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Autore: ino _ chan    11/08/2011    3 recensioni
Ginny osservò il ragazzo addormentato sul suo ventre. Lì nascosti in quel piccolo angolo di pace, distante dagli occhi di tutta Hogwarts, vivevano quella loro strana e forse agli occhi degli altri, sbagliata relazione. Ginny lo guardò […] e desiderò che il tempo si fermasse in momenti come quelli. Lo desiderò ardentemente.
Genere: Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, Pansy Parkinson, Un po' tutti | Coppie: Draco/Ginny
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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I Am Ginny Weasley

 

 

< Io vado >  Lei si abbottonò, velocemente, la camicetta. Rivestendosi così totalmente. Lui - che se ne stava svogliatamente appoggiato alla tastiera del letto, con il lenzuolo che lasciava scoperto gran parte del torace nudo - non disse niente. Semplicemente osservò la donna.

< Ci vediamo! >  Lei lo guardò un’ ultima volta aspettandosi, forse, una qualche risposta. Non sentendo, però, niente aprì la porta della stanza per andarsene.

< A presto >  La ragazza si bloccò di colpo e girandosi verso l’uomo, sorrise.

 

 

1° Settembre. Come ogni anno alla stazione di King's Cross, il binario nove e trequarti pullulava di persone. I genitori salutavano i propri figli, diretti verso la scuola di magia e stregoneria di Hogwarts. Amici che per tutte le vacanze estive non si erano visti si ritrovavano e si salutavano felici di rincontrarsi. Fu proprio lì che Ginny Weasley vide la sua amica Luna Lovegood.

< Ginny! >

< Luna! >  Le due ragazze si abbracciarono felici.

< Come sono andate le vacanze? >

< Oh bene! Sono andata con papà da dei nostri parenti. A te Ginny? Come è andata in Romania da Charlie? >

< Oh tutto bene! Mi sono divertita un mondo >

< Ragazze è ora di andare >  Le interruppe la signora Weasley.

< Mi raccomando Ginny, stai attenta >

< Si mamma. Non preoccuparti >  Poi la donna abbracciò la figlia, quasi soffocandola, in uno dei classici abbracci alla “Molly Weasley”.

Sul treno Harry, Ron, Hermione, Luna e Ginny trovarono fortunatamente uno scompartimento libero. Mentre i due ragazzi stavano mangiando delle Cioccorane videro passare una delle persone più odiate dal gruppo. Più precisamente Draco Malfoy, stranamente solo.

Harry si interruppe nel mangiare e osservandolo disse con tono grave  < Penso che Malfoy stia combinando qualcosa > 

< Harry, secondo me ti sbagli. E poi cerca di non farti influenzare da quello che abbiamo visto da Magie Sinister >  disse Hermione

< Ha ragione Herm. Io, se fossi in te, non mi preoccuperei troppo Harry >  disse Ginny sorridendogli dolcemente.

Lo stato d’animo della ragazza, in realtà, era tutt’altro che felice. Infatti la rossa era in uno stato di tensione; dovuto a ciò che la tasca della sua divisa conteneva e che sembrava opprimerla sempre di più ogni momento che passava.

< Oh siamo arrivati! >  E con la frase di Luna, Ginny si riprese dai propri pensieri mettendosi a guardare fuori dal finestrino. Finalmente erano ad Hogwarts.

Quando la sera finalmente fu calata sulla scuola e la tradizionale cena in Sala Grande fu trascorsa, Ginny nel suo letto era sveglia.

Difatti la ragazza, facendosi luce con la bacchetta, continuava a guardare il biglietto che aveva in mano.

“Troviamoci domani mattina prima di pranzo al Lago Nero”.

Non c’era il mittente, ma lei sapeva a chi il foglio apparteneva. D’altronde - per lei - la calligrafia di lui era inconfondibile.

Dopo un ultimo sbuffo lo piegò e lo nascose. Nessuno doveva venire a conoscenza dell’esistenza di quel biglietto. Altrimenti non sapeva quello che sarebbe potuto succedere. L’unica cosa di cui era certa in quel momento era che il giorno seguente sarebbe stata una lunga e pesante giornata.

