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Autore: TheJoker    19/08/2011    2 recensioni
Dopo essermi visto Batman di Tim Burton, Il Cavaliere Oscuro di Christopher Nolan ed essermi letto il fumetto Mad Love, ho deciso di scrivere una storia su Harley Quinn, Joker, Batman e tanti altri personaggi.
RECENSITE, please...
Cosa succederebbe se Harley venisse tradita?
Genere: Avventura, Dark | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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NOTA DELL'AUTORE
In questo capitolo ho voluto omaggiare la graphic novel The Killing Joke, primo perchè è fantastica, secondo perchè mi serve come scena!
Buona lettura ^^

Capitolo 7: Perché lei fa questo?

 
Il commissario Gordon, un uomo brizzolato di mezza età con i baffi, sedeva sulla poltrona rossa del soggiorno davanti a un tavolino di vetro.
Il soggiorno era composto da 4 pareti, una delle quali aveva la porta d’entrata, cioè la parete nord, e una che dava sulla cucina, cioè la parete ovest.
Sulla parete est vi era un quadro astratto con sotto un tavolino di legno e un vaso pieno di fiori. Accanto alla porta d’entrata vi era un appendiabiti con su il cappotto e il cappello di Gordon. Essa era in linea diretta col tavolino e la poltrona, cioè, chi fosse entrato avrebbe avuto subito la visione di un uomo seduto in poltrona davanti a un tavolino di vetro.
Su di esso vi erano posati colla, forbici, il giornale del giorno e un album con copertina rigida e nera.
Prese il giornale e nella prima pagina spiccava una foto di Batman, di una camera dell’Arkham e  del Joker.
Il titolo dell’articolo si trovava sopra quelle immagini: “Tempesta sul manicomio criminale dopo la nuova fuga del Joker”.
Il commissario si spinse stancamente gli occhiali su per il naso e chiuse gli occhi in un respiro profondo.
Afferrò le forbici e cominciò a ritagliare lentamente l’articolo di Batman e Joker, mentre sentiva trafficare dalla stanza attigua, la cucina.
Sua figlia Barbara stava sicuramente preparando qualcosa di molto buono, dato il buon odorino che veniva da lì.
-Cristo- commentò a voce alta Jim –Ogni volta che lo mettiamo in galera, penso “Per favore, Dio, tienilo dentro!”. Poi lui scappa e noi stiamo a sperare che stavolta non faccia qualcosa di troppo orribile. Cristo-
Udì un rumore di passi e alzò lo sguardo, trovandosi davanti sua figlia Barbara.
Portava delle scarpe nere in netto contrasto con le mattonelle bianche del pavimento, una gonna viola che le arrivava un po’ sotto al ginocchio e una camicia gialla pallida, coi risvolti che arrivavano ai gomiti.
Il viso era perfettamente ovale, con una lunga chioma di lisci capelli rossi che le arrivavano sotto le spalle, alle orecchie aveva due orecchini a forma di perla, mentre la bocca era contornata da sottili labbra rosse. Gli occhi erano di uno stupefacente colore azzurro, e il commissario li vedeva dietro un paio di occhiali, data la leggera miopia di Barbara.
Quando entrò nella camera, a Jim parve che essa si fosse riempita di luce e di calore, tanto era bella la figlia. Certo, a qualcuno non poteva apparire così meravigliosa, ma per quell’uomo era la creatura più bella mai apparsa sulla faccia della terra.
Sorrideva, e portava un vassoio con due tazze fumanti sopra.
-Papà, tanto per cambiare, perché non lasci il lavoro e ti riposi un po’?- disse in uno scherzoso tono di rimprovero –Ti ho fatto una tazza di cioccolata!-
Posò il vassoio sul tavolino, accanto all’album.
Il commissario Gordon finì di ritagliare l’articolo e ci passò sopra un po’ di colla, poi aprì l’album, lo sfogliò velocemente fino a una pagina vuota e lo incollò con perizia.
-Grazie tesoro. La berrò appena avrò finito di mettere a posto questi ritagli-
Lei sorrise nuovamente.
-Sai, ho trovato quell’album sulla Donnagatto che cercavi, era dietro l’armadio- sospirò e continuò –Un giorno o l’altro devi lasciarmi fare un vero e proprio archivio, come quello che avevamo in biblioteca-
Per risposta ebbe solamente un grugnito simile a un muggito di mucca, poiché il padre era di nuovo impegnato a guardare un articolo.
Stavolta si trovava nell’album, era vecchio, e recava il titolo: “Assassino gravemente ferito da misterioso vigilante!” e sotto una foto di un pipistrello abnorme che colpiva un uomo con un cappuccio rosso vicino a un’inferriata. Dall’articolo si apprendeva che quello era un impianto chimico, e secondo la ricostruzione, Cappuccio Rosso tentò di scavalcare il ballatoio dell'impianto chimico, ma cadde nelle verdastre acque di scarico (inquinate completamente dai rifiuti chimici) per un calcio di quel pipistrello-uomo, di Batman.
