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Capitolo
24
“Informiamo
i
passeggeri del volo AD 184 per Roma che i processi di imbarco
inizieranno con
15 minuti di ritardo. Grazie e ci scusiamo per il ritardo”
Mi lasciai cadere sulla sedia
dietro di me con un sonoro
sbuffo. “Perché quando viaggio io
c’è sempre qualche ritardo?”. Iniziai a
guardarmi intorno. Era il 9 Gennaio e ci trovavamo
all’aeroporto. Quel giorno
saremmo partiti per l’Italia. Non saremmo andati
però a casa mia o meglio,
saremmo andati a casa mia ma non in quella dove abitavo regolarmente.
Mio
padre, essendo di Roma, aveva una casa là ed il matrimonio,
per l’appunto, si
sarebbe svolto nella capitale. L’aeroporto era affollato
quella mattina, segno
che molti erano in partenza per le vacanze. Poggiai i gomiti sulle
gambe e la
testa sulle mani prendendo a ricercare Ian che si era allontanato
dicendo di
andar a prendere la colazione al bar. Peccato che sembrava svanito nel
nulla.
Sbuffai nuovamente e presi il telefono per lasciare un tweet. Puntai la
telecamera del telefono verso di me e mi feci una foto inquadrando
anche
l’aeroporto alle mie spalle.
La mia
faccia diceva tutto.
Aggiunsi poi un
commento: “
@andi_dea_rea Italia aspettami!! 15 minuti di
ritardo.. Non vogliono
farmi tornare a casa!>.< “.
Riposi il telefono in tasca. Di Ian ancora nulla. “Ma
è
andato al Polo Sud a prendere questi caffè?”.
Finalmente, però, lo vidi
ricomparire. << Pensavo ti fossi perso, sai?
>>
Sospirò e mi passò il bicchierone di
caffè. <<
Lasciamo perdere. Sto sperando di aver seminato i fotografi
>>. Prese un
sorso del suo caffè sedendosi accanto a me. <<
Del volo hanno detto
nulla? >>
Bevvi un lungo sorso. << 15 minuti di ritardo per
l’imbarco >>.
Finii di bere il caffè e di mangiare il mio amatissimo
muffin al cioccolato giusto in tempo per sentire
l’altoparlante comunicare che
era possibile iniziare ad imbarcarsi.
<< Andrea dai >> mi incitò Ian.
<< Arrivo, un attimo! >> dissi prendendo la
valigia.
<< Hai chiamato i tuoi genitori per metterti
d’accordo? >>
<< Secondo te? Credi davvero che io non li abbia
chiamati?
>> chiesi stizzita. Feci qualche passo e mi bloccai.
<< Andrea, che succede adesso? – chiese
– Dai che
facciamo tardi >>
“Ora mi ammazza”. << Ehm Ian,
c’è un problema. – si
girò guardandomi confuso. Mi passai una mano tra i capelli e
abbassai lo sguardo
– Ecco.. può essere che io abbia.. ehm..
dimenticato.. di.. chiamarli >>
<< Cosa? – chiese sbalordito – E
adesso? >>
disse alzando lievemente la voce.
Mi guardai intorno sperando che non avessimo attirato
attenzione. << Ian risolvo tutto. Ora li chiamo
>>. Presi dalla
tasca il telefono e dalla borsa la scheda con il credito prepagato.
<< Andrea tra 5 minuti parte il volo e noi dobbiamo
sbrigarci >>. Si girò e riprese a camminare.
Lo seguii affrettando il
passo mentre continuavo a chiamare i miei genitori. Finalmente, dopo
vari
squilli, qualcuno rispose. Mi misi così d’accordo
con mio padre che ci sarebbe
venuti a prendere lui per cui gli comunicai verso che ora
all’incirca saremmo
atterrati.
Salimmo sull’aereo e prendemmo posto a sedere. Appena vidi
dove
sarei dovuta stare mi sentii quasi morire. Sentii i battiti del cuore
accelerare e alcuni brividi scossero il mio corpo. Una mano si
poggiò sulla mia
spalla.
<< Ehi, ti senti bene? >> chiese Ian
premuroso.
Aprii e chiusi la bocca senza dire nulla. Alla fine scossi il capo.
<< Fi-Finestrino.. No >> dissi balbettando.
<< Hai paura dell’aereo? >>
alzò un
sopracciglio.
<< Ho paura di volare e dell’altezza
>>. Avevo
una fottuta paura. D’accordo avevo già volato per
andare ad Atlanta ma avevo
espressamente chiesto di essere messa nei sedili centrali e poi,
all’andata,
vicino a me c’era un ragazzo che molto gentilmente aveva
fatto di tutto per non
farmi pensare al volo.
