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Autore: serpensortia_    30/08/2011    4 recensioni
«Non posso continuare ad essere la tua seconda scelta.
Non quando tu sei la mia prima.»

Emma si trasferisce a Londra per frequentare un anno all'estero assieme alla sua migliore amica El. Qui conoscerà Chiara, la sua vicina di stanza proveniente anche lei dall'italia. Ecco come due ragazzi, o meglio uno riuscirà a 'cambiarle' la vita. O forse sarà lei a cambiare quella del ragazzo.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Mancavano pochi giorni ormai alla Vigilia di Natale e nonostante ciò Emma non era ancora riuscita a trovare il regalo per El. Erano le dieci e mezza del mattino circa, ma la ragazza era sveglia ormai dalle otto, si infilò il cappotto, chiuse i bottoni e si infilò il cappello di lana che il suo ragazzo, Alex le aveva regalato lo scorso Natale.
« Em, dove stai andando?» Chiese El, aprendo solo un occhio scrutandola per bene.
« A fare la spesa, se vuoi mangiare qualcosa stasera.» Sorrise avvolgendosi una sciarpa grigia al collo.
« Non possiamo ordinare qualcosa?»
« Ancora? Sono tre sere di fila che mangiamo pizza El!»
Brontolò qualcosa, ma Emma non l'ascoltò ed uscí di casa dirigendosi verso il supermercato.
« Se fossi in te non prenderei quei biscotti, fanno veramente schifo.» Niall la guardò e sorrise.
« Dici davvero? E io che volevo provare qualcosa di nuovo.» Guardò la scatola e la rimise nello scaffale.
« Niall hai preso tu la carta igenica? Lou l'ha finita stamattina.»
Un ragazzo dai capelli mossi sbucò da dietro le spalle di Niall mettendo dell'latte nel carrello. Si fermò un attimo e guardò la ragazza.
« È lei la ragazza di cui hai continuato a parlare in questi giorni?» Niall si girò verso Liam fulminandolo con lo sguardo per farlo stare zitto, Emma si mise a sghignazzare.
« Come non detto, io sono Liam.» Il ragazzo le porse una mano per allentare un po' la tensione e lei la strinse, mentre il biondo era rivolto verso lo scaffale un po' inbarazzato.
« Io sono Emma.» Rispose sorridendo.
« Vado a vedere se trovo del pane, torno fra un attimo.» Liam scomparí e Niall e la ragazza rimasero da soli, stettero in silenzio per un po', ma poi lui la guardò.
« Hai impegni... Ehm, oggi pomeriggio?»
« Dovrei cercare un regalo a dire il vero.»
« Oh... Beh dopo ti andrebbe di...» si fermò un attimo e accennó un sorriso, « ...ti andrebbe di venire alla pista di pattinaggio con me?»
« Certo. Ti lascio il mio numero.» Tirò fuori un foglio di carta e scrisse il suo numero di cellulare, per poi strapparne un pezzo e porgerglielo.
« Vado alla cassa, la mia compagna di stanza mi sta aspettando crederà che sono stata rapita, ci vediamo Niall.»
« Okay, ciao Emma!»
Gli rivolse un ultimo sorriso e poi si diresse alla cassa, per l'appunto.

« Em, stai uscendo?»
« Sí, vado a pattinare.» Rispose, infilandosi i guanti, mentre El era sull'letto assieme al suo migliore amico: il computer.
« E dove vai?» Le chiese addentando un muffin, mentre scrutava attenta la schermata.
« A pattinare, con il ragazzo che ho conosciuto in caffetteria.»
« Il misterioso biondo di cui non mi ha ancora detto il nome?»
« Esatto!» Rispose uscendo dalla porta.
« Ah, Emma...»
« Sí?» Chiese Emma facendo sbucare la testa da dietro alla porta.
« Ti ha chiamato Alex, ha detto che stasera devi richiamarlo, sembrava una cosa urgente.»
« Okay! A dopo El.»