Non si seppe più niente dell’ex-Cappuccio Rosso...o meglio, aveva cambiato identità e ora da boss della mala era diventato un qualcosa di crudele e folle, che superava le aspettative di chiunque.
La voce di Barbara riportò Jim alla realtà.
-Papà! Ecco, guarda, hai usato troppa colla! Ti macchierai tutti i pantaloni-
Aveva la tipica espressione “Ma-Come-Devo-Fare-Con-Te?”, e per tutta risposta lui assunse uno sguardo battagliero ma divertito.
-Barbara, lo sai che sei più rompiscatole di tua madre?!- la rimbeccò con uno sbuffo.
Improvvisamente bussarono alla porta con dei colpi veloci e decisi.
-Hanno bussato?- chiese.
La figlia si diresse verso la porta mentre parlava.
-Sarà Coleen, dobbiamo andare a lezione di Yoga, stasera- Si voltò –Dai papà, abbiamo gente! Metti via i tuoi ritagli!-
Gordon sollevò l’album e lo avvicinò agli occhi.
-Ehi, guarda qua! La prima volta che si sono incontrati. Che anno era?-
Barbara aveva la mano sulla maniglia.
-Beh, io ero piccolina- disse lentamente –Ricordo che mi descrivevi la faccia bianca e i capelli verdi...- Rabbrividì al solo pensiero –Mi faceva una paura!-
Il padre assunse un’aria dispiaciuta.
-Pensavo che per te fosse interessante...-
-Oh, certo!- rise –E ho avuto anche alcuni incubi molto interessanti!- disse con una nota di sarcasmo.
Aprì la maniglia e tutto accadde in una frazione di secondo, o almeno così parve a Jim.
Un uomo in impermeabile e cappello, alto, puntava una pistola a sua figlia, dietro di lui due energumeni. Lei sgranò gli occhi e tentò di balbettare qualcosa, in preda al terrore.
Si udì un botto, e Barbara venne catapultata all’indietro e cadde sul tavolino di vetro rompendolo in mille pezzi, mentre il sangue fuoriusciva copiosamente dal buco che aveva all’altezza dello stomaco. Gli occhiali erano per terra.
Gordon si alzò velocemente e si accoccolò accanto alla figlia, terrorizzato e preoccupato.
-BARB...- urlò, ma venne interrotto.
Una voce sadica e gracchiante lo interruppe.
-Oh, non si preoccupi...è un tipo di crisi nervosa molto comune fra le ex-bibliotecarie...vede, pensa di essere un libro giallo...-
Gordon non volle nemmeno girarsi. Sapeva chi era, e anche troppo bene. Solo una persona faceva umorismo sulla morte delle persone.
-Tu! Figlio di puttana, mia figlia! Io ti...-
Venne spedito al tappeto con un cazzotto del primo armadio che camminava.
-Certo-  continuò Joker –Non è che le condizioni del volume siano tanto buone...La rilegatura in pelle ha un buco-
Si versò un bicchiere di vino, era appena tornato dalla cucina. Si era tolto l’impermeabile e portava una camicia a maniche corte divisa in tre parti orizzontalmente, cioè viola, a fiori e blu e dei bermuda viola. Al collo vi era appesa una macchina fotografica. Non si era tolto il cappello.
-Ha un buco...e c’è anche qualche costola danneggiata...- sorseggiò il vino e ghignò mentre Gordon riceveva un gancio in pancia.
-Andrà a finire nei remainders, in questo stato! Anzi, l’idea che possa ancora andare in libreria mi pare sempre più stravagante. E’ questo il problema delle rilegature di cattiva qualità...-
Gordon ricevette un pugno in faccia che gli fece volare gli occhiali.
-Dio, queste discussioni letterarie si fanno sempre più aride! Quando avete finito- disse agli energumeni –Quando avete finito col vecchio portatelo dove voi sapete! E mi raccomando, trattatelo con i guanti!-
Uno dei due armadi si mise in spalla il commissario e uscì seguito dall’altro.
Joker si rivolse a Barbara, che aveva assistito a tutta la scena, tra il dolore atroce che provava e il dolore di vedere suo padre picchiato a sangue dagli sgherri di quel matto.
-Sa, è proprio un peccato che lei perda il debutto del papà, miss Gordon! Purtroppo, progettando il set non abbiamo pensato agli handicappati. Ma...non tema, le farò qualche foto così il papà si ricorderà di lei!-
Non aveva finito di parlare, che la mano destra cominciò a staccare uno ad uno i bottoncini della camicia di Barbara.
-Pe...perchè lei fa...perchè...fa queste cose?- chiese la ragazza, lacrimante e in un bagno di sangue.
-Ho qualcosa da dimostrare...- disse in un sussurro. Nell’altra mano teneva ancora il vino. Ne bevve un sorso ed esclamò:- Brindiamo al crimine!-
Lanciò il bicchiere a schiantarsi sulla parete, e lentamente sfilò gonna e camicia da Barbara, mentre lei piangeva.
  
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