Ian si avvicinò ad
una hostess e ci parlò qualche secondo prima di tornare da
me.<< Mi ci
siedo io, tu siediti al mio posto >>. Gli sorrisi grata.
Quando i motori dell’aereo vennero accesi mi irrigidii.
Continuai
ad essere rigida anche dopo il decollo e presi a stringere il bracciolo
con le
mani. All’improvviso sentii un tocco caldo su una di esse. Mi
voltai verso di
Ian che mi guardava apprensivo.
<< Va tutto bene. Ci sono io con te, ok? >>
chiese prendendo ad accarezzarmi il dorso della mano con il pollice
prima di
lasciarci un bacio. Gli sorrisi e poco a poco presi a
rilassarmi.<< Va
meglio? >>
<< Si, ora va.. meglio o almeno sto cercando farlo
andare meglio >> risposi mordendomi il labbro.
Mi cinse le spalle con il braccio facendomi posare il viso
sul suo petto. << Rilassati. Fatti una bella dormita, il
viaggio è lungo
>> mi baciò la fronte.
<< Non riuscirei a dormire >> gli risposi
accoccolandomi meglio contro di lui.
<< Io so come farti rilassare >> disse poco
prima di alzarmi il viso e baciarmi. Dovetti ringraziare Ian, la sua
bocca
perché ebbero su di me un effetto calmante. Scordai dove mi
trovavo, chi c’era
dentro l’aereo. Scordai persino che qualcuno avrebbe potuto
riconoscerci. In
quel momento contavamo solo io e lui. Si staccò dalle mie
labbra, forse troppo
presto per i miei gusti. << Ti sei rilassata, visto? Ora
riposa, su >>.
Mi risistemai contro di lui e, lasciandomi coccolare da lui e dalla sue
carezze
sui capelli e sulla schiena, mi addormentai.
Mi mossi leggermente aprendo
gli occhi. Mi guardai intorno
confusa.
<< Buongiorno o dovrei dire buonasera >> mi
sorrise.
Mi stropicciai gli occhi. << Ma che ore sono?
>>
Ian alzò il braccio per guardare l’orologio.
<< Ad
Atlanta sarebbero le 13, ci vuole ancora un po’ per arrivare
>>
Sbadigliai. << Lo so. All’andata ho passato
quasi 12
ore in aereo. – rabbrividii – Quasi 10 ore di
viaggio cosa vuoi che siano?
>> dissi ironica. “Siamo partiti alle 8.. Sono
le 13 circa ad Atlanta
quindi..” << Oddio ci mancano ancora cinque ore
di viaggio! >>
esclamai sconsolata. Ian accanto a me ridacchiò e lo
fulminai con lo sguardo.
<< Dai, facciamoci una foto >> disse
cacciando
il telefono.
<< Ian ti prego mi sono appena svegliata, sono
orribile! >> dissi mettendomi le mani sul viso.
<< Dai >> iniziò a farmi il
solletico ai
fianchi.
<< Ok! Ok! Mi arrendo – ripresi fiato
– Facciamoci
questa foto >>. Mi strinsi a lui e guardai verso la
telecamera. Appena
sentii il rumore dello scatto mi rimisi composta.
<< Perché non mi dici qualcosa su tua cugina?
Sto
andando al suo matrimonio ma non so niente di lei >>
<< Oh, già. Hai ragione. Allora.. –
iniziai a pensarci
su – Aurora ha 23 anni ed è la figlia del fratello
di papà. Siamo molto legate
e, sebbene lei viva a Roma ed io dalla parte opposta
dell’Italia, ci siamo
sempre tenute in contatto e quando una delle due poteva, andava
dall’altra. Le
voglio un bene assurdo. Lei e Silvia sono le sorelle che non ho avuto
>>
dissi sorridendo raggiante.
<< E del futuro marito? >>
<< Simone ha 26 anni e conosce Aurora fin da quando
erano bambini, un po’ come me e Chris. Sono andati a scuola
sempre insieme e,
beh, si vedeva chiaramente che tra loro sarebbe nato qualcosa e
così è stato.
Quando lui le abbia chiesto di sposarlo non lo so. Questi sono i
particolari
che dovrò farmi dire >>. Ridacchiai.
Continuando a parlare un po’ delle mie cugine e del resto
della mia famiglia trascorremmo le rimanenti ore di volo.
