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Autore: Ili_sere_nere    02/09/2011    9 recensioni
Chi a Capodanno non dice "Anno nuovo, vita nuova" sperando che accada qualcosa di sconvolgente e di inaspettato che ti cambi la vita in meglio? Anche la nostra protagonista, Andrea Belmonti, 21 anni originaria dell'Italia, se lo è augurato. Ed è accaduto. La sua semplice vacanza,fatta per riposare e pensare un po' a sè, si trasformerà in qualcosa a cui non aveva assolutamente pensato. Punto di partenza del nostro viaggio? Atlanta. Punto di arrivo? Ancora tutto da decidere...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ian Somerhalder, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Never Let Me Go'
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Cap o25

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Capitolo 25

 

Fu un forte trambusto a svegliarmi. Aprii gli occhi confusa e vidi che Ian dormiva ancora. Sorrisi guardandolo e, prima di alzarmi, gli lasciai una dolce carezza sulla guancia ricoperta da un leggerissimo strato di barba. Mi piaceva il suo viso con un po’ di barba, lo faceva sembrare ancora più uomo. Mi ricordai del motivo per cui mi ero svegliata per cui mi alzai dal letto. Prima, però, di uscire mi diedi una lavata al viso. Quando uscii dal bagno, per il corridoio non c’era nessuno ma il rumore continuava ad esserci. Mi avviai al piano inferiore. Fu allora che vidi chi era la causa di tutto quel frastuono.
<< Aurora! >>
La ragazza, che stava rovistando tra le credenze della cucina, si girò verso di me con espressione spaventata. << Andrea? Oh mio Dio, Andrea! >> corse verso di me e mi abbracciò. << Quanto mi sei mancata!! Quando sei arrivata? Perché non mi hai chiamata? Quanto ti sei fatta bella! Ma lui dov’è? E’ venuto anche lui? >>
Le tappai la bocca con una mano. << Punto uno.. Stavo dormendo e sai che sono di pessimo umore di mattina.. Punto due.. Frena un po’ con le domande >>
<< E che mi sei mancata così tanto! >> disse con occhioni da cucciolo indifeso.
Le sorrisi. << Sono arrivata stanotte e proprio perché era notte non ti ho chiamata. Lui c’è e sta dormendo. Come abbia fatto a non sentire il casino che hai fatto, non lo so neanche io! >>
Lei si portò una mano sulla bocca facendo una espressione mortificata. << La zia mi ha detto di aspettare qua che aveva una sorpresa per me, solo che mi stavo annoiando e lo sai.. la noia mi mette fame >>
Risi. Per quel particolare eravamo identiche, mangiavamo per noia. Ci andammo a sedere intorto al tavolo della cucina. << Allora, donna, hai da raccontarmi come, quando, dove e perché, no perché no, Simone ti ha fatto la proposta >> dissi curiosa al massimo.
Sul viso di Aurora si aprì un grandissimo sorriso. Era follemente innamorata. << Innanzitutto eravamo usciti con gli altri ragazzi. Siamo andati a bere qualcosa e poi a giocare a biliardo. Simone era strano già da qualche giorno per cui ad un certo punto gli ho chiesto cosa gli prendeva e lui mi rispondeva sempre scocciato. L’ho mandato liberamente a quel paese e sono tornata a casa. Fatto sta che alle.. mmm.. alle 3 di notte inizia a suonare il campanello di casa. Sono dovuta correre come una pazza ad aprire prima che i miei si svegliassero. Apro e c’era lui. Come vado per chiudergli la porta in faccia, blocca la porta ad entra. Abbiamo litigato ed urlato come i pazzi, si svegliano i miei e vengono a vedere che diavolo succedeva. Urla di qua, urla di là ad un certo punto esclama ‘Sei una stupida! Io ti amo e per questo voglio sposarti!’ >>
La guardai inarcando un sopracciglio. << Devo fare i complimenti a Simone per il romanticismo! >> dissi ironica.
<< Ma smettila, donna dal cuore di ghiaccio – disse dandomi una spinta – Comunque quando ho sentito quello mi sono bloccata a guardarlo stupita. Lo vedevo trafficare con le tasche della felpa e alla fine, cacciata una scatoletta, si è inginocchiato e mi ha chiesto di sposarlo. E questo è l’anello >> concluse allungando la mano verso di me, mostrandomi l’anello.
<< E’ bellissimo Cip >> dissi abbracciandola.
<< Cip, oddio quanto mi era mancato anche questo. Finalmente Cip ha Ciop! >> disse iniziando a ridere. << Ma ora sei tu a dovermi dire di lui, del sexy e tenebroso Ian Somerhalder – sorrise maliziosa – Come è a letto? >>. “Ecco, appunto”
<< Cip, solita pervertita vedo – mi fece una linguaccia – Lui.. Lui è un ragazzo d’oro, è favoloso. È buono, gentile e premuroso. Però sa essere testardo e geloso ma per il resto.. >> dissi senza smettere di sorridere.
<< Ti ha detto 'ti amo'? >> chiese Aurora.
Annuii. << Me lo ha detto non appena ho aperto gli occhi dopo l'incidente. I giorni prima che lo avessi, io e lui avevamo litigato >>
Lei mi guardava assorta. Conoscendola, sapevo che stava riflettendo su qualcosa. << Lui ti piace, ti prende. Parli di lui con fare sognante, gli occhi ti brillano e non riesci a smettere di sorridere. - si fece d'un tratto seria - Lo ami? >>
Lo amavo? Aurora aveva ragione. Tutto di lui mi piaceva ed io era la prima a dire che quello che provavo per lui era simile all'amore. Ma ora, dopo quasi 5mesi, quei sentimenti si erano trasformati del tutto in amore? << Io.. >>
Il rumore della porta di ingresso che veniva chiusa ci fece voltare verso il corridoio dal quale comparve mia madre. << Eccomi Rory! Ma Andrea.. - alzò la sguardo incrociando il mio - Oh, sei sveglia >>. Sorrisi alzando un sopracciglio. << Ero uscita a prendere i cornetti con cui fare colazione. Tesoro ma Ian? >>. Indicai il piano superiore. << Mentre io e Aurora prepariamo il caffè, perché non vai su a svegliarlo? >>

