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Autore: Liberty89    06/09/2011    4 recensioni
Storia Incompleta.
Vexen s’inchinò e scomparve in varco oscuro per riapparire nel suo laboratorio. Si avvicinò alla scrivania e prese in mano una fiala di liquido scarlatto.
-Numero XIII… presto sarai mio…- sibilò il Freddo Accademico con un ghigno divertito.
-dal capitolo 2-
Una long-fic sull'arrivo di Roxas nell'Organizzazione e sul suo addestramento, nonché sulla pazza e misteriosa non-vita che conduce con i suoi compagni.
Par: Akuroku, Zemyx, Vekuroku, XemnasxSaix
Genere: Angst, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi, Crack Pairing | Personaggi: Altro Personaggio, Organizzazione XIII
Note: Lemon, Lime, OOC | Avvertimenti: Incompiuta, Non-con | Contesto: KH 358/2 Days, Contesto generale/vago
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Buona sera a tutti! Lo so, c'è poco da stare allegri, visto che l'ultimo capitolo pubblicato risale ad un anno e due settimane fa! Che vi posso dire? In questi mesi sono successe tantissime cose e non tutte sono state piacevoli, alcune sono state veramente brutte; l'università mi ha trascinata nel suo vortice soprattutto ora che sono all'ultimo anno e mi manca solo l'esame finale. Questo capitolo è stato un vero parto e l'ho scritto a più riprese (tantissime riprese). Mi auguro che vi piaccia e che sia valsa l'attesa. Buona lettura!


