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Autore: Kiki Hiwatari    06/09/2011    3 recensioni
Chiuse il portone. Il guidatore ingranò la retro, uscendo dal giardino, poi partì frenetico per allontanarsi il più possibile. Tuttavia i misteriosi aggressori parvero non essere d'accordo e lanciarono i loro bey all'inseguimento.
- Impossibile! Ci stanno raggiungendo!- urlò Daichi guardando indietro.
- Cosa?! Come possono essere così veloci?- chiese Mao
- Tenetevi ragazzi. Sarà un viaggio movimentato-
.
spero di avervi incuriosito almeno un po' (ma ne dubito)
.
ciao piacere sono Kiki (: questa è la prima storia che pubblico in assoluto, abbiate un po' di pietà perfavore. commenti, consigli e critiche sono ben accetti (:
Genere: Avventura, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hilary, Kei Hiwatari, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 6

 

 

Dietro un enorme scrivania un donna stava seduta con i gomiti sul tavolo ed il mento appoggiato alle mani, quando un ragazzo con il volto coperto da un pesante cappuccio nero entrò nella stanza.

-Improvvisamente gli obbiettivi sono scomparsi dai nostri monitor. È come se fossero svaniti nel nulla, Capo-

- Non importa. Trovateli!- sentenziò.

-Agli ordini- disse Alfa. Poi si allontanò velocemente dopo un piccolo inchino. “Il potere dei bit power è fondamentale per la realizzazione del mio piano. Devo assolutamente impadronirmi della loro energia”

 

 

 

Nel frattempo sull'isola di Purusha i ragazzi stavano ancora riposando, dopo gli ultimi avvenimenti era normale che fossero esausti. La prima a svegliarsi fu Mao. “Che bella dormità” pensò, mentre si accoccolava sul suo cuscino. Lentamente aprì gli occhi, scoprendo inaspettatamente di essersi addormentata su Rei. Il cinese dormiva a pancia il su, con le mani dietro la testa, mentre la ragazza stava comodamente con la testa poggiata sul suo petto. Mao osservò per un attimo il volto rilassato dell'amico d'infanzia. Com'era bello. La cinese scattò improvvisamente, arrossendo fino alla punta delle orecchie e mettendosi a sedere. Si prese il viso tra le mani, pregando che il corvino non si fosse accorto della situazione. Dopo qualche minuto la ragazza tornò ad osservare il compagno. Nonostante avesse provato in tutti i modi a toglierselo dalla testa era ancora innamorata di lui. Sin dal primo torneo. Sperava che Rei si fosse scordato della sua confessione durante il primo torneo. Lei era una ragazza forte ed odiava sentirsi così in soggezione ogni volta che il blaider apriva bocca. Sentì un leggero mugugnio provenire dal ragazzo steso al suo fianco, segno che si stava svegliando.

-Buon giorno- biascicò Rei notando la blaider al suo fianco

-Buon giorno-

-Dormito bene?- chiese il corvino sedendosi a sua volta

-Ehm.. si.. tu?- Mao era nuovamente arrossita al pensiero di aver trascorso tutta la notte accanto al blaider

-Si. Stanno ancora dormendo tutti?- chiese guardandosi intorno -Senti, ti va di aiutarmi a preparare la colazione? Takao e Daichi sono intrattabili se non mangiano- disse con un risolino. La cinesina annuì con un ampio sorriso, poi i due si alzarono, iniziando a raccogliere un po' di frutta. Quando tutti si furono svegliati ed ebbero fatto colazione vennero ripresi gli allenamenti del giorno precedente.

Ormai era ora di pranzo, ma nessuno era ancora riuscito ad liberare i bit-power. L'atmosfera si stava appesantendo e la frustrazione per i continui fallimenti non alleggeriva di certo la tensione. Tuttavia i ragazzi non sembravano essere intenzionati ad arrendersi.

-Takao! Ragazzi! Venite a mangiare qualcosa- li chiamò Christal. Erano ore che si allenavano, una pausa gli avrebbe fatto bene.

