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Autore: L_Fy    05/09/2011    2 recensioni
Cosa riserva il futuro all'umanità? La Terra sta lentamente scivolando verso l’autodistruzione e prima o poi le risorse primarie si esauriranno. Per tali motivi, in un futuro non troppo lontano, l'umanità si è vista costretta a partire verso le volte dell'universo, alla ricerca di un altro pianeta abitabile. E’ quindi questo il compito delle 4 enorme navi spaziali chiamate Orion che dopo essere uscite dal sistema solare hanno perso contatto con il loro pianeta madre.
Genere: Azione, Science-fiction, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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 Piattaforma Dream Rewind 1854 Inghilterra – situazione Ludico-Politico BNX124-45
Benson, Elijah            digi-alias        Lady Marine Grant     Gentildonna inglese
Cardinale, Jude           digi-alias        Cardinale De FilippisAlto prelato italiano
Morales, Eric             digi-alias        Cadetto Marchant       Militare inglese
O’Brian, Garrie          digi-alias        Lord Gareth                Gentiluomo inglese
Patterson, Matt            digi-alias        Lady Chesterton          Gentildonna inglese
 
La squadra Tau Centauri diede sfoggio di estrema efficienza sfollando in breve tempo e ordinatamente tutti i digi-alias ospiti della piattaforma. Mentre il CDI si attivava per mandare inutili rinforzi postumi, Marine e gli altri fecero un bilancio dei cadaveri e si accorsero con cupa disperazione che i corpi dei digi-alias aggressori erano scomparsi senza lasciare traccia. Persino le tracce di sangue che avevano lasciato sul pavimento del salone erano sparite, confermando una volta di più che il mondo quasi perfetto della DDW era assolutamente irreale e costruito.
“Magnifico” brontolò Marine mentre lady Chesterton gli medicava un graffio sull’occhio destro “Chi glielo spiega adesso al CDI che non siamo riusciti ad identificare nemmeno uno degli aggressori?”
“Rilassati, capo” la ammansì lord Gareth tanquillamente “Il CDI avrà già il suo daffare a spiegare al Consiglio perché eravamo qui soli e senza contatti con la sede nel bel mezzo di un attacco”
“Sei il solito ottimista, Garrie” sospirò Marine, depressa “Su chi credi che ricadrà la colpa di questo casino? Ah, che schifezza. Avanti, riditemelo, per favore: come siamo finiti in questa pentola di letame?”
Il Cardinale assunse l’aria compunta di una maestrina e cominciò ad enumerare sulle dita della mano.
“Allora, stavamo quasi per concludere l’ennesima supervisione al party di una noia mortale dei dirigenti della Corp.quando siamo stati attaccati da un commando di digi-alias armati fino ai denti. Li abbiamo affrontati senza il supporto del CDI in quanto mancavano le comunicazioni e tutto sommato siamo stati piuttosto fortunati a contenere i danni con i mezzi a disposizione”
Marine scosse la testa stancamente.
“Ragazzi, abbiamo l’onore di aver assistito al primo vero attentato terroristico su una DDW”
“Bè, visto che come gruppo rock non eravamo credibili, per lo meno passeremo alla storia come gli eroi del secolo” ribatté il Cardinale massaggiandosi le ginocchia sbucciate.
“Eroi, dici? Abbiamo tre morti e sette feriti di cui due gravi: saremo fortunati a non passare come i macellai del secolo. Meno male che il consiglio di amministrazione della Ars Space Corp. si è messo in salvo”
“E dovevi vedere come spintonavano” ridacchiò lord Gareth sotto i baffi “Il signor Masterton in persona, quello che come modesto digi-alias era nientemeno che il Re, sgomitava come un giocatore di football che porta la palla in meta. Peccato che non ci sia niente di registrato, sarebbe stato uno spasso rivederlo”
Marine era troppo depressa e stanca per provare a sorridere.
“Sarà uno spasso e sarà registrato l’interrogatorio che ci faranno quando torneremo alla base” brontolò cupa “Proveranno in mille modi a farci passare per degli incompetenti e assassini”
“Capo, il tuo indomito ottimismo è da esempio per tutti noi” la canzonò il Cardinale con un sorriso “Piuttosto, visto che non è stato registrato niente dal CDI, pensi che la registrazione che ho fatto con il trasduttore portatile possa essere utile?”
