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Autore: Dafne    04/05/2006    8 recensioni
Una ragazzina appena investita con il nome di " Silver Saint di Linx " e con il desiderio di diventare maestra viene assegnata a Milo, portando una ventata di allegria al Grande Tempio... o meglio, un tornado di istinti omicidi. Ma è davvero tutto così allegro? Chi sta tramando nell'ombra, mietendo vittime a non finire? Nuovi personaggi, nuovi combattimenti, nuovi nemici. E stavolta, la posta in gioco è davvero troppo alta, persino per i Gold Saint.
Genere: Romantico, Comico, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo Personaggio, Scorpion Milo, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tun... tun... tun...

 

Il suono monotono delle apparecchiature facevano venire una forte emicrania, soprattutto se il tuo letto è completamente attaccato a uno di quegli aggeggi.
Cris sbuffò, girandosi e cercando di coprirsi la testa con il cuscino, ma un dolore al braccio glielo impedì; spostò lo sguardo sull'arto, cercando di mettere a fuoco l'oggetto che la costringeva a non muoversi.
Pian piano, il piccolo tubicino trasparente si delineò in maniera perfetta, facendola sospirare. Brutta cosa, la flebo. Soprattutto se muovi il braccio violentemente.

Cercò allora di chiamare un'infermiera, ma l'altro braccio le si era completamente addormentato, provocandole un altro fastidio. "Eh che cazz..." imprecò, cercando di rimanere immobile; aveva voglia di piangere.

La paziente vicino a lei iniziò a ridacchiare per la sua goffaggine; la cosa non andava molto giù a Cris.

"Che ci trovi di tanto divertente, Elise?" mormorò la ragazza, spostando lo sguardo verso la vicina. Elise, che per sua fortuna aveva il letto accanto alla finestra e non ai macchinari, poco prima era intenta a guardare il paesaggio, contemplazione che durò almeno finché non ebbe posato lo sguardo su Cris. Continuò a ridere di gusto, sinceramente divertita.

"S-scusa, Cris, ma proprio non ce la faccio... " mormorò, tra le risa soffocate.

Era più grande di Cris di almeno due anni, ma tutte le brutte esperienze che aveva dovuto subire la invecchiavano parecchio. I capelli neri e lunghi risultavano opachi, quasi finti, e i boccoli sembravano mantenersi a stento. Gli occhi fino a pochi giorni fa non le si vedevano, coperti da due strati di bende; pareva che avesse rischiato di rimanere ceca e Cris, dopo averla conosciuta, cominciò a fantasticare su che colore fossero i suoi occhi: blu, verdi, castani, ma mai avrebbe pensato di ritrovarsi davanti due occhi di due colori diversi.

Fa una certa impressione... pensava la ragazza, ogni volta che fissava la nuova amica. Forse non era bella, ma quel suo fare misterioso e un po' inquietante la rendeva affascinante.

Per quanto riguardava il suo passato, le ne erano capitate di tutti i colori: era la figlia di una prostituta, che poi morì accoltellata da un cliente che non aveva i soldi per pagare. Venne accolta allora in una chiesa, il cui prete divenne il suo nuovo padre, e per qualche anno riuscì a vivere felice, finché qualcuno non decise di far abbattere l'edificio.
Il prete iniziò a credere che Elise fosse un emissario degli Inferi, e decise immediatamente di mandarla da un ricco signore americano, che aveva bisogno di una cameriera. Il resto della storia Cris non aveva osato chiederlo, ma poté  immaginarlo dai lividi e dal fatto che la ragazza avesse perso l'uso delle gambe.

"Allora, ragazze... " l'infermiera americana del giorno prima fece il suo ingresso nella stanza. "... come state ogg..."

Il suo sguardo si posò su Cris, o meglio, sul piccolo tubicino che sbucava dal suo braccio. Inarcò un sopracciglio, irritata. "Allora è per questo che la mia collega mi ha mandata da te... Il dottor Rainer non aveva detto che oggi potevi toglierlo?"

"La stessa cosa che vorrei sapere io..." mormorò la ragazzina, arrabbiata. L'infermiera non vi badò, le si avvicinò e le strappò il cerotto che le teneva ferma la flebo.

"Ahi!" esclamò Cris, dopo che l'infermiera le tolse anche l'ago infilatovi, fortunatamente con più delicatezza. "Ma sono questi i modi di trattare una povera paziente ammalata? Ho rischiato di rimanerci secca!" continuò, mentre la ferita le veniva tamponata.

