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Autore: Akiko chan    20/08/2011    0 recensioni
Indugiò ancora un attimo, perso in quel mare glauco, assaporando quell’emozione sconosciuta che lei sola sapeva trasmettergli… Un attimo ancora prima di entrare in lei. E fu in quell’attimo che lo percepì per la prima volta.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kei Hiwatari
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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E stringere le mani per fermare qualcosa che è dentro me,
ma nella mente tua non c’è… capire tu non puoi …
tu chiamale se vuoi emozioni …
tu chiamale se vuoi emozioni…
 (Emozioni, L.Battisti)
 
Kei precipitò in caduta libera per parecchi metri. Non aveva la minima idea di quanto mancasse al definitivo impatto col suolo, ma non provava paura, anzi, un’inspiegabile sensazione di pace lo avvolgeva dolcemente …Pat … la sua Pat … il suo volto splendido l’avrebbe accompagnato e guidato in quel difficile passaggio tra la vita e la morte.
 
Quel pensiero dolce e caldo come miele fuso, occupava tutta la mente del blader che non si accorse della corrente d’aria che stava gradualmente rallentando la sua caduta, facendolo scendere sempre più adagio. Notò lo strano fenomeno solo quando una luce apparve sotto di lui, diventando sempre più grande. L’impatto col suolo fu dolce e, allibito, Kei si ritrovò incolume all’interno di un cilindro di vetro, dentro al quale erano rinchiusi anche i suoi dieci amici, tutti sani e salvi, anche se molto spaventati.
 
Tutti guardavano in un’unica direzione, lui fece lo stesso ed i suoi occhi grigi incontrarono quelli glaciali di … Zagart!
 
-Che vuoi farci? Qui c’é anche tuo figlio!- stava protestando a squarciagola Mister X.
 
-E allora? Non merita nulla chi mi ha tradito! Mi spiace solo che manchi quella troietta americana…allora sì la mia vendetta sarebbe stata perfetta…ma probabilmente è già al sicuro in America, ma non temete la troverò prima o poi-
 
E così Zagart non sapeva che Pat era nell’edificio, tanto meglio, sarebbe potuta fuggire indisturbata, pensò Kei sospirando sollevato.
 
-Che intenzioni hai pazzo furioso?- iniziò Takao scalciando come un cavallo imbizzarrito contro il vetro infrangibile della gabbia.
 
-Mi prenderò i Bit Power e diventerò l’uomo più ricco e potente della Terra-
 
-Che vuoi fare con i nostri Bit?-
 
-Lo volete proprio sapere? Bene ve lo dirò … - il volto dello scienziato divenne la maschera di un folle - … il desiderio di un condannato a morte va sempre esaudito-
 
-Ma ci vuoi uccidere tutti!?!- esclamò allibito Zeo mentre un brivido ghiacciato gli correva lungo la schiena. La vista degli occhi spiritati del padre era uno spettacolo spaventoso.
 
-No, non vi voglio uccidere… solo che per prendere ciò che finora non mi avete dato spontaneamente, dovrò usare i raggi gamma in una dose…. ehm…. diciamo…massiccia, e non so quanto i vostri giovani fisici potranno resistere al trattamento- l’uomo rise crudelmente e la sua ilarità aumentò a dismisura di fronte alle facce stravolte dei suoi ostaggi.
 
-Pazzo! E se noi ti diamo i Bit ci lasci andare?- chiese Rei con impeto.
 
-Con il rischio di ritrovarvi di nuovo tra i piedi? Scordatevelo! Mi avete già creato anche troppi guai-
 
-Va bene ... per noi è finita dunque … Prima di morire potremmo almeno sapere perché stai facendo tutto questo?- concluse coraggiosamente Mister X.
 
-Sì certo…- tergiversò, l’uomo gonfiandosi d’orgoglio al solo pensiero di raccontare i suoi mirabili progetti -…ora saprete…-
 
---
 
Pat riaprì gli occhi di soprassalto. Il buio la avvolgeva ancora, ma qualcosa d’indefinibile si era acceso per un istante dentro di lei. Un breve lampo di luce, una flebile richiesta d’aiuto. Ma da dove proveniva? Come orientarsi in quel vuoto?
 
-Fenice aiutami tu! Ti prego- implorò con tono supplichevole aggrappandosi al muro e sollevandosi con enorme fatica.
 
Evocata dallo straziante richiamo della padrona, la Fenice uscì dal bey illuminando l’entrata di un corridoio laterale che la ragazza non aveva notato prima. Senza esitare, cercando di contrastare alla debolezza che minacciava di farla crollare a terra ad ogni passo, si avviò lungo quel passaggio.
 
Dopo un centinaio di metri percepì distintamente una voce umana, ma non riconoscendone il proprietario, si celò nell’ombra rimanendo in ascolto mentre la Fenice si smaterializzava lasciandola nuovamente nella totale oscurità.
 
Ma il buio, per la prima volta da quando era entrata in quell’orribile fabbrica, non le sembrò più un odioso nemico, ma un indispensabile alleato, che le permise di ascoltare, ben protetta dalle ombre, quelle poche frasi sconnesse, pronunciate da un uomo chiaramente in preda a folli deliri d’onnipotenza.
 