Marine trattenne il fiato mentre un sorriso estasiato le compariva sul volto.
“Vuoi dire che hai una registrazione? Cardinale, sei un mito!”
Lord Gareth si oscurò leggermente, corrucciato.
“Ecco, fai bene in modo di gonfiare il suo già rigurgitanteego con quei complimenti…è insopportabile così, figurati se si convince di aver fatto la cosa giusta al momento giusto…”
Il Cardinale agitò la mano con finta noncuranza.
“ Sei solo invidioso perché a te non capita mai di fare la cosa giusta al momento giusto. A dir la verità, non ti capita nemmeno nel momento sbagliato. E comunque se mi offendi ancora il prossimo digi-alias che creerò per te sarà sfornito di corde vocali…Capo, tu continua pure, sono certo che non hai finito di elogiare le mie qualità”
Marine afferrò il trasduttore del Cardinale come se fosse il Santo Graal.
“Cardinale, con questo hai salvato le chiappe a tutti noi” ammise e di nuovo il Cardinale sventolò la mano con eleganza.
“Sia chiaro che dovrai fare nome e cognome di chi ha compiuto il nobile gesto: la medaglia la lascio a te, io preferisco un paio di mesi di permesso su una piattaforma di puro divertimento. Allietata dalla vostra assenza, naturalmente”
“Grazie tante, dopo tutte le volte che ti abbiamo sostenuto, incoraggiato, aiutato…bella riconoscenza!” protestò il cadetto Marchant. Marine non li ascoltava più: stava pensando ed il suo viso era tornato cupo. Restituì il trasduttore al Cardinale che lo prese meravigliato.
“Fanne prima una copia e mettila in un posto che non dirai nemmeno a noi. Non si sa mai” mormorò lugubre. Il Cardinale intascò il trasduttore annuendo.
“Ottima mossa, capo”
“Tanto sappiamo tutti che l’unico posto dove nessuno può arrivare sono le sue mutande” ribatté lord Gareth scatendando una salva di risatine. Il Cardinale lo guardò altezzoso
“Già. A quanto si dice in giro, si incontrano tutti nelle tue di mutande, Garrie bello”
Lord Gareth ammiccò con un sorrisetto compunto mentre il cadetto Marchant ridacchiava ostentatamente.
“Codice Blu per il capitano Benson” ronzarono le nano comunicazioni.
Marine si alzò in piedi sospirando.
“Tocca  a me. Alla fine del massacro, porterò i miei resti nel Limbo, ci vediamo lì”
I ragazzi lo salutarono mestamente e il Cardinale le diede una sonora pacca sulla spalla.
“Ti aspettiamo tutti nelle mutande di Garrie” ammiccò con un sorriso leonardesco.
*          *          *
Piattaforma Limbo  – Nessuna missione
Benson, Elijah            digi-alias        sé stesso
Cardinale, Jude           digi-alias        sé stesso
Morales, Eric             digi-alias        sé stesso
O’Brian, Garrie          digi-alias        sé stesso
Patterson, Matt            digi-alias        sé stesso
 
Parecchio tempo dopo, quando Elijah si digitalizzò nel Limbo, rimase per un minuto in disparte ad osservare la squadra Tau Centauri a riposo. Amava gli incontri nel Limbo. Vedere i suoi colleghi con il loro reale aspetto fisico ed i loro umanissimi difetti lo rilassava di più che stare nel mondo reale. C’era uno stretto legame tra tutti i componenti della squadra: essere Runners significava dedicare anima e corpo al lavoro, quindi la squadra era diventata l’inizio e la fine del mondo, per ognuno di loro. Oltretutto, l’affiatamento che li univa era davvero potente come un legame di sangue: quando erano stati convocati per essere uniti nella Tau Centauri, ad Elijah era parso di sentire il “clic” dei tasselli che trovano il loro esatto posto. Più che colleghi, più che amici, più che fratelli. Qualsiasi cosa facessero, sia nel lavoro che nei rari momenti di riposo, avevano un codice tutto loro per comunicare, fatto principalmente di insulti e di feroce ironia, ma anche di segreto, incrollabile affetto. In quel momento per esempio Patterson e Morales erano impegnati in una partita a freccette (un giochetto che avevano imparato su una piattaforma DR e che li aveva misteriosamente conquistati); mentre Morales, con il solito aplomb eseguiva lanci impeccabili ed eleganti, Patterson tirava le freccette come se fossero state bombe a mano, mancando platealmente il bersaglio o riempendolo di crateri grossi come pugni.