“Avvisiamo
i gentili
passeggeri che tra 10 minuti inizieremo la procedura di atterraggio. Vi
preghiamo di allacciare le cinture di sicurezza. Grazie”
Alzai il capo sorridendo e mi
girai verso Ian. <<
Siamo arrivati! >>. Mi sporsi verso di lui per vedere
fuori dal
finestrino. Eccolo lì nella sua maestosità il
Colosseo. Ero tornata in Italia,
nella mia Italia, dopo un anno. Mi morsi il labbro sentendo gli occhi
pizzicare. Alla fine non riuscii più a trattenermi ed una
lacrima mi bagnò la
guancia. Fu Ian ad asciugarmela. << Scusa, sto reagendo
come una bambina
ma.. >>
<< Ma ti mancava. – concluse lui –
Non devi sentirti
una bambina. Questo tuo lato mi piace e mi fa impazzire. Riesco a
vedere un po’
di più l’Andrea che sei >> mi
sorrise e io di istinto lo abbracciai.
<< Sei importante per me, sappilo >> gli
sussurrai
al suo orecchio prima di baciargli le labbra.
<< Signori vi diamo il benvenuto a Roma >>
esclamò la hostess.
Io ed Ian ci alzammo e scendemmo dall’aereo spostandoci
all’interno dell’aeroporto. Andammo
a
recuperare le valigie.
<< Dove ci aspettavano i tuoi? >> chiese
Ian
iniziandosi a guardare intorno.
<< Ehm a dire la verità non lo so
>> gli risposi
inarcando un sopracciglio. Iniziai a mia volta a guardarmi intorno
quando li
notai. Mamma era seduta alle sedie mentre papà, in piedi
accanto a lei, teneva
in mano un cartellone con scritto “Andrea.. Qui”
con tanto di freccia. Sperai
vivamente che nessuno avesse fatto caso a loro. << Eccoli
là >>
indicai ad Ian il quale, vedendo mio padre, rise. Iniziammo ad
avvicinarci
quando dopo pochi secondi alcune urla ci fecero irrigidire. Alcune..
No,
decine.. Neanche! Un centinaio di ragazzine urlanti iniziarono a
correre verso
di noi. Era mezzanotte e mezza in Italia, ma santo Dio, a
quest’ora le bambine
non dormono? Non hanno scuola la mattina dopo? Fatto sta che ci
ritrovammo
bloccati.
<< Ian mi fai un autografo? >>
<< Ian posso fare una foto con te? >>
<< Ian posso.. ? >>
Furono 10 minuti di continui Ian di qua, Ian di là. Ero
stanca, avevo sonno e tutto ciò mi rendeva nervosa. Stavo
per urlar loro contro
quando una ragazzina mi picchiettò leggermente su un
braccio. Mi girai verso di
lei. Aveva si e no 12 anni, con grandi occhi castani. Accanto a lei
c’era una
signora, probabilmente la madre. << Potrei fare una foto
con lei,
signorina Belmonti? >> chiese timida.
Sorrisi. Era la prima ragazzina che sentivo dare del Lei.
<< Certo cucciola. – dissi sorridendole
– Tutte quelle che vuoi >>.
La bambina sorrise e si girò verso la madre.
<< Come ti chiami? >>
<< Chiara >>
<< D’accordo, Chiara. Ci facciamo queste foto?
>>. Lei annuì e ci mettemmo in posa mentre la
madre scattava le foto.
<< Ora cucciola devo andare >> le diedi un
bacio sulla guancia.
<< Ciao Chiara, buonanotte. Buona notte anche a lei
>> dissi
rivolta alla madre. Tornai a guardare Ian e lo trovai ancora circondato
di
fans. Mi avvicinai e mi feci spazio tra loro. <<
Scusateci ma noi ora
siamo stanchi dopo 10 ore di volo. Per cui, ora, noi ce ne andiamo
>>
dissi prendendo la mano di Ian e tirandolo via da là.
<< Mi piace quando fai la gelosa >> disse
dopo
che ci allontanammo.
<< Non ti consiglio di farmi ingelosire >>
lo
minacciai.
Raggiungemmo finalmente i miei genitori e li abbracciai. Non
ci fermammo a chiacchierare semplicemente perché io ed Ian
non vedevamo l’ora
di buttarci su di un letto e dormire. Raggiungemmo l’auto nel
parcheggio e
caricammo i bagagli salendo, poi, in auto.
<< Come è andato il viaggio? >>
chiese mamma in
inglese.
<< Sonno! >> risposi solamente mentre mi
accoccolavo contro Ian che mi strinse a sé.
