Song-fic sulle note
dell’omonima canzone “il mio nome è mai più” di Lagabue, Jovanotti e Pierò
Pelù.
E’ la mia prima fan fiction in
difesa di Severus Piton.
Spero vi piaccia e mi
raccomando recensite.
Piccole osservazioni:Il testo
della canzone è in corsivo, i dialoghi sono tra lineette(-zvka-)
E i pensieri di Piton tra
virgolette(“hgfkjh”).
Io non lo so chi c'ha ragione e chi no
se è una questione di etnia, di economia,
oppure solo pazzia: difficile saperlo.
Piton correva nella
foresta proibita...addosso aveva la sua divisa da Mangiamorte, avrebbe voluto
strapparsela di dosso, ma doveva ammettere che era estremamente utile per
nascondersi in quell’oscurità…
La maschera la teneva
in tasca…non gli serviva nascondere la sua identità…ormai non aveva più senso…
“Lasciatemi stare.
Devo andare avanti da
solo in questa guerra.
Con il mio credo…le
mie fissazioni…”
Quello che so è che non è fantasia
e che nessuno c'ha ragione e così sia,
“Questa maledetta
guerra…
Ma per quanto deve
continuare ancora?
Basta..
Basta..
Lasciatemi andare...
Lasciatemi libero…
Non sono che la
vostra pedina
L’ho sempre saputo…
Ma ora lasciatemi in
pace…”
e pochi mesi ad un giro di boa
per voi così moderno
Vedeva un
piccolissimo spiraglio di luce davanti a lui…stava per arrivare al margine
della foresta.
Si fermò ansimando ad
un albero, guardò al di là degli alberi…gli occhi gli bruciavano inondati da
quella luce dopo tutta quella oscurità.
Poco più in là poteva
vedere tantissime persone che circondavano ordinatamente una lastra bianca…una
lastra grossa e bianca…Severus riconobbe cos’èra…e non avrebbe mai dimenticato
quella vista…
C'era una volta la mia vita
c'era una volta la mia casa
c'era una volta e voglio che sia ancora.
Non l’avrebbe mai
dimenticata…ma non gli sarebbe servito comunque a niente…la sua vita non era
mai servita a niente…o meglio non era mai servita a niente nei suoi confronti…
Se solo avesse potuto
sarebbe ritornato indietro almeno di 17 anni…ai suoi 20 anni…si, sarebbe
bastato per poter ancora vivere quella vita che gli era stata offerta…per poter
costruirsi una famiglia…e stare lontano da quella guerra che odiava…
E voglio il nome di chi si impegna
a fare i conti con la propria vergogna.
Dormite pure voi che avete ancora sogni, sogni, sogni
“Falsi.
Ipocriti.
Egoisti.
Statevene là, voi che
potete,
Statavene là voi che
neanche immaginate di cosa è capace un uomo…
Voi potete ancora
salvarvi ed è giusto che stiate là…
E’ giusto che non
conosciate mai di cosa è stato capace di fare un uomo…
E’ giusto che non
conosciate mai quest’essere che viene chiamato uomo…
Devo pagare le mie
colpe…”
Vide gran parte della
folla tornare al castello…avrebbe spettato che tutti se ne fossero andati prima
di decidere se uscire allo scoperto, alla luce del sole o rimanere nell’ombra
come aveva sempre fatto…
Sentì dei passi
dietro di lui…allarmato stava per girarsi quando la punta di una bacchetta
toccò la sua schiena…
-Alza le mani!-
Disse il possessore
della bacchetta. Severus riconobbe la voce…
“Lupin.
Perché sei qui?
Cosa diamine vuoi?
Va dalla tua Tonks …
Vattene tu che sei
amato…
Vattene…”
-Alza le mani
immediatamente!-
Severus obbedì e si
accinse a girarsi…
-No!
Non-girarti…Dimmi chi sei!-
“Chi sono?
Lupin lo sai chi
sono…
Un essere che
purtroppo vive ancora…
Un essere che non
vorrebbe esistere…
E che in fondo non è
mai esistito…
Un uomo che si fa
schifo…”
-Dimmi il tuo nome!-
Il mio nome è mai più, mai più, mai più
Il mio nome è mai più, mai più, mai più
Il mio nome è mai più, mai più, mai più
Il mio nome è mai più...
“Io non ho un nome…
Non sono niente…
Non sono nessuno…
Vorrei solo non
essere mai nato..”
