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Autore: roxy_black    17/09/2011    2 recensioni
STORIA IN VIA DI GRANDI MODIFICHE, NUOVO LOOK, NUOVI SCENARI!
1. capitolo aggiornato!
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Capitolo 3
“Ehi, aspetta, volevo ringraziarti, avrei fatto una brutta
fine se non mi avessi spinta via, grazie”
Fu un attimo: “Di niente”, rispose. Poi
risalì sulla sua scopa e ripartì.
Chi l’avrebbe mai detto? Scorpius Malfoy. Anche lui dietro le
apparenze aveva un cuore tenero?
Cap 10
“Si va bene, l’hai scoperto, e allora? Vuoi dirlo a
tutta Hogwarts? Ma cosa ci guadagneresti poi?”.
“Se vuoi tenerlo nascosto non sarò certo io ad
andare contro al tuo volere, per adesso, ma…”
sogghignò.
“Lo sapevo, sarebbe stato troppo bello, qual è la
condizione?!” gli chiese con furore. Se c’era un
modo, almeno uno, per cavarsela l’avrebbe affrontato.
“Dovrai essere la mia ragazza”
Genere: Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: James Sirius Potter, Nuovo personaggio, Scorpius Malfoy
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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Oddio siamo già al 16 capitolo, ma come diavolo continuo questa storia??

Intanto vi faccio un riassunto molto short: Amanda Vegas arriva ad Hogwarts, creando amori e scompigli. Si mette insieme a Scorpius Malfoy che si andrà a scoprire essere un suo lontano cugino, se questo non bastasse, fa amicizia con James (junior) Potter, con cui vive un rapporto di amore e odio. Anche un altro personaggio mostra interessa per questa ragazza, cioè Mattew Black, il figlio del leggendario Sirius. Amanda si fa nemica Dominique Weasley, forse per la sua gelosia verso Matt.

Adesso un anno è passato, Teddy e Victory stanno per convolare a nozze, chi sarò stato invitato alla festa?

 

 

 

 

 

“No, no, no è tutto sbagliato! Dopo si fanno cadere i petali di fiori e prima si parte con la marcia nuziale, non il contrario!!” strillò nonna Weasley, indaffarate a gridare a destra e a manca, dando ordini per la sistemazione del giardino. Voleva un matrimonio coi fiocchi per la sua nipotina, era sempre stata lei ad organizzare ogni matrimonio in quella famiglia e anche se sapeva di essere esigente non volevo che nulla venisse trascurato, se una cosa andava fatta o si faceva bene altrimenti non si faceva più nulla.

 
Si era deciso che quello sarebbe stato il matrimonio del decennio e nulla poteva andare storto...

 

Teddy Lupin era seduto su una sedia, con uno sguardo di finto interesse verso il “palcoscenico”, in cui lui e la sua promessa sposa si sarebbero scambiati gli anelli e le due parole fatidiche.

 

I will

 

Nelle ultime ventiquattro ore però, nella mente del giovane si erano scontrate diverse possibilità: una gli diceva di ballare poiché era già in pista, l’altra gli gridava di alzare il culo e scappare a gambe levate. Ma non poteva scegliere né la prima opzione, né la seconda, era bloccato. Era incatenato a quel bivio. Non poteva però tirarsi indietro a quel punto, se solo non avesse proposto quello stupido matrimonio, sarebbe stato libero.

 

Anche se non era ancora sposato, sentiva che la vita di coppia non era per lui...

 

“Ehi sposino!” lo chiamò a gran voce il signor Black.

“...”

“C’è qualcuno? Non ti sarà andato in pappa il cervello? La tua sposina...” continuò il moro.

“Cosa Sirius? Vicky è qui??” si risvegliò il giovane, guardandosi frettolosamente intorno.

“Calmati Teddy, la tua fidanzata deve ancora arrivare. Ma che faccia che ti ritrovi, non stiamo per celebrare un funerale, ma una festa!” sorrise l’uomo.

“La prova di un matrimonio padre...” lo corresse Matt, arrivando alle spalle dei due: “..Teddy come stai? Complimenti ancora”, quel ragazzo aveva una classe che pochi possedevamo, era molto garbato e si comportava come uno di quei signorotti figli di papà. Era così diverso dal genitore, tanto che lo stesso Sirius, a volte, dubitava che fosse realmente il suo erede.