-Ehi, non vieni?- chiese stupito Max notando che il campione giapponese non si era ancora mosso

-Voglio provare un'ultima volta- sentenziò. Si mise in posizione e lanciò la trottola di metallo. Poi chiuse gli occhi, concentrandosi sul sibilo che generava il suo fidato Dragoon. Improvvisamente si sentì come se una potente scarica elettrica gli avesse attraversato tutto il corpo. Intorno a lui si alzò un forte vento. Contemporaneamente la rotazione del suo bey era aumentata notevolmente ed il bit emanava una luce accecante. Takao serrò in pugni con sempre maggior forza e Dragoon girava sempre più veloce. Poi ci fu un'esplosione. Il bey del giapponese fu coperto dal fumo per vari minuti, durante i quali nessuno riuscì a muovere un muscolo. Erano in attesa di scoprire cosa si celasse oltre quella coltre di spesso fumo bianco. Poi finalmente lo videro. Accanto al bey, vi era un piccolo rettile di colore blu che si guardava attorno con aria spaesata. I ragazzi erano rimasti completamente basiti, sembravano incapaci di fare qualunque cosa che non fosse fissare l'animale con gli occhi sbarrati e la bocca aperta. Dopo una manciata di secondi il piccolo esserino si eresse sulle zampe posteriori con fare possente, nonostante i suoi trenta centimetri d'altezza. Velocemente si avvicinò a Takao fermandosi ad una spanna dalle gambe del corvino ed emise un piccolo ruggito allargando le zampette anteriori. Non vi era alcun dubbio. Quello era il Drago azzurro. Tuttavia sembrava un tenero peluche anziché un potente bit-power. Titubante il ragazzo prese l'esserino in braccio. Per tutta risposta il draghetto ruggì nuovamente e distese la bocca in quello che i ragazzi interpretarono come un sorriso.

-Wow. È... È incredibile- disse il giapponese quasi in un sussurro -Ce l'ho fatta... CE L'HO FATTA!- urlò trionfante sollevando in aria l'animaletto. Un attimo dopo Takao fu attorniato dal resto del gruppo.

-O mio Dio. È bellissimo- decretò Hilary -Posso... prenderlo in braccio?-

-Certo- appena ebbe preso Dragoon, questo aprì la bocca e creò con le zampe un piccolo tornado che si riversò sulla ragazza, spettinandola tutta. Takao scoppiò a ridere fragorosamente, mentre Hilary posò l'esserino a terra con fare offeso.

-Hahaha! Dovresti vederti! Sei buffissima- disse mentre si teneva la pancia con le mani.

-Non sei divertente- sentenziò la ragazza girandosi dall'altra parte. Dragoon intanto aveva deciso di arrampicarsi fino alla spalla di Christal da dove poteva osservare meglio tutto quello che lo circondava.

-Non so a voi ragazzi, ma a me è passata la fame- decretò Rei. I giovani blaider erano eccitatissimi, il successo di Takao aveva infuso loro nuova energia e non vedevano l'ora di liberare i propri bit-power. Solamente Darius era rimasto in disparte. Silenziosamente si lisciava la barba con un espressione crucciata stampata in volto.

Dopo quasi un'ora anche Kei riuscì a liberare il suo animale sacro. Più o meno il procedimento avvene nello stesso modo, tuttavia intorno al corpo del blaider russo saettavano lingue i fuoco. Così come Dragoon anche Dranzer era piccolo e adorabile. Ma a differenza del primo la piccola aquila volò immediatamente sulla spalla del bicolore, impedendo a chiunque di avvicinarsi troppo.

-Senti Kei, che ne dici di fare una piccola lotta? Così potremmo vedere di quali altri poteri sono dotati i nostri bit-power- disse Takao tutto esaltato

-Ok-

Solo allora i ragazzi si accorsero che i beyblade stavano ancora ruotando. Nell'esatto momento in cui le fermarono i due animaletti scomparvero, ritornando all'interno delle trottole. I due blaider si posizionarono uno davanti all'altro e lanciarono nuovamente i bey. Il ragazzo russo non perse tempo, lanciando per primo il proprio bit-power all'attacco. Sin da subito i ragazzi si accorsero dell'incredibile forza che scaturiva dalle due trottole. Potenza e velocità erano aumentate spaventosamente. Dragoon aveva sollevato un vento potentissimo e Dranzer stava addirittura bruciando tutta la vegetazione circostante. Per questo furono costretti a sospendere lo scontro.

Entro sera anche Rei e Max riuscirono a liberare i propri bit. Il corpo del cinese venne inizialmente circondato da schegge di roccia, mentre quello dell'americano da rivoli d'acqua.

Ormai il sole era calato ed il gruppo si era ritrovato a chiacchierare intorno al fuoco.