-Fammi indovinare…-
Continuò Lupin
-Sei Peter?O…Crouch
Junior…sei tornato ad Hogwarts…non ti sembra un po’ rischioso? Proprio
oggi?Tutti sapevano che oggi c’erano i funerali di Silente…-
Severus si girò
-E’ proprio per
questo che sono venuto!-
Rispose secco,
freddo, come al solito…
Remus rimase senza
fiato… si sarebbe aspettato chiunque ma non…
-S-severus?!-
Lupin abbassò
istintivamente la bacchetta…
-Già..-
Rispose Piton
guardandolo negli occhi.
Remus lo guardò
disorientato come se non sapesse cosa fare, poi gli puntò nuovamente la
bacchetta contro.
-E’ inutile che mi
punti la bacchetta addosso…avrei potuto già attaccarti se avessi voluto-
Remus continuava a
guardarlo e non accennava a voler abbassare la bacchetta, piuttosto dentro di
lui stava crescendo l’odio. Severus poteva sentirlo, poteva vederlo…Remus
teneva chiusa la mente, ma non era tanto bravo da nascondere quello che
provava…
Piton alzò lentamente
un lembo del mantello
-Non-provare-a-prendere-la-bacchettahbhhdd-
Disse piano Lupin.
Severus non lo
ascoltò, prese la bacchetta dalla tasca…
-Stai fermo!-
Urlò Remus
-Disarmami invece di
urlare, stupido!-
Urlò Severus in
risposta
Lupin lo guardò
stupito…Piton non avrebbe mai posato la bacchetta…
-EXPELLIARMUS!-
Gridò Remus.
Severus venne
sbalzato contro un albero e vi sbatté la testa, la sua bacchetta volo nelle
mani di Remus…
-E’ proprio questo
che odio di voi Grifondoro…-
Disse Piton
massaggiandosi la testa
-…Bisogna sempre
dirvi tutto!-
-Perché sei qui?-
Lo interruppe Remus
-Oh…bè, mi sembrava
ovvio…-
Disse Severus con il
solito ghigno perfido sul volto. Poi camminò verso un grosso masso e vi si
sedette su seguito dallo sguardo attento di Lupin e dalla sua bacchetta
-Non volevi ucciderlo
vero?-
“Cosa?
Ma che c’entra
adesso?
Perché?
Perché sei sempre
stato così bravo nel capire gli altri?
Perché?”
Severus appoggiò i
gomiti sulle ginocchia e appoggiò la fronte sulle palme delle mani
-Non volevo…ma
dovevo…-
-Perché?-
-Perché?Perché?…perché
dovevo farlo…ho sempre eseguito gli ordini…-
Eccomi qua, seguivo gli ordini che ricevevo
c'è stato un tempo in cui io credevo
che arruolandomi in aviazione
avrei girato il mondo
e fatto bene alla mia gente
e fatto qualcosa di importante.
In fondo a me, a me piaceva volare...
“Ho sempre eseguito
gli ordini…
Già…
Mi è sempre piaciuto
fare le cose per bene…
Lupin, non l’avrei
mai creduto ma ci assomigliamo in qualcosa…
Amiamo lo studio e le
Arti Oscure…
Certo, a te piace di
più imparare a difenderti invece io le trovo
Affascinanti e
terribilmente distruttive…
Solo per questo mi
sono unito ai Mangiamorte.
Alla fine sono
diventato quello che non avrei mai voluto essere:
Un ventenne idiota!
Talmente idiota da
stare a sentire le scemenze di un cretino!
Un cretino che mi ha
distrutto…”
Severus diede il
tempo a Remus di fare due più due… ci volle poco
-Te lo ha chiesto
lui!-
Disse allora
meravigliato ed incredulo. Avrebbe voluto che Piton smentisse ma quello si
limitò ad alzare la testa, lo guardò negli occhi e annuì lentamente.
“Forse a lui posso
raccontarlo…”
C'era una volta un aeroplano
un militare americano
c'era una volta il gioco di un bambino.
-Draco ha preso il
posto di suo padre e il Signore Oscuro gli ha ordinato di uccidere l’unica
persona che lo infastidisse ancora, l’unica di cui avesse paura: Silente…-
Chiuse gli occhi ed
inspirò profondamente così che tutto gli fosse più chiaro…
Remus abbassò la
bacchetta.
-Raccontai tutto ad
Albus e lui mi pregò di preservare il ragazzo finché sarebbe stato ancora
puro…non avevo capito cosa intendeva, ma presto tutto mi fu chiaro…-
Remus si avvicinò
piano a Severus ipnotizzato dal racconto.
