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Autore: Akisan    16/09/2011    11 recensioni
A volte il destino riserva sorprese mozzafiato, ricche di avventure e compagni formidabili.
A volte, invece, decide semplicemente di prenderti per i fondelli.
Così, senza neanche sapere bene il perché, Alex si ritrova suo malgrado a fare comunella con un Arrancar con seri problemi di gestione della rabbia, una ragazzina logorroica totalmente priva di buonsenso, e un individuo subdolo che, secondo lei, ha buone probabilità di discendere direttamente dal demonio.
Il tutto in un ambiente ricco di Hollow, gatti, sarcasmo allo stato brado e situazioni equivoche.
Mooolto equivoche.
Genere: Azione, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Jaggerjack Grimmjow, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Aki (piange sul divano): << Bhuuuuu, me tapina, come farò… >>

Grimmjow: << Basta, io non ci casco di nuovo, chiedeteglielo voi che diavolo ha questa volta. >>
Aki: << Zitto insensibile! Che ne sai tu del mio dolore? Facile per te, che tra un cazzeggio e l’altro passi il tuo tempo a sbudellare la gente o al limite a limonarti qualcuno nelle fic, e io invece quest’anno ho la maturitàààààààààà…. >>

Alex: << E dopo tutto quello che sto passando io dovresti pure farmi pena? -_- >>

Liz: << E dai, finalmente in questo capitolo ci spiegano qualcosa! E il tuo ragazzo è così tenero! :3 >>
Alex: << Cos… Non è il mio ragazzo! Perché pensate tutti che sia il mio ragazzo? E poi non è neanche un ragazzo, diamine, avrà chissà quante centinaia di anni! (Indica Grimmjow) E tu perché non neghi nulla? >>
Grimmjow: << Scema, se dico che non è vero poi come faccio a vincere la scommessa con Nnoitra? >>
Alex (guardandolo in cagnesco): << Tutto qui? Non neghi solo per questo? >>
Grimmjow: << Perché? Che problema hai? >>
Alex: << Sei davvero un idiota, Grimmjow. >>
(Esce sbattendo la porta.)
Grimmjow: << E ora che ho detto? Stupida donna! >>
(Esce sbattendo un’altra porta.)
Aki: << Mi sa che dovrò fare ancora un bel po’ di lavoro con quei due. >> 
 

Un ultramilione di grazie a Reaver, hina_smack, Julia_Urahara, Libiky, mystery11 e strawberryfieldssff per aver inserito questa storia nelle seguite, Lady Ghost, i4ever e di nuovo strawberryfieldssff per averla messa tra le preferite, e a chi legge e basta. Buon inizio scuola! (Se penso che nello scorso capitolo avevo augurato buone vacanze…)
 

