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Autore: L_Fy    05/09/2011    1 recensioni
Cosa riserva il futuro all'umanità? La Terra sta lentamente scivolando verso l’autodistruzione e prima o poi le risorse primarie si esauriranno. Per tali motivi, in un futuro non troppo lontano, l'umanità si è vista costretta a partire verso le volte dell'universo, alla ricerca di un altro pianeta abitabile. E’ quindi questo il compito delle 4 enorme navi spaziali chiamate Orion che dopo essere uscite dal sistema solare hanno perso contatto con il loro pianeta madre.
Genere: Azione, Science-fiction, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Piattaforma Unknow – Incognito
 
Elijah atterrò sul morbido, esattamente sulla schiena di Cardinale: subito dopo fu investito, assieme alla compagna, dai cento chili e passa di Patterson e per qualche secondo vide intere costellazioni imprimersi sulle palpebre. Quando riprese contatto con la realtà, mise a fuoco Morales che si lamentava debolmente, disteso prono sul terreno duro e asciutto.
“Capo” disse la voce soffocata di Cardinale sotto di lui “Capisco il tuo bisogno di contatto fisico, ma quando è troppo è troppo”
“Elijah è della vecchia scuola: per noi far colpo su una ragazza vuol dire sbatterla come un tappeto” la informò Patterson già in piedi, esibendo un gran sorriso da schiaffi. Elijah rotolò da una parte e Cardinale prese due rumorose boccate d’aria facendo ghignare i compagni.
“Ti hanno ferita?” chiese Elijah porgendole una mano per aiutarla ad alzarsi.
“I soldati solo un graffio: tu invece mi hai fatto uscire un’ernia lombare” ribatté acida lei spazzolandosi la tuta di PlatinumTex tutta stracciata.
Garrie si era alzato in piedi e si guardava intorno, perplesso: erano finiti in una radura brulla, circondata da collinette spoglie. Il cielo era grigio e l’aria immota: evidentemente il programma per simulare le condizioni meteo era in stand-by su quella piattaforma.
“Dov’è che siamo finiti?” chiese Garrie, dubbioso.
“Te l’ho già detto, non lo so” sospirò rabbuiata Cardinale “Il programma ha cercato la prima piattaforma libera da digi-alias. Adesso sta al nostro logistico dirci dove siamo e al nostro capo dirci come uscire da questa spinosa situazione. Io il mio compito l’ho fatto”
Patterson scattò sull’attenti.
“Logistico a rapporto: non ho idea di che piattaforma sia questa. Propongo un’esplorazione dei dintorni o l’uso del computer da polso”
“Parli di questo computer da polso?” chiese Morales sollevando da terra il computer da polso distrutto dal rovinoso contatto con Elijah “Opterei per l’esplorazione, visto che il nostro capo ha pensato di usare il computer da polso come antiemorroidale” suggerì ironico.
“Prima di buttarci a pesce in un altro casino, farei il punto della situazione” decise Elijah ignorando dignitosamente le battute dei compagni.
I cinque si sedettero in cerchio a gambe incrociate.
“Siamo tutt’orecchi” disse Morales con un sorrisetto “Dov’è il calumet della pace?”
“Primo: siamo ufficialmente fuorilegge” esordì Elijah, serio “Non so perché, ma mi sento in colpa per avervi trascinato in questo casino, quindi se qualcuno ce l’ha con me questo è il momento buono per infierire”
I suoi compagni lo fissarono con un’identica aria di sufficienza sul volto.
“Se ce lo dici tu che gusto c’è?” borbottò Garrie.
“Personalmente, sono contento che la situazione si sia scaldata” declamò Patterson , convinto “Ero stufo del mortorio che c’era prima”
Elijah sorrise e continuò.
“Secondo: ci hanno incastrato. Qualcuno o qualcosa ce l’ha con noi e scommetto tutti i miei crediti che le nostre manovre per indagare sui Runners scomparsi non sono passate inosservate”
“Ma chi ce la può avere con noi?” domandò Garrie, imbronciato.