"Tsk... Scusami." disse l'americana, seccata, prima di scomparire dalla sua vista.

Elise aveva inclinato la testa di lato, come faceva di solito quando rimaneva perplessa; Cris, invece, risprofondò nel suo letto, desiderosa di chiudere gli occhi.

Una pietra lanciata contro la finestra sembrò risvegliarle entrambe; Elise, curiosa, si chinò quel tanto che bastava per vedere chi fosse. Soffocò una risata a stento, voltandosi verso l'amica. "Guarda un po' chi c'è!"

Cris non se lo fece ripetere due volte; mentre zoppicava timorosa verso la finestra, il suo cuore iniziò a batterle furiosamente nel petto. Possibile che fosse lui? Che fosse venuto davvero?

Sì, possibile. Cris aprì la finestra quanto bastava perché potesse parlare con il nuovo arrivato; Milo di Scorpio, dal canto suo, le fece un cenno con la mano. "Ehilà! Buona Vigilia!"

La ragazzina strabuzzò gli occhi: si era dimenticata che giorno fosse.

"Ce la fai a scavalcare?" continuò il ragazzo, guardandola. Lei parve cadere dalle nuvole.

"Scavalcare?"

"Sì, ti porto via di qui... anche se non mi sei mancata per niente!"

Elise nascose il sorriso malizioso che le apparve sulle labbra, in modo che Cris non se ne accorgesse. Ma la ragazzina sembrava troppo imbestialita per farci caso.

"Ma guarda te che pezzo di stronz..."

"Allora, ce la fai sì o no?" la interruppe Milo, deciso a troncare quella stupida discussione. Cris sospirò.

"Sì, penso di sì.. "

Si voltò ancora una volta verso Elise, che le sorrideva cercando di nascondere l'invidia che provava: non ne poteva più di quell'ospedale. Tuttavia, le fece cenno di andare.

"un momento..." Cris trafficò nelle tasche del pigiama, prima di tirare fuori un piccolo anello e di posarlo fra le mani della ragazza. "Questo è per te... buona Vigilia... e buon Natale, Elise..."

Lei guardò il regalo, stupita; non se l'aspettava, e cercò i tutti i modi di non commuoversi. "Auguri anche a te..." disse, sorridendo. "Però adesso vai, se ti scoprono non potrai più uscire..."

La ragazzina annuì, voltandosi a guardare il maestro. Facendo leva sulle braccia, gli unici arti del corpo che erano ancora interi -tralasciando il dolore provocato dalla flebo - , Cris scavalcò la bassa finestra, lasciandosi cadere di sotto; Milo, spaventato, si affrettò ad allungare le braccia, afferrandola al volo.

"Ma sei scema? Non ti sono bastate due settimane all'ospedale??" gridò lui, attirando gli sguardi di molti pazienti che si avvicinarono alla finestra per capire da dove venisse tutto quel baccano.

"Vorrei vedere te scendere da quell'altezza nelle mie condizioni!" rispose a tono la ragazza, arrabbiata, iniziando il solito battibecco.

Un anziano signore, venuto probabilmente a trovare un malato, sorrise ai due e Milo fu quasi sicuro di aver udito un "beata gioventù" che lo irritò non poco.
Volse lo sguardo verso la ragazza che teneva in braccio, non senza uno sforzo enorme. "Quanto diavolo pesi?" stava per dirle, finché il sorrisino divertito di lei non gli fece venire un dubbio; inarcò un sopracciglio. "Non l'hai fatto per farti prendere in braccio dal sottoscritto, vero?"

Cris premette la fronte contro il petto del ragazzo per nascondere quel sorrisino che le increspava le labbra. "Mah.. Non saprei..."

"Perché finisce sempre così?" esclamò, esasperato.

Gli spettatori - o forse sarebbe meglio dire l'intero ospedale - iniziarono a ridacchiare maliziosamente, facendo arrossire la ragazza fino alla punta dei capelli. Trovò nuovamente la forza per alzare lo sguardo, incrociando quello di Elise che le sorrideva, divertita.

"Lasciamo perdere... " sospirò Milo, guardandosi poi intorno con fare timoroso. Lei se ne accorse.

"Che stai facendo?"

"Niente domande ora. Oggi è la Vigilia."

