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Capitolo
28
Venne così il giorno di dire nuovamente addio all’Italia. Insieme
a Silvia e ad Aurora, piansi un fiume di lacrime. Riuscii a salire sull’aereo
solo grazie al pensiero che sarei tornata in Italia. “Primo o poi”. Il viaggio
di ritorno fu più lungo di quello d’andata e, una volta messo piede in America,
ritornammo alle nostre vite, sul set a girare le scene, a uscire con i ragazzi.
Così passò Gennaio lasciando il posto a Febbraio. Eravamo in
pausa pranzo quando il telefono di Ian squillò. Ian si allontanò dicendo che
era una telefonata importante. Lo guardai incuriosita e lo stesso fecero i
ragazzi.
<< Chi sarà secondo te? >> chiese Nina mentre
sgranocchiava un grissino.
Scrollai le spalle mentre continuavo a osservare Ian parlare
al telefono. << Sarà una telefonata di lavoro come dice lui.. >>
<< Per la serie ‘Ian è al telefono con l’amante’
>> disse scherzando Joseph.
Lo fulminai con gli occhi e lui alzò le mani in segno di
resa. << E’ troppo calmo. Se stesse parlando con l’amante, si dovrebbe un
minimo agitare, o almeno muoversi impacciato >>. I ragazzi mi guardarono
aggrottando la fronte. << Che c’è? Ho studiato il linguaggio del corpo e
le microespressioni >>
Stava quasi per finire la pausa quando Ian tornò. <<
Scusate, il lavoro >>
<< Tutto ok? >> chiesi e lui annuì.
<< Smolder la tua donna può competere con il Dottor
Lightman >> disse Michael alzandosi e ritornando sul set con Candice.
<< Dottor Lightman? Che centra ora Lie To Me? >>
chiese perplesso Ian. Mossi la mano come per scaricare una mosca e, alzandomi,
mi recai sul set a mia volta. << Dai che c’entra? >>
<< Joseph ha detto che parlavi con l’amante ma io gli
ho spiegato che eri troppo calmo. Saresti dovuto essere un minimo agitato o
roba simile >>
<< Ah già, il tuo amore per Lie To Me ti ha spinto a
studiare il linguaggio del corpo. Me ne stavo dimenticando >>
<< Bravo per cui – mi girai verso di lui, poggiando
l’indice contro il suo petto – faresti bene a non mentirmi o nascondermi
qualcosa perché ti scoprirei >> gli sorrisi e, mettendomi sulle punte, la
baciai prima di correre a cambiarmi.
Le riprese furono lunghe e faticose tanto che tornai a casa
stanchissima. Mi feci una doccia, indossai qualcosa di comodo e mi buttai sul
divano, iniziando a vedere qualcosa in tv. Non trovando nulla spensi e accesi
il lettore musicale del telefono. Avrei dovuto prepararmi la cena ma volevo
rilassare i muscoli un po’. Iniziai a cambiare traccia dopo traccia non
riuscendo a trovare qualcosa che mi piacesse. Finalmente, però, lasciai il
lettore su una canzone italiana. Era L’Amore Conta di Ligabue. Non risentivo
qualcosa nella mia lingua da tantissimo tempo e iniziavo a temere che di questo
passo avrei dimenticato a parlare italiano. Più sentivo la canzone e qui non
potevo far altro che associarla a Ian. Iniziai a cantarla mentre chiusi gli
occhi.
<< Grazie per il tempo pieno. Grazie per la te più
vera. Grazie per i denti stretti, i difetti, per le botte d'allegria, per la
nostra fantasia >>
Sebbene odiassi il romanticismo e tutto ciò che ne comportava,
non potevo non pensare a Ian durante quella strofa. Sospirai a occhi chiusi
quando la canzone finì lasciando il posto a Il centro del mondo. Cantai anche
quella e, beh, la voglia di canzoni rilassanti era bella che sparita.
<< Portami ovunque, portami al mare, portami dove non
serve sognare! >> cantai aprendo gli occhi. Sobbalzai impaurita quando mi
ritrovai il viso di Ian a pochi centimetri dal mio. Mi tolsi una cuffietta.
<< Volevi farmi morire d’infarto? >> chiesi con una mano sul cuore
che batteva da impazzire. << E comunque, come sei entrato? >>.
In risposta Ian mi mostrò le chiavi. << La seconda
chiave, ricordi? >>. Annuii. Già, ci eravamo scambiati il duplicato delle
chiavi così entrambi eravamo liberi di andare dall’altro.
