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Autore: Dannata93    04/09/2011    4 recensioni
E' passato un anno da quando Merope ha tradito i suoi amici e si è schierata dalla parte di Voldemort, uccidendo Cedric ed obbedendo ad ogni suo ordine; ormai sembra aver perso la capacità di amare ed ogni giorno diventa più simile a suo padre.
Il Ministro della Magia si rifiuta di credere alle parole di Harry e accusa Merope di tutto quello che è capitato durante il quarto anno, mettendo il suo nome tra la lista dei Ricercati, ma c'è una cosa che molti non sanno...
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: George Weasley, Nuovo personaggio, Severus Piton, Voldemort
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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- Questa storia fa parte della serie 'Prigioniera'
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cap
Fuga a Diagon Alley

Merope guardò il castello di Hogwarts, creando senza troppe difficoltà una breccia nella barriera magica e si incamminò verso la scuola deserta, ben determinata a portare a termine la missione che il suo Signore le aveva affidato.
Non lo aveva mai deluso e non voleva di certo cominciare ora, soprattutto dopo ciò che era accaduto al Ministero della Magia poco più di un mese prima per colpa di Lucius Malfoy. Quell'incapace aveva fallito miseramente, facendosi sconfiggere da sei stupidi ragazzini, nonostante avesse a disposizione una decina di Mangiamorte; si meritava di marcire ad Azkaban.
Aveva tentato in tutti i modi di convincere suo padre ad affidarle quell'importante incarico, ma senza risultato. Era sicura che, se fosse stato per lei, tutto quel disastro non sarebbe successo e nessuno nel Mondo Magico avrebbe scoperto che le parole di Potter erano vere, ma ormai il danno era fatto ed era inutile continuare a pensarci; doveva rimanere concentrata sulla missione.
Percorse a passi decisi i corridoi fino a raggiungere l'ufficio del Preside.
Si fermò davanti ai due gargoyle, cercando di calmare i battiti accelerati del suo cuore. Stava per affrontare il mago che aveva messo in difficoltà persino suo padre, ma era sicura di riuscire a sconfiggerlo perché lei aveva una potente arma dalla sua parte: sé stessa.
Per anni aveva recitato la parte della nipote perfetta con Albus Silente e lui non si era mai accorto di questo suo inganno e continuava tuttora a non rendersi conto che la lealtà di Piton verso suo padre non aveva mai vacillato, perciò al vecchio gli sarebbe stato impossibile farle del male e ne avrebbe approfittato, spedendolo all'altro mondo.
<< Deprimo >> mormorò e, dopo pochi minuti, le due statue si frantumarono in mille pezzi per la troppa pressione, liberando il passaggio.
Varcò la soglia sfoderando la bacchetta, senza trovare nessun incantesimo di protezione sul suo cammino. Pensavo che fossi un uomo intelligente, nonno.
Finalmente raggiunse la porta dell'ufficio e la aprì senza esitare.
Quello che vide la disorientò. Si era aspettata di trovare il vecchio Preside, alla sua scrivania, invece era seduto in terra, con il braccio sinistro completamente nero; sembrava essere stato colpito da una potente maledizione. Dopo quel breve momento di confusione puntò la bacchetta contro il mago. << Mi sentite? >>
<< Si >> sussurrò a fatica alzando lo sguardo. << E' bello vedere che stai bene, Merope >>
<< Alzatevi >> ordinò acida avvicinandosi con circospezione.