“Accidenti, Pat, prova a  lanciare con un po’ più di delicatezza” lo sgridò Morales e Patterson aggrottò i formidabili sopracciglioni, leggermente vergognoso.
“Maledizione! Ci rinuncio, hijo, questo è solo un patetico gioco da femminucce! Mi domando perché ti ostini a volerci giocare!”
“Forse perché vince sempre lui e tu sfoggi una cultura in ambito di imprecazioni che ci lascia tutti putrefatti…?” rispose ironicamente Garrie momentaneamente partecipe del discorso fra i due.
 Cardinale leggeva qualcosa al computer, i piedi incrociati sulla scrivania in una posizione di perfetto relax; Garrie si divideva tra l’arbitraggio della partita a freccette e lo sbirciare alle spalle di Cardinale ciò che stava leggendo, mandando ovviamente in bestia entrambe le fazioni con le sue battute a sproposito.
“Putrefatti dici?” domandò Cardinale distraendosi un attimo dalla lettura sullo schermo “Adesso mi spiego quel colorito verdognolo che ti accompagna da stamattina”
“Guarda che Garrie è sempre stato verde. Te ne accorgi solo adesso?” domandò Morales blandamente stupito.
Garrie fece un broncio solenne senza incredibilmente perdere la sua solita espressione allegra.
“Sempre meglio essere verdognolo che bianco come un cadavere come te, o a squame come Pat o con le branchie come Cardinale…”
“Le mie non sono branchie ma cervello, cosa di cui tu sei ampiamente e notoriamente sfornito, Garrie-O” ribatté Cardinale altezzosa “E comunque, se torni a spiare il mio monitor alitandomi sulla spalla come un maledetto avvoltoio te la do io una colorata a quella faccia verdastra”
“Cos’è, una proposta?” chiese malizioso Garrie sfoderando il suo famoso sorriso da cherubino.
“Lascia stare la signora” lo ammonì Patterson “Evidentemente è irritata perché ha-le-sue-cooose!!”
Morales e Garrie ridacchiarono dispettosi mentre l’espressione di Cardinale si oscurava in un moto di irritazione.
“Dio, millenni di evoluzione e ancora vi divertite con queste fesserie maschiliste” mormorò girando le spalle alla compagnia.
“Tu non puoi capire: sei l’unica femmina della squadra, o almeno così c’è scritto sul rapporto del CDI” declamò Patterson come se questo spiegasse tutto “Aspettiamo tutti che Morales faccia quella benedetta operazione e diventi una donna per sfogare le nostre fesserie maschiliste su di lui”.
Morales non se la prese: a dispetto del nome latino, aveva l’aspetto freddo e tranquillo di un nordico, accentuato dai miti occhi azzurri, dai fini capelli biondi tagliati a spazzola e dalle guance rosee.
“Che dici, Pat, sapevo che eri tu ad aver fatto richiesta per il cambio di sesso” ribatté calmo.
Persino Cardinale scoppiò a ridere: Patterson era un armadio d’uomo con i muscoli guizzanti e la faccia mascolina incisa con l’accetta. Elijah si decise ad entrare nel Limbo e i quattro si girarono verso di lui, incuriositi.
“Vediamo, da un rapido inventario direi che ha ancora tutti i pezzi al suo posto” esordì Cardinale con un sorriso di benvenuto. Elijah si buttò su di una delle comode poltroncine della saletta, massaggiandosi le tempie.
“Ti assicuro che invece si sono tenuti un bel po’ di fegato” disse infine, lugubremente.
Garrie gli porse comprensivo una birra ghiacciata dal piccolo ma fornitissimo freezer e si sedette a sua volta. Come di tacito accordo, si disposero in cerchio ed Elijah si sentì stranamente protetto dalla loro vicinanza.
“Non è andata poi così male” esordì, sorseggiando la birra “Per lo meno, non pensano di incriminarci per omicidio plurimo. Non ancora, comunque. Ufficialmente, la situazione è in fase di accertamento: ai video giornali non parleranno di digi-alias assassini. Le persone uccise durante lo scontro facevano parte dello staff della Corp. e ai familiari delle vittime è stata tappata la bocca con un sostanzioso sborso di crediti. Alla fine, sembra che nessuno si interessi particolarmente a loro. Rimane la curiosità dei media perché non era mai successo niente di pericoloso sulle DDW. Le piattaforme rimarranno chiuse per “revisione software” per due giorni. Poi, verranno riaperte anche se solo in parte e con il doppio di sorveglianza”
“A quanto pare, non sono finiti i bei tempi di turni tripli di lavoro” mormorò Morales, scoraggiato.