"Me l'hai già detto" fece, ironica. "Senti..."

"Non ora... "

"Ma..."

"Ti ho detto che le domande me le farai dopo! " sbottò il cavaliere, cominciando a correre; la ragazza rimase sorpresa dal tono brusco di lui -non che le altre volte il suo maestro si mostrasse gentile...- ma, dopo una rapida occhiata alle sue spalle, capì il motivo di tanta agitazione.

"Senti..."mormorò, innocentemente e cercando di non ridere "... perché tutto il personale medico ci sta inseguendo?"

 

 

 

Illuminata dalla luce artificiale di un immenso lampadario, Lady Saori si pettinava i capelli, continuando a rimirarsi allo specchio; era inquieta e stranamente preoccupata per la festa che si sarebbe svolta da lì a poco.
Continuò a lisciare le pieghe del suo vestito, pensierosa. L'attacco al Grande Tempio aveva causato non pochi danni, eppure qualcosa non quadrava.

Perché non hanno attaccato me?

Ne aveva abbastanza di dei che la rapivano, la chiudevano da qualche parte e tentavano di ucciderla, ma non le era mai successo di essere totalmente ignorata. Per di più, nessun cavaliere era accorso a proteggerla poiché non ritenuto necessario; perfino Mu, dopo che le acque si furono calmate, si allontanò con un vecchio libro in mano, per poi sparire. Senza invece accertarsi delle condizioni della sua dea. Il che, senza ombra di dubbio, voleva dire una sola cosa: l'obbiettivo stavolta non era lei.

Qualcuno bussò alla porta, facendola sussultare. Il maggiordomo Tatsumi scostò leggermente la porta.

"Perdonatemi, milady, ma le ospiti sono arrivate." disse l'uomo, sorridendo come un ebete.

"Grazie, Tatsumi..." fece la dea, finendo di aggiustarsi i capelli ed alzandosi. Si girò verso il suo fedele maggiordomo, traendo un profondo respiro. "Andiamo..."

Scese le scale dorate, soffermando lo sguardo sulla sala sottostante: ripulita da ogni minima traccia di polvere o macchia presente sui quadri e sul lampadario, era stata addobbata per l'indomani con svariate decorazioni rosse; sebbene non fosse ancora finita, la sala emanava già la dolce atmosfera natalizia.

Le ragazze l'aspettavano ai piedi della scalinata, alcune scocciate, altre calme, altre curiose. June discuteva pacificamente con Marin, il cui rossore sulle guance si notava abbastanza bene; Shaina batteva il piede per terra, guardandosi intorno con le braccia incrociate: era abbastanza irritata perché Camus quel giorno aveva cercato in tutti i modi di evitarla per non dover riprendere il discorso dell'altra sera. Cris, infine, era seduta sui gradini, intenta a squadrare in malo modo l'ultima ragazza rimasta dai lunghi capelli corvini e occhi carbone che quasi nessuno conosceva.

"Ben arrivate..." Saori richiamò la loro attenzione, avvicinandosi. "Spero di non aver tardato molto..."

Cris stava per aprire la bocca, ma Marin le fece segno di imitarle ed inchinarsi; la sorellina sbuffò leggermente, indi si prostrò di fronte alla dea. Una fitta acuta alle costole la costrinse a portarsi una mano al fianco, mentre un gemito di dolore le usciva dalle labbra.

"Tsk..." fece la ragazza vicino a lei, rialzandosi per prima e ricambiando lo sguardo d'odio di Cris.

Saori decise di intervenire prima che scoppiasse il finimondo. "Sacerdotesse, questa è Ashanti, una delle mie migliori amiche e figlia di un miliardario egiziano." la presentò, facendo un ampio gesto con la mano."Anche lei parteciperà alla festa, perciò trattatela bene.... "

Cris capì subito cosa l'aveva spinta ad odiare la nuova arrivata.
Un'altra snob figlia di papà 
pensò, soffiando come un gatto. La pacca sulla spalla che ricevette da Shaina la fece smettere.

"Vi ho convocate qui..." continuò Saori, ignorando deliberatamente Cris. "perché voglio che per domani indossiate i vestiti che Ashanti ci ha così generosamente imprestato... Seguitemi." fece, tornando sui suoi passi, mentre le Sacerdotesse continuavano a spostare lo sguardo da una all'altra miliardaria, esterrefatte.

