~ Sorridere tra le lacrime
A
Emi.
Perché è l’unica
vera amica che ho e l’ultima
cosa
che voglio è perderla.
Perché è importante e
non reggerei neanche un secondo sapendola divisa da me.
Infondo
siamo un po’
come Fred e George, no Emi?
Non litighiamo più, ti prego.
Ti voglio bene, ma questo
lo sai.
Da
giorni era chiuso in camera.
Era lì, steso sul letto, a
fissare il soffitto senza parlare, mangiare o bere.
Il minimo che
faceva era alzarsi per andare in bagno. Ma lo faceva mal volentieri.
Che senso aveva ora vivere quando non c’era
più lui?
La madre, preoccupata, gli lasciava il pranzo sulla scrivania, si avvicinava, gli carezzava i capelli e gli sussurrava qualcosa che lui non ascoltava.
Ma Molly non lo guardava mai, evitava il suo sguardo, evitava il suo viso così uguale a quello di Fred.
Infondo la capiva: lui stesso si sarebbe voluto evitare.
Le sue lentiggini, i suoi capelli, i suoi occhi, il suo corpo, la sua voce; tutto di lui gli ricordava Fred.
Sospirò pensando che gli mancava, gli mancava da morire.
Sentì
bussare alla porta ed entrò Ginny.
- George. - disse
dolcemente - Mamma ti ha fatto il tuo piatto preferito.
Dai una veloce occhiata al polpettone nel piatto che Ginny adagia sulla scrivania e fissi la sua schiena mentre chiude la porta, trattenendo le lacrime.
Fred odiava il polpettone ma lui l’adorava. Ecco: erano diversi solo in quello.
Decise di odiarlo anche lui quel polpettone: gli ricordava Fred.
Quella
stanza gli ricordava Fred.
Si
alzò dal letto dopo giorni. Gli girava la testa.
Andò verso la finestra per aprirla un po’, forse per far entrare un po’ di luce o forse per buttarsi di sotto.
Sì, l’aveva pensato diverse volte: uccidersi. Per raggiungere lui, per raggiungere Fred, per ridere di nuovo insieme e per sentirsi, egoisticamente, di nuovo completo.
Lo sguardo, involontariamente, cadde sullo specchio che avevano nell’angolo.
Fu un attimo e si ritrovò la vista appannata di lacrime trattenute.
Si accasciò lì, prendendo a pugni il vetro, piangendo silenziosamente.
Erano
giorni che non si guardava allo specchio, per la precisione erano
cinque giorni, cinque ore, tre minuti e qualche secondo che evitava
superfici riflettenti come la peste. Anzi, ad essere sinceri, evitava
tutto e tutti come la peste. Si limitava a vivere come un vegetale
sperando che prima o poi quel supplizio che era diventata la vita
l’abbandonasse.
Notò che gli
era cresciuta la barba. Qualche giorno fa si sarebbe voltato verso il
gemello vantandosi di essere molto più affascinante ma ora
si
considerava solo diverso. Si odiò per
questo: lui e
Fred non avevano mai voluto essere diversi l’uno
dall’altro.
Corse
fuori dalla stanza, precipitandosi in bagno e prese il
rasoio.
Decise, senza pensarci di fare tutto alla babbana. Non
mise neanche la schiuma da barba e si tagliò.
Gocce di
sangue coloravano pian piano il lavandino bianco. Ma non se ne
curava.
Bruciava, faceva male e George piangeva, piangeva sempre
di più.
Fulmineo ritornò in stanza e si accasciò
davanti allo specchio.
Carezzò la superficie. - Fred …
- mormorò piano.
Tirò pugno allo specchio, questa
volta con più forza e lo specchio si ruppe in tanti,
tantissimi pezzi. Quelle schegge gli ricordavano il suo cuore.
Che
senso aveva quella grossolana imitazione di riflesso quando il suo
vero riflesso gli era stato portato via?
Guardò il suo
pugno sanguinante e si rintanò nell’angolo
appoggiando la fronte alle ginocchia e singhiozzando forte.
Fred
davvero non c’era
più.
Fred
era davvero morto.
Non era uno scherzo.
E lui si faceva
schifo: un tempo non sapeva neanche osa voleva dire ‘piangere’.
-
George. - Molly gli si avvicino e lo abbracciò forte.
Lui
nascose la testa sulla sua spalla.
-
Perché se ne è andato senza di me, mamma? Avevamo
detto
che saremmo stati sempre insieme. - Molly lo guardò per la
prima volta da giorni negli occhi e singhiozzando lo strinse
più
forte, cullandolo.
Fred era morto.
- Lui vorrebbe che
vivessimo anche per lui, Georgie. Lo sai. - disse Molly
dondolandosi.
Quelle parole gli portarono alla mente un ricordo
accantonato dal dolore devastante che gli aveva fatto compagnia tutto
quel tempo.
Stavano per andare alla Testa di Porco quando
Fred lo fermò.
-
Se mi succede qualcosa, George, promettimi che riderai anche per me.
Promettimi che non starai male. Promettimi che vivrai anche per me. -
lo guardò così seriamente e intensamente che ebbe
quasi
paura.
- Fred …
- Prometti.
Lui,
perplesso, aveva promesso e aggiunse, sforzandosi di ridere, un “
Ma che ti deve succedere!? Sembri la Cooman.”.
In
quel momento George si staccò dalla madre e rise, rise forte
tra le lacrime.
Angolo
Autrice
Salve
a tutti voi!
*balle di fieno rotolanti*
Perché quando
saluto non c’è mai nessuno? T_T
Qualcuno, dalla regia
probabilmente, mi informa che non solo quando saluto non
c’è
nessuno ma anche quando pubblico, scrivo, mangio, piscio …
emh,
okay, sto degenerando. ._.
Ho scritto questa cosina tremendamente
banale e scorretta dal punto di vista della punteggiatura in
…
un’ora? O.o
Ma volevo farmi perdonare del tutto da Emilia e non
avevo tempo e… *la portano via mentre cerca di giustificarsi
in
mille modi diversi*
Ho scelto Fred e George perché sono i
suoi personaggi preferiti in assoluto e ho scelto quando Fred muore
perché … perché boh. In questo periodo
mi sento
costantemente giù. Colpa delle mie conoscenze. Devo ancora
imparare ad affezionarmi di meno alle persone, a dipendere meno da
loro. Ma è un’ impresa vana visto che in pratica
ho donato
il mio piccolo cuore di pietra a quella capocciona di Emilia.
-.-’
Abbiamo discusso per una sciocchezza ma, davvero, non
voglio che succeda più. È una cosa orribile
litigare e
… *scoppia a piangere*
NO! Okay! Piangevo per finta.
ù.ù
Comunque immagino che tutte quelle cavallette
che stavano leggendo le note siano fuggite. ._.
Il titolo. Oh
miseriaccia infame, il titolo è un pugno nell’
occhio. Cioè
non che la storia sia meglio ma il titolo è proprio una
merda.
._. Non ho trovato di meglio, sono uno strazio con i titoli. ._.
George si fa la barba alla babbana perché non so come se
la fanno i maghi. ._. XD Spero che non sia trasparso come una
donnetta in lacrime. °-°
*la sollevano di peso e la
portano via.*
ALLA PROSSIMAAAAAAAAAAAA!! :D
Ah, dimenticavo! Mi
sono ispirata a questa
immagine per questa cosina.
._.
Ciao, ciao! :D