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Capitolo 27
Raggiungemmo il posto designato
per l’addio al nubilato,
ovvero una discoteca. Entrammo e ci facemmo guidare verso la sala che
era stata
preparata. Al centro della sala c’era un palco rialzato e
intorno a quello il
lungo tavolo a U mentre sulla sinistra della sala c’era un
piano bar. Quello
che mi preoccupava non era il palco posto al centro ma il palo posto
sul palco.
Iniziai a pensare che Ian tutti i torti non ce li aveva nel sospettare
che
saremmo finite in mano a spogliarellisti. La prima parte della serata
procedette tranquillamente cenammo e bevemmo come in una normalissima
cena. O
almeno fu così per le altre ragazze perché io
venni assillata da domande su
domande riguardanti Ian ed il cast di The Vampire Diaries. Furono le
domande di
mia cugina Nicole a darmi sui nervi.
<< Come mai tu ed il tuo ragazzo non vi siete salutati
con un dolcissimo bacio? >>
<< Non amiamo dare spettacolo e le dimostrazioni
d’affetto le teniamo per noi >> risposi
guardandola con finta calma.
Recitare mi era servito a mascherare molto bene certi sentimenti, tra
cui
l’odio e la rabbia.
Nicole spostò il capo di lato, corrugando la fronte.
<< Se Ian fosse il mio fidanzato starei sempre vicino a
lui, lo bacerei
e.. >>
<< E non serve perché il tuo concetto
è ben chiaro.
Ma, grazie a Dio, tu ed io siamo diverse. Non sono possessiva e lui
è libero di
far quello che vuole >> presi un bicchiere di vino
bianco, non so quanti
fino ad allora ne avevo bevuti, e lo svuotai per poi riempirlo
nuovamente.
<< Sarà ma secondo me avete litigato. Cosa
c’è, ha
capito quanto vali e che ha fatto un grave errore a lasciare la Dobrev?
>> sorrise.
Strinsi la presa intorno al bicchiere e temetti di
frantumarlo. Presi un lungo respiro. << Nicole, Ian
è molto più
intelligenti di te. Inoltre, carina, sa perfettamente quanto io valga e
non si
è mai pentito di nessuna sua scelta. Ma poi –
scossi il capo sorridendo – che
scema a perdere tempo io con te che non sei mai stata con un ragazzo
seriamente. Io, a differenza tua, ho fatto le mie esperienze e lo sto
facendo
ancora. E non parlo di quel tipo di esperienze perché, mia
cara cuginetta, in
quel settore non ti batterebbe proprio nessuno >>. Bevvi
d’un sorso il
vino e le sorrisi. << Ah, fammi sapere quando le tue
gambe riusciranno a
stare una vicina l’altra senza aver nulla in mezzo a loro
>> dissi il
tutto senza smettere di sorridere e mi alzai dalla sedia avviandomi al
piano
bar. Mi sentivo dannatamente bene, senza più un peso sullo
stomaco. Finalmente
avevo detto un po’ di quello che pensavo su di lei. Il resto?
Beh, c’era ancora
tempo!
Mi sedetti sulla sedia vicino
al piano bar e ordinai un
Martini che mi venne consegnato poco dopo. Ringraziai e presi un sorso
mentre
con le dita della mano libera picchiettavo contro il tavolo.
<< Nervosa? >> chiese una voce alla mia
destra.
Voltai il capo e mi scontrai con due occhi verdi che non
avevo mai visto. Corrugai la fronte. << Diciamo ma..
– lo indicai – tu
saresti? >>
<< Federico, piacere >> disse il ragazzo
tendendomi la mano.
<< Andrea. Lavori qui? >> chiesi guardando
il
suo abbigliamento. A prima vista sembrava un cameriere ma non era
nessuno di
quelli che ci aveva servite.
<< Diciamo – sorrise mentre presi un sorso di
Martini
– Sei tu la sposa? >>
Mancò poco che quasi mi strozzai. << Ehm, no!
