Serie TV > The Vampire Diaries
Segui la storia  |       
Autore: Dark Moon    26/08/2011    14 recensioni
"Ci fermammo a un semaforo e io appoggiai la testa sul bordo del finestrino.
E… in quel momento successe, quel qualcosa che forse sarebbe capitato.
Vidi un ragazzo bellissimo, il più bello che io avessi mai visto."
Lui non è il tipico eroe delle favole, ma lei si innamorerà lo stesso di lui, perdutamente. Un amore che lui non aveva mai avuto, ma Damon saprà mettere da parte gli amori passati e darsi completamente a lei? Accetterà che una "piccola umana" gli sconvolga in quel modo la vita? E se nel momento più inaspettato un attraente corteggiatore cominciasse a demolire le certezze di Damon e cercasse di rubargli qualcosa che ormai considera suo?
"Lei è mia, lo è sempre stata e se ti azzardi a metterti in mezzo, ti distruggo"
Genere: Azione, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert, Nuovo personaggio, Stefan Salvatore, Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Image and video hosting by TinyPic

 

 
 
 
 
 
 

Capitolo 21: Scoprire e poi morire

 
 
 




-Mamma lui cosa ci fa qui?!- sbottai, indicando la persona di fronte a me.
-Credo dovresti ascoltarlo, tesoro.- disse mia madre, per poi spostare per un attimo lo sguardo su Damon.
-Io non credo.- Damon mi si piazzò davanti, come se volesse farmi scudo dalle due persone che avevo danti.
-Io invece credo che ciò che le dirò le interesserà parecchio.-
-Con tutta onestà, Gabriel, non credo che tu possa dirmi qualcosa che possa interessarmi.- feci, aprendo la porta di casa.
-Invece sì, riguarda te, Klaus e…-
-E?-
-E il vampiro che ti porti dietro.-
Rimasi impalata davanti alla porta aperta di casa mia. Cosa significava quella frase? E perché Damon si era irrigidito?
Sentivo una strana sensazione, come se il mondo mi stesse per crollare addosso.
Richiusi la porta, mentre vedevo mia madre portarsi le mani alle tempie, per poi guardare Damon con odio. –Lui deve andare via da casa mia. Sporco vampiro traditore.-
-Mamma! Ok, ci voglio capire qualcosa in questa storia!- dissi, spostando lo sguardo da Damon a mia madre e Gabriel.
-Lasciala in pace.- fece Damon, serrando i pugni.
-Che problema hai?- rispose Gabriel di rimando. –Nascondi qualcosa?-
-Ok, io non ne posso più! Tutti in salotto!- dissi, avviandomi.
Non mi piaceva quando le persone mi nascondevano le cose e gli sguardi che si lanciavano quei tre non mi piacevano per niente.
-credo sia meglio che io non sia presente, tanto conosco già la storia.- fece mia madre, lanciando un’occhiata di puro odio a Damon.
-Fai come ti pare.- sbottai, per poi continuare a camminare e sedermi sul divano, mentre mia madre andava in cucina.
-allora, cosa succede?-
-vuoi davvero dargli ascolto?- mi disse Damon, mentre si sedeva al mio fianco e Gabriel di fronte a me.
-Voglio mettere un punto a questa storia. Voglio che se ne vada.-
-Stasera metterai  un punto a più di una storia, credimi.- fece Gabriel, fissando Damon.
-Ho già il mal di testa...- brontolai, portandomi le mani alle tempie.
-Faceva tutto parte del suo piano.- cominciò Gabriel e io alzai gli occhi per guardarlo. -Ma forse preferisce dirtelo lui.- finì, mentre Damon guardava dall'altra parte.
-Damon, cosa significa?- dissi, voltandomi verso di lui. -Che piano?-
Anche Damon mi guardò e nei suoi occhi vidi la stessa espressione di quella mattina: quella triste, dispiaciuta, che non mi faceva presagire nulla di buono.
-Damon...- sussurrai, cominciando a temere il peggio.
Damon non restava senza parole, mai. Lui sapeva sempre cosa dire.
-Anti vampiro, dille tutto.-
-E'...è iniziato tutto quando Elijah ti ha chiamato reincarnazione e poi ha preso forma quando abbiamo scoperto la verità su di te.-
-cosa ha preso forma?! Damon non capisco!- strillai, nella confusione più totale.
-Il suo piano per consegnarti a Klaus. rispose Gabriel al posto suo.
Mi impietrii, stavo aspettando che Damon dicesse qualcosa, che smentisse quanto aveva detto Gabriel, ma quelle parole non arrivarono mai.
Mi alzai dal divano, tremante e con gli occhi lucidi. -Che significa?-
-Significa che...- Damon faticava a parlare; non l'avevo mai visto così e questo mi spaventava ancora di più. -Che...che ho stipulato un patto con Klaus: te al posto di Elena.-
-Co...cosa?- senza che io potessi controllarle, le lacrime uscirono copiose dai miei occhi. -Quindi...ti sei avvicinato a me per...-
