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Autore: elfin emrys    01/08/2011    3 recensioni
Uther è un comico molto famoso, con una vita felice. Ma c'è un messaggio. L'ultimo messaggio di Igraine, prima di sparire dalla sua vita, partita lontano. E delle incongruenze nella loro storia. E se...
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Merlin e Arthur stanno insieme da tempo, ma compare per il primo un nuovo spasimante che metterà il bastone fra le ruote a Arthur.
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Morgana è un'avvocato che, un giorno, scagiona per sbaglio un'assassina, Sophia. Affoga nel Tamigi, dopo una dura lotta, ma il corpo non viene ritrovato. Morgana ha un brutto presentimento.
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Gwen e Lancelot hanno una storia d'amore, ma un malinteso li porterà lontani...
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altro Personaggio, Un po' tutti
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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Stupida lavatrice!

 

Quarta impressione: cattivissima.

Sin da quella mattina quando si svegliò, Arthur capì perfettamente che quella non doveva essere la sua giornata. Appena aperti gli occhi, notò che Merlin non stava accanto a lui, come invece doveva essere. Vide solo un biglietto messo sul cuscino con su scritto in stampatello “Vado al supermercato e al sex shop: non ti preoccupare, tornerò entro mezzogiorno”. Il biondo urlò e si arrabbiò molto: da quando il suo compagno era stato rapito non l'aveva lasciato solo un attimo per paura che potesse risparire, ma quel cretino era dovuto andare a fare la spesa! Arthur giurò a se stesso che quando sarebbe tornato l'avrebbe incantenato a sé con delle manette.

Quinta impressione: ancora peggio della quarta.

Quando Arthur andò nello stanzino, trovò un altro biglietto da parte di quel defici... voleva dire, da parte del suo fidanzato: “Non abbiamo abiti puliti: i tuoi li ho già lavati e stesi, lava i miei (bianchi, neri, colorati, anche tutto insieme usando il detersivo apposito)”. Il biondo si passò una mano fra i capelli, prendendo tutti i pochi abiti di Merlin e buttandoli con poca grazia nella lavatrice, mettendoci il detersivo e accendendola. O meglio, cancelliamo “accendendola” perchè non fu semplice. Anzi, cancelliamo anche “ buttandoli con poca grazia nella lavatrice” e anche “ mettendoci il detersivo” perchè neanche quello fu una passeggiata. Infatti quell'infame lavatrice di marca italiana aveva deciso di mettersi contro di lui e quindi faceva i capricci. Arthur ci mise una mezzora buona ad aprire lo sportello e in quel lasso di tempo utilizzò non solo le mani, ma anche dei coltelli, delle matite, dei temperini, un piede di porco (?) e una macchina fotografica. Alla fine riuscì ad aprire quell'aggeggio infernale con quest'ultimo oggetto, benchè non avesse capito come aveva fatto. Comunque, mise tutto dentro. Ma la vera impresa fu il detersivo, che aveva deciso anche lui di non aprirsi: un complotto contro il nostro bel Tintagel era in atto! Dopo vari tentativi con i denti, Arthur prese uno schiaccianoci e lo utilizzò per togliere quello stramaledetto tappo, che si ruppe. Il biondo fece finta di non farci caso, mettendolo nell'apposito “cassettino” (che comunque ci mise un quarto d'ora ad aprire). Peccato che rovesciò gran parte del liquido a terra. Imprecando, l'uomo decise di pulirlo dopo, preferendo accendere prima la lavatrice. Non lo avesse mai deciso! Mentre spingeva i bottoni scivolò miseramente sul detersivo a terra, cadendo con un gran tonfo. Rimase sdraiato per una trentina di secondi, prima di rialzarsi e finalmente pulire. Infine, finì di accendere la lavatrice. Ma solo alla fine.

Sesta impressione: da male in peggio.

Uscì dallo stanzino con un livido sul sedere, irritato e pieno di detersivo fra le mani. La giornata non poteva che migliorare a quel punto, ma Arthur ebbe la sventurata idea di dire le ultime parole famose “Guarda il lato positivo: peggio di così non può andare!”. Appena ebbe finito di dire l'ultima lettera di quella frase iettatrice che qualcuno suonò al campanello. Quando il biondo aprì non trovò nessuno, ma vide un grosso pacco regalo con un biglietto. Purtroppo per lui, cosa poteva fare se non leggerlo? “Al mio amatissimo Merlin, creatura celestiale, da Gwaine”. Il viso del Tintagel divenne rosso di rabbia, portò dentro il pacco e sbattè la porta. Mise il regalo davanti al divano, fissandolo con immenso odio, mentre il dono sembrava dirgli con una vocina degna di un personaggio dei cartoni “Che cosa ti ho fatto io di male?!”.