Mi alzai dalla sedia e mi diressi al piano superiore. Entrai in camera in punta di piedi, il più lentamente possibile. Ian era disteso su un fianco con le braccia stese davanti a lui ed una gamba piegata. Il viso era rilassato con le labbra leggermente schiuse. Gattonai sul letto, avvicinandomi a lui. Mi stesi su di un fianco anche io. << Ian..ehi, su sveglia - sussurrai accarezzandogli il petto. Lui mugugnò qualcosa solamente - Ian..Som..Amore >> dissi lasciandogli piccoli baci sulle labbra. Nel giro di pochi secondi mi ritrovai schiacciata tra il corpo di Ian ed il materasso. Ridacchiai e rabbrividii per via della sua barba che strusciava sul mio collo. << Ian! >> lo rimproverai tra una risata e l'altra. Lui rimase steso sul mio corpo a baciarmi il collo. << Dobbiamo scendere. È pronta la colazione.. Ian! >> dissi prima di lasciargli un pizzicotto sul fianco.
<< Ehi così non vale! - si spostò ritornando allungato sul letto e si stiracchiò - Ma che ore sono? >>
<< L'ora di alzarsi. Mamma ha preparato il caffè e ha comprato i cornetti >>.
Feci per alzarmi ma la mano di Ian mi fermò. Mi tirò verso di lui e mi baciò. << Buongiorno - sussurrò contro le mie labbra. Sorrisi e riportai la bocca sulla sua, ritornando su di lui - Non dovevamo scendere? >> chiese tra un bacio e l'altro.
<< Si, ma avevo fame di te prima >> mormorai maliziosa prendendo a strusciarmi sul suo bacino, trovando il suo membro già eccitato.
<< Andrea - disse bloccandomi - andiamo >>. Mi baciò un'ultima volta prima di rimettermi sul letto, alzarsi e andare in bagno a lavarsi. Gli feci la linguaccia e aspettai che fosse pronto.