Lentamente il Preside si alzò da terra, con il braccio che gli penzolava lungo il fianco. << Cosa vi è capitato? >> domandò spinta dalla curiosità e lo vide sorridere tristemente. << Ho fatto una cosa molto stupida ed ora ne pago le conseguenze >> rispose, mentre il suo corpo veniva scosso da un lieve tremore. << Posso chiederti a cosa devo l'onore di questa tua inaspettata visita? >>
Merope scoppiò in una fragorosa risata priva di allegria. << Non è difficile da capire >> esclamò. << Sono qui per porre fine alla vostra vita >>
<< Capisco >> disse tranquillo. << Ma non posso permetterti di farlo >>
<< Stia zitto! >> ringhiò. << Io la ucciderò in nome di mio padre, l'Oscuro Signore >>
<< Un tempo non avevi timore di pronunciare il suo nome >> osservò posandogli la mano buona sul braccio. << So che in te c'è ancora la mia dolce e combattiva Mery >>
La strega si sottrasse da quel fastidioso tocco e premette la bacchetta contro il suo petto. << Per anni ho recitato la parte della dolce nipotina, ma ora che il mio padre è tornato non devo più farlo >> 
Gli occhi del Mago si ridussero a due fessure. << Cerca di ricordare la verità Mery >>
<< NON MI CHIAMI IN QUEL MODO >> urlò fuori di sé dalla rabbia, ma Silente continuò a parlare con voce calma senza provare la minima paura. << Ricorda i bellissimi momenti che hai trascorso nella scuola e le persone che hai incontrato, non ti dice niente il nome di Hermione? >>
<< E chi diavolo sarebbe? >>
<< La tua migliore amica >>
<< La smetta di... >> Il viso di una giovane ragazza dai capelli ricci le si parò prepotentemente davanti agli occhi, provocandole una strana sensazione di calore.
Mentre combatteva per cercare di riprendere il controllo delle sue emozioni, il Preside non smetteva di nominarle persone a lei estranee, ma allo stesso tempo così famigliari. Che cosa le stava succedendo?
<< ... Neville Paciock, Zoe Sladden, Jack Davies... >>
Nel sentire quei due nomi il suo stomaco si strinse in una morsa di gelosia e paura, lasciandola ancora più confusa. << La smetta! >> singhiozzò cadendo in ginocchio ai suoi piedi. << La prego! >>
<< ... George Weasley >> Silente concluse la sua lista con quel nome, provocandole un brivido. Il suo cuore provava un profondo affetto per quella persona, ma la sua mente non riusciva a ricordare né il suo volto né la sua voce, nemmeno dei momenti trascorsi insieme.
<< Ti ricordi di loro? >> le domandò infine con un lieve sorriso che gli increspava le labbra, chinandosi alla sua altezza.
Non rispose. Si sentiva una perfetta idiota, come aveva potuto lasciarsi soggiogare in quel modo? Suo padre l'aveva avvertita che Silente era un abile Legilimante eppure aveva abbassato le sue difese mentali permettendogli di penetrare nella sua testa. << Non so chi sono, ma sono sicura che non esistono. Non le permetterò una seconda volta di giocare con la mia mente >> esclamò preparandosi a duellare. << Io sono pronta >> dichiarò mettendosi in posizione.
<< No, non lo sei >> disse tristemente il mago prima di sparire improvvisamente in un turbine di fiamme.
<< Crucio! >> gridò cercando di colpirlo, ma era già scomparso.
Frustata mollò un calcio alla sedia dello studio, rovesciandola in terra. Aveva fallito, fallito come una stupida. 
Rabbrividì di terrore al pensiero di dover far ritorno a Villa Malfoy senza il corpo del Preside.

Draco distolse lo sguardo, mentre le urla della ragazza che si contorceva sul pavimento a pochi passi da lui, continuavano senza tregua.
<< Non mi aspettavo un fallimento così colossale da mia figlia >> disse l'Oscuro Signore senza interrompere la maledizione Cruciatus. << Mi hai molto deluso >>
<< C-chiedo.... perdono... padre >> riuscì a dire tra una lamento e l'altro Merope cercando di scacciare indietro le lacrime. Non aveva nessuna intenzione di mettersi a piangere come una bambina.