Quella se ne accorse subito, anche perché ricambiò i loro sguardi, scocciata, prima di seguire Saori nelle sue stanze.

"Non ci credo, un'altra oca!" esclamò Cris, con la mascella a terra per lo stupore.

Marin la rimproverò con lo sguardo, mentre June se la rideva sotto i baffi; Shaina afferrò la ragazza per un braccio, salendo le scale. "Vieni, piccola peste, andiamo a vedere cosa ci aspetta!"

 

 

"Ma che diavolo..." Marin cercò in tutti i modi di uscire da quella sottospecie di tenda che aveva cercato di indossare, ma riuscì solo a ingarbugliarsi di più.
Cominciò a preoccuparsi seriamente e a fare da parte tutta quella stoffa rossa che la circondava, ma più si agitava e più rimaneva intrappolata finché, sfortunatamente, non perse l'equilibrio e cadde per terra.

Sentì le risate delle sue compagne: quella che riconobbe come Shaina aveva cercato di aiutarla, ma non riusciva nel suo intento per il troppo ridere.

"Non ce la faccio più!!! " si aggiunse la voce di una June senza più fiato, mentre le risa di Cris echeggiavano come sottofondo.

Trovata finalmente l'uscita, la ragazza riemerse da quel mare di velluto, con i capelli più arruffati che mai; Cris, vedendola, rise talmente tanto che nell'andare indietro prese una testata contro il muro.

"Ma quell'ospedale ti piaceva talmente tanto da volerci ritornare, per caso?" chiese Shaina, soccorrendo subito la ragazzina che intanto si era rannicchiata tenendosi la testa con le mani. June, intanto, aiutava Marin a ripiegare l'abito.

"Non mi metterò mai una cosa simile!" esclamò la rossa, contenta di poter tornare a respirare. Chameleon ridacchiò, sedendosi sul letto. Era la prima volta che Lady Saori permetteva loro di usare la stanza per gli ospiti per cambiarsi d'abito.

"Solo perché sei abituata a vestirti come un maschiaccio non vuol dire che sia colpa dell'abito." ribatté Shaina, con fare pensieroso, mentre passava il ghiaccio a Cris. Marin la fulminò con un'occhiata, incrociando le braccia.

"Parla quella che se l'era messo al contrario.... " mormorò, maligna, facendola arrossire.

June ridacchiò nuovamente, venendo zittita da un "ti ricordo che tu hai scambiato il parapetto per una cuffietta!" di Shaina e mettendo su un broncio infantile.

Cris, spostando lo sguardo sulle compagne, alzò le spalle e sospirò. "Perché io qui sono l'unica normale?"

"Ma se non riuscivi a entrare neanche nel tuo abito!" le rinfacciarono le altre; la discussione sarebbe durata molto a lungo e Cris sarebbe stata aggredita sicuramente dalle compagne se solo Ashanti non fosse piombata nella stanza all'improvviso.

"Avete finito?" chiese, spazientita; sembrava non aver nessunissima intenzione di socializzare amichevolmente.

Le Sacerdotesse si scambiarono uno sguardo rapido, decidendo di non aprire bocca. Cris incrociò le braccia, cercando di imitare il suo sguardo da essere superiore, ma June le lanciò un cuscino che la colpì sulla schiena, decisa a mettere fine a quell'imitazione;l'egiziana, non facendovi minimamente caso, uscì riprendendosi gli abiti senza dire una parola.

Perché diavolo sono dovuta venire qui???? si chiese la ragazza, chiudendosi bruscamente la porta alle spalle ed attraversando il lunghissimo corridoio , scendendo per l'ennesima volta le scale.

Odio Saori ed odio questo posto...

Si guardò attorno, cercando qualche faccia amica in quella stanza dorata; non trovando nessuno, accostò il portone ed uscì, incontrando una folata di vento gelido che le scompigliò i capelli. Niente, la strada era deserta, di un cavaliere neanche l'ombra. La ragazza sospirò pesantemente: era davvero curiosa di incontrarne uno, magari con l'armatura addosso.
Gettò uno sguardo preoccupato sul percorso che si trovava davanti, inarcando un sopracciglio: Saori aveva modificato il percorso in modo che si potesse arrivare al Grande Tempio senza passare attraverso le Case, ma vi era comunque un numero elevato di gradini e farli in salita non era il massimo.

Ne dovrei parlare con Saori...