-Narcissa era
disperata e Silente lo sapeva…sapeva che sarei stato costretto ad eseguire un
Voto Infrangibile: avrei dovuto eseguire il compito di Draco se quest’ultimo
avesse fallito-
Remus strabuzzò gli
occhi a quella rivelazione…
-Avevo capito il
piano di Albus quando gli raccontai del Voto e lui rimase impassibile..come
sempre d’altronde…-
Commentò con un tono
di amarezza nella voce e un sorriso beffardo sul volto…
-…e comunque non ero
d’accordo per niente, ma ormai era impossibile tornare indietro…STUPIDO
VECCHIO!-
E voglio i nomi di chi ha mentito
di chi ha parlato di una guerra giusta
io non le lancio più le vostre sante bombe,
bombe, bombe, bombe, BOMBE!
“Mi sono macchiato di
un altro delitto
La mia anima è
irrecuperabile
E questo il vecchio
lo sapeva…
Ma ora basta!
Non voglio essere più
la marionetta di nessuno!”
Remus si sedette
accanto a Severus.
-Alzati
immediatamente!-
Gli ordinò Severus
-Non sei nella
condizione di potermi dare ordini!Voglio solo aiutarti!-
-Non ho bisogno della
tua compassione, Lupin! Non ho bisogno della compassione di nessuno!-
-Ma perché non ti
lasci aiutare?-
-Perché non ne vale
la pena… io non esisto-
Il mio nome è mai più, mai più, mai più
Il mio nome è mai più, mai più, mai più
Il mio nome è mai più, mai più, mai più
Il mio nome è mai più...
-Torna nell’Ordine,
dì agli altri quello che mi hai appena detto e ti crederanno tutti…-
Severus rise.
Una risata isterica.
-Tu credi che il
ragazzino sopravvissuto accetterà di avergli ucciso il nonno solo perché dovevo
farlo?Credi che lui capirà? Credi che lui mi perdonerà? Non riesco a perdonarmi
io per quello che ho fatto e credi che lo faranno gli altri? Guarda la realtà
Lupin!-
-La mia realtà è diversa dalla tua, Severus-
Io dico si dico si può
sapere convivere è dura già, lo so.
Ma per questo il compromesso
è la strada del mio crescere.
E dico si al dialogo
perchè la pace è l'unica vittoria
l'unico gesto in ogni senso
che dà un peso al nostro vivere,
vivere, vivere.
Io dico si dico si può
cercare pace è l'unica vittoria
l'unico gesto in ogni senso
che darà forza al nostro vivere.
-E’ l’unica cosa da
fare se stai dalla nostra parte…e dopo quello che mi hai raccontato io non ho
dubbi…C’è ancora speranza Severus!C’è ancora speranza!Nulla è perduto…neanche
tu! Neanche la tua anima è perduta…anzi, tu sei il primo nella lista di chi si
salverà…-
-Continui a non
guardare la realtà Lupin!Io sono semplicemente un marinaio quando la barca
affonda…aiuto i passeggeri a salvarsi e poi mi ritrovo dalla parte sbagliata
della nave…e affonderò insieme a lei…-
Il mio nome è mai più, mai più, mai più
Il mio nome è mai più, mai più, mai più
Il mio nome è mai più, mai più, mai più
Il mio nome è mai più...
-Ma…-
-Niente “ma”,
Lupin…Vattene!…Va via!…Va tu che sei amato!…Va tu che puoi esistere!…Sai la
verità ora dammi la bacchetta e vattene…lasciami in pace almeno tu!…lascia che
il pedone nero venga distrutto dalla regina bianca…lascia che il marinaio
affondi con la sua nave…lascia che io finisca questa esistenza chiamata vita…-
Remus indietreggiò
alle parole furiose di Severus e si trovò fuori dalla foresta…venne inondato
dalla luce e chiuse gli occhi, ormai si era abituato all’ombra della
foresta…appena riuscì di nuovo a
distinguere le figure intorno a sé tornò a guardare il punto in cui poco prima c’era
Severus, ma ora c’era solo un ramo che oscillava pericolosamente.
Remus era alla luce e
Severus sarebbe rimasto nell’ombra fino all’ultimo.
“Io non merito la
luce…
Io non merito la
gloria…
Ma non dite che sono
un vigliacco…
Non lo dite…
Lasciatemi stare…
Lasciate che la
pedina venga sacrificata,
Solo così si vincerà
la partita…
Solo così finirà
questo incubo…”