Chiuse gli occhi sollevata quando l'atroce dolore le diede finalmente tregua. << Dato che questo è il tuo primo errore ti perdono >> mormorò abbassando la bacchetta. << Ma se mi deludi di nuovo, non sarò più così clemente >>
Si rialzò tremante da terra, senza distogliere lo sguardo dal pavimento. << La prossima volta riuscirò ad uccidere Silente, padre. Ve lo prometto >>
<< Non ci sarà una prossima volta per te, mia cara Merope >>
<< Mio signore? >>
<< Ho deciso di affidare questo compito al giovane Draco >> continuò facendo un lieve cenno al ragazzo, sorprendendo tutti i presenti. << N-non credo che sarò in grado di... >> balbettò, cercando di non mostrarsi impaurito, ma il Mago Oscuro lo interruppe. << Non è una richiesta, è un ordine >> disse l'Oscuro Signore guardando la donna al fianco del ragazzo. << A meno che tu non voglia che alla tua famiglia capiti un'altra disgrazia >>
Draco si voltò verso la madre e subito capì il senso di quelle parole. Se lui non avesse accettato sarebbe stata sua madre a pagare. << Farò quello c-che mi ordinate, mio Signore >> mormorò chinando rispettosamente il capo.
<< Bene, ora va da Codaliscia, mio caro Draco. Dato che sei ufficialmente un mio seguace, sulla tua pelle dovrà essere inciso il Marchio Nero >>
Madre e figlio uscirono silenziosamente la stanza, lasciandoli soli.
Merope era rossa di vergogna, suo padre la considerava troppo debole per ritentare, ma lei non aveva intenzione di arrendersi così facilmente. << Padre, sono sicura che se mi deste un'altra occasione, non vi deluderei di nuovo >> esordì rompendo il silenzio. << Vi prego di ripensarci! >>
<< Da quanto tempo sei con me? >>
<< Un anno, mio signore >> rispose leggermente confusa da quella domanda.
<< E dopo tutto questo tempo, non hai ancora imparato che non sopporto chi mette in discussione un mio ordine? >> esclamò e la ragazza cadde nuovamente a terra, ma stavolta la sua punizione fu diversa e le sue grida risuonarono per tutta la Villa.

Severus Piton guardò quella che un tempo aveva chiamato figlia, salire a fatica le scale, perdendo l'equilibrio quasi ad ogni gradino. << Lasciate che vi aiuti, mia signora >> la implorò una delle serve cercando di sostenerla.
<< NON HO BISOGNO DI AIUTO >> urlò fuori di sé mollandole una sberla. << SPARISCI! >>
<< Si, mia signora >> mormorò correndo nelle cucine.
<< Non dovresti sforzarti >> osservò gelido e la strega lo fulminò con lo sguardo. << IO SALIRÒ' QUESTE DANNATE SCALE DA SOLA!!! >>
Guardò sconsolato la ragazza continuare cocciutamente a fare un gradino alla volta, stringendo i denti senza farsi uscire un lamento.
I continui fallimenti dei suoi seguaci avevano mandato la pazienza dell'Oscuro Signore al limite e Merope ne aveva pagato le spese.
Anche se non era più la ragazza di un tempo, Severus continuava a sperare che un giorno potesse ricordare tutto e tornare a sorridergli, ma ormai la ragazza si stava lentamente distruggendo con le sue mani. Desiderava con tutta sé stessa compiacere suo padre e non si prendeva mai un giorno di riposo, era sempre alla continua ricerca di nuove missioni per accrescere il potere del suo Signore.
Doveva assolutamente fare qualcosa o avrebbe perso del tutto sua figlia. << Uno di questi giorni potresti prenderti una giornata libera e recarti a Diagon Alley >> le suggerì cauto. << I soldi non sono di certo un problema per la futura signora Malfoy >> aggiunse per non rischiare di farla insospettire, aspettandosi altre urla, invece. << Smettila di dire babbanate, Severus >> esclamò acida, ma c'era una scintilla di desiderio nei suoi occhi nocciola. << I Malfoy e mio padre non mi darebbero mai il permesso >>
Un freddo sorriso incurvò la labbra del Professore di Pozioni. << Ti basterà obbligare una delle serve a bere la Pozione Polisucco >>

Merope lanciò un'occhiata critica al proprio riflesso. Non le piaceva lisciarsi i capelli, ma se voleva evitare di essere riconosciuta, senza dover continuamente bere quella disgustosa Pozione, quello era l'unico modo.
