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Autore: Zebraviola    05/09/2011    15 recensioni
Da revisionare
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Cap 19

Capitolo 19


Dedicato a Lily Maya Riddle :*

Sarah aveva passato la notte abbracciata a Neville, alquanto incautamente visto che si erano addormentati in sala comune.
La sera prima, dopo che Oliver l'aveva lasciata per andare a letto, aveva aspettato il suo amore segreto per raccontargli del ritrovamento del favoloso libretto e, tra una chiacchiera e una carezza, si erano addormentati sul divanetto di fronte al camino.
Fortuna volle che Sarah si svegliasse all'alba e, rendendosi conto del pericolo che avevano corso, si chinò su Neville dormiente al suo fianco e gli posò un bacio sull'occhio destro per svegliarlo.
Il risveglio fu difficile ma necessario e dopo essersi salutati dolcemente si diressero ognuno nei propri appartamenti.
Sarah decise di dedicarsi ad una doccia rilassante per svegliarsi bene e quando fu pronta erano già le 7:30 e, visto che doveva aprire la biblioteca alle 8, decise di affrettarsi a scendere per colazione.
Ripose il diario in una delle tasche della sua veste e uscì.
Stava per uscire dalla sala comune quando alcune risatine provenienti dall'appartamento del preside la fecero tornare sui suoi passi.
Forse li avrebbe disturbati, anzi ne era sicura, ma voleva consegnare alla sua amica la sua scoperta il prima possibile e poi, si disse, ormai era quasi ora di lezione.
Decise così di bussare piano alla porta, sperando di non venire maledetta dal preside.
Bussò una, due, tre volte, mentre le risatine si affievolirono venendo sostituite da un tramestio. Alla quarta bussata la porta si spalancò e lei si trovò davanti Severus Piton con addosso solo un paio di pantaloni da pigiama grigi e l'aria seccata di uno che è stato interrotto.
-Cosa c'è!- e non era una domanda.
Sarah si sentì piccola piccola mentre Hermione fece capolino dietro a Severus.
-Sev, così la spaventi! Ciao Sarah.-
Alla vista della donna la bibliotecaria si rilassò.
-Buongiorno Herm, farete meglio a vestirvi, sono le sette e mezza.-
Hermione mutò il sorriso in un'espressione scioccata.
-Come le sette e mezza! Sev! È tutta colpa tua.- disse, sparendo alla vista per iniziare a saltellare per la stanza raccogliendo vestiti e fiondandosi in bagno.
Severus alzò gli occhi al cielo prima di concentrarsi sulla donna ancora davanti a lui.
-Sei venuta a farci da orologio o hai un motivo in particolare?- chiese in tono seccato.
-Veramente... potresti dare questo ad Hermione?- gli rispose -è un diario di una mia antenata, sono sicura che lo troverà interessante e istruttivo, o almeno spero..-
-Oh sono sicuro che stesse imparando molto anche prima che tu bussassi a questa porta.- ghignò lui in tono alquanto allusivo che scatenò un rossore diffuso nella donna.
-Sì, bè... ci vediamo a pranzo eh?-
Lui sorrise beffardo per poi chiudere la porta in faccia a Sarah e dirigersi verso la stanza da bagno, dalla quale Hermione stava dimostrando per l'ennesima volta la sua totale incapacità nel canto.
All'ennesima nota stonata Severus si tolse i pantaloni ed entrò nella vasca con un sorrisetto attirandola contro di sé mentre l'ultima nota stonata si estingueva in un gridolino.
Quella mattina non sarebbero riusciti a fare colazione, ne era certo.
...

