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Autore: ricca    01/09/2011    0 recensioni
Storia di un cantante di una band Metal-Rock statunitense
Genere: Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non era dorato. Era biondo. Leonard si sarebbe ricordato quel momento per il resto della sua vita. Quei capelli facevano da corice al volto della ragazza più bella che avesse mai visto. Aveva labbra sottili e il mento appena sporgente, a conferirle un piglio deciso. Daquella distanza Leonard non riusciva a vedere i suoi occhi, ma era certo che fossero bellissimi. Rimase incantato a fissarla per alcuni istanti, poi si mosse verso il tavolo della bibliotecaria. Aveva un volto da furetto, con un naso adunco e occhietti vivaci e scattanti. Alle orecchie portava dei vistosissimi orecchini orredi di madreperla. Lo scrutò attraverso spessi occhiali rotondi. "Sì?" "Ehm... buongiorno,mmm... senta, lei conosce per caso la ragazza seduta al tavolo dietro di noi, lì in fondo?" "Sì?" A Leonard non fu ben chiaro se quella fosse un semplice invito a continuare per soddisfare la propria curiosità o una risposta, e interpretandola un po' come tutti e due, proseguì: "E quindi una vostra cliente abituale?" Stessa risposta. "Senta, signora, vuole aiutarmi o no?!". Leonard si accorse di aver alzato la voce, ma quella donna lo esasperava. "Sì!" "Allora sarebbe così gentile da dirmi sesegue un orario fisso, che so, viene qui sempre alla stesssa ora?" "Perche non lo chiede a lei? Guardi, è giusto alle sue spalle." Leonard si girò, e senti una stretta alle budella. Ohmmerda. Era lì, a due metri da lui, i suoi occhi grigi lo guardavano con un' espressione mista tra il sorpreso e il divertito. Solo sorpreso. Perplesso. "Ci conosciamo?", disse lei. "Non... non credo." "Eppure io l' ho già vista...". Lo squadrò con quegli occhi penetrani, e Leonard pensò a quanto potessero essere belli quegli occhi, e come gli sarebbe piaciuto poter baciare quelle labbra, e... "Pronto?". Leonard si riscosse alla quinta volta che la ragazza lo chiamava. "Eh... sì?" "Tu suoni, vero?" Era la prima volta da quando gli Hitchers erano alla ribalta che una persona che lo riconosceva reagiva così. "Sì, in effetti...suono negli Hitchers.", ribattè con una punta di orgoglio che non riuscì a nascondere. "Sì...mi sembra di aver già sentito questo nome...Ah, ora ricordo! Suonate una specie di metal leggero, no? Se non sbaglio domani c'è il vostro concerto allo stadio di baseball?" Stavano uscendo dalla biblioteca. Lei girò a destra, lui la seguì automaticamente. "Sì, esatto domani alle undici." "Chissà cosa non darebbe Amy per venirlo a vedere..." "Amy?". La ragazza si riscosse dai suoi pensieri: "Sì, Amy è la mia migliore amica, e mi sono ricordata che è una vostra grande fan. Dice sempre che il suo più grande sogno è salire sul palco durante un vostro concerto e farsi il batterista..." "Mmmm... a Ryan non dispiacerebbe...Comunque se vuoi posso rimediarvi un biglietto a tutte e due!" Ok, è certo, questo ci prova.Come faccio? A me non piace! Ok, Lily Leeds, per quello che hai appena pensato milioni di ragazze ti licerebbero... "Sarebbe grandioso." "Perfetto, fammi fare una telefonata!" Risolta la questione biglietti,Leonard chiese a Lily se leandasse qualcosa da bere. Mentre erano al tavol di un bar, sentì l' improvviso bisogno dei suoi "farmaci". Scusandosi con la ragazza, entrò di corsa in bagno e tirò fuori le pillole. Aprì il tappo e ne prese tre. Tre?!? Il cervello gli disse di fermarsi, e per una volta la ebbe vinta sull' istinto. Si avvicino al lavandino e tolse il tappo anti-detriti. Svuotò il barattolo nel buco e si lavò il viso. Tornò sorridente al tavolo dove la ragazza lo aspettava.
  
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