Indossò una giacchetta verde smeraldo sopra il suo abito scuro, appartenuto a Bellatrix, inforcò i suoi piccoli occhiali da lettura che non usava praticamente mai ed uscì circospetta dalla stanza, lanciando un ultima occhiata di avvertimento alla serva che avrebbe preso il suo posto.
Cercando di fare il meno rumore possibile, lasciò casa Malfoy e si Smaterializzò, ignorando la nausea che l'assaliva ogni volta che ricorreva a quello scomodo modo di viaggiare. Quando riaprì gli occhi, si ritrovò al Paiolo Magico. Nonostante il locale fosse pieno di gente, nessuno badò a lei; sembravano tutti troppi di fretta e nervosi per farlo.
Con l'eccitazione al massimo uscì verso Diagon Alley e si stupì di trovarla stranamente vuota. Di solito il quartiere magico era sempre pieno di gente e di famiglie impegnati negli acquisti, quel giorno, invece era praticamente vuoto.
Si incamminò verso il primo negozio della sua lista: la libreria e comprò decine di libri, senza preoccuparsi minimamente di pagare. Le bastava pronunciare il cognome Malfoy per far trasferire tutte le spese sul conto della famiglia.
Girò l'intera Diagon Alley, comprendo qualunque cosa la ispirasse: vestiti decenti, piume, dolci...
Era quasi ora di tornare quando notò un negozio pieno di insegne colorate. Incuriosita si avvicinò alla vetrina e rimase incantata da dei piccoli animaletti pelosi che si azzuffavano allegri tra di loro. Avevano delle minuscole zampe e si riusciva a stento a riconoscere il muso in quell'ammasso di pelo di tutte le sfumature di rosa e viola possibili ed immaginabili
<< Si chiamano Puffole Pigmee >> la informò una voce alle sue spalle facendola sussultare.
Si voltò di scatto, afferrando istintivamente la bacchetta nella sua tasca. << Come scusa? >>
Il ragazzo si accorse del gesto e le scoccò un'occhiata alquanto irritata. << Ascoltami ragazzina, so bene che viviamo un brutto periodo, ma la tua reazione mi sembra eccessiva >>
<< E chi mi dice che non sei un Mangiamorte travestito? >> ringhiò Merope per niente intimorita.
Lui alzò gli occhi al cielo. << Ti sembro un Mangiamorte? >> domandò divertito indicando sé stesso.
Lo osservò a fondo prima di rispondere: era un ragazzo alto e slanciato, dai corti capelli rossi e occhi azzurri, il suo viso era cosparso qua e là di lentiggini. << No >> ammise infine. << Direi proprio di no >>
<< Bene, ne vuoi comprare una? >>
<< Dipende, quanto costano? >>rispose senza staccare gli occhi da quei bellissimi animaletti.
<<  Due galeoni >>
Merope partì alla ricerca di qualche spicciolo, trovando solo un misero galeone. << Devo rinunciare, non ho più soldi >>
<< Dammi il galeone e quello là è tuo >> disse il rosso indicando un Puffola di un viola talmente scuro da sembrare nero.
<< Perché, è in saldo? >> scherzò avvicinandosi alla vetrina per vederla meglio. << E' davvero bella >>
<< Bello, è un lui. Comunque si, è in saldo dato che scoraggia i clienti mordendogli le dita >>
<< Vorresti vendermi un animale che aggredisce le persone?! >> esclamò seccata.