– dissi
sbrigativa mentre puntai l’indice verso Aurora –
Lei lo è. Io sono semplicemente
la cugina non che
damigella >>
Lui annuii guardandomi. << Ti ho già vista
>>
<< Cosa? >> “Fa che non mi abbia
riconosciuta!”
<< Hai un viso familiare ma –
scrollò le spalle –
potrei sbagliarmi >>
<< Si, ti starai sicuramente sbagliando – dissi
prima
che le luci vennero spente – Ma che.. ? >>
Federico rise. << Ora scusami ma inizia il mio lavoro
>>. Non capii la sua affermazione fino a che non lo vidi
farsi passare dal
barista una torta a forma.. Ok, era meglio guardare. Mi gustai la scena
sorseggiando il mio Martini. La faccia che fece Aurora quando vide la
torta era
da incorniciare e io risi tantissimo. La torta venne appoggiata su un
tavolino
e Federico si fermò davanti ad Aurora. Lo vidi prendere le
mani di mia cugina e
farle strusciare sul suo petto. “Cazzo, era uno
spogliarellista!”. Si strappò
la camicia rivelando il suo petto muscoloso. “Sei fidanzata,
Andrea.
F-I-D-A-N-Z-A-T-A! “. Mi girai verso il barman ordinando un
secondo Martini. Fu
il turno dei pantaloni. Se li fece slacciare da mia cugina e poi li
strappo
via. Spalancai gli occhi e la bocca quando vidi che indossava un tanga
che
lasciava ben poco all’immaginazione. Bevvi tutto
d’un fiato il Martini. Lo vidi
ballare davanti Aurora, strusciarsi su di lei. All’improvviso
entrarono altri
quattro ragazzi che circondarono Aurora e ci ballarono vicini, sempre
se quello
poteva significar ballare. Anche essi, pochi secondi dopo, si
ritrovarono con
in dosso solo dei tanga. Iniziai a sentir caldo, forse stavo esagerando
con
l’alcool ma non me ne curai.
Finirono di ballare dopo un sacco di tempo e rividi Federico
avanzare verso di me. << Ancora qui tu? >>
disse sorridente.
Chiusi gli occhi prendendo un lungo respiro. <<
Già
>>. Mi sentivo in totale imbarazzo.
Lui guardò alle mie spalle e poi tornò con lo
sguardo su di
me. << Sei brilla >>. Storsi il naso e gli
mimai con le dita che lo
era un po’. << Fidanzata? >>
chiese mentre si fece portare due
bicchieri di Whiskey. Mi indicai con fare stupito ed annuii. Non
riuscivo a
parlare, tanto che non rifiutai neanche quando mi passò il
drink. Restammo a
parlare e a bere per un bel po’. Dire che al terzo bicchiere
di Whiskey ero di
un livello superiore allo stato brillo non prometteva bene.
<< Secondo
te, sono bello? >> chiese Federico sorridendo malizioso.
Io mi morsi il
labbro. Era bello? Si, e stare con solo un perizoma addosso non
aiutava.
<< Che c’è, il gatto ti ha morso la
lingua? >> mi posò una mano
sulla guancia mentre avvicinò di poco il viso al mio. Gli
fissai le labbra. Non
potevo, amavo Ian. Era colpa dell’alcool, non ragionavo.
<< Andrea! >> una voce squillante mi
ridestò.
Silvia, con ampie falcate, mi raggiunse
e prendendomi per un polso, mi tirò via.
<< Scusa ma stiamo
andando via >>. Protestai ma alla fine mi girai verso
Federico facendogli
“Ciao, ciao” con la mano. Silvia mi tirò
fin fuori dal locale. << Ma sei
impazzita?! >>
<< Non urlare! >> borbottai portandomi la
mano
sulla testa che girava. Silvia mi mise le mani sulla testa e me la
scosse.
Barcollai vistosamente.
<< Si, sei ubriaca >>
<< Non è vero.. io sono sanissima!