ps: facciamo gli auguri alla fic, il 26 agosto era il suo compleanno ;3



Capitolo 31: Il risveglio della bambola


Il Leggiadro Sicario fu il primo a lanciarsi verso l’avversario per impegnarlo in uno scontro frontale. La lama della falce si abbatté con violenza sul sottile filo della katana, che resse il confronto e la respinse dopo pochi secondi. Tuttavia, la pausa non durò che un effimero istante, poiché due delle lance del numero III si fecero subito avanti per sostituire il compagno. L’angelo sorrise e le fermò, una con la propria arma e la seconda, prendendola nella mano libera. Xaldin però, ghignò a sua volta, perché impugnò immediatamente un’altra coppia di lance, mentre le ultime due comparvero attorno al suo corpo, pronte per essere scagliate.
-Sono piacevolmente stupito. Forse riuscirò a divertirmi almeno un po’.- commentò Sephiroth, prima gettare la lancia al suo proprietario e di seguirla subito dopo.
Preso alla sprovvista, il Nessuno dai lunghi capelli neri riuscì solamente ad indietreggiare e richiamare due lame in sua difesa, che furono tagliate a metà senza il minimo sforzo.
-Accidenti!- esclamò Xaldin, sfruttando il vento per spostarsi verso l’alto.
L’argenteo spalancò la sua ala e gli andò dietro rapidamente, sferrando un tondo con la spada, che lo colpì alla gamba sinistra, lacerando il soprabito e i pantaloni al di sotto, senza danneggiare il corpo del Senza Cuore. Gettò uno sguardo alle sue spalle e vide il numero XI proprio sotto di lui, che grazie ad una lunga liana, lo tratteneva per una caviglia. Seccato, Sephiroth ritirò la lama e scomparve, lasciando solamente un paio di delicate piume al suo posto, per ricomparire a pochi centimetri dall’avversario.
Xaldin sgranò le iridi color ametista, fissando quelle color verde mare che aveva di fronte, da cui trapelava una buffa mescolanza di irritazione e divertimento. Tuttavia, la sua attenzione fu richiamata da un dolore sordo che avvertiva all’altezza del fianco destro, e vide l’elsa della Masamune ad una distanza praticamente nulla da esso. Il Nessuno rimase immobile, chiedendosi come avesse fatto a non accorgersi della lama che l’aveva trapassato silenziosamente da parte a parte.
-Se ti stai domandando quando è successo…- intervenne l’angelo con un ghigno sadico, leggendo il quesito negli occhi dell’avversario. -È stato subito dopo essermi teletrasportato di fronte a te, ma tu hai potuto vedermi solo quando mi sono fermato, perché sono stato più veloce del tuo sguardo.- spiegò divertito, prima di ruotare la spada con una rotazione del polso e, in seguito, scattare bruscamente all’indietro per estrarre la katana.
Il Feroce Lanciere gemette e si piegò in avanti, lasciando che le lance svanissero nel nulla e tamponando con la dritta la ferita, più per riflesso che per vera utilità, poiché era consapevole di star perdendo sangue anche dalla schiena. Serrò le palpebre per un istante a causa di una fitta bruciante, ma una volta riaperte, sollevò immediatamente lo sguardo su quel nemico pericoloso che ancora sorrideva soddisfatto della sua opera.
All’improvviso però, davanti al Senza Cuore dai lunghi capelli neri comparve il Tiratore Libero, tutto sghignazzante e con le balestre cariche e pronte a far fuoco, già strette tra le dita esperte.
-Xigbar…-
-Solo ora il capo s’è deciso a mandarmi su.- informò seccato. -La nostra squadra effettua il primo cambio e non si accettano proteste!- urlò, puntando le armi contro Sephiroth e facendo partire una scarica di dardi.
Nel frattempo, il numero III si ritrovò circondato da quattro carte da gioco, che dopo aver compiuto un paio di rapidi giri, lo trasportarono a terra. Quando scomparvero in silenzio, Xaldin cadde in ginocchio senza abbandonare il fianco offeso.
-Pensi di riuscire a riprenderti?- gli domandò il Superiore, chinandosi accanto a lui.
-Ti dirò capo…- iniziò, prendendo ampie boccate d’aria. -…ho visto momenti migliori di questo, ma anche di peggiori…- proseguì spavaldo con una piccola risata.
-Benissimo. Axel, aiutalo ad appoggiarsi alla parete. Luxord, fai lo stesso con Vexen e poi vai ad aiutare Xigbar.- ordinò Xemnas, con voce ferma e autoritaria ma carica d’urgenza, ottenendo delle reazioni immediate dai due Nessuno. -Larxene, tu raggiungi Marluxia, cerca di colpirgli l’ala finché non è costretto a scendere. A lui invece, digli di non perdere di vista il nemico e di aspettare il momento giusto.- aggiunge ancora, ricevendo un assenso e guardando la ragazza correre dal compagno. -Lexaeus e Zexion, rimanete qui con me. Proteggeremo i nostri compagni fino a quando non entreremo in campo.-
I due annuirono, dopodiché si girò in direzione del Notturno Melodico e del Soffio di Fiamme Danzanti. Il primo stringeva il suo strumento pronto a ricevere qualsiasi ordine e il secondo con i pugni serrati come la mascella, pervaso da un’ira che non avrebbe mai potuto provare non possedendo un cuore, ma che ribolliva nel suo corpo vuoto come la lava in un vulcano appena risvegliato.
-Axel, vorrei che tu facessi bene attenzione ai movimenti del guerriero.- disse, fissando i propri occhi in quelli verdi dell’altro. -Io e te ci occuperemo di lui quando avrà l’ala fuori uso. In caso di bisogno, Demyx farà intervenire le sue copie d’acqua e Zexion si terrà pronto con le sue illusioni, se lo scontro dovesse protrarsi a lungo.
-Quell’essere è troppo potente, quindi dobbiamo giocare sulla superiorità numerica, dandoci il cambio quando uno di noi viene ferito oppure quando comincia ad essere troppo stanco e dobbiamo sfruttare i nostri assi nella manica.- spiegò, guardandoli uno alla volta.
-E Roxas?- domandò Demyx. -Lo lasciamo là da solo?-
-Roxas è più al sicuro in quella stanza. Scommetto che l’angelo si accorgerebbe immediatamente se qualcuno andasse a prenderlo. Se dovesse accadere, il nostro piano fallirebbe.-
-Ho capito!- affermò il numero IX.
-Perfetto. Ora dobbiamo solo osservare e aspettare.-

