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Autore: Kiki May    28/08/2011    4 recensioni
Storia AU, ambientata nell’Inghilterra dei nostri giorni. Buffy Summers è candidata a sindaco di Londra e trova sostegno in un gruppo di fidati collaboratori. Ben presto la donna dovrà fare i conti col passato e con William, compagno del suo defunto mentore Giles.
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Angel, Buffy Anne Summers, Un po' tutti, William Spike
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Eccomi anche con questa storia, che non aggiornavo da un po' di tempo.
Spero che sia rimasto in giro qualche lettore, almeno! XD
Mi farebbe piacere farvi contenti. *___*











16.










“Eccoti qui!” rise William, solare, aprendo la porta d’ingresso della villa.
Buffy accennò un sorriso simpatetico, poco sentito.
“Entra, su! Dammi due minuti per levarmi di dosso questo gesso e vengo immediatamente da te.”
“Stavi lavorando?”
“Sì!” esclamò lo scultore, indicando la maglia imbiancata. “Mi pare evidente!”
“Non smettere, allora.”
“Come?”
“Non smettere per me, continua. Non ho mai visto uno scultore all’opera, potrebbe rivelarsi un’esperienza interessante.”
William ghignò, vagamente malizioso.
“Seguimi, allora.” Disse, facendo strada verso lo studio.
Un enorme cubo di gesso, dai contorni irregolari, troneggiava sul tavolo da lavoro. Il pavimento imbiancato dalla polvere era colmo di fogli di giornale, pezzi di cartone, penne e appunti sparsi. Accanto alla scultura ancora in fase di definizione, due specchi posizionati in modo da riflettere la luce del sole, un borsello degli arnesi.
“Scusami, è il trionfo del caos. Potrei dare una pulita … non so come … vado a prenderti una sedia così puoi accomodarti.”
“Non ti disturbare.” Replicò la candidata, vagamente divertita dell’imbarazzo del padrone di casa. “Posso sedermi sulla scrivania accanto ai fogli?”
William aggrottò la fronte.
“Certo.” Rispose.
“Bene. Sai, mi piaceva tanto sedermi lì sopra, quando ero più … uhm, cosa stai creando, posso saperlo?”
“Un’opera di arte astratta.”
“Non capisco l’arte astratta.”
“Neanche io, certe volte.”
Buffy scosse il capo, dolcemente.
William si avvicinò a lei di soppiatto.
“Ti è capitato qualcosa? Sembri più stanca del solito, malinconica … Vuoi parlarne?”
“Non particolarmente, no.”



