Ron stava controllando per l'ennesima volta le figurine delle Cioccorane. Lavorando con George era riuscito a mettere da parte un bel gruzzoletto, finalmente, e il suo primo acquisto era stato l'enorme album per le sue figurine delle Cioccorane, nell'edicola di Diagon Alley. Aveva passato l'intero pomeriggio a sistemare con ordine la sua collezione, in religioso silenzio.
L'album era un enorme libro dalla copertina viola scuro, con grandi lettere d'oro che dicevano: "Streghe e maghi famosi - Collezione Cioccorane". Di tanto in tanto sulla copertina passava una scopa, un gufo si appollaiava su una lettera della scritta, una bacchetta compariva e sprizzava scintille. Per catalogare le settecento figurine della collezione, l'album aveva ben centosettantacinque pagine, con quattro appositi spazi su ognuna per ospitare le figurine, che dovevano essere disposte e ordinate cronologicamente.
Quindi, dopo vent'anni passati a scartare Cioccorane e a cercare di comprare quell'album che sembrava valere più dell'oro (in senso letterale), Ron non aveva aspettato altro che quel momento: dichiarare ufficialmente conclusa la sua collezione. Aveva sempre sognato di poter annunciare a tutti gli abitanti della Tana di aver completato quella tanto sudata raccolta. Immaginava l'album esposto in salotto e poi tramandato di generazione in generazione, così che i suoi discendenti potessero aggiungere altri maghi o streghe.
E invece no. Sull'ultima pagina, giusto per fargli un dispetto, tra le uniche due figurine che dovevano trovarsi lì, era apparso uno spazio vuoto che continuava a scintillare, come per ricordargli che gliene mancava una. Le orecchie di Ron arrossirono. Non poteva crederci! Le aveva tutte, ne era certo! Aveva trovato perfino Agrippa, per Merlino!
Ricontrollò per l'ennesima volta i mazzi delle doppie, guardò con attenzione il lungo elenco dei personaggi che avevano incluso nell'album. C'erano tutte per Circe!
Ad un tratto qualcuno bussò alla porta.
«Avanti» disse Ron affranto.
Ginny si affacciò. «Ron, la mamma dice che è pronta la cena e sarebbe carino che, almeno a quella, tu partecipassi.»
Abbandonò sulla scrivania l'album e le figurine. Era talmente incapace da non riuscire a finire nemmeno l'album delle Cioccorane.

«Ronnino, non è che ti sei preso una cotta per quell'album?» ridacchiò George passandogli davanti. Ron era seduto in giardino a contemplare, di nuovo, l'album delle figurine delle Cioccorane. Era una domenica soleggiata e fresca e avevano appena finito l'ultima fetta di dolce di sua mamma. Erano venuti anche Harry e Hermione a mangiare e in quel momento Molly Weasley aveva iniziato a interrogarli sulla loro salute, sul lavoro e su vari altri ergomenti nella loro cucina. Ron, allora, aveva recuperato la sua collezione incompleta e si era seduto sugli scalini davanti alla cucina a rimuginare. Forse se l'era presa troppo. In fondo erano solo figurine. Insomma, non era la fine del mondo non aver concluso l'album. Prese un respiro profondo mentre tentava di auto-convincersi. Ma lo spazio vuoto tra le ultime due figurine s'illuminava a intermittenza come a ricordargli che c'era una figurina che Ron non aveva.
A un certo punto una grossa pacca sulle spalle lo risvegliò da quel torpore di delusione. Harry si era accomodato alla sua destra e Hermione alla sua sinistra, scoccandogli un grosso bacio sulla guancia.
«Tieni, è appena arrivato per posta.» gli disse lei, porgendogli una lettera con un grosso rigonfiamento.
«L'ha consegnata un grosso gufo dall'aria pomposa. George ha detto che di sicuro si chiamava Percy.» commentò Harry.
Ron abbassò lo sguardo sulla lettera.
‘Al signor Ronald Bilius Weasley, scusandoci per l'imperdonabile errore.' recitava la lettera, priva di mittente.
Allo sguardo perplesso di Ron, Harry alzò le spalle. Strappò la carta e nel vedere cosa conteneva la lettera, imprecò.
«Io giuro che George lo ammazzo.» Hermione e Harry scoppiarono in una risata. Dentro la lettera c'era una Cioccorana.
Con rabbia, aprì la Cioccorana e si mangiò il cioccolato. Su certe cose non si doveva scherzare. Ma, nel vedere la figurina all'interno, capì che, di sicuro non era stato George a mandargliela. La figurina fluttuò, attratta quasi magicamente, nel posto libero nell'ultima pagina dell'album, mentre il suo occupante sorrideva radioso. Harry e Hermione smisero di ridere e la ragazza recuperò rapidamente l'album, sorridendo, per leggere ad alta voce l'ultima figurina della collezione Cioccorane:

"Ronald Bilius Weasley, attualmente co-proprietario del negozio Tiri Vispi Weasley, a Diagon Alley. Durante la seconda Guerra Magica ha combattuto nell'Ordine della Fenice e per un anno ha viaggiato al fianco di Harry Potter, per liberare il mondo dalla minaccia di Voldemort. Weasley ha combattuto valorosamente nella Battaglia di Hogwarts, ha distrutto un Horcrux del Signore Oscuro, è entrato e uscito dalla Camera dei Segreti per ben due volte. Notoriamente è un eccelso combattente e scacchista di alto livello. A Ronald Weasley piace molto il Quidditch e, oltre ad essere stato un'eccellente portiere in questo sport a Hogwarts, tiene ai Cannoni di Chudley. Celebre la sua espressione:‘Miseriaccia' ed è probabilmente uno dei più grandi collezionisti delle nostre figurine."

Il Ron nella foto si grattò il naso e poi uscì di scena. Il vero Ron era allibito, con la bocca spalancata. Tirò rumorosamente su con il naso.
«Wow! Miseriaccia, non credevo che...»
«Ron, ma sei proprio un'idiota. Se le uniche due figurine della pagina sono la mia e quella di Harry, di chi mai poteva essere la terza?» rise Hermione.
«Hey, Hermione, non dare dell'idiota all'eccelso combattente e scacchista di alto livello.» lo prese in giro Harry, mentre Ron chiudeva l'album con delicatezza.
«Ridi pure Harry. A me piacerebbe sapere chi ha scritto la mia biografia. Devo dire che è stato piuttosto bravo.» commentò Ron.
«O brava.» lo corresse Hermione.
«Sì, certo, certo. Hey! Aspettate che lo faccia leggere a George o a Percy! Hanno anche fatto pubblicità al negozio!» disse, alzandosi e entrando in cucina.
«Già, Hermione, chissà chi ha scritto la sua biografia. Come facevano quelli delle Cioccorane a sapere di come Ron sia uno scacchista di alto livello?» domandò Harry, con il medesimo tono che aveva usato dopo che l'amica aveva Confuso MacLaggen al sesto.
Lei arrossì. «Beh, diciamo che a quelli delle figurine serviva qualcuno vicino a Ron per scrivere la... Oh, Harry, non guardarmi così. E non dirlo a Ron! Me lo rinfaccerebbe!» sbottò lei.
«Certo, Hermione. So tenere i segreti. Non gli ho detto nemmeno del Confundus a MacLaggen durante le selezioni del Quidditch, terrò anche questo per me.»
Si sorrisero, guardando il sole che tramontava.
Appoggiato alla porta della cucina, appena socchiusa, c'era Ron, raggiante. Era stata Hermione, allora! In silenzio s'incamminò verso la camera di George, per mostrargli l'album.

Però, prima o poi, avrebbe dovuto farsi spiegare questa storia di MacLaggen.

Wotcher!

Ok, è abbastanza strano che io abbia scritto questa storia. Insomma, io sono una fan delle Dramione, eppure è la seconda storia che scrivo su Ron. Non so perchè. Eppure mi piace. 

In ogni caso, spero che sia piaciuta anche a voi. Mi è venuta l'idea e non ho restistito: dovevo scriverla assolutamente. Insomma, una delle prime cose che Ron dice nel primo libro è che colleziona le figurine delle Cioccorane e, dato che io stessa ho appena concluso un album di figurine (lo so, ormai dovrei averlo superato, ma non ho saputo resistere: erano figurine con i personaggi Disney! :D), non ho potuto fare a meno di scrivere questa storia. 

Holly