“Non lo sappiamo, ma un’idea ce la possiamo fare” rispose Elijah, cupo “Io penso che sia stato il CDI stesso ad averci ficcato in questo letamaio perché eravamo un po’ troppo vicini alla verità sulla scomparsa dei Runners”
“Non è molto logico quello che dici” si intromise Cardinale “Il CDI poteva sbatterci in prigione in qualsiasi momento senza mettere su quella messinscena sulla DDW Feudo di Chateauneuf… dev’essere qualcun’altro. Ma chi?”
“Non  lo so. Comunque, adesso che anche noi siamo scomparsi i Runners ribelli mi risultano molto più simpatici. E affini. Direi che è loro che dobbiamo cercare, forse hanno qualche risposta”
“D’accordissimo” esclamò Patterson entusiasta.
“E adesso si spiega anche perché Benedict mi aveva cercato” esclamò Garrie, colto da illuminazione “Voleva metterci in guardia, probabilmente”
Cardinale lo guardò di traverso “Fantastico. Vorrei far presente che tutto quello che adesso ci protegge è anche il nostro peggiore handicap: siamo senza armi, senza interfono e, quel che è peggio, senza computer. Come troviamo i Runners ribelli? Gli mandiamo un piccione viaggiatore?”
“E’ un’idea!” si illuminò Morales “Voglio dire, il piccione: ho una fame…”
“Hei, quello era il punto quarto!” protestò Patterson, il cui stomaco emetteva boati preoccupanti già da ore.
Elijah alzò le mani per chiedere silenzio.
“Abbiamo tutti fame e siamo tutti stanchi” concesse, duro “Ma siamo in pericolo e non possiamo concederci errori. Proposte?”
“Cerchiamo un computer” disse Cardinale e Garrie annuì.
“Scommetto che ci dormi anche insieme al computer”
“Ovvio, se la scelta è tra il computer e te. Un computer ci serve, è fondamentale”
“E armi” interferì Patterson “Magari qualcosina di meno rumoroso del mio spaccatimpani. Quando capiremo in che piattaforma siamo, troveremo anche il deposito standard di armi dove c’è anche qualche computer da polso di riserva”
“Da non trascurare anche il punto quinto, e cioè che noi siamo qui ma i nostri corpi reali sono in mano al CDI che può decidere di staccare la spina in qualsiasi momento. E allora, ciao bello!” disse Morales, depresso.
Elijah fece spallucce.
“Se non l’hanno ancora fatto, avranno i loro motivi che dovremo scoprire al più presto. Per il momento, accontentiamoci di essere qui a raccontarcela”
“E poi?” chiese Garrie.
Tutti attesero che Elijah prendesse una decisione.
“Abbiamo bisogno di aiuto” iniziò questi lentamente, quasi fosse riluttante a far uscire la parole di bocca “Qualcuno che il CDI non abbia sotto osservazione, ma che sia in gamba e che abbia i contatti giusti”
“Hai in mente qualcuno?” chiese Garrie, speranzoso.
Elijah annuì, ma non trovò la forza di guardare Cardinale negli occhi.
“Sì. Io pensavo ad Alicia”
Un silenzio sorpreso cadde sulla squadra, prima che Patterson menasse una pacca micidiale sulla schiena di Elijah.
“Ottima idea, capo! Alicia era una Runner con le palle, ma adesso fa la barista, quindi non è controllata dal CDI”
“Possiede una catena di bar nella piattaforma più costosa di tutte e il troglodita la chiama barista” sbuffò Morales con sufficienza “Comunque, sono d’accordo: Alicia ci conosce, è intelligente, svelta e capace. Direi che è l’unica che può aiutarci”
“Senza contare che è uno schianto di donna” ridacchiò Garrie.
Elijah si rabbuiò e Garrie agitò le mani in segno di scusa.