“La nostra squadra ha avuto l’incarico di studiare le riprese del trasduttore e cercare di cavarci fuori qualcosa di utile prima della riapertura delle DDW” continuò Elijah imperterrito “Ci hai già dato un’occhiata, Cardinale?”
La ragazza annuì, girandosi verso il computer.
“Ho fatto anche di meglio, capo. Ho individuato almeno tre digi-alias in maniera inconfutabile. Ho ingrandito alcune immagini fino a riuscire a scannerizzarne la retina e con un gioiello di programmino brevettato da moi ho censito le retine catalogate in tutte e quattro le stazioni Orion”
Patterson emise un sibilo ammirato.
“Per essere una maledetta femmina te la cavi piuttosto bene con quella scatoletta” disse, e per lui questo era il massimo complimento a cui una donna potesse aspirare.
“Risultato?” continuò Cardinale, ignorandolo “Niente. Un bel zero tondo tondo”
Elijah si ributtò indietro sulla poltroncina, seccato.
“E allora che ce lo dici a fare?” sbuffò “Se mi mangio un altro po’ di fegato non potrò più metabolizzare le vostre baggianate, e questo va solo a discapito vostro. Non infierire, ti prego”
Garrie lo rimproverò col dito alzato.
“Elijah, Elijah, sembra che non conosci la tenacia di questa femmina nel perseguire i suoi scopi. C’è sicuramente dell’altro, a giudicare dalla sua espressione soddisfatta”
“Proprio così” sorrise Cardinale, pestando velocissima sui tasti del computer “Ho pensato che se queste retine non sono censite sulle Orion possono esserci solo due motivi: o sono terrestri o sono morti. Così ho violato l’archivio del CDI per controllare le retine dei defunti sulle Orion…”
Elijah sobbalzò, esterrefatto.
“Diamine, Cardinale, questo è un reato!”
La ragazza si girò verso di lui, sorridendo.
“Tranquillo, capo, non ci stanno registrando. O meglio, stanno registrando una registrazione. L’ho imparato da un film del ventesimo secolo: a quanto pare, i nostri avi erano piuttosto insofferenti alle regole e passavano più tempo a cercare di eludere che a migliorarle”
“Vuoi dire che potrei ammazzare di botte Morales e nessuno verrebbe a saperlo?” chiese Patterson, speranzoso.
Elijah lo liquidò con uno sventolio della mano.
“Prima o poi ti metterai nei guai, diavolo di un’hacker” la rimproverò “Però sei grande”
Le sorrise e, curiosamente, Cardinale arrossì. Elijah fece appena in tempo ad accorgersene, meravigliato, che la ragazza si era di nuovo girata verso il computer.
“Comunque, due dei digi-alias non li ho trovati nemmeno qui, ma il terzo…voilà!”
“Salute!” le disse Patterson  mentre sullo schermo del computer compariva la scheda di una persona con tanto di ologramma della testa e della figura intera. La squadra si radunò attorno al computer, eccitata.
“E’ il tizio che era a capo della rivolta” commentò Elijah soddisfatto “Ottimo. Partiamo proprio bene. Qualcuno sa chi possa essere questo gentiluomo?”
“Ma quello… è Benedict!” esclamò Garrie, sconcertato.
Tutti si girarono verso di lui.
“Lo conosci?” chiese Elijah seccamente, ricordandosi in quel momento che Damon gli aveva parlato di Benedict il giorno stesso. Garrie annuì, ancora sconvolto.
“E’, anzi, era nella squadra di Damon…Viveva anche lui su Orion 4W come me. E’ scomparso qualche tempo fa. Lo conoscevo, sì. Andavamo sempre a prenderci una birra insieme, se i nostri turni coincidevano”
“Che tipo era?” chiese Morales, scartabellando curioso la documentazione olografica del soggetto.
