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Autore: Girl_in_Blu    06/09/2011    4 recensioni
Mirai Trunks riporta in vita il gruppo dei guerrieri morti durante lo scontro con gli Androidi e chiede a Polunga che anche Goku ritorni sulla Terra. Questi come lo considereranno? Cosa succederà con Vegeta?
Una storia che racconta i piccoli passi compiuti dai Mirai Brief per diventare una famiglia.
La nota AU è inserita perchè racconta del mondo dei Mirai.
[One-shot trasformata in una piccola long fiction]
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bulma, Trunks, Vegeta
Note: AU, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Another universe. '
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 ***Parte seconda***
Casa













 

Un bagliore accecante illuminò il cielo soprastante la città dell’Ovest, che fino a poco prima era immerso nell’oscurità della notte.
Bulma comprese immediatamente ciò che stava accadendo, trepidante attendeva il ritorno degli amici.
Nel giardino, con il cuore in gola, si chiedeva se anche l’ombroso Principe fosse tornato.
 
 

L’attesa era stressante, dapprima nervosa passeggiava per la sua proprietà per aumentare sempre più il passo che con l’incedere diveniva sempre più inquieto.
Cominciò a mordersi un dito, era stanca di aspettare.
Non capiva perché Trunks tardasse; forse, era accaduto qualcosa?
Una malsana ipotesi cominciò a percorrere la sua mente; i suoi dubbi e le sue ansie avevano iniziato a prendere il sopravvento.
Se fosse stata più giovane, avrebbe preso una navicella e sarebbe corsa per accertarsi dello svolgersi degli eventi, per controllare con i suoi stessi occhi; in fondo, era troppo curiosa per starsene in casa.
Il suo desiderio di conoscenza misto all’incoscienza l’aveva condotta verso avventure incredibili che nemmeno la più fervida fantasia avrebbe potuto immaginare.

Se Vegeta fosse tornato, sapeva che non sarebbe cambiato nulla; quando lui morì non avevano una relazione stabile e, forse ripensandoci, non l’avevano mai avuta.
Lui era solo il solito egoista in cerca di alloggio, non avendo alternative altrettanto allettanti.
Se fosse ritornato a vivere lì, con loro, allora non sarebbe accaduto nulla.
Bulma ne era amaramente consapevole, sapeva che –per lui- Trunks fosse stato un errore, un errore che non aveva voluto accettare.
La scienziata non rimpiangeva quella relazione, le sue lacrime, le sue sofferenze.
In fondo Vegeta le aveva regalato attimi felici senza volerlo e un figlio, un eroe…

Continuò ad attendere passeggiando nervosamente nel giardino, finché non avvertì uno spostamento d’aria alle sue spalle.
Voltandosi vide Trunks e sospirò, alleggerendo il suo animo dal peso della preoccupazione, come se un sospiro bastasse per scacciare ogni problema.
Dopo pochi secondi anche il principe atterrò.
Nel vederlo sentì che al cuore mancò un battito, si era fermato per poi riprendere a palpitare con più forza.
Erano trascorsi troppi anni dall’ultima volta che lo aveva visto e per quanto si fosse ripromessa di non amarlo, non riusciva a placare l’irregolarità del suo cuore.
Lui, la stava osservando attentamente, ricordava la sua forza d’animo, la sua testardaggine, la sua bellezza. Rammentava ciò che li aveva legati e, osservando suo figlio, divisi.
-Donna sei invecchiata!
Disse Vegeta ghignando, non poteva salutarla semplicemente. No, non era da lui.
-Tu sei sempre il solito zotico scimmione!
Rispose acida, riprendendosi da quello che per lei, donna orgogliosa, era uno stato pietoso.
Dopo tutte le sofferenze che Vegeta le aveva inferto, in quella che più che una relazione fu una battaglia, dopo anni di solitudine e di assenza; non poteva mostrarsi così: ancora legata a un essere che aveva rifiutato suo figlio.
-Sono qui solo temporaneamente, finché…
Fu interrotto da una Bulma pronta a mostrargli la sua forza e determinazione
-Finche cosa? Finché non ci farai saltare in aria…era questa la tua minaccia preferita se non sbaglio. Mi dispiace mio caro, ma tuo figlio è un eroe, è più forte di te... molto più forte e non permetterebbe mai che accadesse.
La scienziata sapeva che a Vegeta piaceva minacciare, era un’abitudine della sua vecchia vita da mercenario, una di quelle difficili da dimenticare e liberarsi.
Sapeva anche che, come in passato, non avrebbe mai concretizzato quelle parole, ma proprio non sopportava un simile affronto.
No, dopo tutto quello che aveva passato, non poteva sentire altre minacce, soprattutto in casa sua.
-Finché non troverò un altro posto.
Disse Vegeta, mostrando –così- le sue intenzioni.
Non voleva rimanere oltre il necessario sotto lo stesso tetto, con Bulma e Trunks.
Aveva fallito, era morto e il figlio, tanto negato, lo aveva superato.
Quel ragazzo era un guerriero migliore del padre, era riuscito lì dove lui aveva fallito.
Non poteva sopportare una simile sconfitta.
 
