6
Twilight Town
In città si
parlava spesso della Villa. Era una costruzione sinistra, fuori dal centro
abitato, sulla quale le dicerie si sprecavano: la gente amava ripetere che su
quel posto tirava una brutta aria, forse era persino maledetto. Un numero indefinito
di anni prima, là dentro erano scomparsi tre ragazzi. La cosa strana era
che nessuno se ne ricordava o aveva mai sentito parlare delle circostanze di un
tale evento – e ciò rafforzava le loro raccomandazioni ai bambini
più curiosi: meglio non pensare
alla Vecchia Villa.
Naturalmente Pence aveva delle teorie tutte sue. La scoperta che le
sette meraviglie di Twilight Town erano una serie
interminabile di suggestioni non l’aveva scoraggiato; per lui era
semplicemente impossibile che in
città non ci fosse nulla di anormale, che quello fosse davvero un paese
senza storie in cui gli unici avvenimenti degni di nota erano gli splendidi
tramonti. Molte volte, mentre sedevano tutti con i loro gelati in mano alla
Torre dell’Orologio, Hayner e Olette stipulavano una temporanea coalizione per farlo
smettere una buona volta di tormentarli con le sue fisime. Axel
e Xion ridevano di cuore. Naminè,
sempre intenta a colorare in tinte dissonanti i fogli del suo album, era
l’unica a considerare le parole di Pence con una
certa attenzione.
«Tu cosa ne pensi,
Roxas?»
Roxas studiava per un
po’ i suoi disegni, inspirando a fondo il suo profumo di vaniglia e
appoggiandosi alla spalla di Axel. Il gelato al sale
marino aveva un gusto diverso, lassù: migliore. Alla fine sorrideva.
«Non esistono i
fantasmi.»
Pence s’imbronciava,
gli altri tornavano a ridere. Naminè ricambiava
il sorriso di Roxas.
Qualche volta affidava
al vento uno dei suoi strani disegni.
Note dell’autrice
Ditemi che ci avete
trovato un senso. Ditemelo, così magari ce lo trovo anch’io. xD
No, ok. Ciò
che dovrebbe significare questo
epilogo è che, in una sorta di realtà alternativa, Roxas si è preso tutto ciò che Sora gli aveva
‘strappato’ – il suo cuore, i suoi amici, essenzialmente la
sua vita – appropriandosene e
facendo sparire lui e tutto ciò che gli ha impedito di vivere (là dentro erano scomparsi tre ragazzi:
perché quelli erano gli unici che sarebbero potuti esistere senza Roxas). E io lo so, lo so
che come trama non ha né capo né coda, ma mi piaceva troppo. Date
la colpa a Michael Jackson. <3
Grazie a ___Faxas, ka93, BittersideMel
e Syranjil Sarephen per
le gentilissime recensioni lasciatemi; grazie ancora a BittersideMel e a ___Faxas per aver inserito questa
storia tra le preferite e ricordate; grazie a tutti i lettori che con il loro passaggio hanno un po’
assecondato la fantasia malata di quest’autrice malata che sono.
Spero solo di non
avervi annoiati. In tal caso, la colpa è invece solo mia. ^^’
Alla prossima, se
vorrete.
Aya Lawliet
~