Il vento ingrossava le onde scure, attraversate da gabbiani candidi alla ricerca di cibo.
Buffy rideva di gusto, abbracciata a William che aveva indossato una giacca pesante e morbida e si era steso sulla veranda illuminata dal sole.
“… Così hai tentato di sedurre una possibile acquirente?” chiese, con le lacrime agli occhi per il divertimento.
Lui ghignò, diabolico.
“Cosa avrei dovuto fare? La signora non sembrava molto interessata al mio lavoro, dovevo puntare decisamente su altro.”
“Sei proprio un disgraziato! Vendi il tuo corpo per –“
“… Per promuovere la mia arte. Sono certo che sia una buona scusa, sempre migliore di tante altre. Inoltre l’algida russa era davvero molto bella.”
“Ah!” esclamò Buffy, alzando appena il capo. “Dunque, adesso, ti piacciono le russe!”
“Solo se sono bionde e con gli occhi verdi.” Dichiarò lui, ostentando serietà e sicurezza.
“Quindi io potrei piacerti?” provocò la candidata, carezzandogli il torace.
“Non sei russa.”
Buffy scoppiò a ridere e chiuse gli occhi.
“Non la capisco davvero questa cosa della bisessualità.” Sussurrò. “Secondo me, dovrebbe sempre piacere uno dei sessi più dell’altro, dovrebbe esserci una sorta di preferenza. Oh, non sono un’esperta e detesto i maledetti puritani – falsi! – che criticano le scelte sessuali degli altri. Che male ci sarà mai ad amare uomini e donne allo stesso modo? Perché cavolo la legislazione non dovrebbe riconoscere uguali diritti a tutte le coppie?”
“Non cominciare con la politica, adesso! So che è il tuo pane quotidiano, ma a me basta il telegiornale della sera e il Times.”
“D’accordo, mi tappo la bocca.”
Will annuì e chiuse il discorso con un bacetto in fronte.
Buffy accolse il gesto d’affetto con stupore muto.
“Stai meglio adesso?” chiese lui. “Ti ho fatto dimenticare qualche guaio?”
“Sì. Devo ammetterlo, sto meglio.”
“Ma non vuoi dirmi cosa è successo.”
“Non importa poi, sai? Ordinaria amministrazione nelle relazioni tra uomo e donna. Un settore in cui, da una vita, ho una fortuna inesprimibile! Non importa davvero, supererò anche questa.”
“Un uomo ti ha appena spezzato il cuore: non dovresti reagire in modo così indifferente e rassegnato.”
“Vorresti vedermi piagnucolare come una quindicenne?”
“No, non riuscirei a calmarti.”
“Bene, allora! Comportiamoci da persone adulte. Come va la storia con Liam? Ti rende felice? È diverso?”
William inarcò il sopracciglio sinistro, dubbioso.
“Cosa vorrebbe dire diverso? E, poi, ti sembra il modo di cambiare discussione?”
“È un volo pindarico! Se potevano farlo i greci, posso farlo anch’io.”
“Mi tratta bene.” Sorrise lo scultore, rispondendo alla domanda. “Mi tratta davvero bene.”
“Sono contenta.”
“E non è per niente … diverso in che senso? Più felice e meno musone? Ti assicuro che, quando entra in camera da letto, abbandona quell’aria da esistenzialista depresso!”
La candidata rise, arrossendo.
“Oddio, non posso pensarci! In testa mi parte una specie di musichetta da film porno di quinta categoria!”
“E da quando guardi i porno?!”
Lei ridacchiò ancora.
Tornò seria in un istante.
“La verità è che non riesco ad immaginare Liam felice. Non nell’intimità, almeno.”
L’espressione di William si fece più dolce, comprensiva.
“Mi dispiace per quello che è successo tra voi.”
“Acqua passata!”
“Mi dispiace comunque. Deve essere stato –“
“Acqua passata, ho detto.” Interruppe Buffy, bruscamente. Aggiustò i capelli, allontanandosi dall’amico. “È stata un po’ una pugnalata,” ammise. “Ma sono cresciuta e sono assolutamente sopravvissuta. Nessun rancore.”
“Buon per te. Io non riesco a pensare a quello che hai passato … o, almeno, ci riesco, ma mi fa soffrire. Forse perché capisco cosa significa amare qualcuno e non poterlo avere.”
La candidata chinò il capo, vergognosa.
Catturò tra le dita la coperta da campeggio tra le sue gambe e la strinse nervosamente.
“Liam è stato il mio primo vero amore.” Confessò a mezza voce. “Prima di lui avevo frequentato altri ragazzi, ma non avevo mai provato un tale desiderio, una tale voglia di stare con qualcuno. Liam era inafferrabile, misterioso, bellissimo. Anche adesso è davvero bello e tu sei molto fortunato!”
“Lo so.”
“In ogni caso, lui aveva questo rapporto conflittuale con le sue origini, con la sua sessualità … non permetteva a nessuno di avvicinarsi e credevo che il fatto che mi avesse concesso di stargli accanto significasse qualcosa di speciale. Non era così.”
“Ma lui ti voleva bene sinceramente. Ti vuole ancora molto bene.”
“Sei gentile.” Sorrise Buffy, lusingata. “Anch’io gli voglio molto bene, ma adesso so che è omosessuale e che non potrà mai, mai cambiare la sua natura, neanche per me. Ai tempi in cui lo frequentavo, stavamo insieme ... Credevo di piacergli e credevo che saremmo durati per sempre. Avevo anche fantasticato sul … oh maledizione! Sul matrimonio.”
“Dev’essere stata dura accorgersi di quello che stava realmente accadendo.”
“Sì. Soprattutto perché lui si è lasciato andare, abbandonandosi all’alcool, agli eccessi … Mi ha fatta soffrire, non è stato un bel periodo quello. Ancora adesso lo ricordo come uno dei più bui della mia vita. Per questo sono contenta che tutto si sia sistemato. Inoltre sembra la trama di una schifosissima soap opera: doni il cuore ad un ragazzo e quello, puff!, si scopre gay! La vita è piena di sorprese.”
William rifletté, silenzioso, e attirò l’ospite in un abbraccio confortante.
“Non tutti si scopriranno gay, sai? Non tutti scapperanno via da te. Incontrerai un uomo intelligente abbastanza da accorgersi della sua fortuna.”
“Incontrerò l’uomo dei miei sogni.” Scherzò lei, con animo più leggero.







  
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