Capitolo 22: << Che  stanza buia che hai! >> << Così puoi inciamparci meglio! >>
Alex tamburellava impaziente con le dita sul tavolino basso alla giapponese, scrutando le due persone davanti a lei e cercando di decidere quale delle due meritasse di essere rimproverata per prima.
Liz, seduta di fianco a lei, era intenta a bere serenamente una tazza di the, per niente propensa a rompere il silenzio che era piombato da qualche minuto.
L’imputato numero uno, conosciuto anche come Aramis, fece per alzarsi, dicendo qualcosa a proposito di una fame terribile. Ora che il sigillo gli era stato tolto aveva assunto le stesse sembianze di quando le era apparso nel suo “mondo interiore”.
<< Fermo. Dove. Sei. >> lo freddò Alex, indicandogli di tornare a sedersi. << Sto ancora aspettando una spiegazione. Da tutti e due. >> aggiunse fulminando l’imputato numero due, alias Urahara.
Perché era proprio nel suo negozio che Aramis le aveva portate dopo che erano fuggiti da Las Noches. E a giudicare dalla reazione dell’uomo, qualcosa che aveva suonato come: << Oibò Aramis, se mi aveste avvisato prima vi avrei preparato qualcosa da mangiare. >>, era ovvio che i due si conoscevano già.
Fu Urahara il primo a prendere la parola: << Non ha alcun motivo per essere così diffidente, signorina Alex. Io e Aramis ci conosciamo da parecchi anni ormai, anche se è da quando la signorina Meiko è scomparsa che non lo vedo più. Mi era giunta voce che fosse stato sigillato, giusto? >>
Aramis fece una smorfia. << Preferirei non ricordarlo, non è molto lusinghiero per il mio orgoglio. >>
Alex aggrottò le sopraciglia. Quei due le stavano nascondendo qualcosa.
<< E come mai un onesto commerciante con un passato da shinigami conosce un hollow? >> chiese sospettosa.
<< Tecnicamente sono un arrancar. >> precisò Aramis.
<< Puoi essere quello che tecnicamente ti pare, basta che rispondi. >>
<< Beh principessa, diciamo che un centinaio di anni fa tre membri della comunità di Meiko erano venuti da queste parti sperando di fare un po’ di baldoria, e quando lei è arrivata per trascinarli per le orecchie nell’Hueco Mundo si è trovata davanti questo tizio intento a ehm, convincerli che non fosse una buona idea. >>
<< Fammi indovinare. >> lo interruppe Alex. << Uno di quei tre eri tu. >>
Aramis sorrise. << Bingo. Ero diventato vasto lorde da poco, e l’autocontrollo di cui Meiko tanto si raccomandava non era esattamente il mio forte. >>
<< Già, mentre invece adesso è la tua caratteristica principale, vero? >> gli chiese sarcastica.
<< E quindi tu e Meiko avete combattuto? >> si intromise Liz rivolta ad Urahara, tutta presa dal racconto.
<< No no, mi disse che era solo venuta a riprenderli e che era un mio diritto contrattaccare. Devo dire che mi stupì non poco sentire un hollow fare un simile discorso. Prima di andarsene però aggiunse che se avessi di nuovo alzato le mani sui suoi compagni mi avrebbe fatto a pezzi. >> aggiunse con un brivido.
<< E vi siete visti altre volte? >>
<< Ogni tanto, più che altro perché questo signorino non sapeva mai dove tenere il sedere e qualche volta veniva qui apposta per farsi venire a prendere da lei. >>
<< Che viziato. >> commentarono Alex e Liz in sincrono.
Aramis si limitò ad alzare le spalle.
Poi Liz se ne uscì con un’esclamazione e fissò Urahara. << Ma lei lo sapeva cosa voleva quel damerino sul trono da Alex! Prima che mi rapissero mi aveva detto che Alex si sarebbe salvata se… aspetta… “Se lo scopo sarà stato raggiunto”! Che mi dice adesso? >>
Urahara non sembrò scomporsi. << Immaginavo che potesse trattarsi di qualcosa del genere, e visto che la signorina Alex è riuscita a togliere ad Aramis il suo sigillo, credo proprio che lo scopo prefisso alla liberazione di questo signorino sia stato effettivamente raggiunto. >> rispose aggirando con maestria la domanda scomoda.
 
