«Ma dico, non era meravigliosa la tefelisone?» mormorò Sirius abbuffandosi di cioccorane e spiaccicandosi sul vetro dell’espresso di Hogwarts.
E fidatevi se vi dico che di attraente quella scena non aveva proprio nulla.
«Televisione, Sirius T-E-L-E-V-I-S-I-O-N-E» lo corresse James Potter massaggiandosi le meningi
«Mon- James?!» Remus sputò la gelatina al cioccolato, come facesse a beccare sempre quelle buone era ancora un segreto, in faccia a Sirius esclamando sorpreso
«C-come? Tu, tu lo hai corretto?» chiese scioccato porgendo un fazzoletto a Sirius che al momento con quella gelatina, proprio sul naso, sembrava l’uomo porro brutto e spaventoso delle fiabe.
«Lasciatelo stare, è triste perché ha sentito che Lily-dannata-Evans è già prenotata alla prima gita ad Hogsmeade» borbottò Sirius sghignazzando e tirando una spallata a James «Vero, Jamie?» chiese sbattendo le ciglia in maniera molto femminile. Altro pessimo spettacolo, che dire Sirius stava dando il meglio di sé.
«E Bond? Ve lo ricordate?» Squittì Peter estasiato, James lo guardò dubbioso.
«Ma si, Prongs. ‘’Io sono Bond, James Bond’’» continuò il ragazzo cercando di far ritornare alla mente di James il ricordo
«Bond, James Bond?» fu la risposta di un James accigliato.
«Madonna Prongs, sei proprio ritardato » disse con amore ed eleganza Sirius «sai, quel coso che sembrava un’auror con le pistole; che faceva cadere tutte le donne ai suoi piedi. Ma proprio tutte, anche quelle cattive. »
«Bond, James Bond?» ripetè suddetto ritardato. Poi improvvisamente si illuminò « Ragazzi, io vi amo. » disse baciandoli, in un trasporto d’affetto, tutti e tre.
Fortunatamente a liberarli dalla situazione imbarazzante, fu il fischio del treno che li avvisò dell’arrivo ad Hogwarts.
Inutile dire che James scomparve da qualche parte con qualche scusa; questo provocò una caduta negli equilibrio Hogwartsiani che vedeva la carrozza dei Malandrini composta di sole 3 persone.
Anche Lily Evans rimase sorpresa tanto da non ascoltare Severus Piton borbottare un “magari l’hanno rinchiuso ad azkaban”.
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James non aveva chiesto a Lily di uscire a Hogsmeade per molti mesi fino a quel giorno.
Aveva studiato tutto.
Sapeva che Lily amava i film, amava guardare la televisione e sicuramente avrebbe amato lui.
Sorrise felice, conscio che nulla poteva andare storto. Eterno ottimista, James Potter.
“ Diavolo ma perché si devono sempre muovere in branco? Come fai ad invitarne solo una ad uscire?” si chiese frustrato nel suo bellissimo smocking.
La sorte, però gli sorrise quando vide Lily-dannata-Evans andare in biblioteca sola. Entrò e senza farsi notare le si mise dietro. Tossichiò appena, ma basto per farla girare. Prima che potesse dire solo una parola la zittì posandole due dita sulle labbra
«Potter, James Potter» disse imitando la spia inglese « Le andrebbe di uscire con me?» domandò inginocchiandosi.
Nulla. Ma proprio nulla nella sua vita avrebbe mai potuto fargli scordare quel momento nel bene, e nel male. Lily Evans cominciò a ridere. Ridere divertita, non quelle risate cariche di disprezzo che solo lui riceveva. «Per quanto questo teatrino sia carino, no. Potter, James Potter.» lui la guardò frastornato.
«Bond è un maschilista che cambia ragazza ad ogni missione, e fidati presentarti come lui non mi fa cambiare idea di te.»
James provò un moto di stizza, e si alzò in piedi.«Di me no, Evans, vero? Di Piton e i suoi amici mangiamorte oh quello non lo calcoli. Davvero intelligente, e senza pregiudizi» disse per la prima volta veramente arrabbiato con la ragazza « e non dirmi che non è vero. Che non li conosco od altro. Non ti azzardare Evans, lì cambierei io il mio giudizio su di te. Anzi sono convinto che è quello che aspetti. Che James Potter ti lasci in pace, perché è uno stupido ragazzi viziato VERO? » respirò affannosamente dalle narici, e Lily fu sicura di vedere del fumo uscire da quelle, ma non aveva il coraggio di replicare. «meglio arrogante, che Mangiamorte Evans. Ti saluto.» Le diede le spalle, forse per sempre e se ne andò.
Lily si sentì terribilmente in colpa. Troppo in colpa.
James aveva salvato Severus nemmeno un mese fa, eppure lei aveva continuato a vederlo come un attaccabrighe violento e arrogante, e non si era accorta dell’amicizia di Sev con quei mangiamorte. Abbassò lo sguardo frustrata da se stessa.
Poi una luce battagliera le illuminò gli occhi. Lei avrebbe fatto cambiare Severus, così Potter non avrebbe avuto scuse.
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James Potter non rivolse la parola a Lily Evans per ben tre settimane scatenando varie reazioni chi felice ( il fan club ) chi sconvolto ( quasi tutti) chi assolutamente contento ( severus piton) e chi… beh Lily Evans non ne era così entusiata.
Certo era contenta di non subire continui agguati per essere invitata fuori ma nemmeno le andava a genio questa completa chiusura.
Così una sera fece lei un agguato a James Potter che subito provò ad ignorarla e poi la sorprese con un discorso intelligente «Evans, va tutto bene. Domani tornerò a chiederti di usc-ouch che violenta» mormorò massaggiandosi il braccio. «In ogni caso» disse con uno sguardo torvo «mi dispiace. Sono affari tuoi chi frequentare come amico e non mi devo intromettere in quello. Colpa mia, notte Evans».
Lily rimase colpita. Non solo si era scusato, per nulla, ma anche aveva fatto in modo che lei non dovesse lottare contro il suo orgoglio e chiedergli scusa.
Sorrise grata e Potter rispose con un cenno del capo.
«Evans, esci con me? »
«No, Potter.»
«Non ho bisogno dell’aiuto di un’insulsa mezzosangue»