15 Dicembre 1605

Il mio nome è Althea McFlare, dei McFlare del Sussex e sono nata 20 inverni fa in un piccolo villaggio.
Mio padre, Jhon McFlare, è il più grande allevatore di pecore della regione mentre mia madre è stata la dama di compagnia di Lady Polly Herrington, nobildonna fuggita qui nel Sussex perchè, a quanto si dice, fosse l'amante di un funzionario di re Giacomo.
Lady Herrington ha una figlia, Iris, con cui io sono cresciuta e diventata amica a tal punto che adesso ne sono diventata la dama di compagnia e confidente.
Non ho deciso di scrivere questo libro rischiando la morte solo per raccontare al mia normale vita, c'è molto di più.
Pochi mesi fa ho scoperto di possedere un dono speciale, mia madre mi ha raccontato che anche sua madre lo aveva ma, sfortunatamente, non avendolo ereditato lei stessa, non può aiutarmi e perciò devo scoprire tutto da sola.
Questi sono tempi bui, al minimo segno di “diversità” il tribunale dell'Inquisizione agisce condannandoti ad ardere nelle fiamme dell'inferno, tuttavia ritengo che la mia esperienza, sperando sia lunga, sarà utile ad un mio futuro pronipote se si dovesse trovare nella mia stessa situazione.
Ma non voglio girarci ancora intorno, tanto ormai qualsiasi cosa io scriva sarà superfluo per la mia eventuale condanna; durante l'estate passata mi sono accorta di riuscire a vedere le persone in modo diverso, è come se ne vedessi l'aura.
Inizialmente era solo un'emanazione pallida, un barlume colorato, sprigionata dal corpo, ma adesso vedo proprio l'aura delle persone che mi circondano.
Il colore non è lo stesso per tutti, finora ho riconosciuto dei gruppi di auree.
Ce ne sono alcune di colori caldi, come giallo, arancio e rosso, e altre di colori freddi come azzurro, blu e verde.
Il mio scopo comunque sarà quello di decifrarle in modo da poterle catalogare e far sì che le future generazioni possano comprenderle.
Da domani mi impegnerò.
...


20 Dicembre 1605

Ho deciso di appuntarmi qualche aura da tenere sotto controllo, in modo da vedere se riesco ad evincere alcune caratteristiche comuni.
Mia madre Rose e Iris emanano un'aura arancione, entrambe sono donne molto dolci e con una personalità brillante ma molto delicata e fragile, sono molto sensibili.
Mio fratello Philip, invece, ha un'aura verde prato; è un giovane iperattivo ma con molto senno. Dall'alto dei sui 25 anni è oramai un uomo che sa come farsi valere, restando una persona retta e giusta.
Mio padre John, invece, è rappresentato dal giallo più splendente, è un uomo molto semplice, dategli le sue pecore ed è felice. Tuttavia ha dei momenti di profonda comprensione che lo rendono un padre veramente unico.
Ho notato una cosa particolare però. In mezzo a tutte le auree ordinarie, ovvero che ritengo classificabili, ve ne sono alcune molto strane. Ho avvistato alcune auree brillanti giù al mercato, autentiche esplosioni di oro, argento e azzurro brillante, quasi accecanti. Veramente molto strano... saranno magari persone “diverse” come lo sono io? Purtroppo non posso appurarlo, non sono in grado di vedere il colore che mi rappresenta.
Sarà una bella sfida da intraprendere.

...