“Un tipo piuttosto simpatico anche se un gran rompiscatole. Idee politiche un po’ estremiste, non so se mi spiego. Ma comunque un pezzo d’uomo, coraggioso, intelligente, capace”
“ Personalmente non parlerei così bene di lui se fosse amico mio e avesse da poco tentato di spararmi nel sedere” ribatté Patterson, scettico “Comunque, com’è che questo gioiello d’uomo ha cominciato a sparazzare in giro? Ti ha visto nudo sotto la doccia, Garrie-O?”
Garrie gli lanciò un’occhiata di traverso.
“Questo Benedict è già ricercato dal CDI” annunciò Elijah “E’ sulla lista dei Runners scomparsi. Garrie, non ricordi qualcosa che possa esserci utile sui suoi ultimi movimenti?”
Garrie sollevò uno sguardo preoccupato su Elijah
“Non so se faccio bene a dirtelo, ma… Benedict mi aveva cercato”
“Cosa vuoi dire?” lo incalzò Elijah cercando di ignorare la sensazione di “guai in arrivo” che gli formicolava sulla schiena.
“Ieri sera… o è stato un secolo fa? Con questi turni massacranti non ci capisco più niente. Qualcuno ha lasciato un biglietto attaccato alla porta del mio alloggio. Ancora un po’ e svenivo dalla sorpresa, non vedevo un biglietto dai videolibri di storia. Comunque, era di Benny: chiedeva se potevamo incontrarci d’urgenza, senza avvisare nessuno di questa richiesta. Lì per lì non ci ho fatto caso, Benny tende ad essere un po’ drammatico…ho pensato a qualche multa del CDI per aver parlato troppo. Stavo andando all’appuntamento quando hai chiamato tu e mi hai ordinato di fiondarmi al lavoro immediatamente. Ho lasciato un messaggio a Benny con le nanocomunicazioni sia fisse che mobili, l’ho persino cercato nel Limbo, poi… mi sono scordato. Immagino che questo significhi grossi guai per me, vero capo?”
Elijah ci pensò su, seriamente: si fidava di Garrie e il fatto che conoscesse uno dei ribelli poteva essere un vantaggio per cercare di capire qualcosa di quella spinosa situazione.
“Ho idea che il CDI ne sia già informato” disse lentamente “Avranno sicuramente controllato le videochiamate di Benedict e avranno scoperto che dovevi incontrarti con lui. Ah, cavolo. Gli ordini di Scott erano chiari: noi non dovevamo indagare in nessun modo su questa storia. Ci stiamo fiondando in un campo minato senza scarpe antibomba”
“Bè, non è che stiamo proprio indagando” protestò debolmente Cardinale “Diciamo che certe verità ci sono un po’ cadute sulla testa da sole…”
“Già, come la tua infiltrazione non autorizzata sull’archivio del CDI, dico bene?” motteggiò Garrie, ironico.
Elijah meditava, pensoso.
“Forse è molto meglio per noi se le informazioni di Cardinale le teniamo segrete. Ufficialmente noi non sappiamo chi diavolo fossero i digi-alias ribelli, quindi ufficialmente, non dobbiamo rendere conto al CDI di quello che ci siamo detti qui. Noi non sappiamo assolutamente che Benedict ti aveva cercato, claro?”
Patterson batté una mano sulla spalla di Garrie.
“Questo non ti toglie dalla puzza, amigo : il CDI ti starà col fiato sul collo pronto a beccarti chinato a raccogliere la saponetta…tu sai cosa succede dopo, eh?”
Il bel viso di Garrie si contorse in una smorfia di disgusto.
“Ho capito: starò attento a quello che dico. E cercherò di lavarmi il meno possibile”
“Ricapitoliamo” disse seccamente Elijah alzandosi in piedi “Per il CDI, siamo in missione per scoprire da dove sono saltati fuori i digi-alias ribelli. Ok, siamo Runners, eseguiremo gli ordini. Ma questa storia mi puzza e il CDI nasconde un po’ troppe cosette per i miei gusti. Proseguiremo anche con una indagine personale. Tu Garrie, cerca di scoprire se qualcuno su Orion 4W sa qualcosa della scomparsa di Benedict, senza dare nell’occhio, mi raccomando”
Garrie annuì sollevato. Elijah indicò lo schermo del computer.