Scomparve in una scia di luci nefaste, per ricomparire lontano ed evitare l’ennesima scarica di dardi magici e si voltò appena in tempo per distruggere cinque carte da gioco che minacciavano di circondarlo e impedirgli di muoversi come voleva.
Quello scontro indesiderato, per Sephiroth si stava rivelando una continua fonte di divertimento e di desiderio, poiché più la battaglia si prolungava, più aumentava la soddisfazione che avrebbe avuto alla fine nel godersi il suo più che meritato premio. Un forte sibilo sfrigolante alle sue spalle lo fece girare ed indietreggiare per schivare sei kunai avvolti in un campo elettrico ad alto voltaggio. Il primo attacco di quel tipo l’aveva colto alla sprovvista e la punta della sua ala era stata inevitabilmente colpita, generando una sgradevole sensazione di lieve paralisi all’arto piumato, la quale fortunatamente, non gli aveva impedito di rimanere in volo.
Svanì nuovamente, quando i tre attacchi cercarono di colpirlo insieme e riapparve all’angolo vicino alla porta del reattore, che lo illuminò appena con la sua soffusa luce verde. Sorrise e puntò i suoi occhi sull’unica donna presente nel gruppo di avversari. Bastò uno sguardo e attorno alle gambe della bionda delle sfere di energia oscura, che pian piano presero a ruotare in cerchio, risalendo l’intero corpo.
-Larxene! Stai attenta!- le urlò lo Sfidante del Destino.
-Ma che accidenti succede?!- esclamò quando vide i globi girarle intorno, i quali all’improvviso scattarono all’interno del suo corpo, ognuna in un punto diverso.
La Ninfa Selvaggia urlò di dolore e serrò gli occhi, mentre indietreggiava di qualche passo, disorientata dall’attacco appena subito.
-Larxene tutto ok?- le chiese il Leggiadro Sicario, affiancandola.
-Col cavolo! Non vedo più niente!- replicò seccata.
-Esattamente ciò che volevo.- disse Sephiroth, attirando l’attenzione su di sé.
Il suo corpo si circondò di un alone violaceo, che in pochi istanti si trasferì alla Nessuno. Sotto gli sguardi increduli dei suoi compagni, quell’aura penetrò nelle membra della donna, che dopo qualche secondo si piegò su se stessa e sarebbe crollata inevitabilmente al suolo, se Marluxia non l’avesse presa al volo.
-Larxene! Ehi, rispondi!-
-Ci sento razza di idiota… non c’è bisogno che urli…- rispose lei con affanno. -Sono… completamente senza forze… non riesco nemmeno… a reggermi in piedi…-
L’angelo dall’ala nera scoppiò in una piacevolmente divertita risata, che avrebbe scatenato il terrore nei suoi avversari, se questi avessero posseduto un cuore. Com’era iniziato, quello scatto di ilarità scomparve, cedendo il posto ad un teso silenzio in cui i Nessuno studiarono il loro nemico, senza riuscire però a comprenderlo.
-Cosa ci trovi di tanto divertente?- chiese Xigbar, ricaricando le sue armi.
-Voi, creatura dell’Oscurità. Siete così divertenti… credete che non abbia capito cos’avete in mente?- domandò, ghignando. -Avete tentato per tutto il tempo di colpirmi all’ala, per farmi scendere e poter combattere a terra.-
Xemnas sgranò gli occhi color ambra e strinse la presa sulle spade laser. -E ora che lo sai?-
Sephiroth si voltò verso di lui e allungò il suo sorriso. -Scenderò.-
E così fece. Lentamente e senza produrre nemmeno un fruscio, il guerriero da una sola ala poggiò i piedi sul pavimento metallico, che gemette appena sotto il suo peso.
I Senza Cuore lo osservarono col fiato sospeso, increduli di fronte all’atteggiamento del loro nemico e cauti in attesa della sua mossa seguente. Solo uno riuscì a scuotersi da quella tensione impalpabile, prima che quel demonio toccasse terra. Axel strinse i denti e la presa sui Chakram, sentendosi andare a fuoco.
-Senti capo, ormai è chiaro che il nostro piano è andato…- mormorò, attirando l’attenzione del Superiore. -E io sono stufo di stare a guardare, mentre quel bastardo si prende gioco di noi.-
-Cosa vuoi fare?- domandò, nonostante conoscesse già le intenzioni del numero VIII.
-Voglio carbonizzarlo!- urlò, lanciandosi a tutta velocità contro l’avversario, che si voltò nella sua direzione con il solito ghigno stampato in faccia.
Un disco avvolto dalle fiamme si scontrò violentemente con la sottile lama della Masamune, producendo una pioggia di scintille, che per un attimo, illuminarono di rosso la piccola area attorno ai due sfidanti. Lo spadaccino indietreggiò di mezzo passo, colto alla sprovvista dalla forza del Nessuno.