Il ragazzo si limitò ad una scrollata di spalle. << Questi sono affari, dolcezza. Niente galeoni niente Puffole. Quindi, o prendi quella piccola belva o sparisci. E poi, se devo essere sincero, aggredire mi sembra una parola grossa >> continuò imperterrito avviandosi verso l'entrata del negozio. << Se mai di fa uscire qualche goccia di sangue >>
<< Tratti sempre così le clienti?! >> ringhiò inviperita piantandosi davanti al ragazzo, impedendogli di passare.
<< Solo quelle che sono imparentate con i Malfoy >> rispose indicando con un cenno del capo la sua collana di fidanzamento con inciso il simbolo della famiglia che portava al collo.
Toccò distrattamente il gioiello che le era stato donato dal suo ragazzo. << Hai mai pensato ad una carriera negli Auror? Sei troppo sveglio per lavorare in un posto del genere >> osservò leggermente impressionata e il ragazzo sorrise beffardo. << No grazie, mi trovo bene qui >>
<< Vammi a prendere quella Puffola in saldo >> gli ordinò distogliendo lo sguardo. << Naturalmente se l'offerta è ancora valida >>
<< Prima dimmi per favore >>
Trattenendo la rabbia, Merope mormorò un tirato "per favore" e il ragazzo sparì all'interno del negozio per poi ricomparire con in mano il piccolo animaletto che, con somma gioia di Merope, stava mordendo senza pietà le dita del rosso. << Mi sta già simpatico >> esclamò prendendolo in mano, stando ben attenta alle sue minuscole zanne. << Credo proprio che lo chiamerò Nibble, è un nome perfetto per lui >>
<< Beh, spero che possiate essere felici insieme, ora dammi il galeone >>
Merope gli diede la moneta, accarezzando dolcemente il suo nuovo piccolo Nibble sotto lo sguardo offeso del ragazzo. << Brutto piccolo ingrato. A me, che ti ho cresciuto, hai sempre e solo dato morsi, mentre con lei fai addirittura le fusa?! >>
<< Probabilmente è perché abbiamo qualcosa in comune >> lo stuzzicò Merope lanciandogli un'occhiata eloquente << E' stato un piacere... >>
<< George >> rispose tendendole la mano. << E tu sei? >> 
<< Me... Mercy, mi mi chiamo Mercy >>rispose ricordandosi all'ultimo momento che Merope era ricercata in tutto il Mondo Magico.
<< Carino, e quale fortunato membro della famiglia Malfoy riceverà la tua mano? >>
Quella domandò così improvvisa e indiscreta le fece andare in fiamme il viso. << Non sono affari tuoi! >> gridò voltandosi dall'altra parte ed incamminandosi verso il Paiolo Magico.
<< Spero di ricevere un invito per le nozze! >> le urlò dietro il ragazzo prima di entrare nel negozio ridendo come un matto.


Quando Fred sentì la fragorosa risata del gemello non poté fare a meno di stupirsi. Da quando la sua ex ragazza era scomparsa, capitava di rado che George ridesse così di gusto.

<< Non pensavo che liberarti di quella belva ti avrebbe reso così felice >> disse non appena lo raggiunse al bancone. << Nemmeno io >> rispose continuando a ridacchiare.
<< C'entra qualcosa l'attraente ragazza con cui stavi parlando poco fa? >>
<< Mio caro Fred sto per dirti una cosa che ti lascerà senza fiato >> disse teatrale. << Ho appena avuto l'immenso onore di parlare con la futura moglie di Draco Malfoy >>
<< Stai scherzando? >> domandò stupito.
<< No, al collo portava una collana di fidanzamento con inciso il simbolo della famiglia del biondino e, non appena le ho chiesto chi era il fortunato è diventata più rossa di un peperone >>
<< E ti ha detto che si sposerà con Draco? >>
<< Beh, non credo che si sposi con Lucius >> scherzò il gemello continuando a servire le clienti.