“Voglio dire…mica sarai ancora geloso, no? Non state più insieme da un secolo!”
“Alicia era il programmatore della Tau Centauri prima che arrivassi tu” spiegò Morales all’indirizzo di Cardinale ostentando uno sguardo eloquente verso Garrie “Ha mollato per…chiamiamolo conflitto di interessi”
“Conflitto di ineressi, eh?” gorgogliò Patterson sorridente “ In realtà si è licenziata quando è saltato fuori che se la faceva col suo capitano”
Gli occhi di tutti si puntarono su Cardinale che se ne stava a occhi bassi e la faccia inespressiva. Sentendosi osservata, la ragazza si alzò in piedi di scatto.
“Una ex-Runner, allora? E’ un’ottima idea” disse precipitosa guardando dappertutto fuorché Elijah “Sono certa che questa Alicia potrà aiutarci. Per lo meno ci darà da mangiare e i piccioni saranno salvi. Andiamo?”
*          *          *
Dopo aver arrancato per un’ora in mezzo alle colline brulle, faticando a respirare quell’aria immota, i cinque arrivarono in vista di un agglomerato di capanne dal tetto di paglia spelacchiato in maniera deprimente. Dopo essersi accertati di essere soli, cominciarono a setacciare le capanne in cerca del deposito.
“Mi piacerebbe sapere chi è che paga fior di crediti per venire in una fogna come questa” brontolò Morales schifato dalla polvere stantia che si accumulava sugli oggetti.
“Deve essere una piattaforma pilota” rispose Garrie “E’ troppo spoglia e priva di attrattive per essere usata in contesto ludico…deve essere una di quelle DDW che usano per addestrare i Runners al combattimento. Altrimenti non si spiega perché sia così evidentemente deserta”
“Trovato!!” urlò vittorioso Patterson da dentro una capanna.
Accorsero tutti e scoprirono dentro al deposito una decina di computer da polso piuttosto obsoleti e qualche arma a raggi laser vecchia e pesante.
“Bè, meglio che niente” sospirò Elijah intascandone una “Cardinale, cosa riesci a fare con questi computer?”
La ragazza sollevò le braccia, demoralizzata.
“Questa roba è dell’era mesozoica. Dovrò innestare in uno la memoria degli altri prima di ottenere qualcosa di utilizzabile”
“Ti aiuto io. Garrie, Morales, andate a vedere se trovate qualcosa da mangiare. Pat, tu occupati delle armi: disattiva il dispositivo di segnalazione al CDI prima di sparare, ok?”
“Per chi mi hai preso?” ribatté Patterson offeso e se ne uscì a testa alta.
“Forza, Garrie” disse Morales uscendo dalla capanna “Andiamo a vedere se c’è qualche piccione in giro”
Elijah e Cardinale rimasero in silenzio a smontare alacremente i computer da polso. Elijah era irritato con sé stesso perché sentiva la fastidiosa sensazione di doversi scusare con Cardinale, ma non sapeva per cosa. Quella ragazza era un vero mistero per lui: granitica come un carro armato tedesco sul lavoro, assolutamente imprevedibile nei loro rari momenti di relax. Non riusciva proprio a considerarla alla stregua degli altri compagni di squadra. Lei aveva quei due maledetti occhioni ombrosi…c’erano certe volte che la guardava e vi leggeva in fondo in fondo qualcosa che gli muoveva le viscere. Non era sicuramente il caso di indagare, certo: lui era il capitano della squadra, lei era una sua sottoposta, figurarsi…le romanticherie erano tassativamente ed assolutamente bandite dal CDI. L’aveva provato sulla propria pelle quando lui e Alicia avevano avuto una relazione che l’aveva costretta ad allontanarsi dalla squadra. I Runners erano tutti abbondantemente addestrati già dall’Accademia a non mischiare vita privata col loro mestiere. Eppure, eppure, eppure…
“Io, hemm…” esordì Elijah, incerto.