Dopo una decina di minuti uscì dal bagno. << Donna! Ora ti chiamerò così >>
<< Gni gni gni – mi fece il verso – Andiamo prima che i tuoi genitori pensino che tu ed io stiamo facendo altro >>
Uscimmo dalla camera e ci dirigemmo verso le scale. Andai avanti prima io e, arrivata verso la fine della scala, mi voltai verso Ian, che mi affiancò poco dopo. Gli mimai un << Pronto? >> a cui rispose con un cenno del capo. Mamma, intanto, si era già accorta di noi e, dopo che sistemò le tazzine sul tavolo, indicò me ed Ian ad Aurora che si girò non capendo. L’espressione confusa che faceva bella mostra sul suo viso lasciò lo spazio ad una perplessa che, pochi secondi dopo, si tramutò in una espressione di puro stupore. Aprì e chiuse la bocca più e più volte e la stessa cosa la fece con gli occhi. Alternò lo sguardo da mia madre a me, per poi finire su Ian.
Decisi che era il caso di parlare o ad Aurora sarebbe venuto un infarto. << Cip, ti presento il mio fidanzato, Ian – spostai lo sguardo su di Ian – Som, lei è mia cugina, Aurora >>
Mia cugina si alzò e si avvicinò a noi, tendendo la mano verso Ian. << Pi-Piacere di.. – deglutì – di conoscerti >>.
Ian, prendendo la sua mano, l’avvicinò alle labbra e depositò sul suo dorso un bacio. << Piacere mio >>. Aurora arrossì violentemente ed io non potei non ridere.
<< Ok, abbiamo fatto le presentazioni. Io ho fame >> dissi avvicinandomi alla tavola.
Vennero a sedersi anche loro e prendemmo così a far colazione. Parlammo anche e Ian ed Aurora presero molta confidenza. 
Sentimmo la porta chiudersi e la figura di mio padre comparire in cucina.
<< Ciao zi >>
<< Ciao pa>>
<< Giorno Signor Belmonti >>. 
Mio padre squadrò Ian e poi sorrise verso me, Aurora e la mamma. << Andrea – prese un sorso di caffè – domani devi andare dal sarto per il vestito >>
<< Vestito? Che vestito? >>. Vidi Aurora puntare lo sguardo verso la finestra. << Ti sei scordata di dirmi qualcosa? >> le chiesi.
Fece un’espressione da bambina innocente. << Beh.. forse ho dimenticato di dirti che saresti stata la mia damigella >>
Quasi mi strozzai con la mia stessa saliva. << E quando avresti voluto dirmelo? Il giorno stesso del matrimonio per caso? >>. Vidi il suo viso farsi triste. << D’accordo.. – mi passai una mano tra i capelli – Sarò la tua damigella ma.. se il vestito non mi piace indosserò quello che voglio io, chiaro? >>.
Lei annuì e mi abbraccio. << Grazie grazie! >>

Finimmo di far colazione ed io ed Ian ritornammo in camera. Mi buttai sul letto. << Allora.. Come è mia cugina? >>
Si stese accanto a me. << Divertente. Ora capisco perché le vuoi così bene. Siete quasi identiche >>
Mi strinsi a lui. << E’ l’unica cugina con cui non mi prendo a parole. Nicole e Giulia non le sopporto. Loro saranno quelle che se ti si attaccheranno addosso come cozze, moriranno in una lenta e lunga agonia >>
Ian rise. << La mia piccola donna gelosa >>
<< Ridi, ridi. Voglio vederti ora che le incontri se ridi >> dissi stiracchiandomi. Rimasi ferma sul letto per qualche minuto.
<< A  che pensi? >> chiese Ian baciandomi il capo.
Scossi la testa. << Vieni con me in un posto? – mi guardò confuso ma poi annuì – Bene >> mi alzai e cercai la giubba e la sciarpa. << Andiamo >> dissi una volta trovati.
<< Dove? >>
<< Zitto a vieni con me >>. Lo presi per mano ed iniziai a correre giù dalle scale.