<< Ci stanno nascondendo qualcosa. >> esordì senza mezzi termini Alex, una volta che lei e Liz furono salite in quella che sarebbe stata camera loro per un po’ di tempo.
<< In effetti Willy Wonka non è stato per nulla chiaro sulla questione “scopo”. Ma con il tuo potere non potresti capire qualcosa in più? >> chiese Liz speranzosa, sedendosi sul futon che dovevano usare per dormire .  
Alex scosse la testa. << Il cappello di Urahara è una delle sue invenzioni, impedisce a chicchessia di leggergli la mente o comunque di capire le sue intenzioni, e con Aramis non ci provo nemmeno, quello che pensa, dice e fa non sono mai coerenti tra loro, cercare di capire qualcosa da lui mi farebbe solo venire mal di testa. >>
<< Ma come hai fatto alla fine a convincere  quell’antipatica ad aiutarti? >> chiese Liz, cosa che probabilmente non vedeva l’ora di domandarle. << L’hai afferrata per i capelli e l’hai minacciata con il tuo terribile gancio destro? Era quello lo scopo? >> aggiunse ridendo.
Alex esitò un attimo, sedendosi vicino a lei e ripensando al brevissimo incontro nel suo mondo interiore. << In realtà non ne sono sicura, ma penso sia stato merito tuo >>
L’amica la guardò stupita. << Mio? E io che centro? >>
<< Ha cambiato idea quando le ho detto che non avrei mai permesso che ti succedesse qualcosa a causa sua. E dopo, adesso che ci penso, ha detto una cosa senza senso. >>  aggiunse pensierosa.
<< Magari aveva appena bevuto una tazza del the di Urahara. Credo abbia effetti allucinogeni, sai? >>
<< Allora doveva averne bevuto parecchio. Sai che mi ha detto? Che sono cambiata. >>
<< Cambiata rispetto a quando? E in cosa? >>
<< Non lo so, poi ha cambiato argomento. >>
Liz si sdraiò con un sospiro. << Siamo circondate da pazzi, Mooney, e la cosa peggiore è che Natale si avvicina e io ho lasciato tutti i regali a casa, compreso il tuo. Sai qual è l’unico lato positivo di tutta questa situazione? >>
Alex, che proprio non riusciva ad immaginarsi qualcosa che potesse essere definito “positivo” in tutta quella storia, si sdraiò al suo fianco e le chiese: << No, cosa? >>
Liz le rivolse uno sguardo che conosceva bene. << Hai visto che razza di figo è Aramis? >>
                                                                                 *
Tutto era finalmente tornato normale, per Grimmjow.
Il putiferio scatenato dalla fuga delle due umane ci aveva messo un bel po’ a placarsi, anche se Aizen, l’unico che avrebbe davvero avuto dei seri motivi per incazzarsi, aveva accolto il tutto con una calma da record, uscendosene con un divertito << Ma guarda un po’ >> di fronte alla sparizione dei suoi prigionieri.
Poi si era rivolto direttamente a lui chiedendogli: << Tu ne sapevi niente, Grimmjow? >>, lui aveva risposto di no e tutto era finito lì. Certo, qualcuno aveva protestato che era impossibile che lui non lo sapesse, visto che avrebbe dovuto tenerle d’occhio, ma prima che Grimmjow potesse piazzargli un pugno nello stomaco, Aizen aveva ribadito che “credeva nella sua buona fede” e cazzate simili, e nessuno aveva più detto nulla.
Tutta questa magnanimità aveva insospettito non poco Grimmjow, ma visto che in effetti sapeva benissimo che le umane avrebbero cercato di scappare, aveva preferito non insistere.
Ora finalmente poteva tornare alla sua vita di prima.
“Certo” rifletté sbriciolando con un pugno una parete della sua camera. “Come se potessi mai pensare una stronzata simile.”
Solo lei poteva credere che se ne sarebbe stato lì tranquillo, mentre era lontana da lui e libera di innamorarsi di qualche insulso umano.
Come se lui lo avrebbe mai permesso.
“Scappa pure dove vuoi, ma non ti libererai tanto facilmente di me, bella.” pensò con un sogghigno.
Aveva deciso di costringerla a dirgli a tutti i costi due parole precise, e di solito lui otteneva sempre quello che voleva.
                                                                                               *
Era notte fonda, e Liz stava procedendo in punta di piedi lungo il corridoio.
Era imbarazzante ammetterlo, ma l’orientamento non era mai stato il suo forte, e ora al buio non riusciva più a trovare il bagno.
Si bloccò in preda al dubbio davanti a due porte vicine e perfettamente identiche.
E ora? Destra o sinistra?
Il suo istinto le diceva destra, quindi ovviamente scelse quella a sinistra.
Facendo il più piano possibile fece scorrere la porta alla giapponese e sbirciò dentro, ma se c’era una finestra doveva essere oscurata, perché non vedeva assolutamente nulla.
“Diamine! Da domani appenderò un cartello con su scritto WC grosso come una portaerei” si ripromise entrando e tastando il muro alla ricerca di qualcosa che somigliasse ad un interruttore.
