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Autore: Ili_sere_nere    09/09/2011    7 recensioni
Chi a Capodanno non dice "Anno nuovo, vita nuova" sperando che accada qualcosa di sconvolgente e di inaspettato che ti cambi la vita in meglio? Anche la nostra protagonista, Andrea Belmonti, 21 anni originaria dell'Italia, se lo è augurato. Ed è accaduto. La sua semplice vacanza,fatta per riposare e pensare un po' a sè, si trasformerà in qualcosa a cui non aveva assolutamente pensato. Punto di partenza del nostro viaggio? Atlanta. Punto di arrivo? Ancora tutto da decidere...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ian Somerhalder, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Never Let Me Go'
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Cap o27

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Capitolo 27

 

Raggiungemmo il posto designato per l’addio al nubilato, ovvero una discoteca. Entrammo e ci facemmo guidare verso la sala che era stata preparata. Al centro della sala c’era un palco rialzato e intorno a quello il lungo tavolo a U mentre sulla sinistra della sala c’era un piano bar. Quello che mi preoccupava non era il palco posto al centro ma il palo posto sul palco. Iniziai a pensare che Ian tutti i torti non ce li aveva nel sospettare che saremmo finite in mano a spogliarellisti. La prima parte della serata procedette tranquillamente cenammo e bevemmo come in una normalissima cena. O almeno fu così per le altre ragazze perché io venni assillata da domande su domande riguardanti Ian ed il cast di The Vampire Diaries. Furono le domande di mia cugina Nicole a darmi sui nervi.
<< Come mai tu ed il tuo ragazzo non vi siete salutati con un dolcissimo bacio? >>
<< Non amiamo dare spettacolo e le dimostrazioni d’affetto le teniamo per noi >> risposi guardandola con finta calma. Recitare mi era servito a mascherare molto bene certi sentimenti, tra cui l’odio e la rabbia.
Nicole spostò il capo di lato, corrugando la fronte. << Se Ian fosse il mio fidanzato starei sempre vicino a lui, lo bacerei e.. >>
<< E non serve perché il tuo concetto è ben chiaro. Ma, grazie a Dio, tu ed io siamo diverse. Non sono possessiva e lui è libero di far quello che vuole >> presi un bicchiere di vino bianco, non so quanti fino ad allora ne avevo bevuti, e lo svuotai per poi riempirlo nuovamente.
<< Sarà ma secondo me avete litigato. Cosa c’è, ha capito quanto vali e che ha fatto un grave errore a lasciare la Dobrev? >> sorrise.
Strinsi la presa intorno al bicchiere e temetti di frantumarlo. Presi un lungo respiro. << Nicole, Ian è molto più intelligenti di te. Inoltre, carina, sa perfettamente quanto io valga e non si è mai pentito di nessuna sua scelta. Ma poi – scossi il capo sorridendo – che scema a perdere tempo io con te che non sei mai stata con un ragazzo seriamente. Io, a differenza tua, ho fatto le mie esperienze e lo sto facendo ancora. E non parlo di quel tipo di esperienze perché, mia cara cuginetta, in quel settore non ti batterebbe proprio nessuno >>. Bevvi d’un sorso il vino e le sorrisi. << Ah, fammi sapere quando le tue gambe riusciranno a stare una vicina l’altra senza aver nulla in mezzo a loro >> dissi il tutto senza smettere di sorridere e mi alzai dalla sedia avviandomi al piano bar. Mi sentivo dannatamente bene, senza più un peso sullo stomaco. Finalmente avevo detto un po’ di quello che pensavo su di lei. Il resto? Beh, c’era ancora tempo!

Mi sedetti sulla sedia vicino al piano bar e ordinai un Martini che mi venne consegnato poco dopo. Ringraziai e presi un sorso mentre con le dita della mano libera picchiettavo contro il tavolo.
<< Nervosa? >> chiese una voce alla mia destra.