-…e quindi i Bit Power mi servono per la costruzione di una potente arma atomica che venderò ai paesi medio-orientali per le loro guerre; ne ricaverò una cifra enorme, senza contare la gloria di essere ricordato nella storia come l’inventore della bomba di tutti i tempi!-
 
-L’assassino di tutti i tempi vorrai dire- lo corresse una voce che Pat riconobbe immediatamente essere di Takao. Un’ondata calda e rassicurante, fatta di speranza e sollievo, invase il cuore della blader. Takao era vivo! E forse qiulacun’altro si era salvato!
 
-Taci idiota! Siete troppo stupidi per comprendere la portata del mio piano! Ah … e io che sto qui a perdere tempo con dei mocciosi inutili! Ma ora abbasserò questa leva ed i Bit saranno inglobati in quell’altro cilindro al sicuro mentre voi…beh non so prevedere che cosa resterà- Zagart proruppe in una risata gutturale che palesava l’insania di cui lo scienziato ormai era preda. La follia l’aveva portato a perpetrare le nefandezze più disgustose e ora si apprestava a coronare la sua opera con l’uccisione di undici innocenti ragazzi.
 
In un attimo un’ombra si materializzò dal nulla -Prima di fare ciò dovrai passare sul mio corpo però- intervenne Pat frapponendosi tra Zagart e la leva. Le era bastato uno sguardo per scorgere i ragazzi all’interno del cilindro e quella vista le aveva ridato in un attimo tutta la sua energia. I suoi amici, i suoi carissimi amici erano vivi! Tutti! Zeo, Takao…Kei...
 
La vita scorreva incontrastata in lei, la forza cresceva a dismisura, l’energia scalciava ora per uscire…
 
Alla follia, sul volto dell’uomo, si aggiunse la sorpresa -Tu?!?!? Che ci fai qui? Che hai in mente stupida ragazzina?-
 
-Ora lo vedrai! Fenix attacco!-
 
Il bey schizzò violento verso Zagart -Credi di spaventarmi con quel giocattolo?- ghignò l’uomo arretrando di qualche passo.
 
-Con questo no, ma con la Fenice sì! -urlò Pat mentre la Fenice usciva maestosa da Fenix -Fenice Bianca attacca!!-
 
Zagart continuò ad indietreggiare cauto ma veloce sino a raggiungere la parete, quindi, con mossa fulminea, abbassò una maniglia e sgattaiolò veloce dietro un paravento di vetro ed acciaio.
 
-Che fai scappi? Vigliacco affronta la mia Fenice- proruppe Pat furiosa.
 
-Ora vedrai!- esclamò l’uomo mentre da un bocchettone scuro, posto sul soffitto della stanza, cominciarono ad uscire una serie di Bit Power dalle varie forme e colori. Ben presto l’aria fu zeppa di creature, tutti quelli che il malvagio scienziato era riuscito ad estrarre dal frammento di roccia in anni e anni di tentativi.
 
Alcuni erano veramente insignificanti e la Fenice li disintegrò senza grossi problemi, ma altri erano più potenti e, comunque, veramente troppi per poterli affrontare tutti in una volta. Pat ne contò circa trenta, ma era certa fossero molti di più. La Fenice era attaccata senza sosta da tutte le direzioni. Alcuni Bit avversari sfuggirono al controllo della magica creatura bianca che coraggiosamente difendeva senza risparmiarsi la sua padrona, facendole scudo con il suo corpo piumato. I Bit percepirono la forza della blader che si trasmetterva alla Fenice e, come impazziti si scagliarono in massa sulla ragazza che venne catapultata a terra atterrando in malo modo sulla schiena.
 
-Ah mocciosa e ora come pensi di cavartela? Vedrai che brutta fine ti faranno fare le mie creature- tuonò Zagart con cattiveria al riparo dietro il suo paravento rinforzato.
 
-Taci! – ordinò imperiosa rotolando su un fianco mentre un rivolo di sangue le scendeva dalla fronte gocciolando sul pavimento lercio -I Bit Power non sono tue creature! Sei solo un malvagio e io non ti permetterò di portare a termine i tuoi folli piani!- reagì Pat asciugandosi il volto con la manica e rialzandosi a fatica.
 
-Ah no? E come me lo vuoi impedire? Sei esausta…-
 
Era vero, faticava persino a reggersi in piedi, ma non voleva cedere. Raccolse le ultime forze e tentò la sorte con il suo colpo segreto -Fenice Bianca attacco Killerrrrrrrrr!-
 
-Oh no ancora quell’orribile attacco!- esclamò Hilary che ricordava bene la spiacevole sensazione di soffocamento che Pat le aveva procurato nello scontro conto Kei. Ed infatti l’aria cominciò a mancare risucchiata dalla potenza della Fenice. Ma la sensazione durò meno della volta precedente, indice che sia la blader sia il suo Bit erano allo stremo delle forze. L’unica sensazione suscitata questa volta, fu solo un momentaneo spostamento d’aria. La Fenice attaccò comunque, disintegrando tre Bit Power a forma di avvoltoio, ma subito altri due le si avventarono contro, facendola cadere a terra. Il povero animale si dimenò disperatamente per sottrarsi all’ammucchiata di Bit avversari che le si accalcarono addosso. Pat assisteva impotente al calvario della sua amica -Fenice Nooooooooo! Reagisci amica mia!- 
 