Presi una bella boccata d’aria e feci una piccola giravolta su me stessa.
<< Abbiamo corso come i pazzi per venire al mare? – annuii – Tu sei tutta pazza >> rise.
Mi avvicinai a lui, abbracciandolo. << Questo è il posto in cui venivo sempre ogni volta che stavo a Roma >>
Mi prese per mano e ci andammo a sedere su di una panchina. << Sai cosa mi è tornata in mente? – lo guardai scuotendo il capo – Il mare mi ha fatto pensare a quando siamo andati in spiaggia con i ragazzi. Era passato quanto? Un mese o poco più da quando ci eravamo incontrati >>
Sorrisi. Ricordavo anche io quella giornata. Mi ero divertita tantissimo con i ragazzi.<< Io e te ci eravamo avvicinati >> dissi un po’ più a me che a lui.
<< Già, ma tu stavi con Sam >>
<< E tu con Nina >> Ci fu un lungo silenzio. Guardai davanti a me il mare. << Mi sono sempre chiesta una cosa. Perché me? Perché lasciare Nina? >>
<< Hai sempre attirato su di te la mia attenzione. Arrossivi con poco, entravi nel panico o ti arrabbiavi molto facilmente ed iniziavi a sparlare. Mi piaceva guardarti parlare e vedere come era facile leggere cioè che provavi nei tuoi occhi. – rise ad un certo punto – Il tuo non riconoscermi nello studio di Julie è stato l’inizio di tutto. Li ho pensato che saresti stata una persona con cui sarebbe valsa la pena lavorare, avere un rapporto di amicizia e, perché no, anche qualcosa di più. Con il passare del tempo, però, questi pensieri si sono fatti sempre più forti. Tu reagivi e la mia testa, il mio corpo rispondevano >>
Corrugai la fronte. << Non capisco >>
Ian si umettò le labbra. << La Terra ha il suo satellite, la Luna. Tu eri la Terra, io la Luna. Non riuscivo a star lontano da te, volevo vederti sorridere per quello che dicevo o facevo e questo mi ha portato a raffreddare il rapporto con Nina, fino a che non abbiam deciso di porre fine a ciò >>
<< Quello pazzo sei tu, non io. Se non mi fossi lasciata con Sam? Se non ti avessi scelto avresti mandato a monte due anni di relazione con Nina, te ne rendi conto? >>
Scrollò semplicemente le spalle. << Ero un rischio che ero pronto a correre. Dovevo provarci, e ce l’ho fatta >> mi sorrise baciandomi. Risposi al bacio per poi sospirare. Restammo il resto della mattinata al mare.
Un pensiero, non molto felice,fece breccia nella mia testa. “Non avresti dovuto mai innamorarti di me”.

Spazio Autrice ( per modo di dire )
Buongiorno e Buon inizio settembre, oltre che ad un buon fine settimana.. Come state? Io ancora malata.. E' più di due settimana che ho la tosse >.<"
Comunque.. Allora.. Andrea incontra dopo tanto tempo Aurora. Le due parlano e si raccontane le ultime news.. Aurora fa ad Andrea la domanda da un milione d dollari.. Secondo voi cosa avrebbe risposto Andrea se non fosse entrata la madre? Poi, i nostri piccioncioni si rufugiani al mare.. Eh, già.. proprio il mare.. ricordate il capitolo in questione? :) La frase finale di Andrea? Ambigua. 
Bene.. Ora passiamo ai ringraziamenti... Grazie a coloro che leggono, a chi recensisce ( Grazie quindi alle 8 splendide persone che hanno lasciato un loro parere ), grazie ha chi ha messo la storia tra le preferite/seguite/da ricordare e chi mi ha messo tra gli autori preferiti..
Spero che il capitolo vi sia piaciuto e di leggere i vostri pareri :)
Un grande bacio.. A Lunedì!


  
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