“Si... bene... devo... ciao” farfugliò Lupin, alzandosi e in quel momento sentendosi vecchio di almeno 10 anni, mentre percorreva il cortile addobbato a festa.

“Scommetto cinque galeoni che se la fa sotto e non si sposa” affermò Matt.

“Mattew Black, ma dove hai imparato a scommettere su argomenti così delicati?”

“Sono tuo figlio” rispose ghignando.

“Ci sto furfante che non sei altro!” approvò dando una pacca sulla spalla al figlio.

 

***

 

“Cavoli siamo in ritardo” dichiarò con finto rammarico Jason.

“È colpa tua fratello! Hai imboccato tutte le strade trafficate e andavi più lento di una formica!” lo rimproverò Nadia.

Il ragazzo non la stette molto a sentire e bofonchiò qualche scusa alla sorella.

“Come mai pure quel vecchio settantenne con quel catorcio ci ha superato?” rincarò la dose la ragazza.

“L’importante è essere arrivati e non possono iniziare senza il testimone e la damigella d’onore” cercò di mediare Amanda.

Con loro era sempre così, litigavano come cane e gatto da sempre, forse era perché erano fratelli oppure come sospettava da un pezzo, era solo un modo come un altro per esprimersi affetto.

Il grande chiostro all’aperto era già in finitura di allestimento, le sedie erano state sistemate, il palco pure, mancava di applicare qualche incantesimo e decorazione qua e là e sarebbe stato tutto perfetto.

 

Perdendosi nella fantasia di come poteva essere, invece, il suo matrimonio un giorno, percorse la navata, immaginando di guardare negli occhi il suo futuro marito, che ricambiava il suo sguardo con un sorriso di ammirazione e devozione.

 

Girò un attimo lo sguardo per trovarsi di fronte lui, lo sapeva che l’avrebbe visto, era inevitabile...

 

***

 

Si sentiva un damerino vestito a quel modo, il suo stupido completo che aveva messo, lo faceva sembrare a un pinguino. Non ci credeva che il suo migliore amico, Teddy, stava per sposarsi, trovava la faccenda assurda e per di più con sua cugina doveva unirsi in matrimonio. Victory era una maniaca del controllo, non capiva come quei due si erano innamorati. Teddy era sempre strato un tipo stravagante e trasandato, mentre lei tutta perfettina e senza senso dell’umorismo.

 

Tutti stavano arrivando, la prova generale fra poco sarebbe cominciata, zia Muriel si era già accaparrata un posto e un bel po’ di buffet nel piatto. Non vedeva Teddy però, forse era riuscito a sgattaiolare dalla fidanzato, pensò stizzito.

Dette un ultimo sguardo alla navata centrale e non poté credere a quello che stava vedendo. Un Angelo, un bellissimo angelo, dai capelli biondi che al sole riflettevano come oro, raccolti in un elegante chignon. Indossava un vestitino sopra il ginocchio, di un rosa opaco, che le aderiva perfettamente addosso.

I suoi piedi si mossero in automatico verso di lei, stava sognando, Amanda la regina delle sue fantasie più segrete, si trovava lì.

 

“A-amy” balbettò quando i loro occhi s’incrociarono.

Lei distolse un attimo lo sguardo, per poi ritornare a fissarlo con un sorriso dolce in viso.

“È bello vederti James” lo salutò.

“Amy! Ma per merlino che si fai qui?! Chi ti ha invitato, c’è la mia famiglia e se ti vedono... se ti vede mio zio Ron succede un pandemonio. E anch’io sono bello! N-no volevo dire che è bello vederti!!” esclamò deciso. Era teso come una corda e aveva il fiatone, sapeva che le orecchie gli erano diventate rosse, per colpa dello strano patrimonio genetico dei Weasley.

“Stai bene Jamie?” gli domandò scoppiando a ridere, imitata poi anche dal ragazzo, che pian piano stava sciogliendo la tensione. Non c’era cosa migliore che farsi quattro risate in compagnia per sentirsi meglio. 

 

Erano due giovani ragazzini, con tutti i problemi della loro età, l’amore come l’amicizia però non la vivevano con leggerezza, era un impegno solenne.

 

Non si Delude un amico

Non si Tradisce un amico

Non si Abbandona un amico

 

Per James però lei non era più una normale amica. Non ci s’innamora di un amico, diceva l’ultimo principio, che aveva infranto già da qualche tempo, voleva dirglielo, desiderava farle sapere che lei non era solo uno stupido gioco per lui, doveva capire quanto contava veramente nella sua vita.