Fu in quel momento, mentre arrancava nel buio cercando uno stramaledetto pulsante per accendere una stramaledetta luce, che, come da manuale, inciampò.
Il gridolino che le sfuggì non fu forse dei più dignitosi, ma se già si immaginava di stampare una facciata contro l’angolo della vasca e di essere ritrovata in un lago di sangue il mattino dopo da un’inconsolabile Alex, si stupì non poco di atterrare addosso a quella che era indubbiamente una persona.
<< Mi-mi dispiace! >> pigolò cercando di tirarsi su senza provocare altri danni.
<< Figurati, per me puoi cadermi addosso quante volte vuoi. Ti sei fatta male? >> rispose la vittima della sua pseudo-aggressione, aiutandola a rialzarsi.
<< No, io…. Aramis? >>
Aramis ridacchiò e le diede un buffetto sulla fronte. << Sei delusa? Non dirmi che il tuo obiettivo era la camera di Urahara. >>
<< In realtà la mia meta era il bagno. >> ammise Liz. << Spero che almeno lì l’interruttore sia vicino alla porta, altrimenti troverete il mio cadavere. Ah, ora che ci penso! Dammi un attimo la tua mano >> aggiunse muovendo le sue a tentoni finché lui non gliele afferrò entrambe.
<< Ebbene? >> le chiese divertito.
Liz rimase un attimo in silenzio. Le mani di Aramis erano fredde, ma non le trasmettevano una sensazione sgradevole. Anzi.
Improvvisamente le sembrava che la stanza fosse diventata più calda.
<< Volevo ringraziarti per averci salvate, anche a nome di Alex. >>
Avrebbe voluto aggiungere altro, ma, anche se non vedeva niente, sentiva che Aramis le era terribilmente vicino, e questo stranamente bastava a zittirla.
<< Io ragiono per ricompense, angelo, e non faccio nulla per nulla. La principessa mi ha tolto il sigillo, e io ho rispettato la promessa. Non devi ringraziarmi. >>
Liz sorrise furbamente. << Ah, ma come hai detto tu è stata Alex a liberarti, io non ho fatto niente, eppure mi hai salvata lo stesso. Che mi dici adesso? >>
La presa sulle sue mani si strinse. << Ci tieni così tanto a sentirti in debito con me? Non credo che la principessa approverebbe. >>
<< Allora basta che non lo sappia. >> gli rispose citando le stesse parole che le aveva rivolto soltanto un giorno prima.
Aramis le lasciò andare una mano e le diede un altro buffetto. << Non succede spesso di vedere Cappuccetto Rosso flirtare con il lupo, sai? >> le disse divertito afferrandole il mento. << Allora, visto che sei così desiderosa di ricambiare il favore, forse possiamo cominciare a trattare la mia ricompensa… >>
<< Ho notato che i tuoi metodi di pagamento sono piuttosto bizzarri, Aramis >> si intromise una voce acida dalla porta. << Gli ormoni hollow devono essere piuttosto difficili da tenere a bada. >>
Liz sussultò e si girò. << Ops, ti ho svegliata? >>
<< Evidentemente. Aramis, potresti gentilmente levare le grinfie dalla mia Cappuccetto Rosso? Divento piuttosto irritabile quando mi svegliano nel cuore della notte. >>
Aramis sospirò, ma ancora non la lasciò andare. << Ahimè, è arrivato il taglialegna a salvare la fanciulla. Vuoi unirti a noi, principessa? >>
Alex fece un passo avanti minacciosamente, al che Liz si sentì in dovere di intervenire, prima che i due inscenassero un incontro alla Mortal Combat.
<< E dateci un taglio, tutti e due! Aramis ha solo evitato che imprimessi l’impronta della mia faccia sul pavimento in eterna memoria, vero? >>
<< Esattamente >> confermò lui. Liz non poteva vedere la sua faccia, ma immaginò che i suoi occhi si fossero puntati su Alex nel momento stesso in cui era entrata, e lì fossero rimasti.
Decise che il giorno in cui si sarebbe trovata un ragazzo non gli avrebbe presentato la sua amica fino a dopo la luna di miele. Aveva uno strano effetto calamita, sui maschi.
<< Davvero ammirevole. >> disse Alex, senza abbandonare il suo tono torvo. << Ora la dama è fuori pericolo, puoi lasciarla andare >>
<< Non ti fidi per niente di me, vero? >> chiese Aramis divertito.
E ancora non le lasciava la mano!
<< Per niente >> confermò lei, che intanto le aveva preso l’altro braccio.
Ora ci mancava solo più che si mettessero entrambi a tirare fino a strapparla come un orsacchiotto di peluche.
<< E va bene >> si arrese infine Aramis, poi si portò la mano di Liz alle labbra. << Sono sempre qui se avessi bisogno di cadere addosso a qualcuno, mio angelo. >>
Per la prima volta in vita sua Liz si sentì arrossire, neanche le avesse fatto chissà che cosa.
Poi Alex la trascinò fino alla loro stanza, e ci vollero venti minuti buoni prima che Liz ritornasse abbastanza lucida da ricordarsi per quale motivo fosse uscita.
Alex, accidenti a lei, si era già riaddormentata, e lei sapeva che svegliarla di nuovo avrebbe significato morte certa.
Se solo fosse riuscita a ricordarsi se prima era entrata a destra o a sinistra!  
 
