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Autore: elefiore    01/09/2011    2 recensioni
Il vecchio mi diede un calcio sulla schiena abbastanza forte da farmi schiantare a terra, poi mi girò.
«Non p-preoc-c-cup-patev-vi. I-io s-sto…» e qui uncino mi trapassò lo stomaco con la spada. «… b-be-ne.» conclusi guardando Wendy.
«N-non mi… d-dime-dimenticare, W-wen-dy.» sussurrai vedendola piangere, sentendo le ultime forze abbandonarmi.
«Non ti dimenticherò, Peter, mai.» poi si avvicinò. «Ti prego, non mi lasciare!» mi disse prima di baciarmi.
Uncino la prese e la portò via.
«Wen-dy no…» e non vidi né sentii più nulla.
Mi dispiace ma la storia è interrotta a tempo indeterminato. Chiedo scusa a chi la ha seguita fino ad ora.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Capitan Uncino, Peter Pan, Wendy Darling
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ero tornato alla nave per cercarlo e lo trovai, per l’ennesima volta come suo solito, puntarmi contro il suo amato Long Tom, il
cannone più forte della sua Jolly Roger. Fece fuoco mentre ero assorto nei miei pensieri e schivai il primo colpo ridendo. Lo vidi
mordersi un labbro e ordinare ai suo i scagnozzi di fare fuoco ancora. Schivai il secondo sorridendo. Questa volta aveva buttato a
terra il suo amato cappello rosso pieno di piume e merletti e aveva appiccato lui stesso il fuoco per il successivo sparo. Schivai il
terzo sbuffando. Ero stanco di quel gioco, aveva rapito Wendy e aveva osato colpirmi fino alla morte, non nego che la morte
sarebbe stata una grandissima avventura ma la vita può esserlo molto di più, soprattutto se puoi vivere per sempre! Volai da lui e
gli feci buttare giù di nuovo l’albero Maestro urlando e ridendo come l'ultima volta avevo fatto, come quando avevo portato Wendy
all’isola… Wendy… ma dov’era finita? Sulla riva del lago dove poco prima la avevo portata non c'era più e un brivido mi percorse la
schiena. La cercai con lo sguardo portandomi una mano davanti agli occhi per coprire l'intensa luce solare che c'era. Dannato
umore felice e spensierato! Con quel sole non l'avrei trovata così in fretta come speravo.
«Wendy!» Provai a chiamarla per nome, spaventato.
«Peter sono qui.» sussurrò dietro di me. Mi girai ed quella brutta sensazione di prima prese il sopravvento sulla mia lucidità: Hook
le stava puntando l’uncino alla gola. Tremava. Wendy tremava ed io tremavo con lei.

«Non ci casco, Uncino. Quella non è la vera Wendy. Io l’ho portata in salvo!» dissi, fintamente allegro.
«No, era sulla riva. Stava andando al tuo stupido rifugio, Pan.» ringhiò lui con un sorriso beffardo sul volto
«So io come capire se stai mentendo.» dissi prima di baciare la presunta Wendy. Avevo capito che era davvero lei ma non potevo
dirlo a Uncino o l’avrebbe uccisa, e non potevo lasciare che succedesse, amavo Wendy e se fosse morta per causa mia... No... non
potevo accettarlo.
«Non è Wendy.» sibilai, allontanandomi leggermente.
«Ma Peter! Peter sono io! Come puoi non riconoscermi?!» mi disse, quasi piangendo. Quei suoi bellissimi occhi azzurri si fecero
lucidi mentre le lacrime le scorrevano sulle gote
«WENDY!!» urlò l’altro Peter, volando verso di lei con la spada sguainata. «UNCINO SEI MORTO!» continuò sferrando un colpo che
lui parò prontamente con la mano mancina.
«No, Pan. Lei è morta!» e le fece un graffio alla gola con l’uncino. Ero spaventato a morte ma visto che non stavo volando, riuscivo
a non dimostrarlo.
«Giuro che non ti lascerò vivere ancora a lungo, Uncino!» e il mio sosia istintivo sferrò un altro colpo. Trilly lo fermò.
«Levati, Campanellino!»
Lei fece cenno di no con la testa ma Uncino la prese e tornò a volare.
«Di nuovo?!» dicemmo in coro, sferrandogli un colpo e stando attenti a non colpire Wendy. Lui, per riuscire a difendersi, lasciò
cadere Wendy, che si accasciò a terra come un sacco: aveva perso molto sangue.
Andai vicino a lei, lasciando che l’altro Peter se la vedesse con Uncino e la guardai. Era sdraiata su un fianco, con le lacrime agli
occhi. 
«Wendy mi dispiace per quello che è successo ma se gli avessi detto che eri tu ti avrebbe uccisa.»
«Mi sta uccidendo comunque, Peter!»
«No, non ce la farà.» le sussurrai, appoggiando le mani sulla sua ferita. Chiusi gli occhi e pensai alla cosa più felice che potevo:
quel bacio di pochi giorni prima. Ci illuminammo come due stelle e, lentamente la sua ferita si rimarginò… ma ormai lei aveva perso
i sensi. In quel momento mi sentii il mondo cadere addosso, come quando era morta Trilly.
«Wendy… Wendy non mi puoi lasciare così! Wendy!»
Nel cielo si formarono nubi scure e iniziò a fare freddo. Un leggero strato di brina si poteva già intravedere ovunque.
«Wendy no… Wendy…» sussurrai tra le lacrime prendendola in braccio. La posai tra dei fiori e andai da Uncino.
«È tutta colpa tua, Uncino, se lei è morta! Non preoccuparti, presto le andrai a far compagnia!» gli dissi, pieno d’ira.
«Sicuro di non volerci andare tu?» Mi chiese lui parando un colpo dell’altro Peter.
«Al tre?» Mi chiese quest’ultimo.
«Uno…» iniziai
«Due…» continuò lui
«TRE!!» urlammo insieme attaccandolo al torace. Riuscimmo solo a ferirlo: si era allontanato abbastanza da non morire.
«Pagherai, Uncino!»
«Lo vedremo!»
«Perché non me, Uncino?! Perché lei?! Lei che non ti ha mai fatto nulla!»
«Per vederti soffrire!» disse colpendomi con l’uncino. Sentii qualcosa di caldo scendere dalla mia guancia destra.
«Hai tentato di uccidermi ma hai ucciso Trilly e l’ho salvata. Ora hai rapito Wendy, l’hai uccisa e non posso salvarla… ne ho più che
abbastanza di te.» gli dissi, odiandolo come mai in vita mia.
  
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