Zagart rideva trionfante mentre gli amici prigionieri tiravano pugni e calci al vetro infrangibile della loro prigione. Takao tentò più volte di liberare il Drago Azzurro, ma lo spazio era troppo angusto ed ogni volta che lanciava Dragoon, un marchingegno, probabilmente l’ennesima odiosa invenzione di Zagart, entrava in azione, bloccando la rotazione ed impedendogli di raggiungere la potenza necessaria per liberare il Drago. Era tutto inutile! Potevano solo assistere inermi all’assassinio di Pat e della Fenice…
 
-Basta!- urlò straziata Mariam con il volto inondato di lacrime. La ragazza cadde in ginocchio ai piedi di Mister X ed i Blade-breakers pensarono immediatamente ad un attacco isterico della ragazza, ma le parole impetuose di lei li freddarono -Ti scongiuro signore aiutala a salvare la Fenice e ….tutti noi!-
 
Mister X la fissò incerto. Tutti nella gabbia tacevano, solo l’ennesimo urlo di dolore di Pat di fronte alla sua Fenice dilaniata, si udì nell’aria.
 
-Signore!- invocarono Dunga e Jessie inginocchiandosi accanto alla sorella e prostrandosi davanti a Mister X- Rivelale il segreto della Fenice Bianca!- invocarono in coro i tre ragazzi.
 
Il silenzio si fece ancora più pesante. Neanche più urla, solo i rantoli soffocati della Fenice…
 
-Tu conosci un modo per aiutare Pat e te ne stai qui a guardare senza fare niente?- imprecò Kei, scavalcando i tre ragazzi e tentando di tirare un potente destro in faccia a Mister X- Ma io ti ammazzo di pugni! Te lo faccio sputare a calci nello stomaco questo segreto se non lo vuoi dire!- proseguì, tentando di avventarsi nuovamente sul ragazzo ma bloccato a forza dai suoi compagni.
 
-Calma Kei!- gli intimò Takao mostrando una padronanza di se stesso insospettabile.
 
-Lascia che Mister X ci spieghi come stanno le cose- intervenne saggiamente Rei appoggiando una mano sulla spalla di Kei, un gesto all’apparenza rassicurante in realtà una presa ferrea per trattenere il compagno che sentiva al limite della sopportazione.Rei si fidava del ragazzo dal ciuffo rosso e sapeva che mai e poi mai avrebbe permesso che i loro Bit Power finissero nelle mani d Zagart.
 
-Parla- gli ordinò Kei calmandosi un poco nonostante l’occhiata veloce che rivolse a Pat, inginocchiata a terra, ansante e ferita, gli fece salire nuovamente il sangue alla testa.
 
-E va bene ma quello che vi dirò, vorrà forse dire rinunciare ai vostri Bit per sempre…tutti noi dovremo rinunciare alle sacre creature se…lei lo vorrà….-
 
-Lei chi?- chiese incalzante Zeo.
 
-Pat, la blader che riesce a controllare i poteri sconfinati del più importante dei Bit Power: la Fenice Bianca, il quinto elemento!-
 
-Quinto elemento? E quale sarebbe? Io ne conosco solo quattro…- disse Takao contando sulle dita gli elementi dei loro Bit Power: l’acqua, il fuoco, la terra e l’aria.
 
-L’Equilibrio Cosmico che regola la stabilità tra gli altri elementi, determina il corso degli eventi e governa i poteri di tutti i Bit…-
 
-E allora?- chiese Kei infastidito da tante inutili parole! Pat stava soffrendo e lui doveva fare qualcosa al più presto -Come può questo aiutare Pat?- chiese impaziente.
 
-La Fenice può chiamare a sé i quattro principali elementi, i vostri quattro Bit per l’appunto, unirsi a loro e diventare…imbattibile! Se Pat riuscisse a far uscire i vostri Bit Power, disintegrerebbe, non trenta o quaranta inutili creature, ma centinaia…-
 
-E allora diamoglieli i nostri Bit! Come si fa?- chiese Kei speranzoso.
 
-Non è così semplice, può anche non esserne in grado…- replicò Mister X.
 
-Anche perché abbiamo aspettato troppo e ora sia Pat che la Fenice sono sfinite!- constatò Jessie desolato, osservando con il cuore gonfio di pena l’ennesimo crollo a terra della blader.
 
-Ma ci possiamo provare! È forte, avete visto come riesce a controllare la Fenice! Quella blader ha una potenza fuori dal comune, magari….- insistette Mariam rialzandosi, decisa a tentare il tutto e per tutto.
 
-Ed è questo che temo! È talmente potente che non riesco neanche a controllarla con l’ipnosi!- sbottò Mister X frustrato da quel senso d’impotenza che gli impediva di prendere qualsiasi decisione.
 
-Mio Dio allora se avrà i Bit Power sarà totalmente fuori controllo…- mormorò Dunga sbiancando sotto la carnagione olivastra.
 
Mister X abbassò il capo -Sì-
 
-Ma che altra possibilità abbiamo? Moriremo qui comunque!- proseguì Mariam.
 