 

 

**************************

 

 

Proprio come stabilito – o forse ordinato? - dal biglietto, Ginny si recò il giorno seguente al Lago Nero. Guardandosi intorno si accorse che non c’era nessuno. Forse lui non era ancora arrivato. La cosa le sembrava molto strana, visto che lui odiava i ritardatari. Rimase allora in piedi, vicino alle sponde del lago, in attesa. Poi, all’improvviso sussultò.

< Sei arrivata finalmente. Lo sai che odio aspettare. E sì, se te lo stai domandando, ero già arrivato> 

Lei si girò e dopo la sorpresa di trovarselo lì di fronte, risentita dal tono di voce che lui aveva usato disse  < Ho dovuto liberarmi degli altri. In ogni caso, perché mi hai fatto venire fino a qui? > 

< Volevo sapere cosa stai facendo >  Disse lui con tono strascicato, quasi annoiato. 

< In che senso? > Lei lo osservò e non poté non rimanere affascinata dalla figura di lui, che aveva la capacità di attirarla come una molla. 

< Con Dean Thomas > 

Lei allora sbuffò, alzando gli occhi al cielo, mentre in realtà era felice e soddisfatta perché quella era proprio la reazione che voleva suscitare in lui.  < E’ il mio fidanzato >

< No. Lo sai che non voglio > 

Lei alzò un sopracciglio scettica  < Non era finita tra di noi? > 

Lui rimase in silenzio. Ginny, allora, si girò e iniziò ad andarsene. La ragazza non riuscì, però, a fare tre passi che si sentì tirare indietro. Finì tra le braccia del ragazzo, in modo d’appoggiare la testa sul petto di lui. Lei poteva sentire la consistenza dei suoi muscoli testi, anche se aveva la camicia addosso. E poi, il suo profumo. Beh, quello l’avvolgeva. Lasciandola stordita, quasi intossicata. 

< Tu sei mia, Ginevra >  Lei alzò lo sguardo, fissandolo. Il cuore della ragazza a quelle parole iniziò a batterle furiosamente nel petto. Lui si chinò lievemente e la baciò. Infine, lei chiudendo gli occhi e coccolandosi meglio tra le braccia del ragazzo disse solamente  < Draco >

 

 

Ginny stava camminando per i corridoi del treno, da sola.

Proprio in quel istante Draco Malfoy si incrociò con la ragazza ma con sorpresa di molti, che si aspettavano che il principe dei Serpeverde iniziasse a insultare la Grifondoro, lui le passò da parte ignorandola. Proprio come se lei non esistesse.

Appena superata quella carrozza Ginny si fermò un attimo, tirando fuori dalla tasca un bigliettino e non poté non sorriderne.

Velocemente lo nascose nella divisa e si diresse alla carrozza dove suo fratello e gli altri la stavano aspettando. Di certo, Draco Malfoy ne sapeva una più del diavolo.

Era sicura, anzi certa, che nessuno si fosse accorto che lui le aveva messo quel foglio nella tasca.

 

 

Ginny osservava il cielo limpido. Di un azzurro che quasi faceva male agli occhi. Il sole le accarezzava la pelle, riscaldandogliela leggermente. Stava bene. E si sentiva in pace. Avrebbe desiderato che quegli attimi di pura serenità durassero il più a lungo possibile. Perché desiderare che fosse per sempre era solo una mera illusione. Sapeva già che, prima o poi, avrebbe sofferto a causa di quella relazione. Ma ora appoggiata al petto del biondo, lì sul prato, con lui che l’accarezzava e che le faceva provare dei brividi ovunque, era stupendo.

La ragazza guardò l’orologio che aveva al polso e sbuffando disse  < Devo andare. Il pranzo è già iniziato da un pezzo e non vorrei che mi facessero delle storie >  Ginny allora si alzò, spolverandosi leggermente la gonna. 

< Va bene, vai avanti tu. Io arrivo più tardi >  Disse Draco, alzando lievemente il busto dal prato per poter guardare la ragazza.

< Ok. Allora vado >  E così dicendo senza attendere alcuna risposta, Ginny si incamminò verso la Sala Grande.

< Weasley > 

Lei sentendosi chiamare, si girò e lo fissò. < Si? > 

Lui scosse la testa e rispose < Niente >

La ragazza alzò gli occhi al cielo spazientita e se ne andò, senza mai guardarsi indietro.