Voltai il capo e mi scontrai con due occhi verdi che non avevo mai visto. Corrugai la fronte. << Diciamo ma.. – lo indicai – tu saresti? >>
<< Federico, piacere >> disse il ragazzo tendendomi la mano.
<< Andrea. Lavori qui? >> chiesi guardando il suo abbigliamento. A prima vista sembrava un cameriere ma non era nessuno di quelli che ci aveva servite.
<< Diciamo – sorrise mentre presi un sorso di Martini – Sei tu la sposa? >>
Mancò poco che quasi mi strozzai. << Ehm, no! – dissi sbrigativa mentre puntai l’indice verso Aurora – Lei lo è. Io sono semplicemente la cugina non  che damigella >>
Lui annuii guardandomi. << Ti ho già vista >>
<< Cosa? >> “Fa che non mi abbia riconosciuta!”
<< Hai un viso familiare ma – scrollò le spalle – potrei sbagliarmi >>
<< Si, ti starai sicuramente sbagliando – dissi prima che le luci vennero spente – Ma che.. ? >>
Federico rise. << Ora scusami ma inizia il mio lavoro >>. Non capii la sua affermazione fino a che non lo vidi farsi passare dal barista una torta a forma.. Ok, era meglio guardare. Mi gustai la scena sorseggiando il mio Martini. La faccia che fece Aurora quando vide la torta era da incorniciare e io risi tantissimo. La torta venne appoggiata su un tavolino e Federico si fermò davanti ad Aurora. Lo vidi prendere le mani di mia cugina e farle strusciare sul suo petto. “Cazzo, era uno spogliarellista!”. Si strappò la camicia rivelando il suo petto muscoloso. “Sei fidanzata, Andrea. F-I-D-A-N-Z-A-T-A! “. Mi girai verso il barman ordinando un secondo Martini. Fu il turno dei pantaloni. Se li fece slacciare da mia cugina e poi li strappo via. Spalancai gli occhi e la bocca quando vidi che indossava un tanga che lasciava ben poco all’immaginazione. Bevvi tutto d’un fiato il Martini. Lo vidi ballare davanti Aurora, strusciarsi su di lei. All’improvviso entrarono altri quattro ragazzi che circondarono Aurora e ci ballarono vicini, sempre se quello poteva significar ballare. Anche essi, pochi secondi dopo, si ritrovarono con in dosso solo dei tanga. Iniziai a sentir caldo, forse stavo esagerando con l’alcool ma non me ne curai.
Finirono di ballare dopo un sacco di tempo e rividi Federico avanzare verso di me. << Ancora qui tu? >> disse sorridente.
Chiusi gli occhi prendendo un lungo respiro. << Già >>. Mi sentivo in totale imbarazzo.
Lui guardò alle mie spalle e poi tornò con lo sguardo su di me. << Sei brilla >>. Storsi il naso e gli mimai con le dita che lo era un po’. << Fidanzata? >> chiese mentre si fece portare due bicchieri di Whiskey. Mi indicai con fare stupito ed annuii. Non riuscivo a parlare, tanto che non rifiutai neanche quando mi passò il drink. Restammo a parlare e a bere per un bel po’. Dire che al terzo bicchiere di Whiskey ero di un livello superiore allo stato brillo non prometteva bene. << Secondo te, sono bello? >> chiese Federico sorridendo malizioso. Io mi morsi il labbro. Era bello? Si, e stare con solo un perizoma addosso non aiutava. << Che c’è, il gatto ti ha morso la lingua? >> mi posò una mano sulla guancia mentre avvicinò di poco il viso al mio. Gli fissai le labbra. Non potevo, amavo Ian. Era colpa dell’alcool, non ragionavo.