 
Lo sguardo del saiyan era fiero, come sempre, ma Bulma ascoltando la sua voce, con quel tono, sereno e inflessibile, si rese conto di quanto l’inferno gli fosse entrato dentro.
Sentiva le fiamme ardere su quell’anima, lo sentiva il suo spirito, sofferente ed inquieto, lo aveva sempre avvertito.
Bulma era stata l’unica ad aver visto oltre le cicatrici, aveva imparato, dopo la morte di Goku, a capirlo.
Nel momento stesso in cui si allontanò da lui, cominciò a comprenderlo.

Ricordava il vuoto che albergava negli occhi di Vegeta alla morte del suo miglior nemico; Kakarot, per lui, non era stato un semplice avversario.
No, Goku era ciò che rimaneva di una specie estinta; era una parte indissolubile del suo passato, ma al tempo stesso del suo presente.
Era quel filo conduttore tra il guerriero e l’uomo, fra la bramosia di combattere e la necessità di trovare una patria.
Ecco, cosa Bulma vide in quel saiyan.
Era convinta che l’amico fosse, per Vegeta, le radici e l’arbusto del suo passato e di un presente nefasto.
Goku era una sfida, una vendetta irrisolta, era un nemico, una patria.

Per molto non capì mai perché alla sua morte rimase, perché non avesse distrutto il pianeta, come spesso amava minacciare.
Ma il tempo e, soprattutto, il racconto del figlio, le avevano fatto capire che per quanto cocciutamente Vegeta si ostinasse a pensare che combattesse per natura, per quell’istinto malato che lo spingeva oltre il limite, cercasse –invece- di proteggere ciò che di più caro possedeva, inconsciamente –forse- non lo faceva solo per se stesso.
Questo era il Vegeta del passato salvato e, Bulma sperava, che lo fosse anche il principe dannato del suo presente.
 
-Questa è la tua camera.
Gli disse indicandogli una porta bianca, come tutte quelle della casa.
-Sono cambiate molte cose qui, anche tu…
Lo sguardo che accompagnò quelle parole, lacerò la pelle della scienziata, penetrando oltre l’epidermide e arrivando a toccare le più profonde corde dell’animo.
-Chi non è cambiato dopo tutto quello che è accaduto.
Rispose ricambiando, con altrettanta intensità, quel cipiglio.
-Una macchina del tempo…- sospirò –ti sei superata, Bulma- aggiunse in fine.
La donna sorrise tristemente, ricordando l’ultima volta che l’aveva chiamata per nome, proprio il giorno della sua morte.

Lo aveva odiato per superare il dolore dell’abbandono, della sua dipartita, aveva mutato quel sentimento in rammarico per suo figlio, per evitare di fargli pesare anche quello.
Aveva pensato in tutti quegli anni che avesse combattuto solo ed esclusivamente per la sua indole, che i cyborg avessero risvegliato in lui ciò che era stato seppellito assieme al cadavere del suo più grande nemico.
Era stata convinta che la voglia di combattere lo avesse spinto ad abbracciare la morte, ma quando aveva ascoltato il racconto di Trunks aveva capito che, nonostante l’apparenza, Vegeta combattesse principalmente contro se stesso, contro quella cortina di orgoglio che non gli permetteva di vedere oltre il suo principesco naso.

-Lo so- gli disse poco prima di allontanarsi.

Dopo tutto, Bulma, era felice di riaverlo a casa e per quanto ferito, anche Vegeta, desiderava restare.

































































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Angoletto di Girl_in_Blu:

Allora ho trasformato questa fan fiction in una long, sperando che vi piaccia vi avviso che non sarà lunghissima.
Spero lasciate un commentino ^^



 

   
 
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