-Un intervento quasi inaspettato.- disse l’argenteo. -Mi chiedevo quando ti saresti deciso a farti avanti, ti ho notato immediatamente quando sei arrivato.-
-Il tuo sorriso da schiaffi mi ha fatto saltare i nervi!- esclamò Axel, dando fuoco al secondo Chakram. -La pagherai per quello che hai fatto ai miei compagni!-
Sephiroth rise ancora. -Andiamo, vuoi prendermi in giro?- domandò, spingendosi verso il viso dell’altro. -Lo sappiamo entrambi che a te importa solo del piccolo Roxas.- sussurrò, in modo tale che solo lui sentisse le sue parole. -Ma come darti torto? Se non fossero arrivati quei due e poi voi altri a darmi fastidio, sarebbe stato finalmente mio.-
-Va all’Inferno maledetto!- urlò il rosso, caricando la sua seconda arma e scagliandola contro il viso dell’angelo, che scattò rapidamente all’indietro, sfuggendo all’attacco.
Il Soffio di Fiamme Danzanti ringhiò e si gettò all’inseguimento. Incurante di chi e cosa aveva attorno, scatenò il suo potere: quando i due dischi, avvolti da pericolose fiamme, cozzarono nuovamente con la katana, il terreno sotto i piedi dei due si arroventò per un raggio di due metri e dal perimetro si alzò un muro di fuoco dalla base circolare, che li nascose agli occhi dei presenti e riempì le loro orecchie con il suo continuo crepitare.
Axel ghignò e saltando lateralmente si gettò tra le lingue roventi, svanendo allo sguardo glaciale del nemico. Dal canto suo, Sephiroth rimase immobile al centro di quel ring improvvisato, incurante dell’alta temperatura che lo circondava, come se non la sentisse.
-Interessante.- pensò, facendo scorrere le iridi verdi sulla barriera. -Davvero interessante…-
Strinse la mano sull’elsa della spada e si concentrò. Il Senza Cuore si muoveva tra le fiamme, celando la sua presenza e aspettando il momento migliore per scagliare la sua offensiva. L’attesa dell’angelo da una sola ala non durò molto, perché meno di un minuto dopo, il Nessuno uscì dal fuoco che lo proteggeva per colpire l’avversario alle spalle.
-…peccato che non sia abbastanza.- terminò a bassa voce, svanendo nel nulla e lasciando un incredulo Axel in compagnia di due soffici e leggere piume nere, che si posarono sul pavimento con la leggerezza di un soffio di vento.
Il ragazzo non fece nemmeno in tempo a risollevare del tutto il capo, che si ritrovò a specchiare le proprie iridi smeraldine, in due polle di verde acquamarina, così limpido da sembrare liquido. Esse gli trasmisero una sensazione di gelo assoluto, che superò la freddezza del suo corpo privo di cuore ed ebbero il potere di fargli ricordare il terrore. Qualcosa che si espande senza freni, come una macchia d’olio, che investe e ingloba tutto ciò che incontra.
-Sai, creatura dell’Oscurità, comincio ad essere un po’ stufo di giocare.- disse algido lo spadaccino. -E non posso stancarmi troppo, altrimenti che figura ci farei col piccolo Roxas?-
Quella domanda, dall’implicito significato, destò lo spirito combattivo del Senza Cuore che era stato schiacciato dal ricordo della paura. Tuttavia, il numero VIII non fece in tempo a riaversi del tutto, poiché un istante prima vide Sephiroth alzare la katana e quello dopo, avvertì solamente un indescrivibile dolore al torso, che lo lasciò boccheggiante.
Le mura infuocate scomparvero in silenzio, come la fiamma di una candela che cede alla supremazia del soffio di vento, e il loro evocatore le seguì, cadendo al suolo e producendo un grave rimbombo metallico, che spezzò il religioso silenzio che si era fatto avanti durante quel breve scontro. Alle sue spalle, l’angelo con una sola ala, sferzò l’aria con la Masamune per pulirla dal sangue dell’avversario e ghignò soddisfatto, poiché il Nessuno probabilmente non era riuscito a vedere nemmeno il primo dei quindici fendenti che gli avevano squarciato il torace.
L’argenteo si girò del tutto e passò lo sguardo su ogni nemico rimasto in piedi. Erano tutti allineati a qualche metro di distanza e lo stavano fissando tutti in modo diverso: chi con sguardo di sfida, chi con qualcosa che sembrava rabbia. Ignorò quegli occhi e sospirò appena.
-Come ho detto al vostro amico, sono stufo. Quindi, è ora di chiudere la partita.- sentenziò, sollevando il braccio sinistro per puntare la spada verso il soffitto e scatenare nuovamente il suo vortice di fiamme.