<< Andrea! >> una voce squillante mi ridestò. Silvia, con ampie falcate, mi raggiunse  e prendendomi per un polso, mi tirò via. << Scusa ma stiamo andando via >>. Protestai ma alla fine mi girai verso Federico facendogli “Ciao, ciao” con la mano. Silvia mi tirò fin fuori dal locale. << Ma sei impazzita?! >>
<< Non urlare! >> borbottai portandomi la mano sulla testa che girava. Silvia mi mise le mani sulla testa e me la scosse. Barcollai vistosamente.

<< Si, sei ubriaca >>
<< Non è vero.. io sono sanissima! Vedi? >> tentai di mettermi in equilibrio su di un piede ma stavo per cascare e Silvia mi riprese al volo.
<< Certo, stai benissimo >> la vidi guardarsi in giro e sospirare.
Presi a frugare nella borsa e alla fine cacciai una bottiglia di Martini. Silvia mi guardò sconvolta. << Ho fatto la ruffiana con il barman per questa – picchiettai il dito contro il vetro – Un drink? >> chiesi svitando il tappo.
<< Andrea, fermati! – disse bloccando le mie mani – Sei già ubriaca non peggiorare >>
<< Appunto.. Sono ubriaca. Un secondo.. no.. terzo.. – corrugai la fronte – un altro drink non fa male >> aprii la bottiglia, e sollevai la mano. << Su i bicchieri, giù i pensieri ed io non voglio pensare ad Ian, alla nostra litigata, a lui che dice che non lo amo e.. >> mi appoggiai contro il muro, lasciandomi scivolare a terra. Silvia si piegò sulle ginocchia e, dopo avermi tolto la bottiglia dalle mani, mi abbracciò. << Ha detto che io non lo chiamo né Amore o altri soprannomi ma che così ci chiamo Christian. Ha insinuato che tra me e Christian possa esserci ancora qualcosa – dissi mentre sentii le lacrime lungo le guance – Io non amo Christian, amo Ian ma non riesco a dirlo a lui >> mi liberai della stretta di Silvia e mi misi in piedi. << Io, Andrea Belmonti, amo Ian Joseph Somerhalder! >> urlai a gran voce per poi rigirarmi verso Silvia. Anche lei si mise in piedi e riprese la bottiglia. << Tua madre, tuo padre, Ian mi uccideranno. Morirò per questo ma.. – mi allungò la bottiglia – un solo drink, Andrea. Uno solo >>.
Cosa ricordai di quella serata? Beh, di sicuro io e Silvia non facemmo un solo drink ma finimmo la bottiglia. Quando Aurora e le sue amiche uscirono dalla discoteca, ci trovarono allungate su due panchine a cantare a squarciagola ‘Ci son due coccodrilli’.
Continuammo a cantare fino a che non rientrammo a casa. Grazie a Dio erano tutti svegli. Appena vedemmo le facce sconvolte dei presenti, scoppiammo a ridere.
<< Andrea? >> a parlare fu Ian. Lo guardai confusa. << Stai bene? >> Feci per annuire ma alla fine scossi il capo. “Pessima mossa”. Portai una mano sul capo e l’altra sulla bocca. Ian scattò rapido verso di me e mi prese in braccio prima che crollassi a terra, dirigendosi nel bagno.
Non appena mi fui ripresa, mi sciacquai e mi feci condurre a letto. Mi allungai ma non riuscivo a darmi pace. << Fallo smettere! >> sbottai all’improvviso. << Fai smettere di girare il letto! >>
Ian mi prese tra le braccia, stringendomi a lui. << Meglio così? >> chiese. Si, ora stavo decisamente più comoda. << Perché hai bevuto, me lo spieghi? >>
Chiusi gli occhi. << Ho discusso con Nicole e poi non volevo pensare a me e te che litigavamo. Non volevo pensare che tu credessi che tra me e Christian potesse esserci ancora qualcosa. Io non amo lui, non è lui che voglio – mi strinsi a lui, sentendo che il sonno diventava sempre più insopportabile – Amo te >> sussurrai lieve. Non so se Ian lo sentii o meno o se dopo quel mio bisbigliare mi rispose perché mi addormentai.