“Amanda io volevo...” iniziò.

“Tuu!!! Vegas come ti permetti ad essere qui, cosa sei venuta a fare alle prove del matrimonio di mia sorella! James, come hai potuto portarla qui!”

Dominique era fuori di sé, era noto a tutti quanto odiasse la ragazzina, ma in quel momento sembrava furiosa, come se fosse stata ferita a sangue o insultata gravemente.

“Io veramente...” cercò di discolparsi James, ma fu subito interrotto.

“Sparisci ragazzina prima che chiami qualcuno che ti prenda a calci!” inveì irosamente la Weasley.

Intanto le persone si stavano avvicinando alla scena, che vedeva coinvolte quell’improbabile trio.

“Dominique!” a richiamarla era stata la futura sposa. Indossava una vesta bianca, non era l’abito da sposa che aveva scelto per il gran giorno, ma una versione più soft, adatto alla situazione: rigorosamente bianco e di seta.

Victory si avvicinò al trio, cercò di calmare la sorella e le spiegò appunto che Amanda era un’invitata essendo un’amica di Teddy. Quella rivelazione lasciò ancora più sconvolta la ragazza, che sbuffando e maledicendo tutti e nessuno in particolare, se ne andò alla svelta, per sbollire la abbia e la figuraccia appena compiuta.

“Mi dispiace mia cara, non so cosa sia preso a mia sorella, ma tornando al discorso principale, quando iniziamo le prove Maghi e Streghe?” Tutti quindi partirono con complimenti alla futura sposa, che accettava allegramente tutte queste attenzioni. Era raggiante e sembrava che nulla quel giorno potesse scalfirla.

“Dov’è lo sposo?” chiese una vocina ancora seduta nella solita sedia, zia Muriel era stata l’unica che, in quel pandemonio, si era accorta che Teddy non c’era.

“Ehm, qualcuno a visto il mio Teddy?” domandò Victory alla folla.

“Sarà in casa forse, se vuoi lo vado a cercare” propose il signor Potter.

“Grazie Zio” disse Viky, con un sorriso che celava paura e angoscia, che non dovevano esistere in quel momento.

 

La ricerca fu vana, non si trovava il giovane Lupin da nessuna parte. Così mentre Jason, il testimone dello sposo, brindava con un’affascinante mezza Veela e Nadia, la damigella d’onore, giocava a carte con Amanda, James e sua sorella Lily, una donna in bianco piangeva, consolata dalla madre e dalle zie.

 

“Padre, mi devi dei soldi” esordì Matt a Sirius.

“In questo momento così tragico, tu pensi a quella stupida scommessa! Dovresti vergognarti figliolo!”

“Faresti e diresti di tutto per non pagare vero?”

“Ma per le mutante di Salazar, tieni e fanne buon uso, mascalzone!” disse con fare scherzoso Sirius.

“Certo padre” ringraziò con un cenno del capo.

“E smettila di chiamarmi padre!” gli grido dietro, prima che il figlio se ne andasse per la sua strada.

 

Matt sapeva bene cosa dava fastidio al genitore, ma non poteva farci niente, non riusciva a provare un affetto profondo per lui. Era sempre stato così, non si sentiva figlio suo. Dal momento in cui sua madre lo aveva abbandonato, quando era ancora molto giovane, qualcosa era cambiato in lui. Era sicuro che fosse stato il padre ad uccidere sua madre, in un modo nell’altro era colpa sua, direttamente o indirettamente le aveva sottratto la vita.

 

Ma un giorno mi vendicherò sulla morte, un giorno regnerò e sarò io a decidere chi merita di vivere e che no...

 

To be continue.

 

 

Salve! Scusate se ho commesso sicuramente errori, ma è da un po’ che non scrivo e ho perso la dimestichezza con l’italiano xD Mi farebbe piacere un commentino, così per sapere cosa vi è piaciuto e cosa non vi è gradito, accetto anche suggerimenti per il continuo di questa storia, vi anticipo che nel prossimo capitolo faremo uno sbalzo temporale, i nostri ragazzi stanno crescendo!!

 

Un beso e un saluto speciale alla mi vida millyray, che parlando del successo delle sue fan fiction mi ha ridato la voglia di continuare a scrivere ;)

   
 
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