-Sì.- mi bloccò Gabriel. -Si era avvicinato a te per poter poi consegnarti a Klaus e salvare la ragazza che ama.-
Mi sentivo svuotata. Svuotata dalla vita, dall'anima e al loro posto c'era solo delusione, delusione e un dolore immenso.
Il mondo mi era crollato addosso e tutti i progetti, tutto quello che avevo pensato e immaginato quella giornata, si stavano sgretolando come un castello di sabbia.
Forse non mi era concesso di essere felice, forse io ero nata solo per continuare quella maledizione...
-E non era più facile rapirmi e darmi a lui? Perché hai fatto tutto questo?!- urlai.
-No. Elijah ci aveva detto che Klaus cercava da millenni l'angelo l'angelo che con il suo sacrificio potesse dargli poteri infiniti. Ma perché avvenga ciò, è necessario che l'angelo si sacrifichi di sua spontanea volontà.- mi rispose Damon.
-quindi...-
-Quindi dovevo farti innamorare di me in modo che tu ti consegnassi a Klaus per me, così da salvare Elena. - finì, guardandomi intensamente.
Ormai dai miei occhi usciva un fiume in piena. Avrei immaginato di tutto, tutto tranne questo.
-Allora quando hai notato che Angel provava qualcosa per te, hai deciso di sfruttarlo, così hai proposto subito a Klaus uno scambio.- disse Gabriel, con un tono tra il soddisfatto e l'amareggiato.
-...Sì...-
Mi portai una mano sulla bocca, incapace di parlare.
Non poteva essere, era una bugia.
-Hai finto con me? Tutto il tempo?! tutto quello che abbiamo passato insieme, tutto quello che mi hai detto erano solo un modo per attuare il tuo piano?!- urlai, ma all'improvviso mi bloccai, spalancando gli occhi. -Mi hai baciato per questo?! O MIO DIO, MI HAI BACIATO PER QUESTO!- sembravo impazzita, ormai non avevo più il controllo del mio corpo.
-No!- scattò subito Damon, alzandosi dal divano e venendo verso di me. -Ti ho baciato perché lo volevo!- disse, cercando di toccarmi.
-Non mi toccare! NON MI TOCCARE! MI FAI SCHIFO!-
Adesso non vedevo più il vampiro di cui ero innamorata: vedevo solo la persona che mi aveva ferito di più al mondo.
Mi sembrava di vivere in una realtà parallela, dove          quello che avevo davanti non era il Damon che conoscevo.
-TU LO SAPEVI!- URLAI. -SAPEVI COSA KLAUS FACESSE AGLI ANGELI E NON TI IMPORTAVA! SAPEVI CHE LI TORTURAVA! E NON TI IMPORTAVA!-
Urlavo, piangevo e mi dimenavo. Sembravo posseduta, ma non mi importava.
In fondo, che reazione avrei dovuto avere dopo che il mio mondo era stato distrutto.
Tutto era distrutto. Compreso le mie certezze.
-Sì, all'inizio non mi importava.-
-A te interessava solo salvare Elena.- fece Gabriel, venendo al mio fianco.
-...Sì.-
-O mio Dio!- mi portai le mani al viso, non riuscendo a fermare le lacrime.
all'improvviso fu come ritornare lucida. Ecco cosa intendeva Klaus con il voler anticipare qualcosa che sarebbe avvenuto.
-Angel, ti prego...-
-Non mi toccare!- urlai di nuovo. -Mi avresti consegnato al posto di Elena!-
Rividi tutti i momenti passati con lui, come un flashback e adesso che sapevo che erano tutte bugie, mi facevano vomitare.
Era stato un film. Damon aveva recitato e non aveva dato importanza nè a me nè a quello che avrei potuto passare. A lui importava solo di Elena. Lui amava solo Elena.
Chiusi gli occhi.
All'improvviso mi venne un'idea.
Gli presi il polso destro e, sfilando un piccolo braccialetto di legno dal mio, lo misi al suo.
-E questo cosa sarebbe?- fece, guardando prima il braccialetto e poi me.
-Consideralo un regalo di compleanno-
Tutto finto. Lui non era quello.
Stavo rivivendo tutto e quello non mi faceva bene, come non mi faceva bene averlo lì, davanti a me.
-Bene.- dissi. -Ci sei riuscito. Mi hai fatto innamorare di te, ma il tuo piano è stato smascherato troppo presto.-
-Angel non è come pensi.-
-Non è come penso? E com'è?! Ma lascia stare, non voglio saperlo. Vattene.-
-Angel...-
-L'hai sentita o no?-
-Ti giuro che ti faccio fuori. Hai la mia parola.-
-ho detto vattene!- urlai. -Vattene da casa mia, vattene dalla mia vita, vattene!-
Avevo così tanto dolore in corpo, che una forza sbalzò Damon a parecchi metri da me. Avevo ancora gli occhi lucidi, ma non gli avrei dato ulteriori soddisfazioni.
-Cosa mi hai fatto?- mi disse, ma io non capii.
-Cosa!?-
-Io ti... sento. So sempre dove sei, ti... percepisco.-
Cosa avevi fatto tu a me...