-Certo che sono proprio fantastici- commentò Rex

-Devo ammettere però che me li ero immaginati molto più grandi e maestosi- disse Max. Darius, intanto, ancora non si era deciso a parlare. Rimaneva seduto con la testa china a rimuginare su chissà quali pensieri. Hilary, preoccupata, decise di parlargli.

-Ehi- lo salutò con un sorriso, poggiandoli delicatamente una mano sulla spalla. L'anziano però non reagì. La ragazza dovette chiamarlo un altro paio di volte prima che lui si accorgesse della sua presenza.

-Tutto a posto?- chiese, ma non ottenne alcuna risposta. Notando l'espressione crucciata dell'uomo disse: -C'è qualcosa che ti turba? Di me ti puoi fidare. Vedrai che a parlarne ti sentirai meglio-

-Mmm... Niente, è che..- poi parve illuminarsi di colpo -Torno subito- disse prima di sparire all'interno del tempio.

-Ma che gli è preso?- domandò Rico, seduto al suo fianco

-Non chiederlo a me-

Darius tornò una ventina di minuti dopo, con un grosso libro tra le braccia.

-Ora ho capito- sentenziò sedendosi a gambe incrociate -Non mi convinceva l'aspetto dei vostri animali sacri. Secondo ciò che è stato tramandato per millenni ai monaci come me, una volte liberate queste creature diventano gigantesche e dalla forza inimmaginabile. Le vostre invece sono molto piccole, forti ovviamente, ma dovrebbero esserlo molto di più. Così sono andato a controllare tra i manoscritti a mia disposizione ed ho trovato questo- disse indicando il polveroso volume, poi lo aprì iniziando a sfogliarlo, fino ad arrivare ad una pagina in cui erano raffigurate quattro collane -Qui dice che il potere degli animali sacri non è completo. Durante la battaglia finale contro le loro copie malvagie esaurirono tutte le loro energie, ma questo già lo sapevamo. Quello di cui non ero a conoscenza era che al termine del loro scontro trasferirono i loro poteri elementari in tratto medaglioni speciali. Ognuno composto da una diversa pietra. Grazie ad essi riuscireste a liberare tutta la loro energia e dovrebbero apparire nelle loro reali dimensioni-

-Ma dove possiamo trovarli?- chiese Daichi

-All'interno dei templi ovviamente- I ragazzi si guardarono perplessi, così il monaco si spiegò meglio -Esistono quattro templi, ognuno dedicato ad uno dei vostri bit power, uno per ogni punto cardinale. Quello del Drago azzurro ad est, la Tartaruga nera a nord, quello della Tigre bianca ad ovest ed infine l'Aquila rossa a sud. Guardate- disse voltando pagina -qui è disegnata una cartina, sulla quale è disegnata approssimativamente la posizione dei templi- I ragazzi osservarono bene la mappa, decretando che il Tempio dell'Aria si trovava al centro delle Philippine, quello del Fuoco in Sud Africa, il Tempio della Terra tra i monti messicani, mentre quello dell'Acqua era nella parte settentrionale della Norvegia.

-Ciò significa che domani si parte- esclamò Takao con entusiasmo

-C'è solo un piccolo problema- intervenne Rico -La mia barca è andata completamente distrutta-

-Io, grazie al potere conferitomi dai monaci, posso teletrasportarvi nei pressi di uno dei templi. In un raggio di una ventina di chilometri da esso. Per tutti gli altri però dovrete cavarvela da soli, dato che non posso ripetere il processo più volte-

-Ottimo. Ora bisogna solamente scegliere quale visitare per primo- disse Rex. Stettero a discutere per un po', optando infine per una scelta casuale. Il professor K prese in mano quattro fili d'erba.

-Ci recheremo al tempio di chi prenderà la pagliuzza più corta- sentenziò. Max fu il fortunato vincitore

-Yes! Wonderfull!- se l'americano era il ritratto della felicità lo stesso non si poteva dire di Takao, il quale voleva essere il primo. Dopo una bella cenetta tutte le invidie vennero accantonate ed i ragazzi andarono a dormire.

Il giorno seguente i ragazzi si alzarono presto. Mentre i ragazzi raccoglievano le ultime cose, Darius si avvicinò a Hilary

-Prima di andare ci terrei a lasciarti questo. Era di mia figlia. Trattalo bene- sorrise, posandole un oggettino in mano. La brunetta rimase stupita dalla bellezza del piccolo oggetto. Nel suo palmo una trottola color avorio risplendeva ai primi raggi del sole.