“Cardinale, guarda di tirarmi fuori tutte le informazioni possibili su Benedict e su tutti i Runners scomparsi”
“E io e Patterson che facciamo?” si lamentò Morales imbronciato “A freccette vinco sempre io e l’unico altro argomento di conversazione di Pat è quanti caricatori riesci a montare sul mitragliatore in dotazione”
Elijah nascose un sorriso divertito
“Fate altrettanto nelle vostre Orion. Ma non fatevi beccare, finché non ne so qualcosa di più di questa storia agiremo in incognito, capito?”
“Pat, hai bisogno di un dizionario per tradurre incognito?” chiese Cardinale canzonatoria.
Patterson la fissò schifato.
“Guarda… ti risparmio solo perché sono sicuro che hai anche tu un paio di tette, nascoste da qualche parte”
*          *          *
Sede Orion 3W
 
C’erano ancora quattro d’ore di libertà prima di iniziare le indagini. Il resto della squadra ne approfittò per farsi un pisolino, ma Elijah era troppo preoccupato per riuscire a dormire. Troppe domante gli frullavano per la testa: in qualche modo, la situazione che si era creata gli dava una strana sensazione di allarme e di pericolo imminente. C’erano alcune cosette che non  quadravano, che non avevano logica. Per esempio, da quanto tempo stavano scomparendo dei Runners? Il consiglio non aveva specificato nessuna data, solo un elenco di nomi. E poi, perché il CDI aveva allertato la sua squadra? Forse perché Garrie conosceva Benedict e quindi l’intera squadra era già coinvolta in qualche maniera? Capiva la necessità del CDI di occultare i problemi delle piattaforme all’opinione pubblica, ma si chiedeva da quanto tempo il CDI e la Corp. si permettessero di manipolare le informazioni a loro piacimento: l’immagine che gli si creava nella mente era quella di un mastro burattinaio che muoveva le fila all’insaputa dei burattini nelle sue mani. La mente di Elijah friggeva mentre il suo corpo rimaneva immobile, disteso sulla branda nel piccolo alloggio che non osava nemmeno chiamare casa. Sapeva di essere sotto sorveglianza: il CDI osserva tutto, osserva sempre. Non gli era mai pesato questo fatto finora, forse perché era la prima volta che si muoveva al di là dei confini della legge. Non si sentiva per niente in colpa poiché la sua coscienza era a posto. In fondo, cercava solo informazioni prima di riferire al CDI l’esito delle sue indagini. O no? O forse era un pezzo che il suo inconscio era insofferente alle rigide regole del CDI e aveva voglia di ribellarsi? No, meglio non pensarle nemmeno certe cose. Elijah pensò alla sua squadra: tutti, persino Morales che era il più ligio alle regole in realtà svolgevano il loro mestiere ai margini della legalità. Patterson aveva addirittura scontato tre periodi di detenzione sulla sua Orion, e se non fosse stato così maledettamente bravo a maneggiare le armi probabilmente l’avrebbero lasciato dentro e buttato via le chiavi. Cardinale era un’hacker di primo livello e se non si era ancora fatta beccare era solo per pura fortuna. Perché scegliere una squadra sospetta per una missione così delicata? Elijah si appisolò senza nemmeno accorgersene, sprofondando in un sonno agitato dove scappava da qualcosa di oscuro a cui non sapeva dare nome.