***

Strizzò gli occhi e lentamente sollevò le palpebre, non riconoscendo l’ambiente che lo circondava, illuminato da un’intensa luce color verde acquamarina.
Proprio come il paio di iridi spietate e piene di desiderio appartenenti al demonio alato che aveva fronteggiato, e che con prepotenza si fecero largo nella sua mente in momentaneo subbuglio. Furono quella luce e l’eco morente di un tonfo a risvegliare completamente i ricordi offuscati degli ultimi avvenimenti.
-Dannato Sephiroth…- sibilò a denti stretti, tentando invano di sollevarsi.
Un dolore pulsante lo prese alla spalla destra e lo costrinse a tornare sdraiato ed a cercare aria da immettere nei polmoni. Richiuse gli occhi per riprendersi, però, quando li riaprì, essi erano freddi e spenti e la sua mente era caduta per l’ennesima volta in uno stato di incoscienza.
-Alzati Roxas. Devi distruggere Sephiroth.-
-Sì, Signore.- rispose il biondo, obbedendo immediatamente all’ordine ricevuto.
Questa volta, si sollevò senza difficoltà e, simile ad un automa, scese dal tavolo, mettendosi in posizione eretta in attesa di nuove istruzioni, non facendo caso alla ferita che mandava continuamente impulsi al cervello e che in silenzio, aveva ripreso a sanguinare.