-Lo so maledizione!- protestò con veemenza Mister X passandosi una mano tra i capelli arruffati - E comunque non è solo una questione di potenza…lo sapete bene…è una tecnica difficile, molti ottimi blader che hanno avuto la Fenice prima di lei, non sono mai riusciti ad apprendere, neppure dopo anni di tentativi e duri allenamenti…- aggiunse dilaniato dal dubbio.
 
-Sì ma io non ho mai sentito di nessun blader in grado di dominare la Fenice come sa fare lei!- precisò Jessie che come la sorella non voleva rassegnarsi a quel triste destino.
 
-Tentiamo…che abbiamo da perdere?- chiese Takao.
 
-Che avete da perdere!?- tuonò incredulo Mister X – Takao sei il solito ingenuo! Una volta che lei sarà a conoscenza del potere della Fenice, lo potrà usare a suo piacimento, se decide di non ridarvi più i bit power lo può fare, oppure può riprenderseli in qualsiasi momento, senza che voi possiate fare niente. Non vi sarà posto sulla Terra in cui sarete al sicuro perché lei, una volta appreso come fare, sarà in grado di percepire le vibrazioni dei vostri Bit anche a centinaia di miglia di distanza … non avrete più scampo …. sarete in balia della sua volontà … ogni suo desiderio, ogni suo capriccio, saranno esauditi dai vostri Bit indipendentemente dalla vostra volontà! Inoltre il potere che dovrà gestire sarà enorme … un uso sbagliato potrebbe determinare la fine del pianeta! So che vi era odio in lei quando vi ha strappato i Bit Power durante il campionato, l’odio l’ha portata in Giappone! È una persona malvagia e io non voglio esser colui che le porgerà l’arma per annientarci tutti!-
 
-Ma come fai a dire che è malvagia? Non la conosci!- intervenne Kei cercando di modulare la rabbia che lo invadeva ed ottenendo un tono gelido tagliente come una lama di acciaio.
 
Mister X scrutò il volto contratto del blader per qualche istante cercando di carpirne i più reconditi segreti -È vero, non la conosco, ma l’ha detto lei stessa di essere giunta in Giappone per distruggere l’Aquila Rossa e per farlo era disposta ad eliminare chiunque si mettesse in mezzo! Come lo chiami tu questo, bontà d’animo?! Vi è odio nel suo cuore! E l’odio sarà il sentimento che trasmetterà ai cinque bit una volta uniti! Capite!? Un odio dal potere smisurato a cui non potremo opporci in alcun modo-
 
Kei scosse il capo -Io la conosco…e so che non vi è né odio né malvagità nel suo cuore…- mormorò rivolgendo alla ragazza esausta, un’ennesima imperscrutabile occhiata.
 
-Sei sicuro di ciò che dici?- gli chiese Mister X mettendo da parte qualsiasi prudenza per avvicinarsi all’amico e appoggiandogli entrambe le mani sulle spalle - Kei è importante, tu sei l’unico che può dirci cosa fare…ti fidi di lei? Le affideresti la tua fedele compagna e i Bit dei tuoi amici?-
 
Kei fece vagare lo sguardo sui suoi amici, quindi, senza alcuna incertezza sul volto, affrontò gli occhi trasparenti di Mister X a pochi centimetri dai suoi–Non solo le affiderei l’Aquila Rossa, ma la mia stessa vita senza esitare- proclamò scandendo bene le parole.
 
Mister X abbassò le braccia, lasciandole cadere mollemente lungo i fianchi, fissò la punta dei suoi piedi per qualche secondo, era evidente che una difficilissima battaglia si stava svolgendo dentro l’animo del ragazzo.
 
All’improvviso sollevò la testa, i Blade-breakers percepirono immediatamente il mutamento avvenuto nel blader, videro una luce magica illuminare le iridi color smeraldo del giovane capo, fiero cipiglio vi era nella sua voce autoritaria quando ordinò -Custodi dei sacri sigilli, sveliamo il segreto che dalla notte dei tempi i nostri padri tramandano di generazione in generazione e aiutiamo la Dea Bianca a ritrovare il suo potere!-
 
-Signore sempre saggia è la tua parola, fedeli servitori ubbidiamo alla tua sacra volontà- risposero in coro i componenti della tribù portandosi solennemente una mano al cuore in un rituale antico e uguale a se stesso da migliaia di anni.
 
I Blade-breakers si aprirono ad ala, lasciando che i quattro ragazzi della tribù di Mister X si affacciassero al vetro dalla parte di Pat e della Fenice. Qualcosa di prodigioso stava per accadere e sui volti dei Blade-breakers si leggeva stupore, incredulità, paura ma anche…speranza. Pat non li avrebbe traditi! Non doveva tradirli!
 
-Pat!- chiamò Mister X con tutto il fiato che aveva nei polmoni
 
La ragazza era inginocchiata a terra, mollemente appoggiata al muro per non cadere del tutto. Sollevò faticosamente il capo. Ormai le doleva ogni singola fibra del corpo martoriato, il sangue le scendeva dalla fronte gocciolando sulla felpa azzurra stracciata in più punti. Che voleva quello lì? Stava morendo con la sua Fenice e presto sarebbe morti anche tutti loro. La debolezza l’aveva vinta, tutto stava diventando sfocato, sarebbe svenuta e poi morta…lo sapeva…
 
Mister X agganciò gli occhi indaco della ragazza e li tenne stretti a sé -Mi conoscono per Ozuna ma in realtà Hicaru è il mio nome, il nome di mio padre e del padre dei padri, sai che significa?- disse il ragazzo senza più urlare, ormai certo che la sua voce gli sarebbe arrivata comunque.
 
