Tu la rosa, io le spine.
Capitolo Uno.
« Draco Malfoy » la voce suonava come un sibilo. Un sibilo in qualche modo amichevole.
« Hermione Granger. » rispose lei con una certa diffidenza, riluttante nello stringere la mano al ragazzo biondo con quel sorriso che voleva essere affabile ma, allo stesso tempo, spaventoso.
« Vuoi stringerla o no? Non mordo, sai? » aggiunse, ridacchiando infantilmente tra sé. La giovane non riusciva a sottrarsi a quegli di quell’azzurro congelato che sembravano volerle spogliare e divorare
l’anima.
« Hermione Granger. » ripeté lei, aspettandosi, per qualche strana ragione, che lui avrebbe detto qualcosa di più su se stesso. Invece scoppiò in una risata fragorosa, che fece voltare il mago con gli occhiali che si trovava a poca distanza ed anche il suo amico con i capelli color carota.
« Lo so. Draco Malfoy. » ripeté anche lui, divertito, stringendole finalmente la mano.
Lei lo trovava alquanto inquietante e allo stesso tempo bizzarramente interessante. Non potè trattenersi dal sorridere. Di colpo lui se ne uscì con una frase che lui non si aspettava per nulla.
« Dunque, che maghi sono i tuoi genitori? »
Maghi? I genitori di lei non erano maghi. Erano... dentisti.
« I miei genitori sono babbani. » confessò. Un espressione a metà tra il timore e il disgusto attraversò il volto di Draco.
« Come? » sussurrò.
« Già. » rispose impettita lei, delusa dal suo improvviso cambio di espressione, voltandosi per andare da qualsiasi altra parte che non includesse quel Draco Malfoy nel raggio di dieci metri. Come primo
giorno di scuola non era esattamente cominciato così bene. Si sarebbe affogata nei libri e avrebbe lentamente dimenticato quella strana e sgradevole conversazione.
Si sentì tirare per un lembo della tonaca.
« Ehi, no... cioè, io voglio essere tuo amico anche se sei una mezzosan... »
« PIETRIFICUS TOTALUS. »
Il giovane si immobilizzò nel mezzo del corridoio, mentre Hermione metteva via la bacchetta. Sapeva benissimo che Draco poteva sentirla.
« Allora, primo: ne passerà di acqua sotto i ponti prima che tu divenga mio amico. Secondo: non chiamarmi mai con quel dispregiativo. » sibilò, gli occhi inondati dalle lacrime che ricacciava a fatica giù
in gola, « e terzo... se mai vorrai ancora parlare con me, bè, vedi di trovare una maniera per farti perdonare, se davvero ti interessa la mia amicizia. »
Umiliata ed addolorata per avere già perso l’unica persona che mai le si fosse mostrata amichevole in vita, Hermione si voltò nuovamente e corse via.
Note dell'autore.
*Bè, che dire? Sono una fan della Dramione, chi mi conosce lo sa bene. Insomma, come cominciarono le cose? Come si evolveranno nella mia malsana fantasia? Seguitemi, davvero, la Dramione non è una coppia qualunque.*