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Capitolo
25
Fu un forte trambusto a svegliarmi. Aprii gli occhi confusa
e vidi che Ian dormiva ancora. Sorrisi guardandolo e, prima di alzarmi, gli
lasciai una dolce carezza sulla guancia ricoperta da un leggerissimo strato di
barba. Mi piaceva il suo viso con un po’ di barba, lo faceva sembrare ancora
più uomo. Mi ricordai del motivo per cui mi ero svegliata per cui mi alzai dal
letto. Prima, però, di uscire mi diedi una lavata al viso. Quando uscii dal
bagno, per il corridoio non c’era nessuno ma il rumore continuava ad esserci.
Mi avviai al piano inferiore. Fu allora che vidi chi era la causa di tutto quel
frastuono.
<< Aurora! >>
La ragazza, che stava rovistando tra le credenze della
cucina, si girò verso di me con espressione spaventata. << Andrea? Oh mio
Dio, Andrea! >> corse verso di me e mi abbracciò. << Quanto mi sei
mancata!! Quando sei arrivata? Perché non mi hai chiamata? Quanto ti sei fatta
bella! Ma lui dov’è? E’ venuto anche lui? >>
Le tappai la bocca con una mano. << Punto uno.. Stavo
dormendo e sai che sono di pessimo umore di mattina.. Punto due.. Frena un po’
con le domande >>
<< E che mi sei mancata così tanto! >> disse con
occhioni da cucciolo indifeso.
Le sorrisi. << Sono arrivata stanotte e proprio perché
era notte non ti ho chiamata. Lui c’è e sta dormendo. Come abbia fatto a non
sentire il casino che hai fatto, non lo so neanche io! >>
Lei si portò una mano sulla bocca facendo una espressione
mortificata. << La zia mi ha detto di aspettare qua che aveva una
sorpresa per me, solo che mi stavo annoiando e lo sai.. la noia mi mette fame
>>
Risi. Per quel particolare eravamo identiche, mangiavamo per
noia. Ci andammo a sedere intorto al tavolo della cucina. << Allora,
donna, hai da raccontarmi come, quando, dove e perché, no perché no, Simone ti
ha fatto la proposta >> dissi curiosa al massimo.
Sul viso di Aurora si aprì un grandissimo sorriso. Era
follemente innamorata. << Innanzitutto eravamo usciti con gli altri
ragazzi. Siamo andati a bere qualcosa e poi a giocare a biliardo. Simone era
strano già da qualche giorno per cui ad un certo punto gli ho chiesto cosa gli
prendeva e lui mi rispondeva sempre scocciato. L’ho mandato liberamente a quel
paese e sono tornata a casa. Fatto sta che alle.. mmm.. alle 3 di notte inizia
a suonare il campanello di casa. Sono dovuta correre come una pazza ad aprire
prima che i miei si svegliassero. Apro e c’era lui. Come vado per chiudergli la
porta in faccia, blocca la porta ad entra. Abbiamo litigato ed urlato come i
pazzi, si svegliano i miei e vengono a vedere che diavolo succedeva. Urla di
qua, urla di là ad un certo punto esclama ‘Sei una stupida! Io ti amo e per
questo voglio sposarti!’ >>
La guardai inarcando un sopracciglio. << Devo fare i
complimenti a Simone per il romanticismo! >> dissi ironica.
<< Ma smettila, donna dal cuore di ghiaccio – disse
dandomi una spinta – Comunque quando ho sentito quello mi sono bloccata a
guardarlo stupita. Lo vedevo trafficare con le tasche della felpa e alla fine,
cacciata una scatoletta, si è inginocchiato e mi ha chiesto di sposarlo. E
questo è l’anello >> concluse allungando la mano verso di me, mostrandomi
l’anello.
<< E’ bellissimo Cip >> dissi abbracciandola.
<< Cip, oddio quanto mi era mancato anche questo.
