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Autore: L_Fy    05/09/2011    1 recensioni
Cosa riserva il futuro all'umanità? La Terra sta lentamente scivolando verso l’autodistruzione e prima o poi le risorse primarie si esauriranno. Per tali motivi, in un futuro non troppo lontano, l'umanità si è vista costretta a partire verso le volte dell'universo, alla ricerca di un altro pianeta abitabile. E’ quindi questo il compito delle 4 enorme navi spaziali chiamate Orion che dopo essere uscite dal sistema solare hanno perso contatto con il loro pianeta madre.
Genere: Azione, Science-fiction, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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 Sede Orion 3W
 
Damon e Alicia erano certi di non essere stati seguiti. I due non si erano scambiati più di tre parole nel tragitto fino al covo di Damon, dove il giovane, in un silenzio perfetto, aveva avviato la olo-registrazione di Benedict affinché Alicia la visionasse. L’aveva vista e rivista un milione di volte, ma anche stavolta gli occhi gli si riempirono di lacrime brucianti e fu costretto a girare le spalle all’ologramma per riprendere il controllo di sé. Quando la registrazione finì, si girò verso Alicia e la vide che piangeva senza ritegno, le lacrime che rotolavano silenziosamente sulla pelle perfetta e rosea e finivano dentro il colletto del vestito.
“E’…orribile” riuscì a dire alla fine la ragazza, dopo aver deglutito a vuoto un paio di volte. Damon annuì e si sedette davanti a lei con un sospiro. Cercò qualcosa da dire che la spingesse a fidarsi di lui e la consolasse contemporaneamente.
“Io sono nato alla Fabbrica” disse infine, scandendo bene le parole “I miei migliori amici, se così possiamo chiamarli, erano Benedict ed Elijah. Volevo dire, sono Benedict ed Elijah. Voglio aiutarli per aiutare anche me stesso, a quanto pare. Non abbiamo tempo e tu sei l’unico punto di contatto con la Tau Centauri. Mi dai una possibilità, Alicia Grady?”
Alicia lo scrutò negli occhi, ancora spaventata e ancora sospettosa. Ma alla fine annuì e posò le mani sulle sue mentre la bocca prendeva una piega dura e determinata.
"Non ho niente in mano per aiutarti" disse lentamente "Ma ho un numero di telefono: un certo Brad, fornitore di esplosivo al plastico. Se abbiamo una remota possibilità, sarà lui il nostro tramite"
*          *          *
Piattaforma Dream Rewind 1845 Far West – Ranch  – incognito
Benson, Elijah            digi-alias        Sé stesso                    
Cardinale, Jude           digi-alias        Sé stesso
Morales, Eric             digi-alias        Sé stesso
O’Brian, Garrie          digi-alias        Sé stesso
Patterson, Matt            digi-alias        Sé stesso
 
“Computer” decretò Cardinale incrociando le braccia, risoluta “Qualsiasi cosa decidiamo di fare, serve un computer serio”
“Esplosivo” sentenziò Patterson con incrollabile convinzione “Qualsiasi cosa decidiamo di fare, serve dell’esplosivo al plastico”
“Cervello” sospirò Garrie, massaggiandosi le tempie “In questo momento mi sembra di non averne e direi che senza quello potremmo anche avere un arsenale intero di armi e i computer più potenti delle Orion che non ce ne faremmo niente”
Elijah, comprensivo, passò al giovane una fumante tazza di caffè appena fatto: quella mattina si sentiva stranamente in forma e battagliero, pronto per affrontare qualsiasi sfida. Purtroppo però, per quanta energia si sentisse circolare in corpo, non aveva nessun progetto verso cui incanalarla. Anche le proposte dei suoi colleghi erano fiacche e poco convincenti: Pat aveva proposto di far saltare in aria le piattaforme DDW, Morales di tentare un negoziato con la Corp., Garrie di finire i propri giorni su una piattaforma Sex e Cardinale di mandare un virus su tutti i computer del CDI. Si sentiva effettivamente impotente di fronte a tutte quelle strade chiuse.