Draco Malfoy rimasto solo, dopo essersi assicurato che la ragazza se ne fosse andata, si coricò di nuovo sul prato. E fissando il cielo, iniziò a ridere.

Quando lei se ne sarebbe accorta, di certo si sarebbe infuriata con lui. E questo, era proprio quello che lui voleva. Perché a lui, lei piaceva ancora di più in quei momenti.

Poco dopo, a pranzo oramai iniziato Ginny Weasley fece la sua entrata in Sala Grande. Raggiunto velocemente il tavolo di Grifondoro si sedette da parte ad Harry Potter,

< Ginny ma che fine avevi fatto? Ci stavamo preoccupando >  Disse Hermione.

< Ehm, si scusatemi >  Rispose lei sorridendo.

< Ehi ma perché hai dei fili d’erba nei capelli? > Le chiese il fratello, osservandola scettico. A quelle parole Ginny sobbalzò.

In quello stesso istante, Draco Malfoy si sedette al tavolo di Serpeverde, vicino a Pansy Parkinson. Senza farsi vedere da nessuno osservò la rossa sogghignando. Lei notò il suo compiacimento e interiormente lo maledisse. L’aveva fatto apposta a non dirle niente. Poi, però, si ricordò che suo fratello aspettava una risposta e cercando di usare il tono di voce più realistico possibile disse  < Sono andata al Lago Nero e mi sono addormentata >  Infondo quella era quasi la verità.

< E perché sei andata lì? > 

< Oh insomma! Quante domande Ron! Sarà andata a rilassarsi un po’ no? >  Disse l’amica, facendo a Ginny l’occhiolino. Pensando probabilmente che con lei ci fosse stato Dean Thomas.

< Esatto. Grazie Hermione. A proposito, ma dove ho l’erba? >  Chiese Ginny sempre più imbarazzata.

< Qui >  Harry, che fino a quel momento era stato in silenzio, gentilmente gliela tolse. Facendo un’impercettibile carezza sui capelli della ragazza.

< Ehm, G-grazie Harry >  Lei arrossì per quel gesto e lui le sorrise dolcemente. In quell’istante Draco Malfoy la osservava con sguardo indecifrabile, come se la cosa non lo toccasse minimamente. Se non fosse stato per il fatto che stringeva le posate talmente forte da far sbiancare le nocche delle sue mani.

 

 

**************************

 

 

Nel pomeriggio, Ginny stava passando vicino al parco. Quando si sentì chiamare a gran voce.

< Ginny! Ehi Ginny! Vieni qui! >  Era Luna che la chiamava. Ginny brevemente attraversò il prato e raggiunse la ragazza, che era seduta ai piedi di uno dei secolari alberi del parco di Hogwarts, insieme a Neville.

< Ciao ragazzi! >

< Cosa stavi facendo Ginny? >

< Niente di che, Neville. Stavo tornando nella mia stanza, a poggiare questi. >  Disse la ragazza, indicando con un gesto i libri che aveva in mano.

< Dai su, facci un po’ di compagnia. In fondo non ci siamo visti per tutte le vacanze estive! > 

< Esatto! Non vorrai mica trascuraci in questa maniera? >  Concluse Luna, interrompendo il ragazzo.

< Eh va bene! Mi fermo qui con voi! >  Detto questo la rossa si sedette ai piedi dell’albero e iniziò a parlare con due tra i suoi migliori amici. Chiacchierando, si arrivò all’argomento “Romania”. Cioè a parlare delle vacanze estive della ragazza.

< Non ti sarà successo qualcosa in Romania, Ginny? >  La rossa sentendo pronunciare da Luna quelle parole sobbalzò, essendo rimasta particolarmente stupita da quella domanda. Era certa di non essersi lasciata sfuggire niente di quello che le era successo in vacanza.

< Perché mi fai questa domanda? >  Chiese la ragazza osservando l’amica.

< No niente. E’ solo che mi sembri diversa >

< Diversa? In che senso? >

< Semplicemente, sembri più matura. Hai conosciuto qualcuno? >

< No, nessuno! Ma cosa ti viene in mente >  E così dicendo Ginny si mise a ridere, in risposta all’affermazione della Corvonero.  < Beh, qualcuno c’è >  Esordì Neville.