*          *          *
Sede Orion 2W
 
Cardinale rientrò a casa, sempre che si volesse chiamare così il microscopico buco che il CDI assegnava ai Runner come alloggio durante le rare ore di riposo dal lavoro. Per prima cosa si ficcò sotto la doccia, lasciando che l’acqua calda le cadesse con forza sul viso e sulle spalle, sospirando beata nonostante l’insistente vocetta dell’interfono la avvisasse che aveva ampiamente superato la dose giornaliera di acqua disponibile per l’igiene corporale e che la salata multa per lo spreco di ogni litro in più le sarebbe stata addebitata sul suo conto. Quando si decise a chiudere la doccia, lo stanzino che fungeva da bagno era diventato una ovattata nuvola di vapore. Assorta nei suoi pensieri, Cardinale quasi si sorprese quando si trovò con se stessa davanti allo specchio, ma rimase comunque a studiarsi con spietata e curiosa intensità. Un vago senso di colpa la avvolse quando si rese conto di conoscere pochissimo la sua faccia e di non identificarsi in quel viso minuto circondato dai folti capelli scuri. Aveva cambiato tanti di quei digi-alias ultimamente, la maggior parte dei quali maschili, che faticava a tornare a contatto con la realtà. Realtà? Per ogni Runner era dura considerare reale quella squallida e grigia esistenza, passando quasi tutto il tempo sulle dorate e vivaci DDW. Al di fuori del suo lavoro, Cardinale, come tutti gli altri, non trovava un senso per esistere. Era nata in Fabbrica, lei, come tanti abitanti delle Orion: non aveva mai avuto una famiglia, il suo nome e il suo destino erano stati decisi dai dirigenti della Fabbrica o da chi per loro. Difficile dire chi o cosa avesse sostituito la famiglia durante la sua brevissima infanzia, e comunque non aveva più nessuna importanza. Sapeva che sarebbe diventata un Runner prima ancora di smettere i pannolini e tutta la sua vita era stata finalizzata a quello scopo. L’Accademia dei Runners era stata l’unica cosa che avesse mai potuto chiamare casa. Vita sociale: zero. Guardandosi indietro, Cardinale si rese conto che non aveva mai avuto un amico o un compagno prima di entrare a far pare della Tau Centauri. Al pensiero della sua squadra, sorrise riottosa. Le era arrivata la proposta di entrare nella Tau Centauri quando uno dei componenti si era licenziato: le avevano detto che la Tau era una squadra difficile, con un capitano troppo duro e severo, un logistico guerrafondaio e rissoso, un tattico Casanova e senza cervello. Poi li aveva conosciuti e a dire il vero doveva ammettere che quelle voci avevano maledettamente ragione e, contemporaneamente, maledettamente torto. Adesso, Patterson, Elijah, Morales e Garrie erano davvero indissolubilmente suoi amici. Con loro era riuscita a recuperare il lato umano che le era sempre mancato; aveva scoperto grazie a loro di essere una donna attraente, e la cosa non mancava di sorprenderla ancora e di lusingarla, benché si sarebbe tagliata la lingua piuttosto che ammetterlo. E c’era quel modo che avevano tutti di guardarla…Patterson con quello sguardo omicida incastonato nel faccione più spaventoso che si fosse mai visto, sempre pronto a prenderla in giro per il fatto di essere femmina in una squadra di maschi e sempre attento ad insegnarle tutto quello che sapeva in fatto di armi, come se parlasse a se stesso. Morales con il suo sguardo azzurro slavato, sereno e inamovibile, che condivideva con lei la passione per il computer e il mondo sconfinato della tecnologia. Garrie con lo sguardo celeste e con quella faccia d’angelo malizioso che era meglio non guardare troppo a lungo per non rischiare di innamorarsene; con lui giocava alla sottile arte della seduzione verbale trovandola  intrigante e piacevole ben oltre a quanto fosse disposta ad ammettere. Ed Elijah…Elijah, così incrollabilmente retto e onesto, coraggioso, ironico…Elijah che non parlava mai a sproposito, la cui faccia seria era illuminata da rari sorrisi... Elijah, il suo capo. Come trascinata da una forza esterna, la sua mente ritornò al ballo di lady Marine e del Cardinale, alla sensazione piacevole di stringere Marine/Elijah tra le braccia. Le nano comunicazioni si attivarono di colpo facendola sobbalzare e ricordandole che entro tre ore doveva presentarsi alla sede del CDI per iniziare il turno di lavoro. Cardinale si scostò bruscamente dallo specchio, arrossendo di imbarazzo e di rabbia: ci mancava solo che perdesse tempo a rimuginare come una deficiente davanti allo specchio, con tutto quello che c’era da fare. Come sempre quando era imbarazzata, si toccò la targhetta di Runner appesa al collo, quella che le ricordava in qualsiasi momento chi era e cosa doveva fare ed immediatamente si calmò. Si infilò bruscamente la tuta di ordinanza dei Runners, infagottandosi ben bene nel tessuto sintetico.
“Devo piantarla con queste stupidaggini da adolescente ormonalmente disturbata” brontolò a se stessa come avrebbe fatto con Garrie o Patterson “Sono un Runner, mica la principessa sul pisello!”
Rinfrancata dalle sue stesse parole, riportò la mente sui binari del lavoro, pensando agli ultimi avvenimenti e a ciò che era emerso durante la riunione segreta nel Limbo. Tuttavia, quando fu ora di dirigersi alla centrale, la cerniera ben chiusa sul collo si era magicamente aperta mostrando persino un accenno di femminilissima scollatura.
 
  
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