Hermione posò in grembo il libricino nero.
Subito dopo le lezioni della mattina invece di dirigersi a pranzo si era rintanata nel suo studio per leggere.
Quella Althea era una sorpresa, sembrava incredibile che il suo diario fosse arrivato fino ad ora, sopravvivendo ai secoli.
Le parole non erano tutte perfettamente chiare e in molti punti l'inchiostro era parecchio sbiadito, ma questo non la fermò nell'interpretare quell'elegante scrittura.
Stava per riprendere la lettura quando udì un leggero bussare.
-Avanti.-
Un elfo entrò titubante nella stanza.
-Professoressa Granger il preside Piton ha detto a Messy di portarle il pranzo.- Hermione sorrise alla creaturina.
-Grazie Messy ma non ho fame.-
-Il preside Piton ha detto che avrebbe risposto così e ha detto che se non mangia viene lui a costringere la professoressa Granger.-
La donna, nonostante fosse internamente lusingata dalle attenzioni del suo uomo, non aveva proprio la minima voglia di mangiare, voleva solo tornare a concentrarsi sul diario.
-Grazie ma ribadisco il concetto. Non ho fame, anzi sono molto impegnata.-
-Come vuole professoressa, Messy va a riferire al preside Piton. Buona lettura professoressa.- Dopo un inchino profondo l'elfo uscì dalla porta.
Era veramente entusiasta di come le sue disposizioni circa il trattamento degli elfi ad Hogwarts fossero state accolte e messe in pratica.
Prima regola fra tutte che gli elfi devono essere considerati delle persone e quindi, oltre a percepire regolare stipendio, adesso bussavano alle porte prima di entrare, segno di educazione e di rispetto anche nei confronti di sé stessi.
Sì era proprio orgogliosa del suo operato.
-Tu adesso mangi.-
Ecco, il suo uomo invece l'educazione non sapeva dove stava di casa evidentemente. L'uomo era apparso con un sonoro pop di fronte alla scrivania della donna, non che non si aspettasse la sua apparizione, con un vassoio che posò davanti a lei.
-Non ci si può smaterializzare nei confini di Hogwarts.- rispose lei con tono annoiato.
-Bè essere me ha i suoi vantaggi. Adesso dimmi perchè hai mandato via Messy senza aver mangiato.-
-Non pensavo di dover mangiare per forza, mamma!- Hermione alzò gli occhi al cielo.
-Ok, ok. Però devi mangiare qualcosa, non hai nemmeno fatto colazione.-
-E chissà chi mi ha impedito di fare colazione, vero mister “ma si cinque minuti in più non hanno mai fatto male a nessuno”?-
I due si sorrisero. Come potevano battibeccare dopo una mattina come quella?
-Va bè, stamattina è stata stamattina, ma adesso tu mangi.-
-E va bene!- esclamò rassegnata lei per poi fare il giro della scrivania e sedersi in braccio a Severus.
-Hermione non sei un...-
-Oh smettila!- lo bloccò lei baciandolo con impeto.
-E se mangiassi te per pranzo?- mormorò languida.
-L'idea è molto allettante- rispose lui accarezzandole la schiena -ma rimandiamo a stasera. Ti ho portato lo spezzatino con le patate e la torta di more.-
Hermione si illuminò come una bambina davanti ad un piatto di patatine fritte, scese dalle sue gambe per risedersi alla scrivania e sollevare il coperchio.
Severus ridacchiò.
-Sembri proprio una bambina.-
-Non è colpa mia se tu mi tenti con la torta di more!-
-Me ne ricorderò. Allora, hai iniziato a leggere il diario che ti ha portato Sarah?- chiese interessato.
-Oh sì! Ed ha ragione a dire che ci aiuterà molto, la sua antenata era una Lector! È molto interessante.- rispose lei tra una forchettata di spezzatino e un sorso di vino.
-Mi fa piacere. Spero che ti fornisca le risposte che cerchi.-
-Lo spero anche io, così da dare notizie a Leslie domenica, sperando siano notizie buone.-
-Ricordati però che hai lezione oggi pomeriggio, non perderti nei meandri del passato.-
-Promesso capo!-
...

13 Febbraio 1605

Buone notizie, sono quasi giunta a delle conclusioni abbastanza attendibili per quanto riguarda le mutazioni di colore delle auree. Sono riuscita ad individuare un'anomalia, un brusco mutamento di colore che dura qualche secondo mentre qualcuno sta mentendo. Tutta la figura viene avvolta da un alone turchino che svanisce dopo pochi secondi.
Mutamenti perduranti nel tempo si hanno invece in due occasioni principali. In caso di innamoramento l'aura assume tonalità che vanno dall'arancio al rosso scarlatto a seconda del grado di coinvolgimento.
Con l'incedere della relazione l'aura si placa, tornando del colore originario. Mio fratello e la sua promessa sposa sono stati fondamentali per questa scoperta, avvalorata poi dall'osservazione delle persone che mi circondano.
Il secondo caso, invece, si manifesta con l'incedere di una malattia, più precisamente l'aura assumerà una tonalità verdognola che svanirà con la guarigione dell'individuo.
Quindi adesso mi rivolgo a te, caro mio futuro nipote, e ti dico di non scoraggiarti di fronte all'immensa gamma di colori diversi che potrai incontrare. Concentrati sul classificarle per categorie, così capirai quali sono quelle di “mutamento” e quali quelle di base.
...

