Storie originali > Drammatico
Segui la storia  |       
Autore: Remedios la Bella    18/08/2011    6 recensioni
Un ragazzo tedesco che tollera gli ebrei e trova misera la loro condizione. Max.
Una ragazza Ebrea dallo sguardo vuoto e dal passato e presente tormentati e angustiati. Deborah.
Due nomi, un'unica storia. 15674 è solo il numero sul braccio di lei, ma diverrà il simbolo di questa storia.
In un'epoca di odio, nasce l'amore.
E si spera che quest'amore rimanga intatto per lungo tempo, e sradichi i pregiudizi.
Enjoy!
Genere: Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Grazie mille a tutti i lettori, e i recensori!! Non ce la farei senza il vostro continuo supporto!
Remedios

Capitolo 8

 
Attesi, attesi come non avevo mai fatto in vita mia. Neanche dopo la lezione riuscii realmente a rilassarmi. In mente mi passava ancora l'immagine del viso contratto di Deborah, la sua mano fasciata, lo sguardo sorpreso di Xavier nel vedere la fasciatura della mano, e il rimbombo del suo passo leggiadro sul pavimento di piastrelle mi risuonava secco nelle orecchie come un allarme.
A cena rimasi in silenzio assoluto mentre ingoiavo mesto e pallido il cibo di controvoglia preparato da mia madre in via del tutto eccezionale.
Mia sorella, vedendomi in quello stato, mi diede un calcio allo stinco per risvegliarmi dal sonno:" Che hai?Si può sapere?" mi disse sibilando tra i denti stretti.
" Niente .. sto solo male .. scusate." Mi alzai lento dalla sedia sotto gli sguardi perplessi di tutti e andai in camera mia. Mi gettai sul letto sbuffando, e misi le mani dietro la nuca sdraiato a guardare il freddo soffitto bianco, vuoto.
" Dio ti prego fa che quel lurido soldato non le faccia male." pensai, quasi con le lacrime agli occhi. Non riuscii nemmeno ad addormentarmi, tanto ero agitato.
Sicuramente Xavier le avrebbe chiesto perchè fosse fasciata, sempre che a lui importasse qualcosa di lei. Sicuramente lei gli avrebbe detto che si era ferita e si era curata, sicuramente lui non le avrebbe creduto e l'avrebbe schiaffeggiata facendola sanguinare. E poi sicuramente, l'avrebbe sbattuta sul letto come una bambola di pezza e l'avrebbe costretta a subire le sue mani callose che le avrebbero accarezzato, per così dire perchè più che accarezzato avrebbero sfregiato, la sua nuda pelle. E l'avrebbe violata come una puttana si fa violare ogni volta che va a letto con il suo cliente.
Mi vennero i conati al solo pensarci, e mi misi su un fianco chiudendo gli occhi:" Non pensarci, non pensarci, non pensarci ..." mi ripetevo continuamente.
Mi cullai sul fianco coma un bambino cercando di calmarmi il più possibile, quando la porta si aprì e mia sorella entrò con in viso un'espressione a dir poco rassicurante.
" Che cosa vuoi?" le dissi acidamente, alzandomi di botto.
" Non trattarmi male, voglio solo parlarti." mi disse lei, chiudendosi la porta alle spalle e sedendosi accanto a me:" Sei stato tu a curare la ferita a 15674?"
" Quale ferita?" dissi io indifferente.
" pensi che sia così stupida da non averlo capito? Ho visto la fascia sul suo dito, e non può essere stata la serva a farsi la medicazione ..."
" E chi ti dice che non sia così?"
" Lei non sa dove si trova la cassetta del pronto soccorso ... non l'ha mai saputo. In fondo è arrivata pochi giorni fa." disse lei secca. Io sbarrai gli occhi colto in segno da quella deduzione sin troppo veritiera.
Poi continuò, cambiando tono e assumendo quasi un tono supplichevole:" perchè lo fai? perchè ci tieni così tanto a lei? potresti finire ucciso!"
" Perchè lo faccio? Perchè lo faccio! E hai pure il coraggio di chiedermelo!" mi alzai seccato e mi misi davanti a lei, che sembrò spaventata dal mio gesto:" Elly, sai benissimo perchè lo faccio ..."
" E tu sai benissimo che è pericoloso!" mi disse lei in risposta, mettendosi davanti a me con le mani sui fianchi.
" Non mi importa!" dissi io arrabbiato:" sai benissimo che lei è la vera vittima in questa situazione!"
" Non puoi fare sempre di testa tua capito? se vieni scoperto saranno guai grossissimi!"
" Che vengano pure a bastonarmi allora! Io non faccio niente di male! L'aiuto solo a rendere la sua vita più accettabile! l'aiuto a sorridere ... aiuterò tutti se necessario!"
" Sei impossibile!" mi rispose Elly guardandomi furente negli occhi:" Non contare sul mio aiuto!"
" Te l'ho mai chiesto forse? sei sempre stata dalla parte di mio padre, dalla parte del male!"
" Stai rinnegando la tua stessa patria?" mi disse lei sbigottita e furiosa:" Come puoi dire che noi siamo il male? Sono stati loro a impadronirsi della nostra terra! Loro sono la minaccia!"
Avrei voluto prenderla a schiaffi volentieri in quel momento, ma mi trattenni perchè era una donna, e mia sorella. Anche se la seconda ragione non era poi tanto importante. Mi limitai solo a urlarle in faccia con tutta la furia che avevo in corpo.
" Noi siamo la minaccia per loro! Noi tedeschi!" mi battei la mano sul cuore violentemente, ma non mi importò molto del dolore che provai con quel gesto:" Tu non sai cosa ho visto io!"
" Cosa avresti visto? Racconta su! Voglio vedere le tue belle ragioni!" Mi disse lei cadendo di botto sul letto esausta dalle urla.
Allora anche io mi calmai, e mi sedetti accanto a lei.
Ma prima scrutai dentro di me, per ritrovare la prova che cercavo della colpevolezza della mia stessa gente, quella prova inconfutabile che a sei anni mi fece voltare parte e passare dalle parte del giusto.
Lo ritrovai dopo vari tentativi, quel ricordo che avevo rimosso così difficoltosamente dalla mente qualche anno fa venne fatto risorgere dalle sue ceneri, e dentro di me un brivido di gelo mi bloccò il respiro.
Quello forse fu il giorno peggiore della mia vita, e da lì tutto cambiò drasticamente.
Prima di iniziare a raccontare, trassi un profondo respiro e chiusi gli occhi in cerca di riportare le immagini.
Mia sorella era in attesa snervante:" allora? Hai perso la lingua?" mi disse scrollandomi con il braccio. levai la sua presa dal mio braccio e la guardai furente:" non mettermi fretta .. ma ti voglio dire una cosa: appena avrò finito, non penso che rimarrai ancora per molto dalla parte sbagliata."
E uscì la mia prima parola del ricordo: Un giorno ..." 

   
 
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Drammatico / Vai alla pagina dell'autore: Remedios la Bella