<< Bene, anche se questi viaggio intercontinentali
sono sempre stancanti >> rispose invece lui.
<< Ora arrivate a casa e vi mettete a letto a
riposare. Domani Ian avrà tutto il tempo di conoscere il
resto della famiglia
>> disse papà.
Dopo un’oretta buona
raggiungemmo casa, scaricammo le valige
ed entrammo in casa.
<< Wow.. Non tornavo qui da.. troppo tempo
>>
dissi guardandomi attorno.
<< Beh, Andrea, mostra ad Ian dove dormirete
>>
disse mia madre.
Stavo per fare un passo quando papà parlò.
<< Cara,
mostra tu dove loro dormiranno. Devo parlare con Andrea
>> disse. Mamma
lo guardò come per dirgli ‘Quanto sei
esagerato’ e poi chiese ad Ian di
seguirla gentilmente. Appena salirono al piano superiore, mi voltai verso mio padre. <<
Sarò chiaro e coinciso. Non mi
importa da quanto tempo state insieme né se avete fatto
sesso o meno – mi
irrigidii arrossendo – sotto il mio tetto e per tutta la
durata del vostro
alloggio, non voglio sentire un rumore, neanche il più
singolo e insonoro
rumore. Sono stato chiaro? >>. Lo guardai scioccata ma
annuii. <<
Brava figliola. Ed ora – si avvicinò dandomi un
bacio sulla fronte – vai a
dormire che sei stanca >>.
Annuendo con fare perplesso, salii le scale dove incrociai
mia madre. << Tuo marito è pazzo
>> esclamai solamente.
<< Alle volte lo credo anche io >> disse
sorridendo. << Buona notte cara >>
<< Notte mamma >>.
Entrai finalmente in camera. Non vidi nessuno ma poi dalla
porta del bagno uscì Ian avvolto da un telo in vita. Mi
guardò confuso.
<< Tuo padre ha minacciato di uccidermi? >>
<< No >>
<< Menomale >> rispose avvicinandosi al
letto e
prendendo un cambio. Mi accorsi che aveva svuotato le valige e
sistemato i vari
indumenti.
<< Ci ha categoricamente vietato di fare sesso in questa
casa per tutta la durata della nostra permanenza >>.
Ian si girò verso di me. << Beh, ha detto in
questa
casa.. Possiamo tranquillamente farlo da altre parti >>
mormorò
malizioso.
Sorrisi a mia volta. << Ho alcuni posti in mente che..
– mi avvicinai a lui – che come idea non mi
dispiace affatto >>. Una
volta raggiunto, mi misi sulle punte e lo baciai. <<
Peccato che se
scopre che tu ed io ci diamo comunque alla pazza gioia, sarà
il caso che inizi
a cercarti un nome da donna >> dissi ridacchiando.
<< Comunque vado
a farmi una doccia >>. Mi diressi in bagno per lavarmi e
poi tornai in
camera a vestirmi. Mi coricai a letto vicino a lui. << Mi
fa piacere che
tu sia qui con me >> dissi stringendomi a lui.
<< E a me fa piacere che tu me lo abbia detto
>>
rispose prima di baciarmi la fronte. << Buonanotte
>>
<< Notte >>
Ma buongiorno! Come state? Io ancora malaticcia -.-
Coomunque.. I nostri eroi sono giunti in Italia, anche se ad Andrea tra poco veniva un infarto! Yeeeeeeeah! E sono stati anche sommersi dalle fans, specialmente Ian.. Ad Andrea non è andata giù e ha fatto la gelosa.. Sono tornati in scena i genitori di Andrea.. Sul gruppo ci sono le foto di Aurora, di Simone e dei genitori di Andrea.. Il padre di Andrea ha per giunta dettato legge.. Niente sesso sotto il loro tetto xD Allora.. ora ci saranno altri due o tre capitoli ambientati in Italia.. Questo matrimonio mi ha preso un pò di capitoli xD
Poi..Poi..Poi.. Iniziate a viziarmi.. Due capitoli fa 11 recensioni, lo scorso ne ha avute 10.. Io vi amo follemente *_____________* Grazie Grazie Grazie.. Sono le cose più belle che potessi mai leggere :) Per cui.. Grazie ai lettori silenzioni, a chi recensisce, a chi ha messo la storia tra le preferite/seguite/da ricordare, chi mi ha messo tra gli autori preferiti.. In più spero di trovare altre di voi nel gruppo che al momento conto 59 splendide persone!
Che altri dire? Vi aspetto Venerdì ;)