Il giorno dopo fu uno schifo. Mi risvegliai con un mal di testa incredibile, con lo stomaco sotto sopra e mi sentivo stanchissima. Sia io che Silvia dovemmo subirci il rimprovero, urla per meglio dire, di mia madre e di mio padre. Mi sentii di nuovo una bambina. Nota positiva di quella giornata fu il fatto che io ed Ian facemmo pace. Cosa gli avesse fatto cambiare idea? Non avevo la più pallida idea. Non ricordavo nulla della serata appena trascorsa.

Arrivò così il giorno delle nozze. A svegliare me ed Ian venne mia madre.
<< Andrea su, dobbiamo alzarci >> disse Ian con voce impastata dal sonno e un braccio sugli occhi.
Mi stiracchiai girandomi su un fianco e mi strinsi in perfetto stile koala a lui. << Non mi va >>
<< Si sposa Aurora, tua cugina per cui dobbiamo alzarci >> rispose accarezzandomi la gamba posta sulla sua vita.
Feci finta di alzarmi ma in realtà mi misi a cavalcioni su di lui, poggiando la testa sul suo petto. << E se le mollassi una sola? – a quella domanda ricevetti un pizzicotto come risposta – Si, ho capito. Però, prima.. >> avvicinai il mio viso al suo, baciandolo. Ian mi strinse con un braccio la vita mentre l’altra mano si insinuava tra i miei capelli.
Venne aperta all’improvviso la porta. << Andrea senti io e la mamma.. Andrea! >> la voce seria di mio padre mi fece sobbalzare.
Voltai il capo verso di lui e in pochi secondi mi rimisi seduta composta sul letto. << Giorno papà. Ehm – presi ad allisciare il lenzuolo – dicevi? >> dissi con fare imbarazzato
Mio padre socchiuse gli occhi guardando prima me, poi Ian e ancora me. << Dicevo.. Io e tua madre usciamo e per le 10 siamo a casa. Per quell’ora fatevi trovare pronti >>. Detto ciò, uscì.
Ci furono alcuni secondi di silenzio. << Tuo padre mi odia ed è pronto ad uccidermi >>
<< No, è solo che per lui sono ancora piccola >> esclamai ancora un po’ perplessa. Alla fine sospirai alzandomi dal letto mormorando un << Vado a lavarmi >>. Mi lavai e asciugai i capelli nel giro di mezz’ora e dopo aver indossato l’intimo, uscii dal bagno. Ian finì di sistemare i suoi abiti per la cerimonia ed entrò poi in bagno. Camminai fino all’armadio e tirai fuori la custodia del vestito che aprii. Osservai ancora estasiata quell’abito prima di indossarlo. Anche una volta indosso, continuai a guardarmi allo specchio. Presi una molletta dal cassetto e mi feci un chignon.
<< Sei stupenda >>. La voce di Ian mi ridestò dai miei pensieri.
Gli sorrisi accorgendomi che era già vestito. Smoking nero, camicia bianca e cravatta color beige. << Grazie. Ma accanto a te sfigurerò >>.
Vidi Ian avvicinarsi e mettersi alle mie spalle con le mani sulle mie spalle. << Non dire scemenze. Sei bellissima, e questo vestito ti rende ancora più bella – mi baciò una spalla – Ho una cosa che potrebbe piacerti >>. Portò una mano in una tasca interna dello smoking, prendendo una bustina. Non vidi cosa ne estrasse fino a che non mi ritrovai le mani di Ian davanti agli occhi. Tra le dita teneva una collana con un ciondolo formato da due cuori, uno dentro l’altro. Una volta allacciata al mio collo, guardai il riflesso sullo specchio. << Ora sei ancora più bella >>
<< Ian, non.. non dovevi >> portai una mano sulla collana.