Vedi? >>
tentai di mettermi in equilibrio su di un piede ma stavo per cascare e
Silvia
mi riprese al volo.
<< Certo, stai benissimo >> la vidi
guardarsi in
giro e sospirare.
Presi a frugare nella borsa e alla fine cacciai una
bottiglia di Martini. Silvia mi guardò sconvolta.
<< Ho fatto la ruffiana
con il barman per questa – picchiettai il dito contro il
vetro – Un drink?
>> chiesi svitando il tappo.
<< Andrea, fermati! – disse bloccando le mie
mani –
Sei già ubriaca non peggiorare >>
<< Appunto.. Sono ubriaca. Un secondo.. no.. terzo..
–
corrugai la fronte – un altro drink non fa male
>> aprii la bottiglia, e
sollevai la mano. << Su i bicchieri, giù i
pensieri ed io non voglio
pensare ad Ian, alla nostra litigata, a lui che dice che non lo amo e..
>> mi appoggiai contro il muro, lasciandomi scivolare a
terra. Silvia si
piegò sulle ginocchia e, dopo avermi tolto la bottiglia
dalle mani, mi abbracciò.
<< Ha detto che io non lo chiamo né Amore o
altri soprannomi ma che così
ci chiamo Christian. Ha insinuato che tra me e Christian possa esserci
ancora
qualcosa – dissi mentre sentii le lacrime lungo le guance
– Io non amo
Christian, amo Ian ma non riesco a dirlo a lui >> mi
liberai della
stretta di Silvia e mi misi in piedi. << Io, Andrea
Belmonti, amo Ian
Joseph Somerhalder! >> urlai a gran voce per poi
rigirarmi verso Silvia.
Anche lei si mise in piedi e riprese la bottiglia. << Tua
madre, tuo padre,
Ian mi uccideranno. Morirò per questo ma.. – mi
allungò la bottiglia – un solo
drink, Andrea. Uno solo >>.
Cosa ricordai di quella serata? Beh, di sicuro io e Silvia
non facemmo un solo drink ma finimmo la bottiglia. Quando Aurora e le
sue
amiche uscirono dalla discoteca, ci trovarono allungate su due panchine
a
cantare a squarciagola ‘Ci son due coccodrilli’.
Continuammo a cantare fino a che non rientrammo a casa.
Grazie a Dio erano tutti svegli. Appena vedemmo le facce sconvolte dei
presenti,
scoppiammo a ridere.
<< Andrea? >> a parlare fu Ian. Lo guardai
confusa. << Stai bene? >> Feci per annuire
ma alla fine scossi il
capo. “Pessima mossa”. Portai una mano sul capo e
l’altra sulla bocca. Ian
scattò rapido verso di me e mi prese in braccio prima che
crollassi a terra,
dirigendosi nel bagno.
Non appena mi fui ripresa, mi sciacquai e mi feci condurre a
letto. Mi allungai ma non riuscivo a darmi pace. << Fallo
smettere!
>> sbottai all’improvviso. << Fai
smettere di girare il letto!
>>
Ian mi prese tra le braccia, stringendomi a lui. <<
Meglio così? >> chiese. Si, ora stavo
decisamente più comoda. <<
Perché hai bevuto, me lo spieghi? >>
Chiusi gli occhi. << Ho discusso con Nicole e poi non
volevo pensare a me e te che litigavamo. Non volevo pensare che tu
credessi che
tra me e Christian potesse esserci ancora qualcosa. Io non amo lui, non
è lui
che voglio – mi strinsi a lui, sentendo che il sonno
diventava sempre più
insopportabile – Amo te >> sussurrai lieve. Non
so se Ian lo sentii o
meno o se dopo quel mio bisbigliare mi rispose perché mi
addormentai.
