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Autore: effewrites    02/08/2011    11 recensioni
« Almeno è servito è servito per liberarci di quella cosa » disse. « Meglio qualche stupida ciocca di capelli che la mia vita. Non sono ancora pronta a lasciare questo mondo! »
Luke rise con fare curioso. « Ah no? »

Una Talia di dodici anni, un Luke di quattordici. Un discorso tra ragazzini e un gesto innocente che nasconde tante parole.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Annabeth Chase, Luke Castellan, Talia Grace
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mai stata baciata.

 

Talia se ne stava rannicchiata in un angolino sulla brandina che divideva con Luke, osservando Annabeth dormire. Teneva le ginocchia ossute strette al petto, circondate dalle braccia ricoperte di graffi, e osservava con un misto di orgoglio e gioia il rifugio che lei e la piccola figlia di Atena avevano costruito, con l’aiuto di Luke.
 
Il ragazzo sedeva accanto a lei con lo sguardo perso nel vuoto e un broncio annoiato in viso, stanco dopo aver faticato per tutta la mattinata nella costruzione del rifugio. Tutti e tre i semidei sapevano che non sarebbero stati al sicuro finché non fossero arrivati al Campo Mezzosangue, ma l’illusione di una casa, di un posto in cui poter stare tranquilli, li aveva fatti sentire un po’ meglio.
 
L’umore di Talia, che aveva avuto una piccola incurvata verso l’alto a questo pensiero, sprofondò nuovamente quando alzando una mano per accarezzare i suoi ingarbugliati capelli neri si ritrovò a sfiorare solo il suo collo.
 
Quando una delle Benevole che li stava braccando si era gettata contro la piccola Annabeth, la figlia di Zeus non aveva esitato e frapporsi tra il mostro e la sua migliore amica, per aiutarla. Allo stesso modo, quando la Benevola l’aveva afferrata per i capelli scuri con l’intenzione di catturarla, Talia aveva tirato fuori il pugnale che aveva preso con sé prima di scappare da casa e con un movimento netto aveva lasciato il mostro con nient’altro che una ciocca di capelli in mano.
 
La ragazza fece un verso di disapprovazione, scompigliandosi la corta chioma.
 
« Tutto okay? » domandò Luke a bassa voce. Talia si accorse che la stava guardando con un sorrisetto sulle labbra, divertito.
 
« No » rispose fulminandolo con le sue iridi blu elettrico.
 
Annabeth si rigirò sulla sua brandina, fece un sospiro profondo e riprese a dormire tranquillamente.
 
« Sei stata coraggiosa a proteggerla » mormorò Luke, nella voce la stessa fierezza di un fratello maggiore.
 
Talia si strinse nelle spalle. « Non avrei potuto fare altro. Se non ci aiutiamo tra di noi, chi altro vuoi che lo faccia? » disse con una punta di ironia nella voce. Luke alzò le sopracciglia e sospirò; entrambi provavano sentimenti quasi di odio verso i loro genitori, due degli dei dell’Olimpo, che invece di farli arrivare sani e salvi al Campo molto probabilmente si trastullavano sul modo per farli finire di nuovo in una situazione pericolosa.
 
« E poi vuoi mettere, un nuovo taglio di capelli del tutto gratuito! » ironizzò il ragazzo, ricevendo in cambio solo un’altra occhiata assassina dall’amica.
 
« Ti prego, evita! »
 
« Dai, non te la prendere. Sai » disse Luke sistemando le corte ciocche nere sulla fronte di Talia. « così stai anche meglio. Mi piaci di più. »
 
La ragazzina strinse le labbra, e sentì le guance imporporarsi. Si voltò dall’altro lato, poggiando la testa contro il muro.
 
« Almeno è servito è servito per liberarci di quella cosa » disse. « Meglio qualche stupida ciocca di capelli che la mia vita. Non sono ancora pronta a lasciare questo mondo! »
 
Luke rise con fare curioso. « Ah no? »
 
Talia si mise un dito sulle labbra facendogli cenno di fare silenzio perché Annabeth continuava a rigirarsi sulla brandina, probabilmente disturbata dai loro sussurri.
 