Lui sorrise scrollando le spalle. << Volevo, ora però finiamoci di preparare >>.
Finito di prepararci, i miei tornarono e mi dissero che Aurora aveva bisogno di me. Mi lasciarono così da Aurora mentre loro, insieme ad Ian, si recavano in chiesa. Appena fui da Aurora, corsi da lei e la trovai sul letto con le mani tra i capelli ancora disfatti.
<< Cip, sono qui! >>. Lei alzò gli occhi arrossati. << Perché piangi? Non ancora ti sposi e già ti commuovi? >> dissi prendendole il viso tra le mani.
<< Ho paura >> esclamò con voce tremolante. << Ho paura che Simone possa capire che è uno sbaglio sposarmi. Ho paura di star sbagliando tutto >>
Mi piegai sulle ginocchia. << Tesoro mio, tu e Simone state insieme da 7 anni. Se non vi amaste, fidati, vi sareste già scannati a vicenda e poi.. Cip, Simone ti ama come un pazzo! Dove tu vai, lui va. E poi – la guardai accarezzandole il viso – Non mi sono fatta mezza giornata di aereo, non ho preso a parole Nicole, litigato con Ian e ubriacata per niente! Per cui, ora, chiappe d’oro ti alzi e andiamo al matrimonio >>. Dissi facendola ridere. Le tesi la mano e lei l’afferrò.
<< Ok – sospirò – Facciamo questo matrimonio però devi sistemare i capelli e il trucco >>
<< Faccio io >>. Tra una sistemata e l’altra si fecero le 10.30. << Simone a partire da ora inizierà a sudare a freddo >>. La feci voltare verso di me. << Sei bellissima Cip >> le diedi un bacio sulla guancia prima di abbracciarla.
Finalmente raggiungemmo la chiesa con ben venti minuti di ritardo. Quando partì la marcia nuziale ed entrammo, Simone si rilassò, sospirando. Si, si stava proprio preoccupando. Aurora raggiunse Simone all’altare mentre io mi misi accanto a lei. Li guardai sorridendo prima di far vagare lo sguardo tra gli invitato alla ricerca dei miei favolosi occhi azzurri. Li trovai e mi ci persi. Credetti di averli osservati per qualche minuto ma dovetti scoprire che, invece, avevo passato a guardarli per tutta la durata della cerimonia. Quando il prete dichiarò loro marito e moglie, fui costretta a rompere il contatto visivo con Ian e guardare i due sposi. Partirono gli applausi quando si scambiarono i baci. Foto, abbracci, congratulazioni. Quando varcarono la soglia della chiesa, furono riempiti di riso. Li lasciai godersi quei momenti prima di andare al ristorante e mi avvicinai ad Ian abbracciandolo. Stavo per baciarlo quando un fotografo volle farci delle foto.

Era mezzogiorno ed io avevo una fame da lupi. Il ristorante era stupendo e mangiammo benissimo, oltre che tantissimo. Il taglio della torta venne fatto verso le 18 del pomeriggio. Se prima morivo di fame, ora rischiavo di scoppiare. Mi divertii tantissimo nel vedere Ian alle prese con le amiche di mia cugina. Fece con loro tantissime foto.
<< Ed ora.. il lancio del bouquet! >> urlò Aurora mettendosi al centro della sala. Tutte le invitate, fidanzate o single, si accalcarono a qualche metro da lei. Io, invece, rimasi ferma al mio posto. << Andrea muoviti! >> urlò ancora una volta. Sbuffando, dovetti alzarmi. Mi sistemai il più indietro possibile in modo da evitare di prendere i fiori. << Tre.. Due.. Uno.. Via! >>. Aurora lanciò il bouquet che venne mandato da una parte all’altra della calca. “Cosa trovano di divertente io non lo so”. Pensai facendo per allontanarmi dalla massa.