-Attenta.- disse, afferrandomi per un braccio e tirandomi prepotentemente a sé. -Potrei domare facilmente questo tuo spirito ribelle.-
-E io potrei staccarti facilmente il braccio se non la lasci andare immediatamente.- proruppe una voce alle mie spalle.
Mattew mi lasciò subito andare, dileguandosi immediatamente.
Ma era stato lui a ferirmi, più di chiunque altro.
Lo vidi alzarsi e guardarmi. Era una sorta di sguardo di addio, poi, in silenzio, uscì da casa mia.
sospirai e le lacrime che credevo essere riuscita a dominare, tornarono più forti di prima.
-Ange...-
-Vattene, per favore.- dissi anche a lui, ma senza aspettare una risposta, mi fiondai per le scale.
-Balla con me.-
-Perché dovrei?-
-Perché te lo sto chiedendo.-
-E questo dovrebbe essere il motivo?-
-Hn. Non mi piace dire le cose due volte.-
Tese la sua mano verso di me e io l'afferrai, un po’ esitante.
Quei momenti non volevano andare via e mi stavano uccidendo, più della verità che avevo appena scoperto.
-Ti comporti come una moglie tradita. Devi smetterla. Non devi sentirti importante solo per qualche attenzione. Tu non sei niente, un bel niente e sei una sciocca se pensi il contrario.-
Avrei dovuto capire. Già allora avrei dovuto farlo.
arrivai in camera mia e mi lanciai sul letto, cercando di sopprimere le lacrime nel cuscino.
-L'incarnazione.- disse solo, mentre mi avvicinava al suo viso.
E fu quello l'inizio della mia fine.
Mi alzai dal letto e lanciai il cuscino in aria. Ero arrabbiata, delusa, ferita, umiliata. Ero stata una stupida a credere a tutto quello che mi aveva detto.
Ma in fondo non era colpa mia: ero stata io a mettermi in una storia già scritta.
-Non vorrei mai fare qualcosa che ti facesse male.-
Mai eh?! Peccato che era proprio questo il suo intento.
Con il braccio spazzai via tutto ciò che avevo sulla scrivania, ancora piangendo.
Volevo morire, mi sentivo morire. Volevo non essere mai arrivata in quella città, volevo non aver mai incontrato Damon.
-Significa che volevo condividere un po' della mia solitudine con te.-
Tutto un piano, tutto uno schifoso piano!
-Io tengo a te.-
Il mio cuore perse un battito, mentre tutto quello non mi sembrava possibile.
-Damon...-
Vidi la sua immagine lasciare gli specchi e diventare una. Il vero Damon era
davanti a me.
Mi sollevò da terra e puntò i suoi meravigliosi occhi nei miei.
-Io non ti lascio. Mai.-
Mai eh?
cominciai a tirare via tutti i libri dalla piccola libreria e li scaraventai un po' ovunque.
-TI ODIO! TI ODIO!-
Urlavo e piangevo, ma adesso mi sembrava l'unica cosa giusta da fare.
Demolivo la mia stanza per evitare di demolire me. Per evitare di demolire lui.
E non è una maledizione questa? Uccidere chi si ama.
No, non era colpa mia se l'avevo amato troppo. Era colpa della maledizione, no?
Io non potevo farci niente, non potevo oppormi. Non ero stata poi così stupida, vero?
-E poi io ho già fatto la mia scelta.- sussurrai, più a me che a lui, ma non avevo considerato il suo super udito.
-E la tua scelta implica che devo scegliere un vestito per il matrimonio o un'arma per restare in vita? O entrambe le cose?-
-No. Io scelgo te, Damon. Io sceglierei sempre te.-
Ed era questo che mi aveva fregato. Adesso lo capivo bene. Ero sempre stata io a dare qualcosa a lui, Damon non mi aveva dato che poche briciole.
-Io farò di tutto pur di salvarla. E nessuno potrà mettersi in mezzo, angioletto.-
Me l'aveva detto, in fondo. non potevo lamentarmi di nulla. Tutto quello che era successo l'avevo voluto io. Nessuno mi aveva costretto ad amarlo e adesso distruggere tutto, urlare e piangere, non serviva a granché.
-Perché? Perché ti amo, Damon, più della mia stessa vita e non avrei mai potuto lasciarti morire.-
Come potevo essere stata così stupida? Così cieca? io gli avevo dato tutto e lui non aveva fatto altro che mentirmi, usarmi, per salvare la ragazza che amava.
-Tu andrai via.-
-Sì.-
-Con Gabriel.-
-Sì...-
-E dimmi: io cosa faccio dopo che te ne sarai andata?-
-Ti farai altre duemila ragazze.- feci acida, guardando da un'altra parte.
-L'unica che voglio è davanti a me.-
Una cretina, ero stata solo una cretina!
Lo odiavo! Odiavo tutto di lui! Ma la cosa che odiavo più di tutte, era che non riuscivo ad odiarlo nemmeno un po'...*
Mi accasciai di nuovo sul letto, a piangere.
Avevo solo voglia di restare lì, nella mia camera distrutta a piangere.
-Buon compleanno...amore.-
Finito. Tutto era finito.
Io ero finita.
 