-Grazie. È stupenda-

-Ok Darius. Noi siamo pronti- intervenne Kate

-Perfetto. Prendetevi tutti per mano- i blaider ubbidirono. L'anziano monaco davanti a loro distese entrambe le braccia e recitò una strana formula, della quale i ragazzi con compresero le parole. Un attimo dopo si ritrovarono uno sopra l'altro a bordo di una strada innevata. Si trovavano in un'ampia distesa bianca attraversata solamente da una grossa strada vuota.

-Bene, siamo arrivati e adesso?- chiese Rico

-Cerchiamo il tempio- rispose Daichi come se fosse la cosa più ovvia del mondo

-Si ma da che parte?-

-E i che cosa ne so- rispose con sufficienza. Rex dovette trattenere il bicolore, il quale tentava di strozzare il piccoletto

-Potremmo seguire la strada, da qualche parte arriveremo- intervenne Rei. Tutti approvarono, mettendosi in cammino. Dopo non molto tempo i ragazzi videro arrivare un grosso camion, così decisero di fare l'auto stop. Il mezzo si fermò proprio affianco a loro, la portiera si aprì e ne uscì un grosso uomo pelato

-Ehi ragazzini! Cosa ci fate qui? Siamo molto distanti dalle città-

-Ehm.. Ci siamo persi. Non è che potrebbe darci un passaggio- chiese Christal facendo gli occhioni da cerbiatto.

-E va bene. Forza salite dietro- disse, poi aprì il baule, permettendo hai giovani di sedersi tra i grossi scatoloni che stava trasportando -Mi raccomando non toccate niente. Guai a voi se vi azzardate ad aprire quelle casse- sentenziò minaccioso prima di richiudere il portellone. Max si sedette vicino a Mariam. A causa di un sobbalzo improvviso lui rischiò di caderle addosso, per evitarlo si appoggiò con una mano alla spalla della giovane e con l'altra alla gamba. Bastò quel piccolo e banale contatto a far scaturire nell'americano una moltitudine di emozioni. Il suo cuore iniziò a battere all'impazzata, il respiro si fece corto, le guance gli si imporporarono ed iniziò a sudare. “Calmati Max” si disse mentalmente “È solo una ragazza. Una meravigliosa ragazza dagli occhi smeraldini e lucenti capelli blu notte. Ok stop! Respira. Così bravo... Al solo sentirla nominare il mio cuore perde un battito ed appena la sfioro non capisco più niente. Nonostante il suo comportamento freddo adoro stare con lei. Voglio capire chi è veramente, so che ha un lato dolce. Me l'ha dimostrato durante i nostri incontri. Ama davvero il suo bit-power, quindi non può avere un cuore di ghiaccio. Oh my God, credo di essermi innamorato” L'americano era così perso nei suoi pensieri da non accorgersi dello sguardo indagatore di Mariam. Intanto Draciel aveva iniziato a scaldarsi notevolmente.

-Ragazzi, il mio beyblade è diventato caldo- constatò interrompendo il filo dei suoi pensieri

-Potrebbe significare che ci stiamo avvicinando- ipotizzò Kate. Così i ragazzi chiesero al camionista di fermarsi.

-Siete sicuri? Siamo ancora molto distanti dalla prossima città-

-Si. La ringraziamo molto, è stato molto gentile. Ha già fatto tanto da qui proseguiremo a piedi- disse Hilary con un leggero inchino. Anche se un po' riluttante l'uomo lasciò lì i ragazzi.

-Se sposto Draciel in questa direzione si riscalda ancora- constatò l'americano

-Perfetto, allora possiamo usarlo come bussola per trovare il tempio- disse il prof. Il gruppo si incamminò, allontanandosi sempre più dalla strada. Max camminava in testa al gruppo, qualche metro dietro di lui Rico e la brunetta stavano chiacchierando, seguiti poco più indietro da Kei.

-... Poi mi ha detto che assomigliavo a sua figlia e prima di partire mi ha dato questo- disse la ragazza tirando fuori il bey

-Bello, gli hai già dato un nome?- chiese il bicolore

-Veramente no- poi la brunetta divenne pensierosa -Allora.. Come potrei chiamarlo?- disse fra sé e sé appoggiando il mento sulla mano sinistra

-Hai mai lanciato un beyblade?- domandò nuovamente

-Ehm... A dire la verità no- ammise

-Potrei..-

-Ti insegno io- intervenne Kei. Nemmeno lui sapeva il motivo per cui si era proposto come insegnante. La sua bocca si era aperta senza pensare, le parole gli erano uscite da sole. Eppure lui non era un tipo impulsivo. Ormai era fatta, non poteva tirarsi indietro. Era una questione di orgoglio.