***


Il fuoco si levò alto e prorompente, secondo il volere di quel terribile angelo.
I Senza Cuore rimasti in piedi indietreggiarono con un lungo balzo e il numero XI, evocando una liana nella mano sinistra, trascinò con sé anche il Soffio di Fiamme Danzanti, che si trovava a terra in uno stato di semi-coscienza. Tuttavia, la forza centrifuga di quel vortice di fiamme, che celava al suo placido centro il guerriero alato, era difficile da contrastare. Infatti, i membri dell’Organizzazione XIII furono costretti a piantare le loro armi nel pavimento per non essere trascinati via, imitando inconsapevolmente l’azione compiuta in precedenza dal Mago che Danza sulla Luna.
-Ehi capo!- gridò Xigbar, cercando di superare l’alta voce gracchiante di quel tornado. -Che cazzo facciamo?!-
Il Superiore digrignò i denti, mentre pensava rapidamente a qualcosa che li salvasse.
-Lexeaus?-
La voce del Burattinaio Mascherato, ridotta ad un flebile sussurro, giunse al suo orecchio come un urlo, quando vide il possente numero V farsi avanti a passi lenti e trascinati, per contrastare la potenza dell’attacco avversario.
-Che cosa vuoi fare?!- urlò Xemnas, richiamando l’attenzione dell’altro fondatore.
Il castano si voltò, puntando i suoi limpidi occhi celesti in quelli ambrati dell’altro Nessuno e con essi comunicò le sue mute intenzioni. Quel silenzioso discorso durò finché il Senza Cuore non richiamò il suo Tomahawk, per lanciarsi dentro quel turbinante caos di brillanti sfumature rosse e arancioni.
-Lexeaus!- chiamò ancora Xemnas, facendosi avanti a spade sguainate per dare manforte al collega.
Il suo tentativo, però, fallì quando dal pavimento di freddo metallo, si alzò una spessa muraglia di pietra, che si fermò solo una volta raggiunto il soffitto, chiudendo nella sua morsa quelle fiamme selvagge e indomabili. In quel momento, il Superiore e i restanti appartenenti all’Organizzazione XIII, compresero il volere del loro compagno. L’Eroe del Silenzio si era sacrificato per proteggerli e per dargli l’opportunità di salvare i tre membri che per primi avevano affrontato quel difficile avversario, forse impossibile da sconfiggere.
-Xemnas.- intervenne Zexion, celando il suo turbamento nell’iride coperta dal lungo ciuffo grigio-azzurro. -Dobbiamo sbrigarci, altrimenti il gesto di Lexeaus sarà stato vano.-
-Hai ragione.- rispose il numero I, riprendendosi in pochi istanti. -Zexion e Demyx, voi venite con me a recuperare Roxas.- disse, guardando i due, che annuirono. -Voi altri invece, prendete Xaldin, Vexen e Saix e tornate alla fortezza.- proseguì, voltandosi verso il resto del gruppo.
-Non è meglio che resti qualcuno in più?- domandò Luxord.
-No, prima ce ne andiamo meglio è. Questo avversario è troppo pericoloso.- replicò Xemnas.
-Io rimango…- mormorò il numero VIII, aggrappandosi alla spalla del Leggiadro Sicario.
-Axel non puoi…- cercò di ribattere il Notturno Melodico.
-Se Marluxia trascina me, non ci saranno abbastanza braccia per portare gli altri né per occuparsi di loro una volta tornati alla base.- fece notare il rosso, alzandosi in posizione eretta con evidente fatica. -Larxene non sta in piedi, Xaldin ci si regge a malapena e gli altri due sono in condizioni pessime…- disse, stringendo i pugni. -Sono ferito anch’io, lo so, ma non me ne vado senza Roxas.- sentenziò, fissando il numero I.
L’argenteo ricambiò lo sguardo intenso dell’altro e comprese il reale motivo della sua insistenza. Lo capì perfettamente, mentre le sue iridi ambrate si spostavano sul corpo inerme del numero VII. Chiuse gli occhi un istante e tornò a guardare il pallido viso del compagno dai capelli scarlatti.
-E sia.- concluse. -Ora andate!- esclamò rivolto agli altri, che in pochi attimi recuperarono i colleghi privi di sensi e svanirono tra le buie e viscose spire di un varco aperto dal Tiratore Libero, che teneva il Freddo Accademico sulle spalle, seguito da un traballante Xaldin, Marluxia, che trasportava Saix, e infine Luxord, con Larxene.
