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Autore: Roev_Chan    02/08/2011    1 recensioni
Mizu e Terra sono due allenatori di Pokémon, giovani, pieni di sogni e ambizioni. Il loro arrivo a Shirakuza determinerà il destino della città, dei suoi quattro rioni e dei Signori che li governano. Cosa si nasconde nel Rione Centrale? Chi è la bambina? Cos'è quella sfera che tiene con tanta cura? E chi sono gli uomini che la inseguono?
Genere: Avventura, Azione, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
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- Questa storia fa parte della serie 'Mizu e Terra - Stories '
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 Da ascoltare mentre leggete questo capitolo:  http://www.youtube.com/watch?v=mG57tjQTtBY

Nel Rione Sud, la spiaggia dell’Onda Bianca quella sera era estremamente tranquilla. Maru se ne stava seduto a riva, scalzo mentre ascoltava il rumore melodico delle onde che si infrangevano sugli scogli e assaporava la dolce aria salmastra del mare, mentre guardava le persone che ritiravano le loro cose per poi andarsene sorridenti e soddisfatti di quella giornata. Vide anche un padre che abbracciò il proprio bimbo, per poi prenderlo in braccio e andare via ridendo spensierato. Abbassò lo sguardo, pensando a Roku. Il suo migliore amico era morto, lasciando solo il piccolo Rikki e  incustodito il Rione Nord e il santuario. Il santuario dove riposavano Dialga, Palkia e Giratina, i pokémon più potenti dopo Arceus. Guardò il sole tramontante e la luce arancione di quello splendido crepuscolo, e la spiaggia fu completamente vuota.
-Che cosa devo fare…- Si chiese mormorando. Appoggiò la fronte alle ginocchia –Che cosa devo fare…- Rimase in silenzio per un lungo lasso di tempo, quando un rumore in lontananza gli fece alzare la testa di scatto: In lontananza, verso il mare aperto, qualcosa emerse dall’acqua. Qualcosa di grosso, con un paio di lunghe ali e la pelle di un argento candido che brillò al sole.
-MARU!- Urlò una voce in lontananza. L’uomo si voltò di scatto e vide Tsukumi correre verso di lui. La ragazza si bloccò sulla passerella di legno e riprese fiato, mentre Maru si avvicinò a lei.
-Che succede?- Le chiese allarmato. Tsukumi estrasse un sacchettino di pelle dalla borsetta gialla che si portava legata in vita.
-Guarda!- Aprì il sacchettino e gli mostrò il contenuto: della polvere grigia chiara e luminosa. Lui la guardò interrogativo.
-Che cos’è?- Chiese confuso.
-E’ la sfera argento!- Rispose lei agitata. Verso il mare aperto, arrivò alle orecchie di Maru un altro suono di un portentoso tuffo –Le sfere nei santuari si sono come sgretolate tutte quante, guarda la mia sfera del caos!- Estrasse un altro sacchettino e mostrò una polverina viola scuro e brillante.
-Ciò significa che…- Maru si bloccò guardando preoccupato Tsukumi.
-…I pokémon Leggendari sono liberi.- Concluse lei la frase. Maru si voltò di scatto e guardò verso il mare quella grossa ombra che giocava in acqua. Fu un attimo: raccolse le sue infradito nere e prese a correre lungo la riva.
-Devo andare!- Disse solo alla ragazza, piantandola lì. Lei provò a chiamarlo ma senza successo, così si rassegnò. Maru, invece, corse. Corse contro il tempo, corse come non aveva mia corso in tutta la sua vita e si fermò in cima alla scogliera. Il canto di quell’enorme bestia lo colpì come una pugnalata nel cuore. Era un canto dolce, ma triste allo stesso tempo. Dava un senso di tranquillità infinita. Si sporse dalla scogliera e guardò le rocce appuntite che si stagliavano minacciose verso il cielo, mentre le onde si schiantavano violentemente contro quelle. L’uomo chiuse gli occhi –Diventa un tutt’uno con l’acqua.- Si disse. Ascoltò il dolce suono di quel canto e il mare che lo accompagnava –Mi fido di te.- Saltò. Fu una caduta di qualche breve secondo che a lui parve infinito, ma prima che entrasse in contatto con l’acqua, Lugia emerse. Maru atterrò dritto sul suo muso e rise divertito, mentre il pokémon batté le ali elegantemente volando in cielo e cantando –Scommetto che non era una sensazione piacevole stare rinchiusi dentro a una sfera.- Gli disse Maru. Gli accarezzò il collo e il pokémon sembrò gradire –E’ giusto che anche voi vi godiate la libertà.- L’uomo buttò un occhio verso il sole che scomparve completamente all’orizzonte e toccò la collana che Roku portava sempre al collo prima di morire. C’era scritto “Fede”, sopra.
“Perché dobbiamo sempre avere fiducia in noi stessi e nei nostri sogni.” Diceva sempre Roku. A Maru scese una lacrima.
-Anche io ho fiducia in te.- Sorrise. Sentì che qualcosa di nuovo presto sarebbe accaduto.




FINE
   
 
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