“Forse dovremmo tentare il negoziato” sospirò infine dubbioso, sorseggiando il caffè.
“E con chi?” ribatté Patterson, disgustato “Il signor Masterson in persona? Quella befana spocchiosa del suo segretario? Andiamo, Elijah, pensiamo a qualcosa di fattibile, per favore”
“Certo, perché far saltare in aria le DDW è un’idea seria, come no” lo punzecchiò Morales, senza acrimonia.
Rimasero in silenzio a rimuginare per un po’ finchè Cardinale si alzò di scatto come se si fosse scottata.
“Le DDW!” esclamò, folgorata.
Garrie e Morales si scambiarono uno sguardo sospettoso.
“Hai visto la Madonna o ti è solo venuta un’idea?” chiese Elijah speranzoso.
La ragazza iniziò a misurare a grandi passi l’angusto spazio sotto la tenda mentre i suoi compagni aspettavano pazientemente che iniziasse a parlare.
“Siamo degli idioti” sentenziò Cardinale fermandosi di colpo davanti ad Elijah.
“Concordo perfettamente” rispose lui placidamente “Ma vorrei ricordarti che il migliaio di pensieri che ti sono passati nella testa poc’anzi non sono usciti tradotti dalla tua bocca, per cui siamo ancora all’oscuro della tua illuminazione. Pensi di renderci partecipi?”
“Le DDW” disse Cardinale convinta “E’ logico. Ha ragione Pat, dovremmo farle saltare”
“Logico?” ridacchiò Garrie istericamente “In un mondo dove Cardinale dà ragione a Pat siamo davvero vicini all’Apocalisse”
“Sarebbe carino se ti spiegassi più chiaramente, Jude, possibilmente usando verbi e sostantivi come tutte le persone normali” la incalzò Morales, irritato.
Cardinale si sedette di nuovo agitando le dita nervosamente.
“Siamo stati degli idioti a non pensarci prima” disse parlando a raffica “Ci siamo persi e inorriditi al pensiero del Mattatoio e ci è sfuggito un punto fondamentale: nel Mattatoio ci stanno i corpi reali dei Runners…ma gli esperimenti dove li fanno?”
“Sulle DDW” rispose Elijah confuso “Certo! Devono esistere delle DDW nascoste!”
“E anche molto bene, visto che nemmeno il CDI ne sa niente” concluse Morales raggiante “Dobbiamo trovarle e renderle pubbliche!”
“Mmm…io sarei più dell’idea di Pat di spazzarle via” brontolò Garrie.
“Prima sarà meglio trovarle” consigliò Elijah elettrizzato all’idea di avere finalmente qualcosa di concreto su cui lavorare “Cardinale, riesci a inventari qualcosa di utile?”
La ragazza si avvicinò al computer di Jackson, dubbiosa.
“Non so proprio da che parte cominciare..” disse titubante “Dubito che la Corp. abbia lasciato qualche informazione in giro per trovarle…”
“Pensiamo” propose Elijah “Anche tu Pat, fai uno sforzo…”
“Se mi sforzo troppo rischio di dover andare in bagno” lo avvertì Patterson, demoralizzato “I lavori di concetto non sono il mio forte, lo sai”
Passò qualche secondo in cui la squadra rimuginava intensamente, mentre l’ottimismo scemava lento verso un cupo abbattimento.
“Le DDW fantasma devono essere censite nel database della Corp.” mormorò Morales, cogitabondo “Che per noi è inaccessibile. Giusto?”
“Purtroppo sì” sospirò Cardinale “Con la nostra ultima uscita i livelli di sicurezza sono stati alzati al massimo. Persino i database delle DDW censite sono diventati ostici. Siamo praticamente a piedi”
“Abbiamo qualche cosa che può aiutarci, a parte il computer di Jackson?” chiese Garrie speranzoso.