Niall era seduto su una panchina aspettando la ragazza dai capelli castani, guardò per l'ennesima volta l'orologio, mancavano ancora pochi minuti ed Emma sarebbe arrivata e cosí fu: Emma munita di pattini si presentò alle tre e mezza puntuali davanti alla pista. Tra tutte le cose indispensabili che avrebbe dovuto portarsi per quell'anno era riuscita a fare spazio per portare anche i suoi pattini. Quasi non le sembrava vero, erano passati cinque anni dall'ultima volta che era andata a pattinare e per pattinare non intendo cinque giretti fatti alla cavolo tenendosi alla balaustra, ma una vera e propria pattinata con le sue compagne di allenamento. Il pattinaggio era la sua vita, ma era stata costretta ad abbandonarlo per fare danza, il suo secondo amore.
« Ciao.» Niall si alzò dalla panchina sorridendole e lei ricambiò il sorriso.
« Vogliamo andare?»
« Certo.»
Si sedette su una panchina e si infilò i pattini: dei Risport 255 con lama Mirage 9 e 3/4, accennò un sorriso, la maggior parte delle persone se gliel'avesse detto avrebbero pensato a qualcos'altro, non di certo del tipo dei pattini. Si alzò lisciandosi la maglietta e mise un pattino sulla pista.
« Ti avverto, non sono un ottimo pattinatore.»
« Tranquillo io non mi ricordo quasi più niente...» Ed era vero, il che le fece venire un po' di malinconia, fecero partire una musica, che rimbombò dalle casse poste ai lati della pista, The Time Of Our Lives, remixata dai Black Eyed Peas. Quella canzone le mise una carica pazzesca e senza dire nulla incominciò a pattinare, sempre più veloce, lasciando Niall accanto alla balaustra a fissarla sorpreso. Cosí Emma incominciò a pattinare per la pista facendo un semplicissimo passo incrociato e piano piano ci aggiuse anche qualche giravolta e un flip. Si fece prendere dalla musica e cambiò direzione incominciando a pattinare all'indietro in cerchio, per fare una trottola incrociata e poi una all'indietro, fece un'uscita perfetta. Si fermò un istante cercando di togliersi quel sorriso dalla bocca, era una sensazione bellissima, raggiunse Niall che non aveva smesso di seguire ogni suo movimento neanche per un secondo.
« È stato pazzesco!»
« Ma questo non è niente, dovevi vedermi qualche anno fa, quando facevo il doppio axel e il doppio lup.»
« Il doppio cosa?»
« Sono dei salti, in cui fai... Delle giravolte in aria.»
« Oh...wow.» Sorrise e lo trascinò in pista, si misero a pattinare e fecero sei o sette giri, parlando e raccontandosi storie su di loro ridendo come matti. La frase che solevano dire ogni tal volta che uno si metteva a raccontare era 'non ci credo', l'avevano ripetuta talmente tante volte che ormai riuscivano a prevedere quando uno dei due l'avrebbe detta di nuovo. Stavano facendo l'ennesimo giro della pista, quando Niall si sbilanciò e finí dritto col sedere sul ghiaccio, Emma lo guardò scoppiando a ridere.
« Non c'è niente da ridere.» Convenne lui facendo il finto serio.
« Oh fidati, se tu fossi al mio posto rideresti anche tu!» Rispose continuando a sghignazzare, gli porse una mano, lui la afferrò, si alzò e la fece cadere a terra mettendosi a ridere.
« Sí avevi ragione, fa ridere.» Emma spalancò la bocca stupita del gesto del ragazzo, Niall le porse una mano per aiutarla ad alzarsi e lei la rifiutò facendo la finta arrabbiata. Nell'attimo in cui i loro sguardi si erano incontrari, entrambi avevano provato una strana sensazione, piacevole, ma strana.
« Prima o poi riuscirò a capirti.»
« Non credo proprio. Se non ci sei riuscito fino adesso, forse è al di sopra delle tue capacità.» Fece la seria, o almeno ci provò finchè non si guardarono e scoppiarono a ridere.
« Mi sottovaluti forse?»
« Oh no, non lo farei mai.» Continuarono a ridere finche Emma sentí qualcosa toccarle il naso, alzò lo sguardo e dei piccoli fiocchi di neve incominicarono a danzare nel cielo.
Guardò in alto e sorrise.
« Sta nevicando!» Ma i piccoli fiocchi di neve incominciarono a moltipilicarsi e a cadere sempre più precipitosamente, finchè non scatenarono una vera e propria bufera di neve.
« Dovremmo andarcene!» Consigliò Niall urlando per farsi sentire dalla ragazza.
« Mi sembra una buona idea!» Rispose mantenendo lo stesso tono di voce del ragazzo, si cambiarono e si misero a correre, lui la prese per mano ed entrarono in una casa.
Si scrollò la neve dai vestiti zuppi e le spostò una ciocca dal viso.
« Dove siamo?»
« A casa mia, cioè nostra... Mia e degli altri.»
« Intendi Louis, Harry, Zayn e Liam?»
« Esattamente.»
« NIAAAALL! Sei tornato a casa allora, pensavo che la bufera ti avesse portato via!» Louis si precipitò all'ingresso della casa, indossava la maglietta di superman e i pantaloni della tuta.
« Ah non sei da solo! Chi è questa bella ragazza?» Niall scosse i capelli per far andare via la neve.
« Louis lei è Emma, Emma, lui è Louis.»
« Aaah, ora capisco.»
« Capisci cosa?»
Il ragazzo biondo li interruppe,« Nulla, assolutamente nulla. Vieni, ti do un asciugamano.» Salí le scale e lo seguí. « Tieni.» Glielo porse e lei lo afferrò asciugandosi i capelli fradici, Niall scese in cucina e preparò del caffè. Dopo qualche minuto scese le scale raggiungendolo, ma non era solo: tutti e quatro i suoi coinquilini, non chè migliori amici erano lí.
« Ehm, ciao.»
« Emma! Loro sono Zayn e Harry, Louis e Liam li hai già conosciuti.»
« Piacere.» Rivolse un sorriso ad ognuno.
In quel momento inziò a squillarle il cellulare, lo tirò fuori e lesse la scritta "Alex" sulla schermata.
« È il mio ragazzo, ci metto un attimo.»
Risposero con un 'okay' in coro ed Emma si diresse verso la stanza accanto, mentre Niall pareva un po' deluso.

« Pronto?»
« Emma?»
« Amore! El mi ha detto che mi avevi chiamato, cosa c'è?»
« Ah, sí ecco, dovrei dirti una cosa...»
« Alex... Cosa succede?»
« Detesto dirtelo cosí, ma... La scorsa settimana io, ecco, ero ad una festa...»
« Continua...» Emma aveva un brutto presentimento, sapeva che quella telefonata non avrebbe portato nulla di buono.
«... Io ecco... C'era questa ragazza, che..»
« Ci...» fece una pausa, « ...ci sei andato a letto vero?»
Silenzio.
« Mi fai schifo!»
« Emma, aspetta fammi spiegare!»
« Spiegare? E cosa dovresti spiegarmi? Che dopo un anno e mezzo che stiamo assieme sei andato a letto con un'altra? Fra noi è finito, tutto! Non azzardarti a dire nient'altro!» Emma chiuse la chiamata, mentre le lacrime incominciavano a rigarle il viso.

  
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