-Hicaru!?!?! Hai detto proprio Hicaru?!?- come attraversata da una scarica d’energia invisibile la ragazza balzò in piedi. Un ritornello sconosciuto ma familiare esplose dentro la sua testa dolorante….una distesa infinita di colori e luce…
 

HICARU!
 
Signore unico, sovrano del sacro potere, custode dell’infinita saggezza!
Apritevi sacri sigilli!
Il nome immortale del padre dei padri è stato pronunciato!
 
Apritevi sacri sigilli!
Liberate le essenze celate!
 
In NOME è stato rivelato!
 
Il nome magico che dona equilibrio al cosmo e a tutte le sue creature.
Il nome occulto che solo, sa guidare la Dea Bianca.
Il nome eterno che racchiude in sé il segreto potere della Fenice!

 

-Che significa?- urlò Pat spaventata portandosi le mani alle tempie, scrollando forte il capo – Da dove viene questo eco?-
 
La Fenicetremò talmente violentemente da scuotesi i Bit Power di dosso, in un attimo l’animale sacro era di nuovo libero! Ma rimaneva immobile, in attesa dell’ordine della sua padrona, senza il quale nulla poteva.
 
-Pat devi creare una dimensione spazio-temporale dove i tuoi Bit Power possano finalmente unirsi!- proseguì Mister X guardandola con intensità come se stesse cercando di frugarle dentro l’anima per comprendere che cosa contenesse. Le parole di Kei non l’avevano convinto del tutto, in fondo il ragazzo era innamorato e quindi poco obiettivo nel giudizio.
 
Una dimensione spazio temporale?!?!!?Ma che cazzo diceva quel pazzo furioso?
 
-Grazi tante! Provvedo subito!- sbottò sarcastica. L’assurdità della richiesta era tale da portarla a fare dell’ironia in un momento di estrema tragicità.
 
-Non fare la stupida!- la rimproverò Mister X tirando un pugno sul vetro.
 
-E che dovrei fare secondo te?- chiese lei tra il furioso e lo stremato, costatando con crescente stupore, che il ragazzo le stava parlando con estrema serietà.
 
-E ora come glielo spiego? Accidenti se non lo sa lei come fare … lo sapevo che non ci sarebbe riuscita, è troppo difficile per una ragazzina! Neanche i vecchi saggi ci riescono la prima volta!- sbottò Mister X abbassando il capo affranto.
 
-Non ti puoi arrendere così!- lo incalzò Mariam -Guidala…aiutala tu!-
 
-E che le dico? Deve averlo nel cuore il potere sacro! È il sentimento che alberga in lei l’unico che può darle la forza di creare lo spazio dove i Bit possano unirsi! Io come faccio a sapere che ha nel cuore?-
 
-Chiediglielo!- suggerì semplicemente Mariam
 
Mister X si riappoggiò al vetro sospirando -Ciò che hai nel cuore, tira fuori il tuo sentimento più forte!-
 
-Il mio sentimento più forte?- ripeté la ragazza sussultando stupita.
 
-Sì maledizione! Ce l’avrai un ricordo nel cuore capace di darti la forza di cui hai bisogno!- imprecò il giovane capo stentando a mantenersi calmo.
 
Un ricordo nel cuore? No nessun ricordo che valesse la pena di essere rievocato…
 
-Una luce, una parola, un odore, un colore, una persona … qualsiasi cosa Pat! Inizia da un dettaglio anche insignificante, per poi ricreare pian piano l’immagine completa. Provaci almeno!- intervenne Mariam.
 
No! Mai! Quello che aveva nel cuore lo aveva lavato con le lacrime e sepolto con enorme fatica. Non era disposta a tirarlo fuori un’altra volta … no! Per nulla al mondo avrebbe riattraversato l’inferno!
 
La ragazza crollò esausta sulle ginocchia e la Fenice precipitò con lei. Sangue rosso zampillò dalle mani e dal volto di Pat, liquido incolore dagli occhi e dalle ferite della Fenice.
 
-Non ce la fa … mi dispiace … io … ho fatto tutto il possibile! È la fine- sentenziò tristemente Mister X.
 
-No!- protestò Kei spostandolo con una spinta e mettendosi al suo posto.
 
-Alzati!-
 
Pat sollevò il capo tremando. Lui!
 