Il giorno dopo fu uno schifo. Mi risvegliai con un mal di
testa incredibile, con lo stomaco sotto sopra e mi sentivo
stanchissima. Sia io
che Silvia dovemmo subirci il rimprovero, urla per meglio dire, di mia
madre e
di mio padre. Mi sentii di nuovo una bambina. Nota positiva di quella
giornata
fu il fatto che io ed Ian facemmo pace. Cosa gli avesse fatto cambiare
idea?
Non avevo la più pallida idea. Non ricordavo nulla della
serata appena
trascorsa.
Arrivò
così il giorno delle nozze. A svegliare me ed Ian
venne mia madre.
<< Andrea su, dobbiamo alzarci >> disse Ian
con
voce impastata dal sonno e un braccio sugli occhi.
Mi stiracchiai girandomi su un fianco e mi strinsi in
perfetto stile koala a lui. << Non mi va >>
<< Si sposa Aurora, tua cugina per cui dobbiamo
alzarci >> rispose accarezzandomi la gamba posta sulla
sua vita.
Feci finta di alzarmi ma in realtà mi misi a cavalcioni su
di lui, poggiando la testa sul suo petto. << E se le
mollassi una sola? –
a quella domanda ricevetti un pizzicotto come risposta – Si,
ho capito. Però,
prima.. >> avvicinai il mio viso al suo, baciandolo. Ian
mi strinse con
un braccio la vita mentre l’altra mano si insinuava tra i
miei capelli.
Venne aperta all’improvviso la porta. << Andrea
senti
io e la mamma.. Andrea! >> la voce seria di mio padre mi
fece sobbalzare.
Voltai il capo verso di lui e in pochi secondi mi rimisi
seduta composta sul letto. << Giorno papà. Ehm
– presi ad allisciare il
lenzuolo – dicevi? >> dissi con fare imbarazzato
Mio padre socchiuse gli occhi guardando prima me, poi Ian e
ancora me. << Dicevo.. Io e tua madre usciamo e per le 10
siamo a casa.
Per quell’ora fatevi trovare pronti >>. Detto
ciò, uscì.
Ci furono alcuni secondi di silenzio. << Tuo padre mi
odia ed è pronto ad uccidermi >>
<< No, è solo che per lui sono ancora piccola
>>
esclamai ancora un po’ perplessa. Alla fine sospirai
alzandomi dal letto
mormorando un << Vado a lavarmi >>. Mi
lavai e asciugai i capelli
nel giro di mezz’ora e dopo aver indossato
l’intimo, uscii dal bagno. Ian finì
di sistemare i suoi abiti per la cerimonia ed entrò poi in
bagno. Camminai fino
all’armadio e tirai fuori la custodia del vestito che aprii.
Osservai ancora
estasiata quell’abito prima di indossarlo. Anche una volta
indosso, continuai a
guardarmi allo specchio. Presi una molletta dal cassetto e mi feci un
chignon.
<< Sei stupenda >>. La voce di Ian mi
ridestò
dai miei pensieri.
Gli sorrisi accorgendomi che era già vestito. Smoking nero,
camicia bianca e cravatta color beige. << Grazie. Ma
accanto a te
sfigurerò >>.
Vidi Ian avvicinarsi e mettersi alle mie spalle con le mani
sulle mie spalle. << Non dire scemenze. Sei bellissima, e
questo vestito
ti rende ancora più bella – mi baciò
una spalla – Ho una cosa che potrebbe
piacerti >>. Portò una mano in una tasca
interna dello smoking, prendendo
una bustina. Non vidi cosa ne estrasse fino a che non mi ritrovai le
mani di
Ian davanti agli occhi. Tra le dita teneva una collana con un ciondolo
formato
da due cuori, uno dentro l’altro. Una volta allacciata al mio
collo, guardai il
riflesso sullo specchio. << Ora sei ancora più
bella >>
<< Ian, non.. non dovevi >> portai una mano
sulla collana.
Lui sorrise scrollando le spalle. << Volevo, ora
però
finiamoci di preparare >>.