<< Non mi avevi detto che saresti passato >>
corrugai la fronte mettendomi seduto.
Lui sorrise soddisfatto. << Ho preso un po’ di cibo
cinese. Io sto morendo di fame, andiamo? >> disse porgendomi la mano che
presi per poi alzarmi.
Raggiungemmo la cucina e sistemammo la tavola per cenare.
<< Che cantavi prima? >>
<< Prima che avessi un principio di infarto? Una
canzone italiana >> dissi posando l’acqua sul tavolo. Mi girai verso di
lui, cingendogli il collo con le braccia. << Sei sempre così il centro
del mondo. Ti prendi il mio tempo, ti prendi il mio spazio, ti prendi il mio
meglio >> sussurrai contro le sue labbra, prima di lambirle con la
lingua.
Ian mi strinse i fianchi intrappolando tra i denti il mio
labbro inferiore. << Devo iniziar a prendere lezioni di italiano
>>.
Risi e il mio sguardo finì su di una busta posta accanto
alla credenza. << Ian, quella busta cosa contiene? >> chiesi
scansandolo leggermente e avvicinandomi.
Fui bloccata da Ian, che mi trattenne per un polso. <<
Sorpresa. Prima ceniamo e prima l’avrai >> disse con un tono di voce
sensuale. Mi morsi il labbro e feci come aveva detto.
Ian aveva preso tantissimo da mangiare ma tutto era
dannatamente squisito e rifiutare o non assaggiare era un insulto. Mangiammo
tutto e quando finimmo Ian si alzò dalla sedia, prendendo le varie scatole e
gettandole nel cestino. Credetti che si sarebbe rimesso seduto, invece, prese
la busta “misteriosa”, posandola sulla tavola. Stavo per scostare la busta
quando Ian mi rimproverò. Si avvicinò ad una credenza e prese il tubetto dello
sciroppo al cioccolato che tenevo. “Cioccolato? La cosa si fa.. gustosa”.
Alla fine, Ian prese dalla tasca una benda.
<< Che vorresti fare? >>
<< Questa è una benda per cui.. – scrollò le spalle –
ti bendo >> e prima che potessi sfuggirgli, mi bloccò. Mi dovetti
arrendere e far bendare. << Su, non fare la musona. Giuro, ti piacerà
da.. impazzire >>. Non mi sfuggì quel suo tono malizioso.
Sentii il rumore della busta che veniva aperta e il rumore
di qualcosa che veniva appoggiato sul tavolo. La mia sedia venne girata. Il
dorso di una mano di Ian mi sfiorò la guancia scendendo, poi, lungo il collo e
ciò mi provocò un brivido sulla pelle. Avevo indosso una sua camicia
volutamente presa dall’armadio del proprietario di nascosto. L’avevo presa
perché sapeva di lui, profumava di lui e volevo sentire il suo odore sempre con
me. << Quella camicia ha un’aria familiare, lo sai? Ora capisco perché
non la trovavo più >> mormorò basso mentre le sue mani presero a
slacciare i bottoni.
<< Ian.. >>. Non potei continuare perché le sue
labbra si posarono sulle mie.
<< Sshhh >>. La camicia venne aperta ma non
tolta lasciandomi così a petto nudo. Le mani di Ian finirono sulle gambe
lasciate scoperte dai pantaloncini mentre le sue labbra stuzzicarono la pelle
del collo. Non sentii più il contatto con le mani di Ian perché qualcosa prese
a sfiorarmi la gamba. Risalì sul fianco, sulla pancia, arrivò al seno, al collo
fino alle labbra che schiusi. Subito dopo, però, non sentii più nulla. Ian mi
fece mettere in piedi e mi sfilò il pantaloncino. Qualcosa di umido si posò
sulla coscia e sobbalzai quando riconobbi le labbra di Ian. Risalì fino
all’incavo del petto che baciò. Si staccò per poi baciarmi le labbra che
sapevano di dolce. Avevo un sapore zuccherino, squisito come quello che di
solito ha la frutta estiva, come quello che caratterizza le fragole. Fragole? A
Febbraio?
<< Ian.. come ti sei procurato le fragole? >>
chiesi prima di ritrovare le sue labbra.
<< Ho le mie fonti >> disse avvicinando alla mia
bocca la fragola che subito morsi. Dolce, succosa come le fragole estive, come
quelle appena colte. Volevo togliermi la benda, tanto ora sapevo che la
sorpresa riguardava le fragole. Così feci per levarla me le mani di Ian me lo
impedirono. << Non ho ancora finito >>. Corrugai la fronte. Un dito
di Ian passò veloce sul mio labbro sporcandolo con qualcosa. Ci passai la
lingua sopra. “Cioccolato”.