“Uno schifo” rispose Cardinale, disgustata “Ci rimane solo il computer da polso fatto ad orologio di Madame Desirèe che Elijah, nella sua performance di tuffatore, ha quasi disintegrato”
“Aspettate un momento..” la interruppe Elijah, mentre un’idea gli fioriva nella mente “Per la bassa manovalanza tutto è inaccessibile, ok, ma se il capo supremo della Corp. volesse visionare il database da una piattaforma DDW, non avrebbe un canale preferenziale?”
“Chi, Masterson?” chiese dubbiosa Cardinale.
“Bè…può essere…con la password giusta potremmo spacciarci per lui, agli occhi del sistema…” propose Elijah, speranzoso.
Cardinale ci pensò un po’ su poi gli rivolse uno sguardo ammirato.
“L’idea è così assurdamente banale che potrebbe anche essere buona” decretò infine con un sorriso “Ma la decodifica di una password del genere non è il mio campo. Morales, genio delle comunicazioni, hai qualche asso nella manica da esibire?”
Morales sorrise sornione come un gatto.
“Vuoi scherzare? Il programma ce l’ho, nel nostro Limbo. Il problema è che può girare solo su un computer davvero potente e questo che abbiamo è troppo lento”
“Dobbiamo trovare un computer, ve lo avevo detto” esclamò trionfante Cardinale.
“E dell’esplosivo, non dimenticatelo” brontolò Patterson.
Garrie sospirò, rassegnato.
“Ho capito…per il cervello mi toccherà aspettare il prossimo turno”
*          *          *
Piattaforma Sex 1903  Settore Luxury  – incognito
 
Brad lavorava come addetto alla manutenzione in una DDW Sex piuttosto frequentata; l’ideale per coprire agli occhi del CDI i suoi traffici illeciti. Ovviamente il suo lavoro ufficiale era solo una copertura: in realtà lui era un fior di programmatore, poiché l’esplosivo su una piattaforma DDW altro non era se non un programma di natura nemmeno tanto complicata anche se illegale. Era riuscito a non farsi beccare fino a quel momento anche perché la maggior parte dei suoi clienti erano Runners, persone delle quali si fidava in quanto usavano i suoi “prodotti” in caso di combattimento, dove in mezzo alle armi convenzionali si perdeva l’origine di quelle da lui fornite. Brad era un uomo piccolo, dallo sguardo e dal mento sfuggente, con una faccia che ispirava immediatamente sospetto e sfiducia. Aveva conosciuto Patterson prima che questi fosse arrestato per possesso illegale di armi e da sempre era il suo fornitore di esplosivo. Comunque, era a conoscenza della situazione attuale di Patterson e stava all’erta: prima di tutto per non finire nei guai, secondo perché , nella sua contorta e personalissima visione dei fatti, era certo che sarebbe riuscito a guadagnare parecchio da quella faccenda, in un senso o nell’altro. In quel momento, era in pausa caffè e se ne stava sulla soglia del magazzino che fungeva da deposito di pezzi di ricambio con la sua tazza fumante tra le mani. Guardava placidamente il via vai di gente che entrava e usciva dalla piattaforma, soprattutto ragazze dalla bellezza mozzafiato e molto, molto svestite. Ormai era talmente avvezzo alla bellezza che non ci faceva quasi più caso. Anzi, trovava più interessanti le ragazze con qualche sottile difetto: le rendeva più umane. Sul marciapiede si stava avvicinando una coppia talmente sbronza che i due si sorreggevano a vicenda, ridacchiando e parlottando confusamente. Lei era una bellezza bionda dall’aria vagamente familiare, lui un giovane dal viso quasi completamente coperto da una fitta barba. Arrivati alla sua altezza, quasi gli crollarono addosso, deviando bruscamente la traiettoria del loro percorso.
“Hei, guardate dove mettete i piedi, razza di ubriaconi!!” brontolò Brad scrollandosi di dosso il peso dell’uomo che gli si era aggrappato alla giacca per non cadere.