Finito di prepararci, i miei tornarono e mi dissero che
Aurora aveva bisogno di me. Mi lasciarono così da Aurora
mentre loro, insieme
ad Ian, si recavano in chiesa. Appena fui da Aurora, corsi da lei e la
trovai
sul letto con le mani tra i capelli ancora disfatti.
<< Cip, sono qui! >>. Lei alzò
gli occhi
arrossati. << Perché piangi? Non ancora ti
sposi e già ti commuovi?
>> dissi prendendole il viso tra le mani.
<< Ho paura >> esclamò con voce
tremolante.
<< Ho paura che Simone possa capire che è uno
sbaglio sposarmi. Ho paura
di star sbagliando tutto >>
Mi piegai sulle ginocchia. << Tesoro mio, tu e Simone
state insieme da 7 anni. Se non vi amaste, fidati, vi sareste
già scannati a
vicenda e poi.. Cip, Simone ti ama come un pazzo! Dove tu vai, lui va.
E poi –
la guardai accarezzandole il viso – Non mi sono fatta mezza
giornata di aereo,
non ho preso a parole Nicole, litigato con Ian e ubriacata per niente!
Per cui,
ora, chiappe d’oro ti alzi e andiamo al matrimonio
>>. Dissi facendola
ridere. Le tesi la mano e lei l’afferrò.
<< Ok – sospirò – Facciamo
questo matrimonio però devi
sistemare i capelli e il trucco >>
<< Faccio io >>. Tra una sistemata e
l’altra si
fecero le 10.30. << Simone a partire da ora
inizierà a sudare a freddo
>>. La feci voltare verso di me. << Sei
bellissima Cip >> le
diedi un bacio sulla guancia prima di abbracciarla.
Finalmente raggiungemmo la chiesa con ben venti minuti di
ritardo. Quando partì la marcia nuziale ed entrammo, Simone
si rilassò,
sospirando. Si, si stava proprio preoccupando. Aurora raggiunse Simone
all’altare mentre io mi misi accanto a lei. Li guardai
sorridendo prima di far
vagare lo sguardo tra gli invitato alla ricerca dei miei favolosi occhi
azzurri. Li trovai e mi ci persi. Credetti di averli osservati per
qualche
minuto ma dovetti scoprire che, invece, avevo passato a guardarli per
tutta
la durata della cerimonia. Quando il prete dichiarò loro
marito e moglie, fui
costretta a rompere il contatto visivo con Ian e guardare i due sposi.
Partirono gli applausi quando si scambiarono i baci. Foto, abbracci,
congratulazioni. Quando varcarono la soglia della chiesa, furono
riempiti di
riso. Li lasciai godersi quei momenti prima di andare al ristorante e
mi
avvicinai ad Ian abbracciandolo. Stavo per baciarlo quando un fotografo
volle
farci delle foto.
Era mezzogiorno ed io avevo una
fame da lupi. Il ristorante
era stupendo e mangiammo benissimo, oltre che tantissimo. Il taglio
della torta
venne fatto verso le 18 del pomeriggio. Se prima morivo di fame, ora
rischiavo di
scoppiare. Mi divertii tantissimo nel vedere Ian alle prese con le
amiche di
mia cugina. Fece con loro tantissime foto.
<< Ed ora.. il lancio del bouquet! >>
urlò
Aurora mettendosi al centro della sala. Tutte le invitate, fidanzate o
single,
si accalcarono a qualche metro da lei. Io, invece, rimasi ferma al mio
posto.
<< Andrea muoviti! >> urlò
ancora una volta. Sbuffando, dovetti
alzarmi. Mi sistemai il più indietro possibile in modo da
evitare di prendere i
fiori. << Tre.. Due.. Uno.. Via! >>. Aurora
lanciò il bouquet che
venne mandato da una parte all’altra della calca.
“Cosa trovano di divertente
io non lo so”. Pensai facendo per allontanarmi dalla massa.
<< Andrea attenta! >> disse una voce. Mi
voltai
e dovetti bloccare un oggetto che stava per finirmi in faccia.
