16: Il ritratto di Dorian Gray – Oscar Wilde
Prompt: giovinezza, vanità
Citazioni:
-È sempre facile esser gentili verso le persone di cui non
ci importa nulla.
-L'uomo è molte cose, ma non è ragionevole.
Sapeva bene perché la prendeva continuamente in giro,
però, si chiedeva se anche lei provasse le stesse sensazioni
quando veniva derisa o quando i suoi occhi, grigi e accusatori, si
posavano su di lei.
L’aveva odiata per anni e, per anni, si era nascosto in
quell’odio che, poco alla volta, era diventato qualcosa di
più profondo e meno dannoso. O, forse, lo era sempre stato.
Era nei corridoi quando la vide, in coppia con uno di Corvonero.
Ridevano e sembravano essere in sintonia.
Un moto di gelosia gli mosse le viscere e allora andò
incontro a loro.
“Malfoy… che diavolo ci fai qui?”
”Sto fumando, Mezzosangue, non vedi?”
”Beh, hai violato il coprifuoco,
perciò…”
“Perciò, cosa?” si era avvicinato a lei,
poggiandole le spalle al muro, chiudendole il passaggio con le sue
braccia e posizionandosi alla sua altezza. Le labbra a un soffio dalle
sue.
I suoi occhi si perdevano in quell’onice carico di
indignazione, mentre il solito ghigno di disegnava sul volto perfetto.
“Malfoy,” disse l’altro che aveva il
turno di ronda. “lasciala stare.”
“Corner…” gli occhi sempre in quelli
della ragazza. “non agitarti troppo. In fondo, basta
chiedere.”
Si allontanò da Hermione, dando una pacca sulla spalla del
Corvonero che, soddisfatto in viso, sorrise.
Sarebbe sceso nei sotterranei e avrebbe chiuso gli occhi, vedendo
stampata, sulle palpebre calate, quel sorriso che la Mezzosangue aveva
rivolto a quel mentecatto di Corner.
Sapeva che sarebbe andata così, ma credeva che stare male in
quel modo fosse il prezzo più basso da pagare per poterla
trattare ancora male e nascondere agli altri quel sentimento che lo
dilaniava dentro.
Avrebbe taciuto tutto, come sempre.
Esporsi non era una delle cose che amava fare, perciò,
decise che sarebbe rimasto sempre all’ombra di quel qualcosa
che sentiva essere più grande di lui: avrebbe continuato a
schernirla, a trattarla male e a farle male, nonostante questo lo
ferisse.
La sua infanzia- così come la sua giovinezza- non era
propriamente quello che un bambino o un adolescente desiderava vivere,
ma Draco Malfoy era riuscito a non sentirsi un perdente o il figlio di
un Mangiamorte: aveva rimandato il suo voler essere migliore
nell’aspetto fisico, per questo la vanità era
diventata il suo peccato mortale, l’unica via per andare
avanti.
Ogni volta che si guardava allo specchio, quasi provava ribrezzo per
sé stesso… poi, però, guardava dritto
in quelle iridi chiare e capiva che, da qualche parte nel suo essere,
c’era qualcosa che poteva essere bello e accettabile.
Soprattutto, l’aveva capito grazie a lei, grazie a quella
domanda che aveva lasciato alla sua rabbia la via per uscire dal cuore.
“Cosa c’è che non va?”
“Sono io che non vado, Mezzosangue.”
”Perché?”
“Perché sono un Malfoy.”
“E allora?”
”Essere un Malfoy non è facile, soprattutto
durante la giovinezza: sono sempre in mezzo ad un bivio, sempre di
fronte ad una scelta e…”
“Perché ti guardi sempre allo specchio? Per capire
qual è la strada giusta?”
“Per sentirmi migliore, almeno un
po’…”
L’aveva attirata a sé con l’inganno,
strisciando e calcolando da buona serpe quel era, dopo di che, aveva
deciso di essere sincero con lei: aveva bevuto da una boccetta del
Veritaserum e aveva deciso di farla essere parte di un po’ di
sé stesso, raccontandole di lui.
Aveva prima riso e poi pianto… e lei gli aveva posato una
mano su una spalla.
Nessun abbraccio, nessuna lacrima asciugata. Una semplice mano su una
spalla che, nonostante si fosse ritratto al tocco con aria sdegnata,
era valsa per lui più di una boccata d’aria fresca.
“Dicono che li hanno visti baciarsi.”
”Ma… si sapeva dall’inizio che sarebbe
andata a finire così.”
”Ma che dici? Io avrei scommesso su Potter.”
”Cosa succede qui?” chiese ai due compagni di
casata.
“La Granger si è fidanzata con il rosso.”
Sul suo viso si era disegnato il solito ghigno strafottente e illusorio.
Illusorio per sé stesso, perché, dietro a quella
smorfia, era celata la gelosia più assurda.
