IL RITORNO..
Il settimo anno era ormai incominciato, e davanti agli
occhi del Prescelto si
innalzava l’imponente porta d’entrata di Hogwats.
Ormai era dall’inizio dell’estate che Harry non rivedeva i suoi cari amici..
Ciò che li teneva ancora in contatto erano le numerose lettere spedite quasi
quotidianamente….Non potevano vedersi, Potter questa
volta durante l’estate non poteva raggiungere i Weasley
o Granger.. Gli era stato
negato anche questo diritto dalla professoressa McGrannit
che aveva preso le redini della scuola ora che Silente era venuto a mancare..
Già, il caro e vecchio preside che per lui era stato come un padre che non ha
mai avuto, o meglio, che gli avevano portato via prematuramente.. Harry si stava apprestando ad entrare nella sala grande,
quando si girò perché sentitosi chiamare, allora vide una sorridente Hermione e uno spettinato Ron che
gli correvano incontro.. Si, finalmente i suoi amici e compagni d’avventura..
Si abbracciarono… Un abbraccio diverso dagli altri, perché entrambi sapevano
che da ora in poi sarebbe cambiato tutto.
“ Hey Harry
passata una bella estate?”chiese Ron
mentre andavano ad occupare i posti al tavolo della loro casa.. Posti mai stati
sostituiti fin dal primo giorno che il trio aveva messo piede nell’immenso e
maestoso castello che gli avrebbe cambiato la vita per sempre. “Ron, sono sette anni che ci conosciamo e non hai ancora
capito che le mie vacanze estive sono sempre pietose, poi questa più di tutte”
rispose.. Nella sala grande tirava un aria del tutto
diversa dal normale, era più silenziosa,
più cupa. Harry si osservò intorno, qualcosa
non andava; ma poi gli sembrò di capire che il silenzio proveniva dal tavolo dei serpeverde dove solitamente fuoriuscivano risate, applausi,
grida, battute… Questa volta invece quella zona era avvolta da uno strano
silenzio anomalo.. e con lui, anche l’intera stanza
pareva risentire di questo silenzio. Capì il tutto appena osservò più
attentamente.. al tavolo dei Serpeverde
c’era un posto libero che non era stato occupato da nessuno, in mezzo a Tiger e Goyle, uno spazio vuoto
che tutti fissavano e contemplavano: il posto che fine a qualche anno fa
apparteneva a Draco Malfoy.
Tutta la tavolata taceva, un silenzio che, anche se gli pareva strano perché in
altre circostanze l’avrebbe preferito quel silenzio, metteva una certa
inquietudine e tristezza addosso. Le
cose ormai erano cambiate a Hogwarts, e anche se ci
si forzava a non pensarci o peggio a non crederci, si compiva un grande errore.. Un campanellino distolse il giovane ragazzo dai suoi
pensieri e lo portò verso il tavolodei professori.
Erano tutti in piedi, e anche lì erano stati lasciati no uno,
ma ben due posti liberi: uno era appartenuto al più grande mago di tutti
tempi, Albus Silente… mentre l’altro era appartenuto
al traditore, colui che non solo ha violato la fiducia del preside, ma anche la
fiducia del mondo intero della magia, per seguire quel credo al quale tutti gli
uomini si oppongono. Solamente nel guardare il posto Harry
provava rancore.. ma poi in mente gli venne il nome,
come una saetta gli attraversò la mente, lasciando il segno: Severus Piton. Solo il nome
riusciva a far scatenare in lui una furia incontenibile. “Ben tornati miei cari
ragazzi al vostro ultimo anno a Hogwarts, come potete
notare, qui, in questa sala manacano alcuni dei
vostri docenti e il nostro tanto amato Preside..” queste parole uscirono da una McGrannit
assai affranta, si bloccò perché forse mentre pronunciava quelle parole gli si
ritorse il cuore.. riprese: “Come sapete il preside ci ha lasciato con una speranza
nei nostri cuori, e ci ha insegnato a non demordere mai.. lui è dentro di noi. Piton..” a questa parola la scuola
sussurrò e sobbalzò, perché era
inaspettata e poi tutti sapevano.. “Il professor Piton..”si