-Grazie mille- disse la ragazza regalando al russo un dolce sorriso. Per un attimo il blaider si perse nei lucenti occhi della brunetta. Sembrava che i cristallini riflessi del sole sulla neve fossero entrati dentro quelle splendide iridi color del cioccolato. Kei si lasciò sfuggire un sorriso. Vedere Hilary così felice lo rallegrava, si sentiva sereno come non mai. Dimenticò persino tutta quella storia sui bit-power, ma fu solo per un momento. Subito riacquistò la sua solita freddezza ed, accelerando il passo, superò i due compagni.

-Comunque, se avessi bisogno di qualche dritta, chiedi pure a me- sentenziò Rico all'indirizzo della brunetta. La ragazza fece un segno d'assenso, senza però aver realmente ascoltato le parole del bicolore. Era intenta ad osservare il blaider russo. Era incredibile come gli fossero bastate tre parole per riempirle il cuore di gioia. Si sentiva al settimo cielo.

Dopo pochi minuti i ragazzi arrivarono davanti ad un lago.

-Che strano Draciel sembra indicare il centro del lago, ma non c'è niente- Le ultime parole famose. I ragazzi sentirono un terremoto seguito da un boato. Dall'acqua iniziò ad emergere un edificio di pietra azzurrina ed un sentiero formato da pezzi di ghiaccio. Ora il Tempio dell'Acqua si ereggeva proprio davanti a loro, al centro del lago. Il gruppo iniziò a saltare da una lastra di ghiaccio all'altra. Ormai erano a metà strada. Rex saltò verso un altro pezzo. Quando atterrò scivolò, slittando per tutta la lunghezza della lastra e superando i ragazzi davanti a lui. La lastra di ghiaccio era finita, ma lui non si era ancora fermato. Stava per cadere quando si sentì tirare indietro per la maglietta. Cadde per terra, ma almeno era asciutto. Vicino a lui Kate lo guardava stizzita. I suoi occhi erano color del fuoco, ma erano sicuramente più freddi del ghiaccio.

-Cerca di fare più attenzione-

“Che vergogna, salvato da una donna” pensò imbarazzato il verde. Finalmente raggiunsero il tempio. Una volta entrati fortunatamente non incapparono in nessuna trappola ed in pochi minuti raggiunsero il centro della costruzione. Arrivarono in un'ampia stanza, occupata solamente da un piedistallo al centro. I ragazzi si avvicinarono e videro finalmente il ciondolo. In cima alla piccola colonna vi era una catenina d'argento, da cui pendeva uno sfavillante zaffiro a forma di goccia. L'americano lo prese timidamente tra le mani. Poco dopo il gruppo sentì un'altra scossa. Improvvisamente il pavimento sotto ai loro piedi cedette, facendoli precipitare in un profondo baratro nero.

 

-Gli abbiamo localizzati! Si trovano in Norvegia- disse una ragazza indicando il puntino rosso che lampeggiava sulla mappa.

-Perfetto. Il Capo ne sarà felice. Delta!- disse Alfa

-Si?-

-Va e non deludermi- l'interpellato partì velocemente per la missione, mentre alle sue spalle l'altro ragazzo osservava lo schermo con un sogghigno.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Spazio Autrice:

e con un ritardo mostruoso sulla tabelle di marcia, eccomi di nuovo. Chiedo mille volte scusa per il ritardo. Dovevo pubblicare il capitolo prima di partire per l'Irlanda, ma non era ancora pronto. Purtroppo non ho potuto portare dietro il portatile, sono tornata qualche giorno fa. Ma finalmente riesco ad aggiornare questa storia. Sul capitolo non c'è molto da dire... È piatto, non sono successi grandi avvenimenti, ma era necessario ai fini della storia. Anche i cattivi iniziano a smuoversi. Dal prossimo capitolo ci sarà finalmente anche un po' d'azione ^^

 

Ringrazio chi ha commentato lo scorso capitolo e tutti quelli che leggono questa fic. Grazie! (:

un bacione, Kiki

  
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