Si era seduto nella poltrona verde-argento nella Sala Comune di
Serpeverde, ma una smania dentro gli impediva di stare fermo nel corpo
così come nel cervello.
La Mezzosangue, la sua Mezzosangue nelle braccia di quel pezzente,
morto di fame, sfigato amico di San Potter.
Non riusciva a crederci, eppure, anche lui come gli altri, sapeva
benissimo che sarebbe successo, che era solo questione di tempo.
E lui, di tempo per fare qualcosa, ne aveva già perso
parecchio.
Rivide l’attimo in cui i suoi occhi si erano puntati in
quelli della ragazza, liquidi di indignazione, di paura, ma anche di
qualcosa che sentiva anche nelle sue iridi grigie.
Poi, si levò dalla poltrona e tornò nel suo
dormitorio da Prefetto.
In quel momento, tutto ciò che era di fronte a lui cadde sul
pavimento, provocando un rumore assordante.
I tocchi sulla porta non riuscivano a farlo tornare in sé,
nemmeno le urla e il suo nome chiamato dalla voce di qualcuno
sicuramente preoccupato per quel casino.
“Lasciatemi in pace.” Aveva gridato contro la porta
di pesante legno scuro, poi, si era guardato allo specchio e aveva
capito: dopo quella volta, lei non lo aveva più visto, non
lo aveva più guardato.
E l’immagine che rifletteva lo specchio era la stessa che si
presentava ai suoi occhi dorati. Non era andata a scavare nella sua
anima altre volte. Forse, non l’aveva mai fatto davvero.
Bagnò le mani con l’acqua, poi passò le
dita tra i capelli.
Era bello, l’aveva sempre saputo. Ed era ricco. Era tutto
ciò che una donna potesse desiderare.
Che la Mezzosangue non lo vedesse non era un motivo per buttare
all’aria il suo ego.
Allentò la cravatta, sbottonò i primi due bottoni
della camicia ed uscì dalla sua camera.
Avrebbe passato la notte nel suo letto, in compagnia di chi, da sempre,
lo idolatrava come credeva di meritare.
Nei pensieri, sempre quegli occhi…
Giudizio
della GIUDICIA.
Grammatica
e sintassi: 10,15/15
Come ho specificato
prima di pubblicare i risultati, ho tolto un punto
a chiunque non avesse impostato bene la punteggiatura nel dialogo. I
dialoghi, come tutto, seguono poche e semplici regole, che si
apprendono rapidamente. Le troverai sempre nel post pre-pubblicazione.
Perciò, -1 pt. Per due volte inserisci la virgola dopo un
“poi”, trattandolo come fosse un inciso, mentre
invece il discorso dovrebbe proseguire linearmente (-0,60). Ripetizione
di “quel” nella frase “Sarebbe sceso nei
sotterranei e avrebbe chiuso gli occhi, vedendo stampata, sulle
palpebre calate, quel sorriso che la Mezzosangue aveva rivolto a quel
mentecatto di Corner.” (-0, 25). “La sua infanzia-
così come la sua giovinezza-“ i trattini, in
funzione di incisivi, si usano così: spazio dalla parola
precedente, trattino lungo, spazio, testo, spazio, trattino lungo.
Cioè, la frase sarebbe dovuta essere “La sua
infanzia – così come la sua giovinezza
–“ (-0,30). Per ben tre volte scrivi
“sé stesso” accentando con il grave la
e, mentre invece il “sé” si usa solo
quando è isolato, per differenziarlo dal
“se” ipotetico. Esempio: non gli importa altro che
di se stesso – è una persona a sé
stante (-0,90). “Ogni volta che si guardava allo specchio,
quasi provava ribrezzo per sé stesso… poi,
però, guardava dritto in quelle iridi chiare...”:
poiché dopo i puntini si cambia argomento, come è
introdotto dal “poi”, quest'ultimo va maiuscolo,
cioè “... Poi,” (-0,10). Errore di
battitura: “quel” invece di
“qual” (-0,25). “Mah”
è diverso da “ma”: la seconda
è una congiunzione avversativa (-0,25). “La
Mezzosangue, la sua Mezzosangue nelle braccia di quel
pezzente...”. Qui, invece, manca la virgola dopo il secondo
“Mezzosangue”, da utilizzare poiché
periodo incisivo. “Si era seduto nella poltrona verde-argento
nella Sala Comune di Serpeverde, ma una smania nel corpo gli impediva
di stare fermo nel corpo così come nel cervello.”
ripetizione di “corpo” (-0,25). Infine, a Hogwarts
non ci sono le casate, ma le Case (-0,10).