< Chi? >  Chiese la rossa usando un noto lievemente preoccupato, di cui il ragazzo fortunatamente non si accorse. Ma che, però, non sfuggì a Luna.

< Dean Thomas? O per caso devo dare ragione a Luna e iniziare a pensare che hai un’amante? >  Disse lui fintamente preoccupato.

< E va bene, ammettiamolo Neville. Il mio amante sei tu! >  Il ragazzo in risposta rise sonoramente  < E’ vero sono io! >  Poi tornando seria Ginny, quasi con un velo di rassegnazione – o di tristezza? - disse  < Comunque, veramente ragazzi io amo solo Dean >

< E noi ti crediamo Ginny. Stavamo solo scherzando >  A parlare fu Luna, che le sorrise dolcemente. La bionda però, non era per niente convinta delle sue stesse parole.

Conosceva l’amica quel tanto che le bastava, per vedere che stava mentendo. Probabilmente le avrebbe creduto, come aveva fatto Neville, se non fosse stato per il fatto che la ragazza nel pronunciare quelle parole si era torturata i capelli e aveva tenuto la testa bassa, apparentemente in maniera causale, in modo da nascondere gli occhi. Che per una frazione di secondo – come aveva visto Luna – erano stati attraversati da un lampo di dolore.

Poi aveva visto l’amica guardare brevemente lontano, oltre la propria schiena. Cosa poi ci fosse da guardare, lo sapeva solo lei. Forse, si disse Luna, non stava guardando niente. Anche perché in quella direzione c’erano soltanto Malfoy, appoggiato alle gambe della Parkinson, con  il resto del suo gruppo. Riparati all’ombra di un albero, proprio come loro.

 

 

**************************

 

 

Ginny arrivò in Sala Grande, interrompendo la discussione che Harry, Ron ed Hermione stavano facendo. 

< Ehi Harry, devo darti questo. Me lo ha dato Silente >  Disse porgendo al ragazzo un rotolo di pergamena.

< Grazie, Ginny … è la prossima lezione di Silente! Lunedì sera >  All’improvviso si sentì leggero e felice.  < Vuoi venire con noi Hogsmeade? >

< Ci vado con Dean … Magari ci vediamo là >  Rispose lei. Li salutò con la mano e se ne andò. In realtà la ragazza non sarebbe né andata ad Hogsmeade e né si sarebbe vista con Dean. Anche se, a dirla tutta, lui non lo sapeva ancora. Ma comunque in qualche modo avrebbe fatto. D’altronde non sarebbe mancata per nulla al mondo al suo appuntamento con Draco. Quella era l’occasione perfetta per stare insieme in tranquillità, senza doversi preoccupare che qualcuno li vedesse o senza doversi nascondere nell’oscurità.

Dopo essere riuscita a liquidare Dean con la scusa che non si sentiva molto bene, Ginny si diresse al Lago Nero. Lui, non era ancora arrivato. Si sedette e attese – impaziente – il suo arrivo. Poi dopo un tempo che a lei sembrò infinito lo vide arrivare e notò che, come sempre oramai, sembrava stanco.

< Buongiorno Malfoy >  Il ragazzo si girò e si accorse di lei, che era seduta sul prato all’ombra.

< Weasley >  Questo fu il suo saluto.

< Ti rendi conto di essere in ritardo? >  Ginny sorrise soddisfatta, osservandolo.

< E con questo? >  Disse alzando un sopracciglio, lievemente scocciato.

< Beh, mi rimproveri sempre di non essere mai puntuale, ma questa volta io lo ero. Tu no >

< Weasley? >  Lui si sedette vicino alla ragazza.

Ginny, girò un poco il volto, per poterlo guardare.  < Si? >

< Taci > 

< Ehi! Come ti permet- >  Ma non finì la frase perché Draco la baciò quasi con dolcezza. Lei stupita da quel gesto, rimase imbambolata e arrossì.

Lui osservandola le chiese  < Allora, cosa ti sei portata oggi? > 

< Ehm? Ah si! Ho portato “Orgoglio e Pregiudizio”. >  E così dicendo, si girò per tirare fuori il libro dalla borsa. Mentre lei non poteva vedere, lui fece un’impercettibile sorriso. Ginny preso l’oggetto, glielo fece vedere.  < Bene, allora inizia a leggere! >  Così dicendo Draco si coricò, appoggiando la testa sulle gambe della rossa.