23 Febbraio 1605

Ho paura. Da qualche giorno l'aura di Iris è cambiata e adesso ha assunto una tonalità porpora scusa, pari quasi al sangue. Finora non mi sono mai trovata ad osservare un'aura simile tra le mura di questo castello e sono spaventata.
Sarà forse una malattia particolare? Spero di trovare presto una spiegazione.

...

Una tonalità porpora. “Ci siamo”, pensò Hermione.
Aveva dovuto aspettare tutto il pomeriggio per potersi dedicare nuovamente al libricino.
Le ore di lezione le erano parse eterne ed era stata anche piuttosto disattenta, al punto che Bewn, uno studente del terzo anno di Grifondoro, aveva risposto sbagliato a molte delle domande che lei gli aveva posto senza che lei nemmeno se ne rendesse conto.
Accolse perciò con immensa gioia le sei del pomeriggio, quando finalmente fu libera di tornare alla sua occupazione del giorno preferita: scavare nei meandri della vita di Althea McFlare.
Finalmente aveva trovato la strada giusta, le sue parole ne erano state una prova.
Sorseggiò un sorso di tea prima di riprendere in mano il diario, ma non fece in tempo a ricominciare a leggere che Severus si materializzò davanti a lei.
Di nuovo.
-Uffa! Ho capito che sei una specie di Dio con poteri da onnipotente in questa scuola, ma abbi almeno la decenza di materializzarti fuori dal mio studio, non dentro!-
-Cosa c'è, devi nascondere l'amante?- chiese lui sarcastico.
-Ma quale amante, dove troverei il tempo? Ad ogni modo cosa posso fare per te stavolta?- rispose lei diplomatica, cercando di liquidarlo in fretta.
-Per me nulla, ma per il quieto vivere della scuola e dei Corvonero in particolare dovresti andare alla Stanza delle Necessità a recuperare la signorina Blanchet.-
Lei lo guardò confusa e lui sospirò.
-La signorina Blanchet si è rinchiusa nella Stanza delle Necessità a piangere, non ha voluto dire a nessuno come mai e non vuole uscire. Ha detto solo che vuole parlare con te. Quindi, per favore, adesso vai e fai il tuo dovere di insegnante che io non ho tempo di star dietro ai piagnistei di un'adolescente mestruata!-
-Sempre simpatico tu vero? Va bene, comunque vado, vieni anche tu?-
-Oh si, così le tolgo 20 punti per disturbo della quiete pubblica!- ghignò lui prendendola sottobraccio mentre lei roteava gli occhi in disappunto.
Mentre stavano dirigendosi verso il settimo piano la donna non riuscì a non chiedersi cosa potesse essere successo a Rita per chiudersi addirittura a piangere nella stanza.
Erano arrivati ormai davanti alla pesante porta ed Hermione bussò, senza però ricevere risposta.
Decise così di entrare, trovandosi immersa nel buio più totale.
-Rita?- chiese titubante.
-SORPRESA!-
La stanza si illuminò di colpo, rivelando al suo interno una trentina di persone sorridenti. C'era un lungo tavolo contro la parete in fondo su cui troneggiava ogni ben di dio e migliaia di candele fluttuanti illuminavano ogni angolo.
Hermione guardò ognuno con estremo stupore per poi girarsi verso Severus alle sue spalle.
-Cos'è? Come mai?-
-Come “come mai”! Sei stata così presa in questi giorni da dimenticarti che oggi è il tuo compleanno e così, sotto consiglio di un ex-grifondoro alquanto insistente- e qui fece una pausa per squadrare Harry che, abbracciato a Ginny, sorrideva raggiante -abbiamo organizzato questa sorpresa per te.-
Hermione, ancora incredula, gli sorrise prima di girarsi verso tutti i suoi amici riuniti lì per lei.
-Non posso crederci... grazie mille, a tutti quanti! È incredibile, come avete fatto a organizzare tutto senza che me ne accorgessi?-
-Con tanti gufi e con Severus che ti ha tenuta... impegnata.- rispose Harry avvicinandosi per abbracciarla. -Tanti auguri Herm, buon compleanno!-
-Harry... grazie infinitamente. E tu Ginny? Come stai?- sapeva infatti che il pomeriggio prima l'amica era stata molto male, con forti dolori di schiena e di pancia.
-Sto bene tesoro, penso fosse solo stanchezza.- rispose la rossa abbracciandola teneramente -Buon compleanno amica mia.-
-Sì Herm, buon compleanno.- si aggiunse Ron.
-Ron, Leslie! Che piacere vedervi!- rispose abbracciandoli a turno.
Era proprio felice, non si aspettava minimamente quella sorpresa, soprattutto non si aspettava così tanta gente.
Dopo poco più di un'ora la donna stava parlando con Molly quando Severus prese la parola.