Sorrisi. << Signor Somerhalder, quale delle sue
fantasie erotiche sta per mettere in atto? >>
Finalmente venni liberata dalla benda. Veloce baciai le sue
labbra, inserendo le mani al di sotto della sua maglietta, che sfilai. Gli
baciai il petto e lo schiacciai al muro. Lo guardai sorridendo maliziosa mentre
mi riavvicinai al tavolo. Presi una fragola e il tubetto di cioccolato,
riavvicinandomi a lui che mi guardò eccitato e incuriosito. Con la fragola mi
sfiorai il petto prima di far la stessa cosa con lui, scendendo fino alla cinta
dei pantaloni e risalii. Gli feci mordere la fragola prima di intingerla nel
cioccolato e mangiarla.
<< Cioccolato e fragole. Devo dire signor Somerhalder
che ha avuto proprio una bella idea >>.
<< Ho sempre belle idee >>
<< Oh no. La bella idea sto per averla io >>.
Aprii il tubetto e, capovolgendolo, versai un po’ del contenuto sul suo petto.
Il cioccolato prese a gocciolare fino ad arrivare alla pancia. Mi piegai sulle
ginocchia e posai le labbra sul suo ombelico. Cacciai la lingua e leccai il
cioccolato presente su tutto il petto. Lo “pulii” e mi leccai le labbra. Fu un
attimo. Ian mi prese a cavalcioni e mi fece sedere sull’isola della cucina. Mi
baciò il collo, il petto, soffermandosi su un seno. Le sue mani invece
accarezzavano le cosce, arrivando fino all’inguine. Chiuse le mani sul mio
intimo e, facendomi inarcare la schiena, me lo sfilò. Fu il suo turno di usare
il cioccolato. Come avevo fatto io, cosparse il mio petto con il cioccolato. Ma
non fu l’unico. Infatti continuò sporcandomi la pancia. Il cioccolato colò su
ogni centimetro della mia pelle, anche su zone in cui il cioccolato non sarebbe
mai dovuto finire.
<< Ricordi cosa ti dissi poco prima di farti mia per
la prima volta? – mormorò contro il mio collo – Avrei trascorso ore ed ore a
passare la mia lingua su tutto il tuo corpo >>. Quel suo tono basso e
roco, unito a quelle parole, mi provocarono una fitta al basso ventre. E così
fece. La sua lingua lambì tutto il mio corpo dal seno alla pancia. Leccò
l’ombelico e prese a scendere. Inarcai la schiena appena la sua lingua passò
sulla pelle del ventre. La sua lingua passò sulla mia intimità provocandomi una
serie infinita di brividi e sospiri. Continuò a “pulirmi” alias darmi piacere a
lungo, fino a che non si ritenne sazio. La sua bocca tornò sulla mia e le mie
mani scesero sui suoi pantaloni che slacciai. Misi la mano al loro interno e
toccai la sua erezione prima da sopra i boxer e poi, dopo averlo spogliato dei
pantaloni e dell’intimo, potei toccare la pelle. La mia mano si mosse sicura e
veloce su di lui andando a tempo con i suoi sospiri. Quando i suoi muscoli
iniziarono a contrarsi, Ian mi fece togliere la mano e, prendendomi in braccio,
mi portò contro il lavello.
Portai le mani a intrecciarsi tra i suoi capelli mentre le
mie gambe si intrecciarono alle sue. Le sue, invece, si posarono una su di una
coscia, l’altra dietro la mia schiena. Ian strusciò la sua erezione contro la
mia intimità prima di entrare in me con un’unica spinta. Poggiò la fronte
contro la mia e per tutto l’amplesso ci guardammo negli occhi, bocca contro
bocca. Ogni volta era come se fosse la prima volta con lui. Riusciva a rendere
perfetto ed unico ogni minimo dettaglio.
Quando la bolla di piacere si ruppe, affondai il viso
nell’incavo del suo collo gemendo e mordendo la pelle della spalla. Lui,
invece, continuò a lasciarmi baci su tutta la tempia. Restammo immobili,
affannati, l’uno stretto all’altro fino a che il cuore tornò a battere
regolarmente e il respirò si calmò.
<< Dovremmo farci una doccia >> suggerì Ian
trovandomi assolutamente d’accordo.
Tenendomi in braccio, arrivammo in bagno ed iniziammo a
lavarci e, una volta finito, ci vestimmo.