Stile
e lessico: 9,70/15
Ritengo il tuo stile
molto acerbo, insicuro e traballante in
più punti. Acerbo perché ricorri davvero troppo
spesso ai periodi incisivi, talvolta esagerando con le virgole e
rendendo il testo assolutamente poco scorrevole. Leggendolo ad alta
voce, le pause erano innumerevoli e ne rendevano il ritmo lentissimo.
Il lessico è poco vario, talvolta elementare e tende a
termini gergali quali “casino” e “levarsi
dalla poltrona” (Draco non è il sole; tutt'al
più si alza.) che lo impoveriscono parecchio. Soluzioni
stilistiche come “Soprattutto, l’aveva capito
grazie a lei” (che avrei invertito in “l'aveva
capito soprattutto grazie a lei”, “Soddisfatto in
viso” (che avrebbe suonato davvero meglio come “con
un'espressione soddisfatta”), ti hanno fatto perdere almeno
due punti e mezzo che, unendosi alle lacune generali dello stile e
della scorrevolezza, si sono totalizzati in cinque punti. E poi
c'è un “onice”, riferito al colore degli
occhi di Hermione, visivamente errato: l'onice è nero,
Hermione ha gli occhi castani (-0,30).
Originalità:
3/10
I punti più
carenti della tua storia sono in
caratterizzazione e originalità. Mi dispiace davvero molto
doverti dire questo, e spero non me ne avrai a male, ma non
c'è quasi nulla di originale in questa storia. Anzi, le
innovazioni e gli elementi personali sono quasi del tutto assenti.
Draco e Hermione si odiavano; lui la chiama Mezzosangue; strani
concatenamenti di sguardi; Draco sfacciato che la sbatte al muro; Draco
che soffre per la sua infanzia da disadattato; Draco che è
gelosissimo perché Hermione si è fidanzata con un
altro; Draco vanitoso e con un ego infinito; mi dispiace, sono tutti
cliché che una Dramionista come me ha visto e rivisto
centinaia di volte. La cosa che ti ha un pochino risollevata
è stato l'Unhappy Ending che lascia l'amaro in bocca, ma
è una magra consolazione. Devo darti un punteggio davvero
basso e me ne dolgo, ma mi ci vedo costretta. Non c'è
personalizzazione e a livello concettuale, di nuovo, c'è ben
poco. Una persona molto saggia una volta mi ha detto
“Oggigiorno, per scrivere una bella Dramione, occorre una
grande idea” e, considerando quante ce ne sono e quanto sia
quindi difficile scriverne una davvero originale, non posso che
concordare.
Caratterizzazione:
7/15
E ritorniamo ai tasti dolenti. Caratterizzare un personaggio significa
farlo proprio, dargli spessore, renderlo unico nel suo genere e allo
stesso tempo cercare di mantenerlo il più vicino possibile
ai criteri stabiliti dall'autrice. Questo Draco, purtroppo, ha ben poco
a che fare con quello descritto dalla Rowling, sforando addirittura in
un lieve OOC. Ci ho visto, comunque, un tentativo non indifferente di
spalancare le porte dei suoi pensieri al pubblico, e questo ha giocato
a tuo favore nonostante, ti ripeto, sia niente di più che
uno stereotipo vivente. Inoltre, quando si scrive di una coppia, si
deve cercare di caratterizzare entrambi i personaggi, mentre di
Hermione ho visto ben poco, e ho trovato lievemente OOC persino lei.
Punti
bonus: 8,5/10
Ordunque, iniziamo dai prompt. Ho trovato discretamente inserito il
tema della vanità e meno convincente quello sulla
giovinezza, il cui discorso mi è sembrato discordante dal
resto della fic. Inoltre, il modo in cui l'hai inserito a contribuito a
far perdere punti in originalità alla fic. Nonostante tutto,
mi sono sembrati entrambi discreti. Il primo punteggio pieno, il
secondo un punto e mezzo in meno.
Punti
bonus aggiuntivi: 6/6
E ora le citazioni. Ho ben poco da dire: per come è
strutturata la storia, creano un contorno piacevole e coerente con
l'argomentazione. La prima ci fa intendere la sofferenza di Draco nel
constatare che a Hermione di lui importa ben poco, e che per questo non
fatica a essere gentile, e la seconda ci presenta un quadro che si
rivelerà completo e soddisfacente, rispondendo perfettamente
alle esigenze del pacchetto, ma anche della narrazione. Punteggio pieno.
Angolo
Autrice:
Saaaalve gente!!
Questa è stata una delle mie tante figlie (figlie di una
mente malata xD) che ha partecipato ad un contest meraviglioso *.*,
classique contest
Sentivo di arrivare a quel posto in classifica perché, come
ho specificato all’interno del contest, mi sono resa conto di
averla scritta con i piedi e me ne dispiace davvero.
Ovviamente, la storia è riportata con gli ORRORI XD
Ora, il compito di giudicare a voi <3
La vostra Exentia_dream