-Non ce la faccio più… sto morendo con la mia Fenice…-
 
-No non morirai! Ti devo dire una cosa importante Pat… -
 
-Ti ascolto…-
 
-Non è facile per me, io non son capace a parlar d’amore…tu lo sai…-
 
-Amore Kei!?Che c’entra l’amore ora? Che diavolo c’entra l’amore con noi due?-
 
-C’entra eccome … cosa credi sia il sentimento che mi lega a te? Tante volte me lo hai chiesto e io non ho mai avuto il coraggio di dirti…vedi…il fatto è che…quando sono davanti a te mi mancano le parole, il respiro mi muore in gola…sei una luce talmente abbagliante che mi acceca, mi confonde e… mi spaventa anche…-
 
-Kei…-
 
-No ti prego, non mi interrompere, ora che ho iniziato voglio arrivare sino in fondo, devo farcela … è l’ultima possibilità che ho…-
 
-Parla allora…-
 
-La mia anima si apre a te amore mio…ciò che ho nel cuore esce finalmente allo scoperto…ah che liberazione…-
 
-Fermo! Non andare avanti…ho capito che mi vuoi dire. Sarò sincera con te…è passato ormai troppo tempo…davvero, quello che dirai ora non ha più importanza. Al diavolo Kei! Io quello che avevo te l’ho dato, senza inganni, senza paure… bugiarda non lo sono stata mai e ti ho amato come sai…tu invece…amore solo amore ti chiedevo! Ma tu sempre così freddo, controllato, distante…-
 
-Resterò quel che sono, non mi posso cambiare e non ti voglio ingannare promettendoti di diventare ciò che non sono…-
 
-Non è questo il punto! Io non ti voglio cambiare, ti ho amato per quel che eri, ma tu mi hai tradito e io non riesco a perdonare…-
 
-Sei importante per me…-
 
-Ora lo dici! Maledizione! Perché solo ora? Ti sei addormentato infinite volte nel mio letto, sei entrato in me a tuo piacimento prosciugandomi l’anima, non ti ho mai negato niente…ma tu…avevi il mio cuore tra le mani e lo hai… gettato…che altro vuoi ancora?-
 
-Sarò per sempre il tuo compagno se tu lo vorrai…-
 
-Allora non mi ascolti!-
 
-Tu ascolta me! Un’altra possibilità Pat…un’altra possibilità ti chiedo…-
 
-Ci abbiamo già provato, siamo troppo diversi…-
 
-Ma divisi non siamo niente…-
 
-Cosa vuoi dire?-
 
-Lo sai già, solo che sei arrabbiata e stai tentando di ingannare te stessa, ma …non negare…lo senti anche tu questo laccio che ci unisce-
 
-Vorrei mentirti per non soffrire ancora…-
 
-Ma non puoi-
 
-No non posso…siamo come legati dentro… lo so…-
 
-Lo siamo… da un amore che ci darà la forza di ricominciare-
 
-Un amore tradito però…-
 
-Un amore ingannato non tradito. Mai!-
 
-Allora è questa la tua verità?-
 
-Sì-
 
-Nessuno ci dividerà più…-
 
-Pat…Amore…tra le tue braccia voglio dormire ancora, per tutte le notti della nostra vita…-
 
-Mi stai proponendo una vita insieme?-
 
-Fino a quando lo vorrai…-
 
-Ma questa volta solo sincerità Kei…-
 
-…e fiducia…-
 
-…e amore!-
 
-Ti amo Pat-
 
-Ti amo Kei-*
 
Pat tremò di felicità, Kei sorrise. Mister X aveva intuito il passaggio telepatico tra i due ragazzi, ma non era assolutamente riuscito ad intercettare la loro conversazione, anche se notò immediatamente il cambiamento avvenuto nella ragazza.
 
In pochi attimi l’atmosfera nella sala mutò radicalmente. L’aria si surriscaldò e una lama invisibile squarciò la stanza dividendola in due metà provocando un rumore di stoffa stracciata con violenza. Dal nulla si creò una linea incandescente dove, all’interno, tutto tremolava come se fosse intravisto tramite una potente fonte di calore.
 
-Ma che diavolo succede?- urlò Zagart mentre lo spazio si dilatava per poi smembrarsi. La stanza sembrava diventata una scenografia, al centro della quale si era aperto uno strappo e qualcuno vi aveva introdotto per errore un’altra scena…
 
Un tranquillo laghetto prese pian piano forma tra le pieghe della nuova dimensione creata da Pat, un albero, un altro identico, un altro ancora…
 
-Ma cos’è?! Sembra…- esclamò stupito Mister X. Stavano guardando dentro l’anima della ragazza e non si era certo aspettato di vedere laghi ed alberi!!!
 
-…un boschetto di betulle!- sorrise Kei mentre i compagni guardavano sbalorditi la scena che si ampliava …una panchina vuota…e due ombre strettamente allacciate dietro un albero…voci gioiose, serene, che stonavano con l’ambiente pregno di morte in cui Zagart li aveva rinchiusi… risate … provenienti da una dimensione passata…
 
-…io non li vedo più-
 
-Uhm…saranno qui intorno-
 
-Ma sei sicuro che non sia pericoloso? Insomma noi stiamo qui a baciarci mentre i nostri bey vagano senza controllo-
 
-Uffa come sei noiosa…sono io il maestro no?-
 
-Sì ma mi sembri più interessato a me che non al mio bey…-
 
-Chiamami stupido!-
 
-Ma io sono preoccupata sul serio!-
 
-E va bene… Dranzen qui…contenta ora?-
 

I ragazzi riconobbero Kei nella figura in ombra, parzialmente celata dal tronco liscio di una frondosa betulla.
 
-Fenix qui-
 
La presa della ragazza, che altri non era che Pat, era stata incerta. I Blade-breakers compresero da quel particolare che la scena doveva risalire a molto tempo prima, vista l’abilità perfetta con cui la blader ora controllava Fenix.
 