Il giovane alzò lo sguardo e Brad si rimise immediatamente all’erta: gli occhi del ragazzo erano assolutamente vigili e svegli. Gli teneva ancora il braccio con entrambe le mani, mentre la ragazza bionda, incespicando, gli si era aggrappata all’altro. Con un gesto fulmineo, quanto improvviso, la donna gli strappò l’interfono dall’orecchio, bisbigliandoci dentro subito dopo.
“Dobbiamo parlare. Subito”
Brad, senza scomporsi, annuì e, fingendo di sorreggerli, li accompagnò all’interno dell’edificio: da qui si infilarono in uno sgabuzzino pieno di scope, sacchi dl pattume e barattoli di detersivo, tra cui capeggiava una deprimente scrivania di formica bianca.
“Qui possiamo parlare” disse Brad bruscamente, piantandosi dietro alla scrivania “E’ in questo posto che tratto i miei affari, quindi siamo al sicuro al 100%. Adesso ditemi chi siete e che diavolo volete, ricordandovi che vi tengo sotto tiro e che questa sera sono di cattivo umore”
Alicia e Damon  si scambiarono uno sguardo interrogativo: avevano passato ore e ore a programmare l’incontro con Brad e un piano per liberare la Tau Centauri. Ne era venuto fuori qualcosa di sorprendentemente audace e incredibilmente possibile. Tutto era stato registrato e messo al sicuro per qualsiasi evenienza. Comunque, si erano entrambi ripromessi di rivelare a Brad il meno possibile di quanto avevano in programma.
“Io sono Alicia Grady” disse la bionda seccamente “E lui è Damon Richner. Siamo Runners. Dobbiamo di metterci in contatto con un componente della Tau Centauri. Sappiamo che tu sei il suo fornitore di esplosivo e che forse ha provato a parlarti: abbiamo bisogno del tuo aiuto”
Brad proruppe in una risatina sardonica
“E voi venite qui senza un garante, senza uno straccio di appuntamento, parlando con quel tono da madre priora del convento e pretendete che io vi aiuti? Dovete essere davvero bevuti”
“Senti” lo blandì Damon, avvicinandosi e accorgendosi che sotto la scrivania c’erano almeno tre pistole puntate contro di loro “Non siamo qui per fregarti: siamo solo amici di Patterson che in questo momento è in grossi guai. Quello che ti chiediamo è di dargli un messaggio, se si facesse vivo con te. Nient’altro”
Brad rovesciò la testa all’indietro e rise di gusto.
“Così, Pollicino e Cappuccetto Rosso sono venuti da Babbo Natale a chiedere un favore? Nient’altro?” rise di nuovo mentre i due Runners si scambiavano uno sguardo tra il rassegnato e il disgustato.
“Ti pagheremmo per questo favore” Disse Alicia, glaciale. Porse a Brad una mazzetta di crediti che l’ometto prese con delicatezza e contò con incredibile rapidità.
“Non ci pago nemmeno una cassa di birra con questi” decretò alla fine, imbronciato.
Damon stava per perdere la pazienza.
“A me sembra una cifra più che sufficiente per quello che ti abbiamo chiesto. Non compriamo armi, non assoldiamo killer e non vogliamo prestazioni sessuali. Ti chiediamo solo di consegnare un maledettissimo messaggio se, e solo se, Patterson dovesse contattarti”
“Se è così banale, allora perché lo chiedete a me invece di farvelo da soli?” domandò velenoso l’uomo, ridacchiando ancora in maniera snervante.
Alicia si allontanò dal Brad schifata.
“Andiamocene, Damon” disse con voce cupa “Da questo avvoltoio non otterremo niente di utile”
“Aspetta, dolcezza, non scappare così presto” chiocciò Brad intascando prontamente i crediti “In fondo è vero, non mi costa niente consegnare un messaggio a un ricercato dal CDI e dalla Corp. vivo o morto, rischiando di finire in prigione”
“Te lo ha mai detto nessuno che sei un grosso, puzzolente escremento da fogna?” domandò Alicia, arrabbiandosi veramente.