Finalmente Cip ha Ciop! >>
disse iniziando a ridere. << Ma ora sei tu a dovermi dire di lui, del
sexy e tenebroso Ian Somerhalder – sorrise maliziosa – Come è a letto?
>>. “Ecco, appunto”
<< Cip, solita pervertita vedo – mi fece una
linguaccia – Lui.. Lui è un ragazzo d’oro, è favoloso. È buono, gentile e
premuroso. Però sa essere testardo e geloso ma per il resto.. >> dissi
senza smettere di sorridere.
<< Ti ha detto 'ti amo'? >> chiese Aurora.
Annuii. << Me lo ha detto non appena ho aperto gli
occhi dopo l'incidente. I giorni prima che lo avessi, io e lui avevamo litigato
>>
Lei mi guardava assorta. Conoscendola, sapevo che stava
riflettendo su qualcosa. << Lui ti piace, ti prende. Parli di lui con
fare sognante, gli occhi ti brillano e non riesci a smettere di sorridere. - si
fece d'un tratto seria - Lo ami? >>
Lo amavo? Aurora aveva ragione. Tutto di lui mi piaceva ed
io era la prima a dire che quello che provavo per lui era simile all'amore. Ma
ora, dopo quasi 5mesi, quei sentimenti si erano trasformati del tutto in amore?
<< Io.. >>
Il rumore della porta di ingresso che veniva chiusa ci fece
voltare verso il corridoio dal quale comparve mia madre. << Eccomi Rory!
Ma Andrea.. - alzò la sguardo incrociando il mio - Oh, sei sveglia >>.
Sorrisi alzando un sopracciglio. << Ero uscita a prendere i cornetti con
cui fare colazione. Tesoro ma Ian? >>. Indicai il piano superiore.
<< Mentre io e Aurora prepariamo il caffè, perché non vai su a svegliarlo?
>>
Mi alzai dalla sedia e mi diressi al piano superiore. Entrai
in camera in punta di piedi, il più lentamente possibile. Ian era disteso su un
fianco con le braccia stese davanti a lui ed una gamba piegata. Il viso era
rilassato con le labbra leggermente schiuse. Gattonai sul letto, avvicinandomi
a lui. Mi stesi su di un fianco anche io. << Ian..ehi, su sveglia -
sussurrai accarezzandogli il petto. Lui mugugnò qualcosa solamente -
Ian..Som..Amore >> dissi lasciandogli piccoli baci sulle labbra. Nel giro
di pochi secondi mi ritrovai schiacciata tra il corpo di Ian ed il materasso.
Ridacchiai e rabbrividii per via della sua barba che strusciava sul mio collo.
<< Ian! >> lo rimproverai tra una risata e l'altra. Lui rimase
steso sul mio corpo a baciarmi il collo. << Dobbiamo scendere. È pronta
la colazione.. Ian! >> dissi prima di lasciargli un pizzicotto sul fianco.
<< Ehi così non vale! - si spostò ritornando allungato
sul letto e si stiracchiò - Ma che ore sono? >>
<< L'ora di alzarsi. Mamma ha preparato il caffè e ha
comprato i cornetti >>.
Feci per alzarmi ma la mano di Ian mi fermò. Mi tirò verso
di lui e mi baciò. << Buongiorno - sussurrò contro le mie labbra. Sorrisi
e riportai la bocca sulla sua, ritornando su di lui - Non dovevamo scendere?
>> chiese tra un bacio e l'altro.
<< Si, ma avevo fame di te prima >> mormorai
maliziosa prendendo a strusciarmi sul suo bacino, trovando il suo membro già
eccitato.
<< Andrea - disse bloccandomi - andiamo >>. Mi
baciò un'ultima volta prima di rimettermi sul letto, alzarsi e andare in bagno
a lavarsi. Gli feci la linguaccia e aspettai che fosse pronto.
Dopo una decina di minuti uscì dal bagno. << Donna!
