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Autore: TheScientAri    01/08/2011    0 recensioni
E non ce lo ricordiamo nemmeno, il principio. Il nostro primo sbaglio. Il primo vagito.
Non ce lo ricordiamo nemmeno.
Come non ricordiamo il nostro primo sogno o la prima canzone d'amore che abbiamo ascoltato.
L'abbiamo fatto e basta. Quel che è stato è stato, eppure non possiamo fare a meno di dimenticarlo.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I'm going back to the start

 

Nobody said it was easy,
Oh it's such a shame for us to part.
Nobody said it was easy,
No one ever said it would be so hard.
I'm goin' back to the start.

(The scientist-Coldplay)

 

Non ero mai stata innamorata e sinceramente credevo che l'amore non mi avrebbe mai presa sul serio. Io ridevo e basta. Di tutto. Fino a sembrare scema, alle volte. Ridevo anche dell'amore stesso, e nessuno me ne faceva una colpa. Solo io.
Credevo che l'amore sarebbe stato alla larga da me, esattamente come io stavo alla larga da lui.
Ovviamente mi sbagliavo. Non ho mai avuto ragione, su questo genere di cose. Credevo, non credevo. Tante parole. Nessuna giusta.
Sono io, dopotutto. È sempre andata così, fin dal principio.
E non ce lo ricordiamo nemmeno, il principio. Il nostro primo sbaglio. Il primo vagito.
Non ce lo ricordiamo nemmeno.
Come non ricordiamo il nostro primo sogno o la prima canzone d'amore che abbiamo ascoltato.
L'abbiamo fatto e basta. Quel che è stato è stato, eppure non possiamo fare a meno di dimenticarlo.
Sono cresciuta senza fiducia nell'istruzione e con l'amore per le cose dimenticate.
Sono cresciuta con la speranza nascosta in un angolo del cuore.
Speranza che si è trasformata in pura illusione col trascorrere del tempo.
E non credevo in niente, nemmeno in ciò che avevo davanti agli occhi.
Quando lui è arrivato, ho sprecato una buona percentuale del mio tempo ad odiarlo.
Tempo perso. Odiare quello in cui non si crede è tempo perso.
Ed è strano, ma non credevo in lui. Non ho mai creduto in nessuno, nemmeno in me stessa.
Soprattutto non in me stessa.

 

§§§

 

Mi salutava per i corridoi, se ci incontravamo.
Lo salutavo anch'io.
Perché no? Mi dicevo, senza capire che la vera domanda non era quella.
Mi salutava per i corridoi, se ci incontravamo.
È nei corridoi che è iniziato il nostro odio.
È nei corridoi che siamo iniziati noi.
Precisamente, non sono sicura di ricordare come sia successo.
Direi che sono quasi sicura di non ricordarlo.
Probabilmente è successo perché io in lui non ci credevo.
Probabilmente è successo perché lui in me non ci credeva.
Ma chi lo farebbe dopotutto?
Serate d'odio e giornate d'amore.
Notti insonni passate a pensare come ferirci, come vincere la battaglia e la guerra.
Giornate trascorse a salutarci con baci a fior di labbra nei corridoi, sfioramenti di mani e di sguardi.
Veleno di parole e di occhi, quando non ci vedevamo credevamo di odiarci.
E poi tutto diventava indistinto. L'amore sfoca le cose.
L'amore sfoca le persone e le mischia l'una con l'altra finché non diventano indistinguibili.

  
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