Damon le posò una mano sulla spalla, conciliante.
“Andiamocene, Alicia. Farò in modo di far sapere a tutti  i Runners con che razza di mentecatto hanno a che fare, quando vengono a comprare le sue armi”
 Brad smise di ridere, improvvisamente, e la sua faccia si arricciò in una smorfia pericolosa.
“Cos’è, si passa alle minacce? Non vi conviene farmi arrabbiare, piccoli, coraggiosi soldatini di piombo. Non ho detto che non lo farò: volevo solo vedere fino a che punto eravate disposti a pagare. Dopotutto, sono un uomo d’affari”
Damon e Alicia si scambiarono uno sguardo rassegnato. Poi, Damon porse un dischetto a Brad con un gesto lungo come per evitare qualsiasi contatto fisico.
“Siamo costretti a fidarci di te” disse minaccioso “Ma avrei preferito avere a che fare con una squadra di Runners, piuttosto. Almeno, l’unica cosa che non puoi mettere in dubbio con loro è la lealtà”
“Ah, soldatino, soldatino, sei davvero uno spasso” esclamò Brad riprendendo di colpo la sua aria gioviale “Non ti preoccupare: se Pat dovesse farsi vivo con me, cosa che dubito molto, il messaggio sarà consegnato con tanto di fiocco sul pacco. Adesso, però, toglietevi dai piedi: mi sembrate due a cui brucia la terra sotto i piedi ed io ho già le mie grane a cui pensare”
Damon esitò un attimo, come se stesse per aggiungere qualcosa: poi sospirò, rassegnato.
“Ti prego” mormorò con lo sguardo rivolto verso la porta “E’…molto importante che Pat abbia quel messaggio”
“Certo, come no” tagliò corto Brad spingendoli verso l’uscita “Ora andate, gallinelle: sciò, sciò, a mai più rivederci!”
Damon e Alicia uscirono sulla strada riprendendo la scenetta dei due amici ubriachi mentre si incamminavano caracollando lontano da Brad.
“Credi che quel barile di bava ambulante consegnerà il messaggio a Pat?” mormorò Alicia, preoccupata.
Damon scosse il capo, confuso e depresso.
“Non possiamo fare altro che sperare” rispose, non riuscendo a convincere nemmeno sé stesso.
*          *          *
Brad spiò dalla lurida finestrella che i due si fossero allontanati, poi si accomodò sulla sedia dietro la scrivania e inserì il dischetto che gli avevano consegnato dentro al suo computer. Il messaggio non era cifrato ed era di una semplicità impressionante.
“Alicia e Damon. Festa in maschera “Seven Dogs Club” domani sera ore 21.00”
Brad rimase a guardare lo schermo rosicchiandosi pigramente l’unghia del pollice, gli occhi calcolatori stretti in due fessure. Poi si decise: prese in mano il telefono e fece il numero della Corp.
*          *          *
Piattaforma Sex 2085  Settore Extreme  – incognito
Cardinale, Jude           digi-alias        Swan               Giovane donna
Patterson, Matt            digi-alias        Manny             Uomo
 
“Senti, sottiletta, piantala di starmi appiccicata” brontolò Manny scrollandosi per l’ennesima volta Swan dal braccio. La ragazza gli lanciò uno sguardo carico di odio.
“Sono senza armi” sibilò a titolo di scuse “E tutti mi guardano come se fossi…come se avessi…in una maniera che non mi piace, ecco” concluse, infuriata.
Manny sghignazzò sotto i baffi, mentre continuava a camminare imperterrito sul boulevard del settore Extreme: effettivamente quel settore era bazzicato da ben strana gente e il digi-alias di Cardinale era un po’ troppo carino per passare inosservato.
