Ron e Hermione si staccarono.
Nei pochi secondi che seguirono, i due rimasero in silenzio, lasciando parlare i loro sguardi. Ah, quanto c'era da dire con quegli sguardi! Quante incomprensioni, quanti litigi, quanto desiderio e quanta attesa si nascondevano dietro di loro.
Hermione si lasciò sfuggire una dolce risata e Ron sorrise di rimando nell'udire quel suono che tanto amava.
Poi continuarono a fissarsi intensamente, come spaventati di rovinare quel momento, interrompendolo con la loro voce. Eppure ci sarebbe stato così tanto da dire, da spiegare, da rivelare. Quel bacio stesso era stata una rivelazione. Ma in fondo, cosa avrebbero potuto dirsi? Quanto erano stati stupidi negli ultimi anni? Quanto avevano desiderato e atteso quel momento così ardentemente?
“Miseriaccia”, fu tutto quello che Ron riuscì a dire.
Hermione scoppiò di nuovo a ridere sentendo quella parola e lo guardò con dolcezza, poi aggiunse, “Ora o mai più, no?”.
“Ora e per sempre, Hermione”, le rispose Ron, che continuava a sostenere il suo sguardo.
Il volto della ragazza si illuminò in un sorriso, ma dopo qualche secondo tornò seria e aggiunse, “Ron, se mai non dovessimo uscire vivi da questa guerra, io-”
“Hermione, ne usciremo vivi,” la interruppe prontamente Ron, “Ti prometto che ne usciremo vivi.”
“Come puoi esserne così sicuro, Ron?”, chiese, affranta, la ragazza.
“Perché noi siamo i buoni, Hermione.” le rispose lui, “E sappiamo cosa significa amare. Abbiamo un potere che Voldemort non ha, ricorda.”
Hermione gli fece un debole sorriso e Ron la strinse forte tra le sue braccia.
“Non permetterò a nessuno di farti del male”, le sussurrò il ragazzo nell'orecchio, “Farò di tutto per proteggerti.”
Hermione sollevò la testa per guardarlo negli occhi e annuì silenziosamente.
“Adesso andiamocene di qui”, suggerì Ron, mentre scioglieva l'abbraccio e la prendeva per mano.
I due raccolsero le zanne del basilisco da terra e si avviarono fuori dalla Camera dei Segreti.
Usciti dal bagno di Mirtilla Malcontenta, dove si trovava l'ingresso della Camera, Ron infilò una mano in tasca e estrasse la Mappa del Malandrino, lasciatagli da Harry.
“Giuro solennemente di non avere buone intenzioni”, disse, colpendo la mappa con la bacchetta.
Macchie di inchiostro comparvero sulla pergamena, andando a formare quella che era una piantina del castello.
“Miseriaccia, non lo troveremo mai con questa”, disse Ron.
“Eccolo, è qui”, disse Hermione, vedendo il nome dell'amico scritto sulla mappa.
“Geniale”, commentò Ron.
“E' appena sparito. Proprio ora, l'ho visto”, si meravigliò Hermione.
“Forse è nella stanza delle Necessità. Non compare sulla mappa, no? L'hai detto l'anno scorso”.
“Hai ragione, l'ho- l'ho detto”, disse stupita la ragazza.
“Andiamo”, il ragazzo cominciò a percorrere il corridoio.
“Geniale”, lo fissò Hermione, e si apprestò a seguirlo.