corresse “ ha.. ha.. ha fatto un atto di profondo tradimento che la scuola non
si sarebbe mai aspettato.. nessuno pare di aver capito il motivo, ma tutti
sanno che è un traditore e..” Ma le parole della professoressa vennero interrotte dal tonfo prodotto dall’apertura della
porta della sala.. Tutti si voltarono per guadare la causa di quel rumore, ma
quando capirono, i volti dei presenti ebbero espressioni di incredulità mista a
paura.. I tre amici Grifondoro rimasero ammutoliti ed
Harry sconcertato.. Severus
Piton era all’entrata della sala grande con un ghigno
disegnato sul volto.. “Bel monologo professoressa, ma riguardo le ultime parole
avrei da puntualizzare…” disse Piton mentre avanzava
a passo sicuro verso il tavolo dei docenti.. Quella voce, la sua voce, risuonò
nell’aria e tutti la riconobbero con odio.. Sui volti dei ragazzi si
disegnarono espressioni di disgusto, di paura, di risentimento.. ma nella mente
di Harry si affollarono mille pensieri.. lo doveva e
lo poteva attaccare ora che era preso alla sprovvista, poteva e doveva fare
qualcosa, non poteva restare lì.. Piton si fermò al
centro della sala, proprio di fronte al ragazzo “Potter,
non serve a niente attaccarmi ora, lo saprei.. ti ho già ripetuto di chiudere
la mente.. soprattutto quando fai certi pensieri..” “ Lei, lei, tu.. come ha osato, sei un traditore come..” ma prima che Harry potesse finire
il professore avanzò in avanti ridendo per le accuse lanciatogli.. “Potter, potter, sarei lieto se la
parola “Lei” comparisse sulle tue labbra quando si rivolge a me, e mi chiedo..
se “Lei” non sa neanche il significato esatto della parola tradimento come può
usare questo termine”.. salì i pochi gradini che lo divedevano dal resto dei
docenti… Si ritrovò faccia a faccia con la McGrannit che
sfoderava un espressione di rancore represso, come se aveva sempre saputo, e
questa situazione era la conferma dei suoi dubbi, dei suoi pensieri, ma Piton disse “ Che piacere rivederla professoressa…..” Harry sfoderò la bacchetta e si lanciò contro il professor Piton di spalle… Ma all’improvviso il ragazzo si ritrovò
disteso sul pavimento.. Guadò il tavolo dei docenti e
vide il professore con la sua bacchetta puntatagli contro “Potter,
come al tuo solito non hai capito niente, o meglio, voi tutti non avete capito
niente.. ma se adesso mi lasciate spiegare”.. Piton
scese le scale, Harry si rimise in piedi e sostenne
lo sguardo del professore.. “Potter ti sei mai
chiesto perché il preside ti abbia pietrificato prima che io lo colpissi?” A
queste parole l’intera stanza rabbrividì, era come rievocare e vivere un
momento che si preferiva cancellare… Harry si limitò
a sringere i denti.. “Potter
ti sei mai chiesto perchè Silente si era lasciato
uccidere da me? Non è un grande mago.. poteva benissimamente difendersi…!” Si girò a guardare il tavolo dei
docenti “ E voi tutti vi siete mai chiesti perché Silente mi forniva
informazioni private? E’ normale, nessuno si è mai posto queste domande, perché
era normale credere a questo avvenimento, tutto
coincideva.. un vecchio mangiamorte che decide di ritornare
dal suo vecchio padrone..! Ma vi sbagliate! E per di
più, Silente è ancora vivo!” A queste ultime parole nella sala comune si alzò
un enorme vociare… Harry spalancò la
bocca incredulo.. gli insegnanti si guardarono tra di loro e gli
occhi della McGranitt
si tinserò di blue…. Malocchio Moody
si alzò dal tavolo degli insegnanti: “Ma come è
possibile una cosa del genere? Abbiamo visto tutti il corpo
di Silente quella notte.. TU MENTI TRADITORE!!”.. Harry
continuò, incredulo dell’ipocrisia di quell’uomo che
era ancora in grado di mentire al mondo intero “ Ma come puoi continuare a
mentire!! Non ti sei ancora stancato di mentire al mondo intero?! Basta ne abbiamo abbastanza di te! NON SEI ALTRO CHE UN
TRADITORE!! DEVI PAGARE PER QUELLO CHE HAI FATTO!! IO..