Ora ti chiamerò così >>
<< Gni gni gni – mi fece il verso – Andiamo prima che
i tuoi genitori pensino che tu ed io stiamo facendo altro >>
Uscimmo dalla camera e ci dirigemmo verso le scale. Andai
avanti prima io e, arrivata verso la fine della scala, mi voltai verso Ian, che
mi affiancò poco dopo. Gli mimai un << Pronto? >> a cui rispose con
un cenno del capo. Mamma, intanto, si era già accorta di noi e, dopo che
sistemò le tazzine sul tavolo, indicò me ed Ian ad Aurora che si girò non
capendo. L’espressione confusa che faceva bella mostra sul suo viso lasciò lo
spazio ad una perplessa che, pochi secondi dopo, si tramutò in una espressione
di puro stupore. Aprì e chiuse la bocca più e più volte e la stessa cosa la
fece con gli occhi. Alternò lo sguardo da mia madre a me, per poi finire su
Ian.
Decisi che era il caso di parlare o ad Aurora sarebbe venuto
un infarto. << Cip, ti presento il mio fidanzato, Ian – spostai lo
sguardo su di Ian – Som, lei è mia cugina, Aurora >>
Mia cugina si alzò e si avvicinò a noi, tendendo la mano
verso Ian. << Pi-Piacere di.. – deglutì – di conoscerti >>.
Ian, prendendo la sua mano, l’avvicinò alle labbra e
depositò sul suo dorso un bacio. << Piacere mio >>. Aurora arrossì
violentemente ed io non potei non ridere.
<< Ok, abbiamo fatto le presentazioni. Io ho fame
>> dissi avvicinandomi alla tavola.
Vennero a sedersi anche loro e prendemmo così a far
colazione. Parlammo anche e Ian ed Aurora presero molta confidenza.
Sentimmo la
porta chiudersi e la figura di mio padre comparire in cucina.
<< Ciao zi >>
<< Ciao pa>>
<< Giorno Signor Belmonti >>.
Mio padre squadrò
Ian e poi sorrise verso me, Aurora e la mamma. << Andrea – prese un sorso di caffè – domani devi
andare dal sarto per il vestito >>
<< Vestito? Che vestito? >>. Vidi Aurora puntare
lo sguardo verso la finestra. << Ti sei scordata di dirmi qualcosa?
>> le chiesi.
Fece un’espressione da bambina innocente. << Beh..
forse ho dimenticato di dirti che saresti stata la mia damigella >>
Quasi mi strozzai con la mia stessa saliva. << E
quando avresti voluto dirmelo? Il giorno stesso del matrimonio per caso?
>>. Vidi il suo viso farsi triste. << D’accordo.. – mi passai una
mano tra i capelli – Sarò la tua damigella ma.. se il vestito non mi piace
indosserò quello che voglio io, chiaro? >>.
Lei annuì e mi abbraccio. << Grazie grazie! >>
Finimmo di far colazione ed io ed Ian ritornammo in camera.
Mi buttai sul letto. << Allora.. Come è mia cugina? >>
Si stese accanto a me. << Divertente. Ora capisco
perché le vuoi così bene. Siete quasi identiche >>
Mi strinsi a lui. << E’ l’unica cugina con cui non mi
prendo a parole. Nicole e Giulia non le sopporto. Loro saranno quelle che se ti
si attaccheranno addosso come cozze, moriranno in una lenta e lunga agonia
>>
Ian rise. << La mia piccola donna gelosa >>
<< Ridi, ridi. Voglio vederti ora che le incontri se
ridi >> dissi stiracchiandomi. Rimasi ferma sul letto per qualche minuto.
<< A che pensi?
>> chiese Ian baciandomi il capo.
Scossi la testa. << Vieni con me in un posto? – mi guardò
confuso ma poi annuì – Bene >> mi alzai e cercai la giubba e la sciarpa.
<< Andiamo >> dissi una volta trovati.
<< Dove? >>
<< Zitto a vieni con me >>. Lo presi per mano ed
iniziai a correre giù dalle scale.