 
Mi svegliai e inizialmente non realizzai perché la mia camera fosse in quello stato.
Poi ricordai tutto e lo stato catatonico in cui ero caduta la sera prima ritornò.
Mi misi un cuscino in faccia: non volevo ricordare, volevo solo abbandonarmi lì e restarci per tutto il resto della mia vita.
Esisteva una medicina contro l'infelicità?
Realizzai che la cosa più brutta quando si sta male è che l'unica persona che potrebbe farti stare meglio è proprio quella che ti fa stare male...*
Che ironia la vita. Mi ero ferita con le mie stesse mani. Tutti, compreso il mio istinto, mi dicevano di star lontano da Damon, ma io avevo voluto fare la testarda e fare a modo mio.
Lanciai il cuscino per aria. non ci volevo pensare, non volevo pensare a nulla.
Così mi andai a fare una doccia, sperando che l'acqua potesse lavare via almeno un po' le mie sofferenze.
Decisi di andare a scuola, forse lì, tra corridoi pieni e lezioni stressanti, avrei pensato di meno a tutto ciò che era capitato il giorno prima.
Tanto tutto quello che lasciavo nella mia stanza, l'avrei ritrovato di nuovo al mio ritorno.
Mi vestii: lentamente e completamente assente e scesi in cucina.
Trovai mia madre, che alzò lo sguardo su di me. Era in pena per me, non mi aveva mai visto così, ma in fondo non mi ero mai innamorata.
C'era anche Gabriel e vederlo lì mi diede una sorta di sollievo.
Lui era stato l'unico: l'unico che aveva cercato sempre e SINCERAMENTE di proteggermi.
-Ciao tesoro.- disse mia madre, dandomi una tazza di caffè.
-Non ne ho voglia, vado a scuola.-
Senza nemmeno guardarli in faccia uscii di casa, sperando di trovare un po' di sollievo.
Ma, purtroppo, realizzai che la frase "i guai sono dietro l'angolo" era del tutto vera.
Appoggiato alla sua stupidissima macchina, c'era lo stupidissimo vampiro.
Appena lo vidi, tutto il rancore, il dolore e l'odio ritornarono.
Cercai di cambiare strada, ma Damon me lo impedì.
-Vattene, prima che mi metta a urlare!-
-Angel, ti prego: ascoltami.-
-Non ti pare che abbia ascoltato anche troppo? Ho detto vattene, non ti voglio vedere.-
-Angel...- disse, cercando di prendermi il braccio.
-non mi toccare! Non mi devi toccare! Tu mi fai solo schifo!-
-Ti prego, ascoltami!- ripeté. -E' vero il mio scopo era questo, ma poi è cambiato tutto.-
-Perché dovrei crederti? Mi hai solo usato, illuso e adesso sei l'ultima persona sulla faccia della terra che vorrei vedere!-
-Ti sto dicendo la verità!-
-Ma a me non interessa. Come hai potuto farlo, come!-
-Angel...-
-Non ti voglio vedere!-
-Ma non senti?- sentii dire da una voce alle mie spalle.
-Non sono affari tuoi, angelo.- ringhiò Damon.
-No, ti sbagli.- feci io. -Io non sono affar tuo.-
Gabriel avanzò, fino a mettersi tra me e Damon.
-Devi lasciarla in pace o ti giuro che ti uccido. I tuoi giochetti non funzionano più, sei stato smascherato succhiasangue.-
Damon strinse i pugni e lo vidi tremare di rabbia. -togliti di mezzo.-
-Io me ne vado a scuola.- sbottai, per poi sorpassare i due.
Damon era il mio veleno e non mi faceva bene restare lì. dovevo dimenticarlo, e il primo passo era non vederlo.
-Angel!- Damon cercò di seguirmi, ma Gabriel si mise in mezzo.
-Vattene.- lo minacciò.
-Lei è mia, lo è sempre stata e se ti azzardi a metterti ancora in mezzo, ti distruggo.- disse, per poi salire nella sua macchina e sparire.
 