Il passaggio si richiuse rapidamente e senza proferire suono, tuttavia, fu qualcos’altro a dar segno della propria esistenza, facendo voltare i Nessuno rimasti.
La parete di pietra evocata dal quinto membro fondatore era ricoperta di numerose crepe, che crebbero a dismisura prive di controllo, estendendosi su tutta la superficie, come una goccia d’olio che scorre senza freni, finché con un sonoro schiocco, si ruppe. I frammenti di roccia caddero pesantemente sul pavimento, simili a dei chicchi di grandine, infrangendo con inaudita violenza il teso silenzio, in cui era appena udibile il leggero rumore della pietra che stava per distruggersi, rivelandosi fragile come il guscio di un uovo.
Insieme a quella pioggia brutale si levò una risata, che risuonò priva di impedimenti, quando anche l’ultimo pezzetto di quel muro fu caduto, accanto ai fratelli da cui era stato separato. Sephiroth rideva divertito, mentre accanto ai suoi piedi, ciò che restava dell’Eroe del Silenzio si dissolveva lentamente in infiniti granelli di polvere, che man mano svanivano, sotto lo sguardo impotente degli altri Senza Cuore.
-Sciocche creature dell’Oscurità.- iniziò l’angelo, dopo aver posto un freno alla sua tetra ilarità. -Siete così ciechi…- disse, superando il Tomahawk, che giaceva incastrato nel pavimento, come una fredda lapide in memoria del suo proprietario. -…e così divertenti…- continuò, fermandosi a pochi passi dai quattro. -Il vostro amico è riuscito a farmi un graffio, pensate un po’.- affermò, indicandosi la gamba destra per mostrare uno strappo leggermente sporco di sangue, sui pantaloni di pelle nera. -Ma non ha potuto fare altro. Non aveva compreso che la sua forza era nettamente inferiore alla mia… e neppure voi, visto che siete rimasti, invece di fuggire con i vostri compagni. Perché non ve ne siete andati quando avreste potuto?-
-Vogliamo riprenderci Roxas!- esclamò Axel. -E non ce lo impedirai!-
Lo spadaccino osservò per un istante gli occhi del rosso, stranamente determinati nonostante la sua natura e riprese a ridere. -L’avevo detto che siete divertenti, ciechi e sciocchi, ma non credevo fino a questo punto.- asserì.
-Cosa intendi dire?- domandò il numero VIII, impugnando i suoi Chakram e sentendosi pervaso da un’ira che, in teoria, non avrebbe mai potuto provare.
-Ancora non avete ben chiaro che non siete in grado di sconfiggermi, ma vi ostinate nel volerlo fare, e inoltre, non avete capito che il piccolo Roxas ormai mi appartiene.- spiegò, ghignando e stringendo la presa sulla Masamune. -Che ne dite di finire il gioco una volta per tutte?-
-Sono d’accordo con te.- rispose una voce gelida alle sue spalle, che lo fece voltare appena in tempo per parare il fendente della candida lama del Portafortuna.
La Chiave del Destino mantenne salda la presa sul keyblade senza sforzo, mentre teneva gli occhi puntati sull’avversario, al di sotto del cappuccio calato sul viso. Sotto ordine del Freddo Accademico, si era rimesso il soprabito e si era coperto il capo, per evitare che i Nessuno notassero le sue iridi spente.
Sephiroth ghignò per l’ennesima volta. -E così sei tornato piccolo Roxas, anche se non del tutto.- sussurrò. -Vuoi riprendere la nostra partita? Mi sembra che questa parte l’avessimo superata da un pezzo.-
Il biondino non rispose a parole, ma con la sua seconda arma, che come la falce del cupo mietitore, si levò per calare sul petto dell’angelo. Tuttavia, l’argenteo scomparve nel nulla per ricomparire a pochi metri dal keyblader, che si girò nella sua direzione.
-Come vuoi, creatura dell’Oscurità: allieterai nuovamente la mia snervante attesa.- concluse Sephiroth, impugnando la sua katana con entrambe le mani per puntarla contro il giovane Senza Cuore.