Settima impressione: da peggio a... “peggissimo”!

Mentre fissava l'enorme pacco, gli arrivò un messaggio al cellulare. Arthur lo fissò con rabbia, prima di tirare un grande sospiro per mantenere un minimo di dignità (se mai ne aveva avuta una): “Ah Ah, Arthur! Non riuscirai mai a allontanarmi da Merlin! è_é Gwaine”. Il biondo tirò il cellulare a terra che per fortuna cadde su un tappeto morbido e non si ruppe. Il Tintagel si alzò furioso: i muscoli delle gambe, delle braccia e del collo erano tesi come non mai e in evidenza. Imprecando contro un certo “pazzo maniaco dal nome che inizia con la G, finisce con la E e in mezzo c'è Wain”, Arthur decise di farsi una doccia. Almeno quella in quella schifosa giornata, fu piacevole. Purtroppo per il Tintagel, le sventure non erano ancora finite.

 

Merlin salutò il gentilissimo fruttivendolo prendendo le buste con dentro varia frutta. Un bel sole sembrava baciargli il viso (il sole bacia i belli, no?) mentre un bel vento fresco gli scompigliava i capelli neri. L'uomo guardò il cielo sorridendo.

Ottava impressione: la migliore di tutte.

Il moro continuò a camminare, pensando ridacchiando alla faccia che aveva fatto Arthur a vedere il biglietto che gli aveva lasciato, anzi, i due biglietti. Probabilmente quando sarebbe tornato a casa lo avrebbe trovato rosso in viso e con del fumo che gli usciva dalle orecchie. Improvvisamente sentì un “Attentoooooooo!” che lo fece voltare ma non fece in tempo a voltarsi completamente che...

-Oh Cielo! Scusa scusa scusa scusa scusa scusa scusa scusa scusa! Non volevo, mi dispiace!

Il moro alzò lo sguardo sulla adolescente che stava prendendo le buste e gliele stava porgendo e al ragazzo accanto a lei che gli tendeva la mano per aiutarlo ad alzarsi. Merlin non capiva cosa stavano dicendo e cosa stava succedendo, quando notò i vestiti scuri macchiati irrimediabilmente da della vernice bianca indelebile.

-...??

-Ricompreremo i vestiti, pagheremo i danni! Ci dispiace tantissimo: stavamo portando i barattoli di vernice a casa in tandem e siamo passati su una...

-What? Sorry but I don't understand!

I due si guardarono attentamente, sussurrando un “E adesso?”. Intanto Arthur nell'appartamento sentì che la lavatrice aveva finito. Andò a togliere i panni, ma...

-Noooooooooooooooooooooooooooo!!!!!

 

-Chiama Lancelot, Gwen.

-Ma non mi risponderebbe! E' da questa mattina che provo a chiamarlo ma mi rifiuta sempre la chiamata!

Morgana sbuffò, massaggiandosi le tempie.

-Va bene. Io esco per andare a prendere le cose per... il nostro piano.

-Ok...

-Ciao!

La donna uscì mentre l'amica prendeva il cellulare e ne guardava lo schermetto. Gwen sospirò. Provò a chiamare Lancelot, ma una voce registrata le disse che la chiamata era stata rifiutata. La ragazza fissò intensamente il tavolo davanti a sé pieno dei disegnini che avevano fatto i bambini che lei guardava all'asilo: erano molto colorati e molto belli, ma non poteva risollevarle il morale. Non quella volta. Le sue dita si mossero da sole, si portò il cellulare all'orecchio e lo sentì squillare.

-Pronto Elyan?

-Ciao sorellina!

-Ma dove sei? Ho saputo che hai lasciato il paese...

-Sì sì, ho trovato lavoro e ho seguito il mio capo.

-Ah... dove hai trovato lavoro?

-Come segretario alle dipendenze del capo di una di quelle aziende che stanno salendo in alto in questo periodo, la Gwaine SPA, la conosci?

-Ah, sì, ho capito. Beh, complimenti.

-Grazie! Adesso sto a Roma perchè il capo è dovuto andare qua per una speciale riunione... tornerò fra qualche giorno.

-Ah... ok, ciao.

-Ciao Gwen, casomai ti chiamo domani!

-Ciao.

Bip Bip Bip Bip...

La ragazza sospirò. Non si sentiva molto bene. Si alzò, cominciando ad andare verso il bagno quando la vista si oscurò, sentì le proprie gambe tremare. Il rumore di un corpo che cadeva a terra. Silenzio.

 

:::::NOTE FINALI:::::

 

Cosa è successo con la lavatrice?? Penso che l'abbiate già capito, ma da una cosa banale come quella partiranno molti capitoli Merthur con tonalità leggermente hot ;D Spero che questo capitolo non vi abbia annoiato u.u

Kiss

   
 
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