facendo la cosa giusta.
- Cos’è successo? Lottie, ti prego. – Lily mi fissava con occhi pieni di lacrime. Cercai di allargare le labbra in un sorriso e le diedi un bacio sulla guancia. Dopodiché chiesi al ragazzo biondo dallo sguardo ferito – Siamo arrivati, presumo? –
- Si, siamo… -
- E quindi cosa diavolo sai, eh?! Ci sei tu dietro tutta questa storia! – non potei più fare a meno di girarmi e notare il suo volto perplesso e stupefatto.
- Cosa so? Cosa vorresti dire con questa domanda? Io non capisco. – i suoi occhi eterocromi erano sbarrati e d’improvviso capii. Lui non era a conoscenza di nulla.
“Fantastico! “ pensai.
Saltai vicino a Lily e ordinai il mio chain di correre più veloce che poteva.
In questo modo sarei riuscita a non pensare a Fang, a Glen, a Leo e alla mia famiglia, col vento furioso che mi scompigliava i capelli. Forse sarei riuscita perfino a non pensare al volto di Elliot Nightray che mi fissava tra i rami con espressione divertita.

Angoletto autrice
Zaooooo! XD Sono riuscita a scriverlo, yeah! *urli di gioia*  Anticipo solo che manca soltanto il prossimo capitolo per assistere alla prima scazzottata della serie ^^
Ringrazio:
Newrah_ , per le sue dolcissime e toccanti recensioni xD venate da un profondo e rinfrancante umorismo. Grazie Newrah_ill, senza di te non saprei come fare!!;
Blackfear: per il suo grande aiuto da addetta "trova-citazioni" (anche se l'ultima è opera mia!). Mi spiace tanto che non riesca a entrare nel suo account in questo periodo. Spero riesca a trovare una soluzione il prima possibile! Le sue mitiche e fantastiche recensioni mi mancano seriamente.
Bè, vi lascio un altro odioso cliffhanger.
Amy e Shadow non vi deluderanno!
Alice_Alyss


  
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