-E ora signorina, non hai più scuse per sfuggire alle mie attenzioni…-
 
-Ohi allora sono nei guai allora…-
 

La scena si aprì ancora ed i ragazzi osservarono allibiti i piedi di un letto … Pat si stava concentrando, seguendo alla lettera il consiglio di Mariam: partire dal dettaglio per poi ricostruire il ricordo completo … l’immagine salì piano piano e tra e lenzuola spiegazzate, si intravidero i corpi nudi di due amanti strettamente allacciati…
 
Kei arrossì sino alla radice dei capelli, mentre i compagni osservavano a bocca aperta il corpo nudo di Pat avvinghiato a quello del loro compagno, altrettanto scoperto… che imbarazzo… ma era pazza? 
 
-Ma non hai altro da mostrare? Perdiana un po’ di censura!-
 
-Che vuoi, mi hanno detto di tirare fuori ciò che ho nel cuore…il mio ricordo più caro…-
 
-Sì ma non ne hai un altro?-
 
-Certo… ecco!-
 
Kei si portò una mano davanti agli occhi per non dover morire di vergogna davanti alla sua immagine in un’assurda camicia rosa con piume di struzzo…. accidenti come lo stava umiliando…però… la loro prima volta … era stata proprio così…
 
-Hi! Hi! Kei come ti dona il rosa!- lo canzonò Takao dandogli una piccola gomitata su un fianco. Neppure il pericolo di morte era in grado di togliere a Takao il suo discutibile senso dell’umorismo.
 
L’immagine cominciò a sfocarsi e al suo posto apparve il volto di Kei, e poi velocemente ancora Kei stupito, assonnato, sorpreso, divertito, beffardo … le immagini si susseguivano sempre più veloci come una moviola impazzita in cui il soggetto non mutava mai. Kei sempre e solo lui… Kei sotto la pioggia, stanco, rilassato, concentrato nel lancio del suo bey, irritato, adirato, preoccupato, eccitato, soddisfatto. Se qualcuno avesse ancora avuto dei dubbi su cosa vi fosse nel cuore della ragazza, dopo quelle migliaia di fotogrammi del loro amico in tutte le versioni possibili, o era pazzo o era cieco.
 
Il bey di Kei cominciò a muoversi nella tasca del ragazzo e senza che lui proferisse parole la sua Aquila si librò nell’aria attendendo però l’ordine del suo padrone. Kei annuì deciso -Aquila Rossa va da lei!-urlò mentre il suo Bit schizzava fuori dal cilindro di vetro adombrando l’ennesima immagine di Kei che trascinava Pat sul letto -E salvami la faccia…- aggiunse tra sé e sé illanguidito, suo malgrado, da quei dolcissimi ricordi che scorrevano davanti ai suoi occhi innamorati.
 
La Feniceagganciò l’Aquila ed i due Bit si mescolarono nell’aria riempiendo lo spazio parallelo creato dalla ragazza.
 
-Tigre Bianca vai- ordinò Rei non appena vide la sua Tigre lampeggiare.
 
-Tartaruga fai la tua parte- aggiunse Max.
 
-Drago Azzurro falli fuori tutti!- urlò Takao al suo amico mentre si univa anch’egli alla Fenice.
 
Un fascio incandescente si formò, fondendo insieme i cinque Bit Power, improvvisamente nella stanza vi fu solo luce. La gabbia dei ragazzi si polverizzò al suolo mentre i Bit Power di Zagart vennero cancellati in un solo istante come tutte le sue diaboliche macchine.
 
Pat sentì il potere delle cinque creature sacre crescere a dismisura, tentò di controllarli con tutte le sue forze, poi crollò a terra semisvenuta mentre attorno tornava la pace.
 
-Pat!- chiamò Kei inginocchiandosi accanto alla ragazza -Come stai?-
 
-Bene… credo- biascicò, aprendo gli occhi a fatica. La Fenice, ancora unita agli altri Bit, pulsava sopra di lei. Pat sollevò a fatica la mano nella quale stringeva Fenix -Fenice qui e voi Bit nei vostri bey!- disse con un filo di voce. La Fenice liberò i Bit Power che tornarono in fretta nei rispettivi bey, con gran sollievo di Mister X.
 
-Ce la fai ad alzarti?- le chiese il ragazzo aiutandola a mettersi a sedere.
 
-Sì sto bene- lo rassicurò lei sorridendogli timidamente.
 
-Dio come mi è mancato il tuo sorriso!- le disse Kei impetuosamente prendendole il volto tra le mani ed accarezzandole le guance ferite con i pollici.
 
–Ed i tuoi occhi di quel colore assurdo…-
 
-Assurdo?!?-
 
-Cioè volevo dire …raro….unico-
 
-No hai detto proprio assurdo!- puntualizzò ritraendosi offesa.
 
-Non ti ricordavo così permalosa…- la prese in giro tirandole una ciocca di capelli impolverati ed arruffati.
 
-Lasciami stare! Come sei noioso e petulante e…ma…-
 
Kei la bloccò stringendola forte tra le braccia –Ti amo, lo sai vero quanto ti amo?-
 
-Kei…io…io non ti ricordavo così romantico- balbettò confusa ma immensamente felice. Quante volte aveva sognato di sentire quelle semplici parole uscire dalla sua bellissima bocca? Migliaia…no miliardi di volte.
 