“Sei piena come un uovo di assurdi tabù” la rimproverò piacevolmente “Non riesci nemmeno a dire sesso senza arrossire: sembri una dannata collegiale”
“Io non sembro affatto una collegiale” arrossì di collera Cardinale “E riesco benissimo a parlare di… sì, insomma, di…”
“Sesso!” tuonò Manny, deliziato “E dillo una volta per tutte! Credevo che persino un rospo come te avesse trovato qualcuno con cui farlo, almeno una volta nella vita, ma adesso comincio a dubitarne…Tutte quelle paturnie che ti sei sciroppata quando abbiamo fatto il bagno insieme e il fatto che scappi come un canguro ogni volta che rimani sola con uno di noi….mah, secondo me sei malata. Però ho sentito tu ed Elijah uscire dalla tenda da soli, di notte. Avete concluso qualcosa o avete solo guardato la luna?”
Il viso di Swan fu attraversato da vari livelli di grigio prima di fermarsi su un allarmante rosso porpora.
“Abbiamo solo parlato” sentenziò alla fine con forza guardando dritto davanti a sé.
Manny alzò gli occhi al cielo, esasperato.
“Lo sapevo” disse rassegnato “Hanno tre giorni di vita e invece di passarli zompando come cavallette questi “parlano”. Da non credere l’abisso della stupidità umana”
“Ha parlato il Dalai Lama. Piantala con questi discorsi da maniaco e dimmi quando siamo arrivati” cercò di sviare Swan, ma Manny non abboccò.
“Tra poco, ancora cinquecento metri. Avanti, a nonna Pat puoi anche dirlo. Hai a tua disposizione Morales che ti fa da zerbino, Garrie che non vede l’ora di farsi mettere le mani addosso ed Elijah che ti guarda come un affamato guarda un quarto di manzo arrosto. Hai solo l’imbarazzo della scelta…quando ti decidi a fare sesso con qualcuno?”
“Solo a calpestare il suolo di una piattaforma Sex ti ingorillisci come un adolescente” ribatté Swan agitata.
“Quando, allora? O vuoi morire vergine come Giovanna d’Arco?”
“Non risponderò alle tue stupide domande da porco” sibilò dura Swan accelerando il passo.
“Il porco qui presente se vuole qualcosa se lo prende” canticchiò Manny di ottimo umore “Sono le bertucce con manie di protagonismo e sessualmente represse a non voler ammettere nemmeno con sé stesse quello che vogliono. E si trovano così a passeggiare per il boulevard del settore Extreme senza nemmeno avere il coraggio di dire la parola “sesso””
“Io non sono affatto repressa!” strepitò Swan fermandosi di colpo e attirandosi gli sguardi incuriositi di non pochi passanti.
“Certo che lo sei” continuò piacevolmente Manny per nulla turbato “Solo che tu la chiami timidezza e ti ci nascondi dentro come una gallina in una stia”
“ Come se tu sapessi qualcosa della timidezza! Non ce l’hai neanche sul vocabolario, questa parola!”sibilò Swan camminandogli davanti impettita e col naso in aria “Per te i rapporti umani sono finalizzati solo a due cose: mangiare e fornicare”
“Nasconditi pure dietro alle tue paranoie da femmina” continuò salottiero Manny, sorridendo “Avanti, hai tre giorni di vita: vuoi dirla quella terribile parolina? Vedrai che il cielo non ti cadrà sulla testa”
“Cosa vuoi che dica?” strepitò Swan che in realtà era imbarazzata da morire “Ecco qua:Sesso! L’ho detto! Hai ottenuto il premio del buzzurro del giorno facendomelo dire?”
“Ricordati che sono un amico. E’ tutto a scopo terapeutico. Adesso con un piccolo sforzo ci puoi anche aggiungere “io voglio fare”.”
“Ma che hai, ti sei sniffato qualche sostanza testosteronica? Io non voglio affatto fare sesso, men che meno qui e piuttosto che farlo con te mi sottopongo a infibulazione!”