-Buonasera a tutti. In teoria dovrebbe essere la festeggiata a fare un discorso il giorno del suo compleanno, ma volevo spendere due parole, se me lo concedete. Quello che sto per dire non lo ripeterò più e non deve uscire da questa stanza, chiaro per tutti? In fondo ho ancora una reputazione da difendere agli occhi degli studenti. Ad ogni modo, questo non è un discorso molto da me, me ne rendo conto.
Nella mia vita ho avuto a che fare con tre angeli che mi hanno salvato; il primo angelo si chiamava Lily Evans, la madre di Harry. Lei è stata la mia prima amica e con la sua morte mi ha salvato da un futuro che non rappresentava ciò che veramente volevo. In quel periodo feci molte scelte sbagliate ma Lily, con il suo sacrificio, mi diede l'opportunità di accorgermi del fatto che stavo buttando la mia vita.
Il secondo angelo l'ho incontrato quando il mio solo desiderio era quello dell'autodistruzione. Albus Silente è stato un grande eroe, ma pochi di voi, forse nessuno, può capire quello che è stato per me. È riuscito a impedirmi di commettere la stupidaggine più grossa della mia vita, senza di lui non sarei qui al momento.-
Hermione trattenne il fiato. Non era a conoscenza di questo fatto e sapere che lui aveva anche solo pensato di togliersi la vita le fece stringere il cuore. Gli posò una mano sul braccio e lui le sorrise, ringraziandola con lo sguardo.
-È la prima volta che racconto a qualcuno questa cosa, ma voi siete i miei amici e, sebbene io non sappia cosa ho fatto per meritarvi, avete il diritto di sapere anche questo aspetto di me. Comunque, Silente è stato il mio salvatore, mi ha fatto credere di poter fare qualcosa di buono della mia vita, non è stato facile ma sono riuscito a dare un senso a quel lungo e buio periodo che è stato il regno di Voldemort.
Nonostante con la fine della guerra io sia cambiato, diventando quello che adesso voi conoscete, devo dire che fino a qualche tempo fa non stavo vivendo il futuro come mi sarei meritato.
Poco più di due mesi fa il terzo angelo è entrato a far parte della mia vita- fece una pausa sorridendo alla donna al suo fianco che stava facendo di tutto per trattenere le lacrime -Hermione ha combattuto, non ha ceduto davanti alla mia ritrosia e mi ha fatto fare definitivamente pace con il passato, diventando il mio futuro.
Vorrei quindi proporre un brindisi a questa donna splendida che è al mio fianco, sperando che ci resti per molto tempo.- detto questo prese il calice di spumante in mano e, sventolando leggiadro la bacchetta, fece apparire il viso di Hermione in aria.
-Ad Hermione Granger!- concluse innalzando il calice.
-Ad Hermione Granger!- risposero in coro tutti i presenti.
Hermione, che aveva riconosciuto nell'incantesimo appena pronunciato l'incanto Cor Evocatio (con relativi annessi e connessi), aveva ormai gli occhi completamente lucidi mentre abbracciò di slancio l'uomo, trascinandolo in un bacio profondo ma anche tremendamente dolce.
La festa stava volgendo al termine quando Leslie le si avvicinò titubante.
-Hermione, scusa se ti disturbo, ma... hai novità per me per caso?-
-Oddio sì! Ho trovato un diario di un'antenata di Sarah che era una Lectors e lo sto leggendo. Al momento ho trovato notizie circa il fatto che le auree possono cambiare in presenza di malattie, mentre le auree basiche hanno dei colori standard classificabili. C'è tuttavia una cosa che Althea non ha capito, almeno per il punto dove sono arrivata a leggere.
Tu hai detto che l'aura di Harry muta a seconda della persona con cui interagisce vero? Dorata, argento, azzurro brillante.-
-Esatto.- assentì lei
-Nel diario viene citato questo tipo di aura ma è strano che cambi a seconda delle persone a cui si rivolge e soprattutto sono colori insoliti per un'aura. Prova a dare un'occhiata in questa stanza, le auree sono tutte simili?-
Leslie si guardò intorno, scorrendo tutte le persone presenti.
-Bè, a parte l' aura arancio/rossa più o meno accesa di Sarah, Neville, Oliver e Severus direi di si.
La stanza è piena di oro, argento e azzurro, tutti molto brillanti.-
Hermione annuì.
-Allora un mistero è risolto. Chi possiede il gene della magia possiede auree differenti rispetto ai babbani. Per quanto riguarda il colore di Ginny al momento non ho novità, ma le scoprirò molto presto. Domenica ti saprò dire sicuramente di più, o almeno lo spero.-
Leslie le prese la mano guardandola intensamente negli occhi.
-Hermione, io spero vivamente che non sia nulla di grave, lo spero davvero tanto.-
-Lo spero anche io Leslie- rispose Hermione ripensando alle parole di Althea.
Sarà forse una malattia particolare?
-Lo spero anche io.-