 
 
 
 
Saaaalve ^^
Per farmi perdonare di aver aggiornato così tardi il capitolo scorso, ho deciso di aggiornare questo dopo solo tre giorni ^^
Spero vi faccia piacere e non mi odierete dopo aver letto tutto ciò.
Come vedete il capitolo non è lunghissimo, ma è servito per mettere le cose in chiaro e scoprire la verità. Perciò accade “solo” questo.
Così avete scoperto il piano di Damon: far innamorare di lui angel, in modo che potesse darsi lei stessa a klaus per amor suo e attuare il sacrificio, così da salvare elena.
Ma è davvero questa tutta la verità? E’ vero che Damon non tiene nemmeno un po’ a Angel?
Spero che questo capitolo vi abbia sorpreso e che non mandiate a f… la storia per questo cambio di programma: in fondo c’era troppo idillio nell’aria e così avete anche capito perché damon si è legato subito a angel.
Ci stiamo avviando verso la fine, anche se non so quanti capitoli mancheranno.
Spero di non avervi annoiato con i flashback, pensavo fosse un modo carino per rivivere tutta la storia.
Mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate e inoltre volevo dirvi grazie, di cuore. Siete state magnifiche, le lettrici migliori che una persona possa avere.
Ovviamente ringrazio anche chi ha messo la storia tra i seguiti, le ricordate e nei preferiti.
Baci e al prossimo capitolo!
 

   
 
Leggi le 14 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > The Vampire Diaries / Vai alla pagina dell'autore: Dark Moon