Presi una bella boccata d’aria e feci una piccola giravolta
su me stessa.
<< Abbiamo corso come i pazzi per venire al mare? –
annuii – Tu sei tutta pazza >> rise.
Mi avvicinai a lui, abbracciandolo. << Questo è il
posto in cui venivo sempre ogni volta che stavo a Roma >>
Mi prese per mano e ci andammo a sedere su di una panchina.
<< Sai cosa mi è tornata in mente? – lo guardai scuotendo il capo – Il
mare mi ha fatto pensare a quando siamo andati in spiaggia con i ragazzi. Era
passato quanto? Un mese o poco più da quando ci eravamo incontrati >>
Sorrisi. Ricordavo anche io quella giornata. Mi ero
divertita tantissimo con i ragazzi.<< Io e te ci eravamo avvicinati
>> dissi un po’ più a me che a lui.
<< Già, ma tu stavi con Sam >>
<< E tu con Nina >> Ci fu un lungo silenzio.
Guardai davanti a me il mare. << Mi sono sempre chiesta una cosa. Perché
me? Perché lasciare Nina? >>
<< Hai sempre attirato su di te la mia attenzione.
Arrossivi con poco, entravi nel panico o ti arrabbiavi molto facilmente ed iniziavi
a sparlare. Mi piaceva guardarti parlare e vedere come era facile leggere cioè
che provavi nei tuoi occhi. – rise ad un certo punto – Il tuo non riconoscermi
nello studio di Julie è stato l’inizio di tutto. Li ho pensato che saresti
stata una persona con cui sarebbe valsa la pena lavorare, avere un rapporto di
amicizia e, perché no, anche qualcosa di più. Con il passare del tempo, però,
questi pensieri si sono fatti sempre più forti. Tu reagivi e la mia testa, il
mio corpo rispondevano >>
Corrugai la fronte. << Non capisco >>
Ian si umettò le labbra. << La Terra ha il suo
satellite, la Luna. Tu eri la Terra, io la Luna. Non riuscivo a star lontano da
te, volevo vederti sorridere per quello che dicevo o facevo e questo mi ha
portato a raffreddare il rapporto con Nina, fino a che non abbiam deciso di
porre fine a ciò >>
<< Quello pazzo sei tu, non io. Se non mi fossi
lasciata con Sam? Se non ti avessi scelto avresti mandato a monte due anni di
relazione con Nina, te ne rendi conto? >>
Scrollò semplicemente le spalle. << Ero un rischio che
ero pronto a correre. Dovevo provarci, e ce l’ho fatta >> mi sorrise
baciandomi. Risposi al bacio per poi sospirare. Restammo il resto della
mattinata al mare.
Un pensiero, non molto felice,fece breccia nella mia testa. “Non avresti
dovuto mai innamorarti di me”.
Spazio Autrice ( per modo di dire )
Buongiorno e Buon inizio settembre, oltre che ad un buon fine
settimana.. Come state? Io ancora malata.. E' più di due
settimana che ho la tosse >.<"
Comunque.. Allora.. Andrea incontra dopo tanto tempo Aurora. Le due
parlano e si raccontane le ultime news.. Aurora fa ad Andrea la domanda
da un milione d dollari.. Secondo voi cosa avrebbe risposto Andrea se
non fosse entrata la madre? Poi, i nostri piccioncioni si rufugiani al
mare.. Eh, già.. proprio il mare.. ricordate il capitolo in
questione? :) La frase finale di Andrea? Ambigua.
Bene.. Ora passiamo ai ringraziamenti... Grazie a coloro che leggono, a
chi recensisce ( Grazie quindi alle 8 splendide persone che hanno
lasciato un loro parere ), grazie ha chi ha messo la storia tra le
preferite/seguite/da ricordare e chi mi ha messo tra gli autori
preferiti..
Spero che il capitolo vi sia piaciuto e di leggere i vostri pareri :)
Un grande bacio.. A Lunedì!