Svolgendosi
tutto molto velocemente, non mi resi conto di cosa fosse
l’oggetto. Quando poi,
però, guardai cosa avevo tra le mani, sbiancai. Un
po’ scombussolato ma ancora
integro, il bouquet faceva bella mostra di sé tra le mia
mani. Spalancando gli
occhi, presi il bouquet e lo lasciai sul tavolo accanto a me. Sperai
che
nessuno mi avesse visto, peccato che non era così.
<< Ecco la
prossima che si sposerà entro un anno! Brava Andrea!
>> urlò Aurora
saltellando e battendo le mani. Storsi un po’ il naso,
guardandoli perplessa.
<< A quando le nozze?! >> insistette Aurora.
Roteai gli occhi e ritornai al tavolo dove ad aspettarmi
c’era un Ian divertito. << Non sapevo che tu ed
io ci saremmo sposati
entro quest’anno >> disse ridacchiando,
stringendomi a sé.
<< Se è per questo non lo sapevo nemmeno io
>>
dissi posando il capo sulla sua spalla. Il matrimonio non era in quel
momento
una mia priorità anzi, non lo era mai stata, uno,
perché avevo solo ventuno anni,
due, perché non ho mai creduto molto nel matrimonio. Avevo
sempre detto fin da
ragazzina che non mi sarei mai sposata ma che sarei andata a convivere.
Smisi di pensare all’idea del matrimonio, la giornata era
ancora lunga ed io avevo delle persone a cui pensare e tra queste
c’era Ian.
Per il momento mi bastava così. Niente di più,
niente di meno.
Angolo Autrice ( per modo di dire )
Ma Buongiorno! Come va? Io
divento monotona nel dire che ho la tosse.. Non so voi ma avete visto
il nuovo promo di TVD? Io si e stavo così =Q_____ mamma
quanto è bello! uno dei promo più belli, insieme
a quello della season2, che abbia mai visto *__* Ma lo avete visto Ian?
No, ma anche, lo avete visto a Joseph mio? *__________* Amo quell'uomo
e amo il suo accento british *w* Per cui non sottovalutate la figura di
Jos in questa Ff ù.ù
Passiamo al capitolo.. Abbiamo visto come è andato l'addio
al nubilato.. Andrea ha finalmente detto cosa pensava a Nicole di lei,
questo anche "grazie" al vino. Che addio al nubilato è se
non ci sono gli spogliarellisti? Tadaaan! Ecco gli spogliarellisti e
Andrea, incosapevolmente, si intrattiene con uno di loro, Federico. Ci
manca poco che Andrea faccia danno ma al suo soccorso viene Silvia.
Soccorso che dura poco visto che le due finiscono ad ubriacarsi
allegramente. Silvia lo fa per aiutare Andrea, Andrea per dimenticare
quanto accaduto. Piccola nota.. Andrea è ubriaca.. per cui
non cantate vittoria troppo presto ;)
Giunge il matrimonio! Finalmente! Questo però vuol dire che
il soggiorno in Italia è alla fine. Andrea, come sull'amore,
ha un visione tutta sua ( ma anche mia ) del matrimonio.. So che non la
condividerete, però..
Comunque.. Ringrazio chi sta leggendo la mia storia, chi la commenta
*__*, chi la inserisce tra le preferite/seguite/da ricordare e chi mi
ha messo tra gli autori preferiti *me si inchina*
Piccola domanda: La sottoscritto avrebbe bisogno di un grande aiuto da
parte vostra.. Mi direste cosa vorreste chiedere ai protagonisti in una
possibile Convention, Andrea compresa? Ve lo chiedo perchè
mi servirebbero per il Cap35.. Spero che mi aiuterete!! Intanto mi sto
cimentando in una nuova Os Delena xD
Bene, vi ringrazio e vi do appuntamento a Lunedì.. Per qualunque cosa vi aspetto sul Gruppo di Face -->
L'angolo di " _A Twist In My
Story_ "