Cardinale alzò su di lui due occhi freddi e ostili.
“Sì?”
“Volevo dire… cosa conti di fare per prima cosa?” capitolò infine, rinunciando ad un argomento troppo complesso per il tempo ed il luogo in cui si trovavano.
“Prima di tutto devo creare cinque digi-alias credibili: la piattaforma dove si trova Alicia è il XX secolo, per fortuna che mi sono fatta innestare tutta la biblioteca di quell’epoca. Poi, dovremo trovare un passaggio silenzioso per quella piattaforma, ma se riesco a collegarmi in remoto con il nostro Limbo e prelevarmi dal mio disco rigido alcuni programmi sarà un giochetto da ragazzi”
“Ma il tuo disco rigido non si era auto-resettato quando hanno tentato di violarlo?”
Cardinale finalmente sorrise, canzonatoria.
“Per chi mi hai preso, Patterson docet”
“Ah” Nuova pausa cogitabonda “Uhm…senti, non è che…”
“Sì?” ripeté Cardinale esasperata.
“Non è che ti dà fastidio il fatto che ci rivolgiamo ad Alicia?” buttò lì Elijah tutto d’un fiato.
Cardinale quasi si infilzò un dito col cacciavite in un moto inconsulto.
“E perché dovrebbe darmi fastidio?” disse con voce forzatamente gaia “Io non ho conosciuto Alicia perché l’ho sostituita quando ha lasciato il CDI, ma so che era un elemento valido e tutti avete stima di lei. Sono… contenta di poterla conoscere”
Dalla sua faccia si sarebbe detto che preferiva ingoiare un topo vivo.
“Bè, pensavo che forse…” si impappinò Elijah.
Cardinale gli piantò due risoluti occhi marroni in faccia.
“Tu pensi troppo, capo” lo interruppe velocemente “Non ho nessun motivo di dubitare di Alicia. A me non ha fatto nulla di male: altre cose, come per esempio quello che è successo tra voi due, non mi riguardano. Giusto?”
“Giusto” rispose Elijah arrabbiandosi senza motivo: quella sua finta freddezza lo faceva letteralmente imbestialire. E vergognare senza nessunissimo motivo plausibile, accidenti a lei “Bè, scusa tanto se te l’ho chiesto. Sei l’unica della squadra che non conosce Alicia, mi chiedevo se avessi per caso qualche dubbio su di lei”
“Non ho nessun dubbio su di lei, te l’ho già detto” si alterò Cardinale, già abbondantemente stufa dell’argomento “Mi va, mi strava, siete tutti entusiasti di lei! Visto che è così speciale, te la puoi anche sposare se ti aggrada!”
Strattonò con malagrazia i poveri computer tra le sue mani.
“Io pensavo che miss perfettini, nella fattispecie tu, volesse sapere qualcosa di più di lei” ringhiò Elijah a denti stretti.
“L’unica cosa che voglio è togliermi da questo pasticcio e tornare a casa” proruppe Cardinale arrossendo di rabbia repressa.
Elijah si alzò di scatto dal pavimento dove stavano ammucchiati i computer da polso, inviperito.
“Cercavo solo di essere gentile , ma come al solito sei amichevole come un bazooka carico. Non so nemmeno perché perdo tempo con te!”
Anche Cardinale si alzò, fronteggiandolo con i pugni stretti dall’ira.
“Nessuno te l’ha chiesto di perdere tempo con me! Adesso togliti dai piedi e vatti a preparare per perdere tempo con Alicia!” gli urlò in faccia, poi si girò e riprese ad armeggiare con i computer con tanta foga da sembrare un maniscalco alle prese con un ferro di cavallo. Elijah si avviò a grandi passi verso l’uscita mentre Patterson rientrava fischiettando bello come il sole, le braccia cariche di armi ben oliate e revisionate.