Angolino di Zebraviola
(*)Tutti gli asterischi che avrei dovuto mettere nel testo xD:
Partiamo dall'inizio:
-Polly Herrington, la nobildonna madre di Iris, è il nome della zia di Pollyanna del romando di Eleanor Porter.
-Durante quel periodo storico c'è stato veramente il regno di Re Giacomo.
-La frase di Piton quando entra nello studio è un chiaro riferimento a Silente.
-Il compleanno di Hermione Granger teoricamente è il 19 settembre, perdonate se in questa storia è spostato al 2 di ottobre. Avrei dovuto cambiare tutte le date di tutti i capitoli che ho scritto finora, perciò mi avvalgo della licenza poetica per spiegare quest'anacronia xD
Allora, che ne pensate di questo capitolo? Inizialmente la scena del compleanno non doveva essere presente, ma è venuta da sola. Volevo un pretesto per far dire a Severus quelle cose e, allo stesso tempo, dare l'opportunità a Hermione di incontrare Leslie.
Le pagine del diario ovviamente non sono finite, vedrete cosa uscirà fuori.
Spero vi sia piaciuta la parte del compleanno; personalmente il discorso di Severus l'ho trovato molto toccante e spero abbiate capito anche il riferimento al Cor Evocatio (ormai Hermione risplende nel suo cuore).
Per quanto riguarda la faccenda “tentato suicidio” non ero molto sicura, ma secondo me a lui era passato per la testa e solo Silente, dandogli una nuova spinta per vivere, un nuovo progetto (proteggere Harry), sia riuscito a impedirgli di commettere idiozie.
La questione Oliver è ancora in stallo e vi ricordo che il matrimonio di Ron e Leslie si avvicina (è il 4 ottobre).
Per chi fosse interessato alla cose leggere le auree delle persone è una cosa “possibile” (per chi ci crede), ma se andate ad informarvi non tenete conto dei colori che troverete per la mia storia perchè sono diversi xD
Ho anche una brutta notizia per voi però... secondo i miei calcoli, a meno che non mi vengano brillanti idee in mente, alla fine della storia mancano circa 4 capitoli + l'epilogo.
In ogni caso abbiamo ancora un sacco di tempo insieme!
Vabbè non voglio ammorbarvi ulteriormente, spero vi sia piaciuto ^^
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Aspetto le vostre impressioni sul capitolo!!!
Baci a tutti
Chiara

   
 
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