“Il sentimento è reciproco, baby. Con tutte quelle ossa che hai rischierei di infilzarmi da solo. Oh, siamo arrivati. Ecco là Brad. Comunque, prova ad aggiungere alla frase anche “Con Elijah” e vedi se ti ci ritrovi”
Brad vide arrivare il solito digi-alias di Patterson seguito da una insolita figura femminile che camminava con la rigidezza di un robot dalle giunture arrugginite. Alzò una mano per segnalare che li aveva avvistati, poi entrò nello stabile e si sedette dietro la sua scrivania, in attesa. Manny entrò poco dopo con la sua solita flemma: la ragazza lo seguiva a distanza di sicurezza la bella faccina congestionata e furiosa. Si piazzò ad un lato della porta, muta e Brad capì immediatamente che era meglio evitare le battute di spirito con lei, per quella sera.
“Manny, amico mio!” esclamò porgendo la mano a Manny e accompagnando il sorriso di benvenuto con una pacca sulla spalla “Sapevo che prima o poi ti saresti fatto vivo! Non l’hanno ancora presa la tua sporca pellaccia, eh?”
Manny fece un sorriso di circostanza piuttosto freddo.
“Spiacente, amico, ma come immaginerai vado di fretta. Mi serve una fornitura standard della solita roba e componenti di computer. La signorina lì ti dirà cosa vuole di preciso”
Fulminandolo con lo sguardo, Swan snocciolò una serie di caratteristiche tecniche con tono monocorde. Brad rovistò un poco sui suoi scaffali  e tirò fuori alcuni involucri di stoffa. Trattarono per cinque minuti sul prezzo e sulla qualità dei componenti e stavano quasi per congedarsi quando Brad si diede una pacca sulla fronte, fingendo abilmente di ricordarsi qualcosa solo in quel momento.
“Accidenti, che idiota! Ero così felice di vederti ancora in forma che quasi mi scordavo di una cosa importantissima”
“Spara, Brad” disse Manny sulla difensiva.
“Sono passati due strani tipi, stasera. Mi hanno dato un dischetto per voi. Importantissimo, hanno detto”
Così dicendo Brad si era tolto il dischetto dalla tasca interna della giacca e lo porgeva a Manny con un sorriso. L’uomo prese il dischetto senza togliere due occhi di ghiaccio da quelli di Brad.
“Che cos’è ?” chiese con tono leggero ma a denti stretti.
Brad fece spallucce, sgranandogli in faccia due occhi innocenti.
“E che ne so io? Non voglio mettermi in mezzo alle tue beghe con il CDI. Erano una bella bionda e un tizio dalla faccia da pesce. Hanno detto che questo dischetto era un messaggio per te. Stop”
Dopo qualche secondo di silenzio teso, Manny infilò il dischetto in tasca e sorrise.
“Bè, grazie mille, Brad, sei un vero amico”
“Dovere, dovere” cinguettò Brad sventolando le mani in aria “Adesso andate, e in bocca al lupo, vecchio mio!”
Manny  e Swan uscirono dallo stabile mentre la ragazza parlottava dentro all’orologio da polso. Dopo pochi metri una macchina piuttosto scassata guidata da un tassista rasta si fermò di fianco a loro e i due salirono rapidamente. La macchina partì sgommando mentre Manny si toglieva dalla tasca il dischetto che finì immediatamente tra le mani febbrili di Swan.
“Tutto ok?” chiese il rasta, che altri non era se non Garrie. I due gli riferirono le novità mentre Garrie si dirigeva velocemente fuori dalla strada principale.
“Chi diavolo ci può mandare un messaggio?” chiese Manny dubbioso mentre Swan rigirava il dischetto controluce per vedere che non contenesse esplosivo.
“Bè, la bella bionda potrebbe essere Alicia. Il tizio dalla faccia da pesce, non so. Comunque, direi che è davvero un semplice dischetto. Appena arriviamo alla base sentiamo che cosa hanno da dirci”
“Speriamo niente di troppo compromettente” borbottò Manny con la fronte aggrottata “Non mi fido di Brad. Se tenta di farci qualche scherzetto, lo faccio fuori con le sue stesse armi, e chi s’è visto s’è visto”
 
  
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