“Sei solo un’isterica ingrata!” urlò Elijah dalla soglia cogliendo Patterson di sorpresa.
“E tu sei uno stupido galletto pieno di testosterone!” ribatté Cardinale, rossa in viso.
“E se voi due vi faceste ‘sta bella scopata e chi s’è visto s’è visto?” propose Patterson tranquillo come un angelo.
Poi uscì di nuovo fischiettando, lasciando i due colleghi a guardarsi sbalorditi, muti come statue di sale.
*          *          *         
Orion 3W – Sede CDI
 
Il generale Scott passeggiava nervoso per la stanza, ignorando il brusio dei colleghi intenti a perlustrare le piattaforme DDW in cerca di un indizio qualsiasi che segnalasse la posizione della scomparsa squadra tau Centauri. Un altro uomo, chiaramente un funzionario della Ars Space Corp., aspettava compostamente seduto che il generale terminasse il suo andirivieni per concludere il colloquio.
“Non potete parlare sul serio” proruppe all’improvviso il generale “Riaprire le piattaforme in questo stato di emergenza è assurdo!”
Il funzionario accavallò le gambe, tranquillo.
“Ed io vi ripeto che il consiglio ha deliberato questa decisione all’unanimità. Poniamo piena fiducia nel corpo dei DDW Runners da voi comandato e siamo certi che riuscirete a dare ai clienti tutta la protezione di cui necessitano”
“Voi non vi rendete conto” spiegò pazientemente il generale “Finché si tratta di cani sciolti, sono facilmente rintracciabili perché non riescono ad avere le conoscenze che ha una squadra. Credetemi, quei cinque insieme sono una mina vagante. Conosco la Tau Centauri: sono tutti ottimi elementi, abituati a combattere, intelligenti…è molto, troppo pericoloso saperli in giro per le DDW. Soprattutto adesso che sono diventati nostri nemici”
“Si direbbe che li ammiriate” disse il funzionario con la voce velatamente ironica.
Il generale si drizzò, altezzoso.
“Certo che li ammiro. Sono stati al mio comando fino a poche ore fa e posso dire senza ombra di dubbio che erano i miei Runners migliori. Scapestrati, insofferenti alle regole, ma brillanti… e leali”
“Eppure hanno disertato” ribatté freddamente il funzionario.
Il generale alzò il mento, risoluto.
“Questo è quello che il consiglio ha decretato. Ci avete sottratto le registrazioni dell’accaduto senza permetterci di analizzarle”
“Dubitate dunque della parola del consiglio?”
Il generale si chiuse in un ostinato silenzio: eppure, effettivamente qualche dubbio lo aveva. Perché conosceva Elijah e gli altri e non poteva credere che, di punto in bianco, senza motivo, si fossero trasformati nel “nemico”. Il funzionario si alzò in piedi, interrompendo le elucubrazioni del generale.
“Ci aspettiamo che continuiate le ricerche anche a piattaforme aperte” disse freddamente “Naturalmente la Tau Centauri deve essere catturata con tutti i suoi componenti vivi. Dobbiamo assolutamente interrogarli per sapere cosa sta succedendo. Vivi, ripeto…almeno uno di loro”
Fece una risatina che disgustò il generale.
“Avete 10 giorni di tempo: se li trovate, bene. Se non li trovate, il consiglio prenderà in consegna i corpi nelle varie Orion per procedere alla disattivazione. Il prelievo dei corpi avverrà senza il minimo ritardo, anche se così ci priveremo della possibilità di interrogare dei sospetti…Ma sono certo che voi saprete catturarli prima di tale scadenza, così da salvare loro la vita e contemporaneamente salvare le Orion da questi assurdi atti di terrorismo. Questo è quello che il consiglio si aspetta da voi. E’ tutto chiaro, generale?”
Scott avrebbe voluto dire tante cose, ma serrò la mascella e inghiottì a vuoto.
“Cristallino” rispose infine a denti stretti.
  
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