Forse fu colpa della sua mente impegnata a trovare qualcos'altro da criticare se inciampò sul primo gradino della scalinata che trovò e cadde rovinosamente a terra trascinandosi dietro una figura intravista troppo tardi per evitarla.
Tenendo presente la ripidezza degli scalini, quando sentì il suo corpo fermarsi, Ashanti fu sorpresa dal fatto di non essersi fatta neanche un graffio e ancora di più dall'aver fatto un atterraggio morbido. Trovato il coraggio per riaprire gli occhi, la ragazza si ritrovò a fissare due occhi verdi a poca distanza dai suoi.

Solo dopo un breve momento di riflessione si rese conto di essere completamente distesa su un ragazzo -un bonazzo, come si disse lei, prima di scacciare quel pensiero-.

"Ah!" esclamò lei, sorpresa, tirandosi subito su. "C-cosa pensavi di fare, eh?" gridò, puntandogli l'indice contro.

L'altro si alzò, togliendosi la polvere di dosso e squadrandola. "Io stavo solo cercando di andare a parlare con il Gran Sacerdote... perciò penso sia tu in torto, signorina..." concluse, incrociando le braccia.

La ragazza non riuscì a scacciare il rossore che le colorava le guance; imbarazzata e avendone abbastanza di litigi, chinò il capo a terra. "Scusa."

"Di niente... Ricominciamo... " il ragazzo le tese la mano destra, sorridendo.

"Volentieri..." la voce di Ashanti stava andando a farsi benedire. "Io sono Ashanti Nasser... E tu?"

La stretta del ragazzo era forte, sicura. "Kanon... Cavaliere della Terza Casa e custode delle Sacre Vestigia di Gemini..."

 

 

 

 

 

Dafne: Ho fatto bene a non promettervi niente... SONO IN RITARDO COME AL SOLITOOOOOOOOOOOOOOOO TOT;;;;;;;;;

Vabbè, allora facciamo così: per oggi, dato che mi sento terribilmente generosa, vi risparmio i miei piagnistei e passo subito ai ringraziamenti! ^O^!

Milo: perché non sei sempre così generosa??? ç__ç? *commosso*

Dafne: -.-"""

 

RINGRAZIAMENTI:

- Blustar: waaa, che bello, sono contentissima che anche tu legga la mia ficcy **!!! Sì, Miluccio si sta legando molto a Cris, ma non so ancora se questo sentimento diventerà più profondo... per ora è solo amore paterno quel che prova ^^; Il frigorifero dell'Undicesima Casa? X°°D oh, spero che nessuno lo scopra, così vi lascio la sorpresa ** ihihih, me perfida ** (ma non si sentiva generosa? Oo;;; ndTutti)

- Valeria Letizia: chiedi e ti sarà dato X°°°D mi dispiace molto per il ritardo, spero di poter rimediare presto ç__ç ho fatto il chappy un po' più lungo, così almeno mi riprendevo del tempo perduto! ^O^! grasshie per il tuo commento **

- anonima gatta: eheheh, forse il segreto di Camus verrà svelato nel prossimo chappy ^O^! Lo so, sono perfida X°°°D Per quanto riguarda la coppia Shaka-June... e questo è solo l'inizio ** BWAHAHHAHAHAHAHAH!!! *O*!!!!

- Timidy: sei gentilissima ^///^ sono molto contenta che ti sia piaciuta ** Ti ringrazio tantissimo per il commento *O*!

- ColdFire: mi dispiace molto per Shun ! D'altronde, anche io inizio a trovarlo QUASI simpatico! ^^;; per quanto riguarda invece la fic, non credo di poterti aiutare nel scegliere se continuare a leggerla o no. Proprio perché mi ero stancata di vedere sempre e solo i bronze Saint, ho deciso di tagliarli fuori e cercato di mettere in luce personaggi che invece apparivano sempre in secondo piano: i Gold. Non ti costringerò a continuare a seguirmi, perciò non cambierò niente. Lo dico perché invece una ragazza che conosco ha cambiato tutta la sua storia solo perché un commentatore l'avrebbe minacciata di lasciare la fic se non avesse inserito determinati personaggi. Non voglio assolutamente criticarti, anzi, sono davvero molto contenta che tu abbia letto la mia storia e che mi abbia lasciato un commento ^O^! Comunque spero che continuerai a seguirmi anche se i bronze non ci saranno! A presto (spero)!

 

 

 

 

 

 

 

  
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