03/08/2011
2 recensioniCapitolo
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Erano le quattro del pomeriggio quando Carmen ed Eleazar, due dei componenti del clan di Denali, si presentarono a villa Cullen.
<< Ehilà! >> fece Emmett, salutando i due vampiri con il suo solito sorriso da bambino troppo cresciuto.
<< Ehi ciao! >> risposero i due. << Appena abbiamo saputo che eravate qui, siamo corsi a trovarvi! >> disse il vampiro con un lieve accento spagnolo.
<< Grazie! >> rispose Carlisle. << Permettetemi di presentarvi l’ultimo componente della nostra famiglia >>
<< Lei è Isabella! >> lo interruppe Edward.
Li vidi alzare lo sguardo verso di me, poi dopo un veloce sguardo diffidente si sciolsero in sorrisi calorosi. << Benvenuta, Isabella >> disse la vampira << Io sono Carmen e lui è mio marito Eleazar! >>
<< Il piacere è tutto mio. Io sono Isabella ma preferisco se mi chiamate Bella >> risposi sorridendo << E così voi siete i famosi Denali di cui Edward e Alice mi hanno parlato tanto! >>
<< Allora… >> cominciò Esme << Come sono andate le cose in tutti questi anni? Ci sono novità? >>
<< No… in realtà non è successo niente di rilevante. >>
<< Ehi! >> tuonò Emmett << Mi è venuta un’idea… Ci facciamo una bella partita a Baseball!! Naturalmente siete invitati anche voi, cugini! >>
Mi sedetti sul divano accanto a Edward e lo abbracciai poggiando la testa sul suo petto. << Ho sete! >> sospirai << Mi accompagni a caccia? >>
<< Certo. Andiamo >>
Mi voltai verso gli altri e dissi << Noi andiamo a caccia. Volete venire con noi? >>
<< Perché no… >> disse Emmett alzandosi dalla poltrona su cui era seduto e ringhiando combattivo << Ci sono degli ottimi orsi polari e vorrei proprio vedere quanto riesco ad incattivirli. Andiamo Rose? >>
Mia sorella alzò lo sguardo dalla rivista di moda che stava leggendo ed esclamò un << No! >> secco e coinciso che fece imbronciare il povero Emmett.
<< Jasper! >> tuonò fratello orso << Tu vieni con me! Non trovare scuse >>
Il povero biondo fu trascinato fuori di casa da Emmett mentre Edward e io ci dirigemmo a passo lento fuori di casa.
*****
Ero seduta a terra accanto al fuoco mentre mio marito posava la testa in grembo quando qualcuno bussò alla porta. Cercai di alzarmi ma Edward grugnì infastidito e mi circondò la vita con le braccia.
<< Non andare >> fece imbronciato. << Andrà ad aprire qualcun altro >>
Sospirai e cominciai a passare le dita sui capelli ramati del mio vampiro.
<< Ciao, Carlisle. Quanto tempo… >> sentii quando la porta fu finalmente aperta.
<< Emeric, Leonard… cosa ci fate qui? >>
Edward si alzò di scatto mentre il suo volto divenne preoccupato.
Mi fece alzare e mi fece uscire dall’entrata sul retro dove vidi Rosalie, Alice ed Esme venirmi incontro.
<< Che succede? >> chiesi
<< Sono vecchi amici di Carlisle >> fece Edward. << Alice, Rosalie, Esme, Bella, andate nel bosco e rimanete lì fino a quando uno di noi non vi chiama. Non è sicuro rimanere in casa. Esme spiega a Bella la situazione >>
<< Certo! Andiamo ragazze >>
Edward tornò a casa e dopo aver corso fino a giungere nel cuore della foresta Esme cominciò a parlare << Bella… quei due sono dei cacciatori di vampiri. Non sono comuni… sono alle dipendenze dei Volturi >>
Cominciai a tremare << i Volturi? Cosa vogliono da noi? >>
<< Vogliono Edward, Alice e Jasper perché… >>
<< … perché hanno dei poteri… Alice prevede il futuro, Jasper manipola le emozioni ed Edward legge nel pensiero >> conclusi per lei. << Pensate che voglia anche me? >> chiesi.
<< Aro non ha ancora scoperto il tuo scudo e non c’è ragione di informarlo >> disse Alice << Finchè non scopre della tua esistenza non c’è pericolo! >>
Sospirai << E perché hanno mandato via pure voi? >>
<< Jasper è molto protettivo nei miei confronti >> rispose Alice con un tenero broncio << Teme che quei due possano rapirmi e condurmi al cospetto dei Volturi >>
<< E’ stato comunque Carlisle ha decidere di non far vedere nessuna delle signore Cullen. >>
Poco dopo gli occhi di Alice si fecero vacui e annunciò << Possiamo andare >>
Tornammo a casa dove Edward corse ad abbracciarmi. Mi condusse nuovamente davanti al fuoco e mi fece sedere poi si rimise nella stessa posizione di prima con un sorriso malizioso. Ricominciai a passare le mani tra i suoi capelli con un sorriso birichino poi mi abbassai a baciarlo.
<< Ti amo! >> gli sussurrai.
<< Ti amo anche io >>
*****
<< Ehi ragazzi… >> chiamò Alice. << Domani ci sarà un acquazzone e un temporale con i fiocchi. Che dite, ci facciamo una bella partita? >>
<< Perchè no... >
<< Concordo. Naturalmente giocherai anche tu, vero Bella? >> chiese Carlisle.
<< Ehm… veramente io… >> balbettai.
Fui interrotta da Rosalie che esclamò << Certo che giocherà con noi >> La vidi farmi un occhiolino ed io le sorrisi.
<< Allora… non avete compiti da fare? >> chiese Esme.
<< Certo come no… >> rispose Emmett sbuffando sonoramente.
<< Li faccio in cinque minuti. Sono talmente facili… >> si intromise Edward.
<< Eh certo… >> lo interruppi io << Quante volte ti sei diplomato, Edward? E quante volte ti sei laureato? >>
<< Tante. Troppe volte. >>
<< Quindi conosci tutte le cose a memoria >> conclusi io.
<< Devo ammettere… >> cominciò Emmett << …che non ho mai visto nessuno tener testa a Edward come fai tu, Bella. Io stesso non riuscirei a fare di meglio. Oh… Bella >> fece in tono adulatore.
Gli feci l’occhiolino e gli dissi << Sai Emmett… tu ed io potremmo diventare un vero incubo per Edward >> poi fissai il mio compagno con un ghigno malizioso.
Mio marito colse al volo la provocazione e mi prese in braccio uscendo alla velocità della luce dalla stanza gridando << Ci vediamo più tardi! >>
Sorrisi maliziosa quando sentii il materasso sotto la schiena << Cosa vuoi fare? >>
<< Lo saprai presto >> ghignò in risposta.
Ridacchiai in modo birichino e gli misi un dito sulle labbra << Devo fare i compiti >>
Edward si imbronciò << Te li faccio io dopo >> disse avvicinando il viso al mio.
<< Ma non sarebbe corretto! >> gli sussurrai in risposta prima di baciarlo.