Ed eccoci giunti alla fine di questo capitolo! Cosa succederà ora che Roxas è tornato in campo? Spero di farvelo sapere il prima possibile xD
Alla prossima miei cari! See ya!



L'angolino dedicato a voi u.u

Vampaia_Naito_4ever: Ciao cara ^^ mi spiace averti fatta aspettare così tanto, spero che mi seguirai ancora e che il capitolo ti sia piaciuto! Grazie mille del commento e dei complimenti :3 Ciauuuu!

AxelSuperMegaFan: Hola cara ^^ mi scuso anche con te per averci messo un anno per aggiornare. Spero che continuerai a seguirmi e che il capitolo ti sia piaciuto! Grazie per il commento e dei complimenti :3 Byeeee!

RikaSuzumiya: *si prostra* Scusascusascusascusa!!!! Se il tuo era uno schifo di ritardo, il mio cos'è? ç____ç Mostruoso a dir poco ç____ç Spero che mi perdonerai e che questo capitolo tanto atteso sia stato di tuo gradimento! A presto carissima :3

Maka Axel Albarn: Ciao xD sono contenta che la storia ti piaccia! Grazie per l'energico commento! Spero che il capitolo ti sia piaciuto ^^ Ciauuuu!

CantateMaledetta: Carissima, al tuo commento avevo già dato una risposta, quindi ti rinnovo i ringraziamenti e mi auguro che questo capitolo che aspettavi da tanto ti sia piaciuto e che ti abbia soddisfatta ^^ A presto!!!!



Sono giunta anche ai ringraziamenti finali! Questa volta li farò molto schematici perché siete tantissimi e non so chi, nel frattempo, si sia aggiunto/abbia cambiato nick/si sia tolto perché aveva perso le speranze in un mio ritorno xD Ma passiamo al dunque, ringrazio:
-  Per chi l'ha messa tra le preferite: Aikochan, Ally_LadyMichaelis, Asia Axel Grey, CantateMaledetta, Cavallina_Bianca, DarknessAkira, fenicex8, Glivia, habanera, Hi_Ka_Ri, K and S, LightRoxas, Little Duck, LittleKairi14, Lizzie Sora, Mina_Ayame, OmniaVincitAmor, RikaSuzumiya, RoxxyNeko, Soruccio, Tokio, uomo nero, Vampaia_Naito_4evervul95Xemnas89Xemnas90Yami no Koshaku fujin, Yuma_29, _PectusInane_  e  _Roxys_.
-  Per chi l'ha messa tra le ricordate: Arasi, Chihiro, ElleH, falcediluna e Juliett_94.
-  Per chi l'ha messa tra le seguiteCantateMaledettaCharlenechaskaChiyoChan8falcedilunaGlivia, habanera, Hi_Ka_Ri, Il_Trio_Infernale, K and SKiryeLadyaoi93Learia1317LightRoxas, LittleKairi14, Lizzie SoraLyssaRikaSuzumiya, RoxxyNeko,  SayakaMikiSeymourSaphirauomo nerovalkyrievul95yayachan18_NekoRoxyChan__Roxys_.


Mi auguro di non aver mancato nessuno! Come sempre vi adoVo tutti quanti, dal primo all'ultimo! Ciò che mi spinge a continuare questa fic siete voi e voi soltanto :3 A presto carissimi! See ya!!!! *svanisce in una nuvola di fumo*
  
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