IO.. TI ODIO”. Le ultime parole del ragazzo risuonarono nella sala che ormai
era avvolta da una grande tensione. Harry Potter teneva la mano
levata e con fare tremate puntava la bacchetta verso quell’uomo
dai capelli neri e gli occhi penetranti. Piton rimase
in silenzio, ma poi si girò piano verso il ragazzo al quale fin’ora
aveva dato le spalle, lo fissò negli occhi con uno sguardo che non gli aveva
mai rivolto in sette anni.. Questa volta i suoi occhi
brillavano nel guardare quel ragazzo, un luccichio che non voleva emanare ne
emozione, ne commozione, ne dispiacere, ne odio, ma forza, vigore, e
soprattutto voleva rivelare la sua anima, un anima che aveva sofferto e che
anche ora soffriva, ma che sapeva reagire ed essere forte. Severus
Piton parlò, il suo tono era quasi un sussurro
controllato e calmo, ma che faceva trasparire durezza: “Potter,
ti ho appena detto che da te voglio il “Lei”, e poi..
Davvero mi odi Potter? Davvero odi un uomo che ha
sacrificato quasi una vita per un credo al quale tutti si stringono, davvero
odi un uomo che non sta facendo altro che sacrificare se stesso per quell’emblema.. e lo sai chi è
l’emblema Potter? Eh? SEI TU QUELL’EMBLEMA
HARRY POTTER, quel credo al quale tutti, si stanno piegando e prostrando,
stanno facendo in modo che tu riesca.. Perfino IO
POTTER!” A queste ultime parole la voce del professore riempì la sala.. Brividi
di emozioni attraversarono i corpi di tutti i presenti, perfino quello di Harry Potter che per la prima
volta aveva sentito pronunciare il suo nome dalle labbra di “qell’uomo” . Piton si rigirò
verso il tavolo dei docenti e guardando Moody negli
occhi aprì nuovamente le labbra “ Si Moddy, ti è facile pensarlo, ma questo mi dimostra che le
tue conoscienze sulla magia sono alquanto ridotte e
superate..” “ Ma come ti permetti sporco..” “ Quando
ho scagliato la maledizione senza perdono a Silente…” riprese Piton camminando nuovamente verso il tavolo degli
insegnanti, “ho ripetuto mentalmente la controformula.. l’unione di questi due incantesimi genera l’annullamento
della formula così creando solo gli effetti, ma nessun danno..” Tutti i
presenti ammutolirono, ma Hermione..
“ Si, l’incantesimo ribaltato.. è una formula che non danneggia.. in parole è
solo illusione, ha origini antiche… ma quasi nessuno lo conosce..” “Signorina Granger,” riprese il professore
girandosi dalla sua parte, “ non hai fatto altro che ripetere le mie parole, ma
devo dire che mi sorprende che tu lo conosca.. devo incominciare a pensare che
sei veramente brillante?” “Allora adesso dov’è Silente e come ha fatto a
liberarsi dalla sepoltura?” disse Harry con voce più
che speranzosa… “ E’ al sicuro, ritornerà a scuola nei prossimi giorni, e poi… Potter forse non hai ancora capito la potenza del tuo
preside.. come puoi pensare che una bara trasparente lo avrebbe potuto
fermare?! “ Severus, grazie agli
Dei, allora tu, Silente, non siete andati via per sempre? Sarà come una volta…?
Come abbiamo potuto dubitare di te…!” disse la McGrannit
con voce tremante.. Anche se nella mente di Ron c’era la risposta.. : Non era tanto difficile dubitare
di Piton.. La McGranitt
andò incontro all’ex docente di pozioni prima e di arti oscure poi… “Minerva io
non posso stare qui.. il signore oscuro non sa del mio tradimento, e per ordine
di Silente non posso rischiare di farmi scoprire.. Credo che qui si potrà
andare avanti senza di me, io, mi farò vedere appena potrò, e appena tutta
questa dannata storia sarà finita, forse avrò un po’ di pace..” Poi
rivolgendosi al tavolo dei Serpeverde “ Voi non
rammaricatevi, Draco sta bene, anche lui ritornerà al
più presto..” Piton diede
nuovamente un occhiata alla sala grande e tirò un
sospiro.. ma poi si diresse verso l’uscita…quando.. “Professore….” Piton si girò, ed dalle labbra di Harry uscì una
parola che scalfì il “duro” cuore, del docente: “Scusatemi..”
[continua]
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