<< Andrea attenta! >> disse una voce. Mi voltai e dovetti bloccare un oggetto che stava per finirmi in faccia. Svolgendosi tutto molto velocemente, non mi resi conto di cosa fosse l’oggetto. Quando poi, però, guardai cosa avevo tra le mani, sbiancai. Un po’ scombussolato ma ancora integro, il bouquet faceva bella mostra di sé tra le mia mani. Spalancando gli occhi, presi il bouquet e lo lasciai sul tavolo accanto a me. Sperai che nessuno mi avesse visto, peccato che non era così.
<< Ecco la prossima che si sposerà entro un anno! Brava Andrea! >> urlò Aurora saltellando e battendo le mani. Storsi un po’ il naso, guardandoli perplessa. << A quando le nozze?! >> insistette Aurora.
Roteai gli occhi e ritornai al tavolo dove ad aspettarmi c’era un Ian divertito. << Non sapevo che tu ed io ci saremmo sposati entro quest’anno >> disse ridacchiando, stringendomi a sé.
<< Se è per questo non lo sapevo nemmeno io >> dissi posando il capo sulla sua spalla. Il matrimonio non era in quel momento una mia priorità anzi, non lo era mai stata, uno, perché avevo solo ventuno anni, due, perché non ho mai creduto molto nel matrimonio. Avevo sempre detto fin da ragazzina che non mi sarei mai sposata ma che sarei andata a convivere.
Smisi di pensare all’idea del matrimonio, la giornata era ancora lunga ed io avevo delle persone a cui pensare e tra queste c’era Ian. Per il momento mi bastava così. Niente di più, niente di meno.

Angolo Autrice ( per modo di dire )

Ma Buongiorno! Come va? Io divento monotona nel dire che ho la tosse.. Non so voi ma avete visto il nuovo promo di TVD? Io si e stavo così =Q_____ mamma quanto è bello! uno dei promo più belli, insieme a quello della season2, che abbia mai visto *__* Ma lo avete visto Ian? No, ma anche, lo avete visto a Joseph mio? *__________* Amo quell'uomo e amo il suo accento british *w* Per cui non sottovalutate la figura di Jos in questa Ff ù.ù
Passiamo al capitolo.. Abbiamo visto come è andato l'addio al nubilato.. Andrea ha finalmente detto cosa pensava a Nicole di lei, questo anche "grazie" al vino. Che addio al nubilato è se non ci sono gli spogliarellisti? Tadaaan! Ecco gli spogliarellisti e Andrea, incosapevolmente, si intrattiene con uno di loro, Federico. Ci manca poco che Andrea faccia danno ma al suo soccorso viene Silvia. Soccorso che dura poco visto che le due finiscono ad ubriacarsi allegramente. Silvia lo fa per aiutare Andrea, Andrea per dimenticare quanto accaduto. Piccola nota.. Andrea è ubriaca.. per cui non cantate vittoria troppo presto ;)
Giunge il matrimonio! Finalmente! Questo però vuol dire che il soggiorno in Italia è alla fine. Andrea, come sull'amore, ha un visione tutta sua ( ma anche mia ) del matrimonio.. So che non la condividerete, però..
Comunque.. Ringrazio chi sta leggendo la mia storia, chi la commenta *__*, chi la inserisce tra le preferite/seguite/da ricordare e chi mi ha messo tra gli autori preferiti *me si inchina*
Piccola domanda: La sottoscritto avrebbe bisogno di un grande aiuto da parte vostra.. Mi direste cosa vorreste chiedere ai protagonisti in una possibile Convention, Andrea compresa? Ve lo chiedo perchè mi servirebbero per il Cap35.. Spero che mi aiuterete!! Intanto mi sto cimentando in una nuova Os Delena xD
Bene, vi ringrazio e vi do appuntamento a Lunedì.. Per qualunque cosa vi aspetto sul Gruppo di Face --> L'angolo di " _A Twist In My Story_ "

  
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