-Sai com’è, dopo aver visto la morte in faccia si cambia un po’…- ironizzò.
 
-Allora tu mi ami solo perché ti ho salvato la vita!-
 
-No- replicò serio scostandola un poco da sé per permetterele di guardarlo negli occhi - Io ti amo perché tu sei la mia vita!-
 
Finalmente di nuovo tra le sue braccia, finalmente di nuovo i loro cuori fusi assieme. Di nuovo lo stesso inconfondibile sentimento nei loro sguardi saldamente allacciati.
 
Ma servivano veramente parole per spiegare ciò che illuminava il volto dei due innamorati?
 
Esistono parole tanto potenti?
 
Cara Pat, hai desiderato e alla fine hai ottenuto la dichiarazione che volevi… ma possibile che non lo avessi capito prima? L’amore non va ridotto a parole…l’amore è tutto e nulla. Si esprime in ogni gesto, in ogni respiro, in ogni sguardo…l’amore è vita…sempre e comunque.
 
-Eh scusate…Kei, Pat…- intervenne Takao battendo una mano sulla spalla del compagno.
 
-Takao sparisci! Possibile che tu capiti sempre nel momento meno opportuno?- lo riprese Kei in malo modo.
 
-Va bene sarà come dici tu … io comunque ero venuto a dirvi che noi ce ne andiamo e … se voi due volete rimanere qui sotto le macerie fate pure…-
 
-Cosa?!?- esclamarono Pat e Kei guardandosi attorno e percependo solo in quel momento il poco rassicurante boato che era attorno a loro.
 
-Siete scemi o cosa? QUI sta crollando tuttoooooooo!- urlò Takao trascinando l’amico per un braccio.
 
-E Zagart? Dov’è Zagart?- chiese Pat trascinata a sua volta da Kei.
 
-È morto, un masso l’ha colpito al petto soffocandolo…- rispose Takao svoltando a tutta birra una curva che immetteva in un locale molto più ampio.
 
Pat riconobbe l’atrio per il quale era passata molte ore prima ed in fondo intravide il rettangolo della porta attraverso cui era entrata nella fabbrica. Oltre quella porta vi erano Zeo e tutti gli altri amici.
 
-Presto!- li incitò Mister X tenendo l’uscio spalancato.
 
Raggiunsero l’uscita appena in tempo, alle loro spalle vi fu un’esplosione assordante e masse enormi di polveri e macerie offuscarono una parte del cielo tinto di rosso. Pat osservò assorta il sole che tramontava. Avevano passato dentro quell’inferno l’intera giornata.
 
Lo stesso triste pensiero si poteva leggere sul volto stravolto e sporco di tutti.
 
I cupi pensieri della ragazza vennero bruscamente interrotti dalla mano di Kei che non aveva più abbandonato la sua. La stretta del ragazzo si fece più vigorosa e con decisione la trascinò in disparte. Docilmente lei lo seguì -Che c’è?- chiese curiosa.
 
-Uhm…volevo finire il discorso di prima…-
 
-Quale discorso?-
 
-Quello che Takao ha interrotto…-
 
-Ma non stavamo parlando…-
 
-Appunto…-
 
Un suono di sirene si diffuse nell’aria.
 
-Il presidente Dai Tenji! Chissà come sarà in ansia quel caro vecchietto!- esclamò Hilary guardando le auto della polizia che si avvicinavano a tutta velocità.
 
-Ma guarda quei due! Ma secondo te Rei, fanno una pausa ogni tanto per respirare?- chiese Takao continuando a fissare insistentemente Kei e Pat impegnati nell’ennesimo lungo bacio.
 
-Takao sei un idiota!- lo riprese Hilary dandogli un pugno in testa- Invece di fare stupidi commenti, vedi se puoi imparare qualcosa!-
 
Tutti i Blade-breakers risero, comprendendo bene che cosa intendesse Hilary ed il loro divertimento crebbe ancor più di fonte all’espressione confusa di Takao che naturalmente non aveva capito la chiara allusione.
 
Ma mentre gli altri ragazzi scherzavano allegramente producendo un piacevole sottofondo, poco più in là, discosti dal gruppo Mister X ed i suoi parevano decisamente fuori posto. Le loro parole, appena sussurrate, manifestavano il dilemma che li angustiava, celato a malapena dietro una facciata di finta indifferenza -Non funzionerà … la custode della Fenice non può unirsi ad uno dei suoi sudditi…-
 
-Ma si amano e ne hanno passate tante…- protestò Mariam sbirciando i due innamorati strettamente abbracciati.
 
-Lo so, ma sapete bene che cosa dicono le scritture…-
 
-Forse sbagliano…- insistette la ragazza il cui animo romantico non poteva desiderare che un lieto fine per quella splendida storia d’amore.
 
-Finora non è mai accaduto…-
 
-Ma forse questa volta…-
 
-Forse…- fu la poco convinta replica, dal vago sentore premonitore, che si disperse nell’aria come un flebile alito di vento.
 

THE END
 

 
* Per il dialogo di Kei è Pat mi sono ispirata a “L’emozione non ha voce” di A. Celentano.  
  
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