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Autore: Maylea    14/08/2011    1 recensioni
Alzò gli occhi al cielo, l’alba era alle porte, il sole stava finalemtene sorgendo.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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SORGE IL SOLE

James si pulì le mani sporche di grasso e sangue, aveva appena estratto dalle macerie di un auto una donna sulla trentina,  bionda,  che era al volante dell’auto. Priva di sensi l’aveva adagiata sull’asfalto della corsia d’emergenza. L’aria quella notte aveva un odore rivoltante di motore bruciato, di pneumatico consumato e di sangue.  Si aggiustò il colletto della divisa e si mosse verso il suo collega, accanto a ciò che rimaneva dell’auto.

“Dovevamo aspettare i soccorsi…” -  disse quasi sottovoce.

“Tranquillo James, la prima esperienza è sempre così, con il tempo capirai che le procedure non si seguono alla lettera, bisogna improvvisare a seconda della situazione”.

James tornò dalla donna, la osservò, aveva  sicuramente una storia da raccontare, un passato, un’ avventura che aveva caratterizzato la sua vita. Aveva un nome, una casa e un lavoro, e dietro ad ogni cosa una storia diversa che avrebbe voluto  condividere prima di morire.

Una morsa violentissima gli strinse lo stomaco, la consapevolezza di una vita che se ne  andava per sempre. Per un attimo si sentì circondato dalla morte, pensò che in quel momento nei paesi del mondo qualcuno stava morendo, lasciando definitivamente la vita terrena. Fu assalito da un senso di calustrofobia, ora tutto gli sembrava possedere poco significato o al contrario, anche una goccia d’acqua nel mare del nulla della morte sembrava essere attraente. Nel buio di quell’autostrada isolata vide una piccola luce provenire dai rottami dell’auto, non riusciva a capire se era frutto della sua immaginazione o reale. Si avvicinò accendendo la sua torcia elettrica, illuminò il portabagagli e lo vide, accovacciato, un bambino con un telefono cellulare giocattolo che emanava una fievole luce bluastra. Lo prese in braccio, era miracolosamente illeso, solo qualche graffio. La vita riprese improvvisamente il suo corso, pensò che in quel momento nel mondo nascevano migliaia di bambini contemporaneamente, venivano alla luce e dalla luce, come quel bambino dall’auto.

“Ehi  Ben! C’è ancora vita!” -  urlò in direzione del suo collega.

Alzò gli occhi al cielo, l’alba era alle porte, il sole stava finalemtene sorgendo.

  
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