 
Angolo delirazioni
Aki: << Ok ok ok, prima che mi linciate vi dico subito che dal prossimo capitolo Grimmy sarà di nuovo dei nostri a tempo pieno, quindi placate i vostri cuori di fanciulle e non speditemi lettere minatorie ottenute ritagliando lettere dalle citazioni di inizio volume di Bleach. Detto questo, tutto questo spirito cavalleresco non è proprio da te Aramis, addirittura il baciamano! >>
Alex: << È già troppo. Avvicinati ancora a Liz e sei un arrancar morto! >>
Aramis: << Wow, sento profumo di gelosia, principessa. >>
Aki (ormai parla da sola): << È strano insomma, non è da lui… >>
Alex: << Sentirai il profumo della tua composizione funebre di crisantemi se non la pianti con questo “principessa” qui “principessa” là. >> 
Aki: << Ah, ora ho capito! (punta il dito contro Aramis) Tu soffri della sindrome dell’animaletto domestico! >>
(silenzio tombale)
Alex: << Prego? >>
Aki: << Vedi Alex, è semplice: Aramis si comporta bene con lei, e lo sai perché? Te lo dico io: chi riuscirebbe mai a trattar male un amichevole batuffoloso gattino? >>
Alex: << Devo per forza fare nomi? Sono stata così bene senza di lui per almeno un capitolo… >>
Aki: << Va beh, Grimmjow è un caso a parte… Aspetta, dov’è finito Aramis? >>
Urahara: << Si è appena chiuso in bagno con la signorina Liz. Ha detto che “è vero che la vede come un amichevole battuffoloso gattino, ma questo non vuol dire che non sia zoofilo”. >>
(l’aria attorno ad Alex si incendia)
Aki (la osserva pensierosa): << Ora che ci penso, mi sa che sono in due a soffrire di questa sindrome… >>    

 

  
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