Mi buttai sul letto aspettando che anche Ian facesse lo
stesso e non appena si distese al mio fianco, posai il capo sul suo petto,
sfiorandolo con i polpastrelli.
<< Non sei brava come dici nel capire se tengo
qualcosa nascosto. Sono riuscito a farti la sorpresa senza che tu te ne
rendessi conto >>
<< Dettagli – dissi con aria risoluta – Chi ti dice
invece che io non avessi capito tutto ma ero solo curiosa di sapere di cosa si
trattasse? >>
Ian rise. << Se lo dici tu >>
Lo guardai malissimo e mi misi seduta, incrociando le
braccia. << Allora Joseph aveva ragione nel dire che parlavi con
l’amante? >> dissi piccata.
Si mise seduto anche lui con le spalle contro la ringhiera
del letto. << No, era una telefonata di lavoro inerente all’I. S.
Foundation – gli feci segno di continuare – Hanno organizzato una serata
benefica con tutte le organizzazioni per la salvaguardia dell’ambiente. Il
ricavato verrà usato per la salvaguardia del pianeta >>
Annuii assorta dalle sue parole. << Per cui ti vedrò
indossare una tuta aderente verde in perfetto stile Superman? >> chiesi
ridacchiando.
<< Simpatica >>
<< Dai, ti donerebbe – mi sporsi verso di lui
baciandogli le labbra – Ti dona tutto. Ma come si svolgerà la serata non lo
sai? >>
Ian ci pensò un po’. << Non so molto ma so che ci sarà
un’asta – lo guardai incuriosita – E vogliono che mi unisca anche io mettendo
all’asta un mio bacio >>
Inarcai un sopracciglio. << Un tuo bacio all’asta?
Dovresti quindi baciare qualche sconosciuta? – lui annuì – Ah >>
<< Non posso tirarmi indietro. Lo sai che.. >>
<< Lascia stare – sbuffai – Vorrà dire che verrò con
tutti i miei risparmi e sfiderò le signore plurimiliardarie che ci saranno
>>
Ci furono alcuni minuti di silenzio alquanto strani.
<< La serata è stata organizzata da una società amica di molte
organizzazioni, la Auld’s Society >> disse il nome di questa società con
un po’ di preoccupazione.
<< Auld’s Society? Non ho la minima idea di chi siano
– scrollai le spalle – Ma ok, se devi andare vai pure. Io ora ho sonno
>>. Mi riallungai vicino a lui, chiudendo gli occhi.
<< Semmai se dobbiamo andare. Dovresti accompagnarmi
>>.
Io annuii prima di sbadigliare. Auld’s Society. Più ci
pensavo e più non riuscivo a venirne fuori. Eppure c’era qualcosa in quel nome
che mi metteva una strana ansia addosso. Forse era una semplice ansia per via
di un evento mondano come quello. Si, doveva essere per forza quello. Liberai
la mente da quel nome e, rilassata, mi addormentai.
Spazio Autrice ( per modo di dire )
Buongiorno e Buon inizio settimana! Direi anche buon inizio di scuola -.- Sono finite le vacanze ma fa comunque caldo. Mi stavo per morire di caldo in più su 5 ore, 5 professori a ripeterci "Ragazzi vi ricordo che quest'anno avrete l'esame di stato" -.- ANSIA!!
Cooomunque.. Passiamo a cose più rilassanti.. Andrea ed Ian tornano in America. E dopo tutto questo tempo in astinenza, non potevano non darsi nuovamente da fare sti due ù.ù Cioccolato e Fragole, buon gusto si ù.ù Per quanto riguarda Lie To Me.. Io amo follemente questo telefilm e soprattutto gli argomenti, non a caso sto leggendo un libro di Paul Ekman sulle micro espressioni.. Consiglio di vedere il telefilm e/o di leggere il libro.
Poi poi poi.. Ian e le telefonate di lavoro.. Telefonata per la ISF.. Serata di beneficienza ad opera della Auld's Society ( NdA nome inventato ). Vediamo se a qualcuna di voi si accenderà la lampadina e scoprirà cosa ho in serbo per i nostri piccioncini *risata malefica*
Cooomunque.. Ringrazio chi ha letto, chi ha recensito, chi ha messo la storia tra le preferite/seguite/da ricordare e chi mi ha messo tra gli autori preferiti. Grazie mille..
Ora scappo che ho un amico di nome KANT che mi aspetta -.-"
A Venerdì ;) Ps.. Ho scritto una ennesima Os Delena, sempre raiting rosso.. Se qualcuno la volesse leggere il titolo è _Ops.. I Did It Again_