« No » mormorò la figlia di Zeus. « Ci sono troppe cose che devo ancora fare, sai? »
 
« Mh, interessante. Cose del tipo? »
 
« Ehi signor Castellan, i fatti tuoi mai, eh? » rise Talia, nascondendo un briciolo d’imbarazzo.
 
« Andiamo Talia, sputa il rospo! » sghignazzò Luke, assottigliando lo sguardo come a minacciarla, protendendosi verso di lei.
 
« Sveglierai Annabeth! »
 
« Motivo in più per darti una mossa, non credi? »
 
Talia sospirò. In un modo o nell’altro, Luke l’aveva sempre vinta.
 
« Non sono mai andata a un concerto. Non ho mai visto mio padre. Non sono ancora riuscita a mangiare più di un cheeseburger alla volta senza stare male. Non sono mai stata baciata da un ragazzo. Tante cose, Luke. È inutile elencarle tutte »
 
Il figlio di Ermes rimase in silenzio con lo sguardo che vagava per la piccola stanza.
 
« Luke? »
 
« Mai stata baciata? »
 
Talia s’imbronciò e gonfiò il petto. « Non osare prendermi in giro per questo! E poi ho solo dodici anni. I maschi non mi interessano, sono troppo impegnata a salvarmi il sedere dai mostri! » esclamò, dimentica di Annabeth che riposava. Prima che potesse voltarsi per controllare se l’avesse svegliata, sentì due dita delicate ma decise che le afferravano il mento e la facevano voltare. Dopo di ciò, sentì le labbra di Luke che si posavano sulle sue, calde e morbide.
 
Pochi secondi dopo, Talia stava fissando gli occhi celesti del ragazzo con aria confusa e rimbambita.
 
« Ecco fatto » disse allegramente lui. « Adesso puoi eliminare il “mai stata baciata” dalla lista. Dovresti ringraziarmi! » rise.
 
La ragazza boccheggiò qualcosa, tentò di ribattere, ma aveva la gola secca e lo stomaco aggrovigliato. La sensazione delle labbra di Luke premute contro le sue era ancora forte.
 
« Sei un idiota, Luke » disse infine colpendolo con una gomitata nello stomaco, in viso un cipiglio ancora più arrabbiato di prima. Il figlio di Ermes tossicchiò e rise, ma poi rimase in silenzio.
 

***

 
Annabeth si svegliò da un sonno confuso, dove c’erano uccellacci che gestivano un negozio di parrucchieri armati di rumorosi rasoi. Si stiracchiò nella brandina e si diede un’occhiata intorno: si trovava nel rifugio che aveva costruito insieme a Talia e Luke. Anzi, a proposito di quei due…
 
La figlia di Atena li vide sulla brandina, e capì che la stanchezza doveva averli vinti già da un po’ di tempo. Luke aveva la testa poggiata contro il muro e russava sonoramente con la bocca semiaperta. Forse era stato quel suono fastidioso a svegliarla – e anche a farle sognare i rasoi.
 
Ma a Talia quel rumore non doveva dare molto fastidio dal momento che, con la testa sulla spalla di Luke, sembrava stesse facendo la miglior dormita di sempre, mano nella mano con lui.









L'angolo della Malcontenta: Mi vergogno di aver scritto una cosa tanto fluffosa ._. seriamente. Innanzitutto, l'ho scritta quando ancora non avevo letto La Maledizione del Titano, e di Talia e Luke sapevo quel poco che ero riuscita a carpire da Camp Half-Blood Wiki :'3 Bei tempi.
Grover è scomparso '-' pace all'anima sua.
Oddio, come mi è uscita questa one shot? Non me lo ricordo neanche più. So che però volevo dare a Talia e Luke un passato, e volevo vederli insieme prima di tutta la storia del tradimento, prima ancora della trasformazione di lei in un pino, prima che Annabeth si mettesse in mezzo :'3 Niente lacrime, niente rabbia, solo tanto tanto tanto zucchero (così tanto che, ripeto, mi vergogno di aver scritto questa creatura '-') 

  
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