< Non sono mica un cuscino! Vai dalla Parkinson per questo!>

Lui riaprì gli occhi e ghignando disse  < Gelosa Ginevra? >  Lei arrossì. Il Serpeverde aveva la capacità di farla imbarazzare come pochi. In quel momento poi, il cuore della ragazza stava battendo impazzito nel petto. Sentirsi chiamare con il proprio nome da lui e vederlo fare quel ghigno – tralasciando l’argomento gelosia - su di lei quelle due cose avevano un effetto distruttivo. Lui prese il suo silenzio come un assenso e chiuse gli occhi, mentre la ragazza iniziava a leggere.

 

 

< Cos’è “Jane Eyre”? >  Disse Draco, che steso sul letto fissava il soffitto.

< Perché me lo chiedi? >  Chiese lei osservandolo.

< Ho visto che lo avevi nella borsa >

Lei sorrise e disse  < E’ un libro babbano >

< Tsk! Non avevo dubbi! >

Ginny sentendo quella risposta alzò gli occhi al cielo e disse  < Guarda che non è poi così male! >

< Leggimelo >

< Eh? >  Lei rimase stupita da quelle parole.

Lui in risposta sbuffò.  < Non farmi ripetere Weasley >

< Ma sentitelo >  Però la ragazza entusiasta, quasi emozionata, si alzò dal letto - senza alcun imbarazzo nel farsi vedere nuda - e prese dalla borsa quella lettura.

Si posizionò sotto alle coperte, iniziando a leggere e catturando l’attenzione del ragazzo.

 

 

Dopo un po’ di tempo, Ginny interruppe la sua lettura e fissò il ragazzo che aveva gli occhi chiusi.

< Io, Draco, non capisco. Non so cosa ti succede. Hai lasciato il Quidditch e sei sempre stanco. A volte sembri quasi stravolto. Ma di quello che ti accade non ne parli mai e io non ci posso fare niente. L’unica cosa che posso fare, nel mio piccolo, è darti un po’ di serenità quando siamo insieme. Posso fare solo questo. Spero solo che tu non ti stia cacciando nei guai. Il solo pensiero che ti possa succedere qualcosa mi preoccupa. > 

Ginny osservò il ragazzo addormentato sul suo ventre. I capelli biondi già scompigliati venivano mossi dal leggero vento. Lì nascosti in quel piccolo angolo di pace, distante dagli occhi di tutta Hogwarts, vivevano quella loro strana e forse agli occhi degli altri sbagliata relazione.

Ginny lo guardò e pensò che era bellissimo. In quel momento desiderò che il tempo si fermasse. Lo desiderò ardentemente.

Poi anche lei, dopo aver poggiato il libro che aveva in mano sull’erba, chiuse gli occhi lasciandosi trasportare dalla lieve carezza che quest’ultima le procurava. Quasi volesse cancellare i dubbi della ragazza.

Quando lei si fu addormentata completamente, Draco aprì gli occhi. Alzandosi leggermente, quel tanto che gli bastava per raggiungere il viso della ragazza, lui le diede un lieve bacio a stampo dicendo  < Grazie Ginevra > 

Poi tornò nella posizione iniziale, deciso a godersi quella bella giornata di sole. D’altronde era pur sempre un Malfoy e certe cose un Malfoy non le fa vedere. Quindi visto che Ginny non si era accorta che lui in realtà non stava realmente dormendo, non aveva ritenuto necessario farglielo sapere.

Spinto, forse, dalla curiosità per quello che lei avrebbe detto.

 

 

 

 

 

oOo Spazio Autrice oOo

Ok. Devo fare subito una piccola premessa: la fanfiction è ambientata principalmente durante il sesto libro e riprende alcuni spezzoni dei dialoghi scritti dalla Rowling. In modo da dare un filo di continuità alla storia.

E si lo so, Draco e Ginny sono OOC! Ma che volete farci, la storia mi è uscita così.

Provvederò nei prossimi giorni a rivedere il primo capitolo ed eventuali errori ortografici, sempre che la connessione della mia chiavetta internet collabori con me ( visto che sono in montagna ) xD. Detto questo, grazie per essere arrivati a leggere fino a qui! Baci.

 

ino _ chan

 

   
 
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