Fred non riusciva a crederci, gli sembrava finalmente di riavere il suo vecchio George e questo era tutto merito di quella misteriosa ragazza. Sperò con tutto sé stesso che la sposa di Malfoy tornasse presto a Diagon Alley a fare acquisti.


Merope entrò nella sua stanza in silenzio, tirando un sospirò di sollievo, ringraziando mentalmente Piton per aver reso possibile la sua breve fuga.

Ancora non capiva perché quell'uomo fosse tanto disponibile ad aiutarla...
<< Sei tornata finalmente >>
Di scatto Merope estrasse la bacchetta, puntandola contro il ragazzo seduto sul suo letto. << Draco >> lo salutò non appena lo riconobbe, poggiando delicatamente Nibble sulla sua cassettiera.
<< Che diavolo è quel coso?>>
<< Una Puffola Pigmea >> rispose semplicemente sedendosi stancamente al suo fianco.
<< Capisco, posso sapere quante altre cose hai comprato con i miei soldi a Diagon Alley? >> sussurrò avvicinandosi a lei, con un sorriso malizioso. << Pensavi davvero che una misera serva e un po' di pozione sarebbe bastata per ingannare il tuo fidanzato? >>
<< In effetti ci speravo >>
Draco la baciò con trasporto, sdraiandola sul letto. << Avresti potuto chiedermi di accompagnarti >> si lamentò bloccandola con il suo corpo. << Avevo bisogno di stare sola >> rispose Merope spostandolo di lato. << Sto passando un brutto periodo >> si pentì all'istante di quelle parole, non era l'unica a vivere un momento difficile. << Mi dispiace >> 
<< Per cosa? >> domandò, facendosi improvvisamente serio.
<< Se fossi riuscita ad uccidere Silente, ora tu non saresti costretto a farlo al posto mio >>
Il viso del ragazzo si aprì in una smorfia. << Non offenderti, Mery, ma tuo padre mi avrebbe di sicuro trovato un'altra missione folle da portare termine >>
Abbassò lo sguardo, pienamente d accordo con lui. In questi ultimi tempi, il suo Signore era cambiato; si era fatto più violento persino con sua figlia. Non che prima non la punisse, anzi capitava spesso che utilizzasse la maledizione Cruciatus su di lei, ma la sera precedente era stato diverso. L'aveva colpita con l'incantesimo Sectumsempra, per poi chiamare Piton, affinché le bloccasse la fuoriuscita di sangue e le rimarginasse le ferite. Lui si era limitato a guardarla dissanguarsi lentamente, senza aiutarla.
Sentì la mano di Draco asciugarle la lacrima che le era sfuggita. << Quello che ti ha fatto, è stato terribile. Per me è stata già dura osservarlo mentre ti torturava, non so cosa avrei fatto nel vederti in una pozza di sangue >>
<< A volte penso che per lui, sono soltanto un arma, che non gli importi niente di me >> ammise in un sussurrò e una strana espressione comparve sul volto del suo ragazzo. << Che cosa c'è? >>
<< Niente >> rispose in fretta Draco, rubandole un casto bacio. << Questo fine settimana mia madre, ti vuole portare a cercare il vestito da sposa >> l'avvertì cambiando improvvisamente discorso.
<< Cosa?! Ma se ci dobbiamo sposare l'estate prossima! >> esclamò shoccata. Si era illusa di poter evitare la compagnia della signora Malfoy per un altro anno.
Draco scoppiò in una lieve risata. << Lo so, ma in questo periodo mia madre ha bisogno di distrazioni e andare a caccia di un abito è proprio quello che le serve. Farai questa cosa per me? >>
<< Si, ma se mi costringe ad indossare un corsetto saranno guai >> lo minacciò appoggiando la testa sul suo petto. Tra un anno, sarebbe diventata la signora Malfoy eppure non riusciva ad esserne felice.
Si ritrovò a pensare al ragazzo dai capelli rossi che aveva incontrato a Diagon Alley.
George.
   
 
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