Capitolo 10: Il ritorno della volpe a nove code
Pov Sakura
Rimasi sorpresa nel venire a conoscenza
dell’esistenza di Kyuubi e con me anche i miei
compagni. Tutti eravamo convinti che i Bijuu
scomparissero con la morte del jinchuuriki, ma Naruto e Kyuubi erano sempre
stati motivo di sorpresa e anche questa volta non si erano smentiti.
Dopo essere venuta a conoscenza del volere
dell’anziana di volermi insegnare l’Hikari no Jutsu, in quanto la più idonea del gruppo, lo stupore
aumento quando volle precisare che Naruto sarebbe
stato perfetto per poter utilizzare questa tecnica.
Era un jutsu che
richiedeva un estrema concentrazione e buon uso del chakra
e per il mio compagno il controllo del chakra
rimaneva sempre un tallone d’achille. Doveva esserci
un’altra spiegazione per cui lui sarebbe stato più adatto se non fosse stato un
fantasma, ma in caso contrario non si sarebbe dovuto far ricorso a questa
tecnica per sconfiggere le ombre che avrebbero tentato di impossessarsi
dell’anima di Naruto.
Volevo comprendere il perché non ero pienamente
adatta a questo compito, ma non ci pensai a lungo, dato che non c’era altra
soluzione. Potevo solo sperare di riuscire a usare la tecnica ogni volta che si
sarebbe resa necessaria.
Ero felice i poter tornare utile al mio amico. Era
una sofferenza per me sapere della sua presenza accanto a noi, ma non poterlo
vedere, mi faceva sentire inutile ed esclusa da qualcosa di straordinario. Ora
invece ne ero entrata a far parte.
Quella donna doveva saper leggere anche nel cuore
delle persone in vita, perché mi tolse un dubbio che mi girava nella testa. Ok
ero in grado di scacciare le ombre, ma se non potevo vederle, non sarei stata
in grado di capire quando avrei dovuto ricorrere a questo nuovo potere.
“Sei una ragazza sensibile Sakura, sarai in grado di
percepire il pericolo e le ombre quando saranno vicine al tuo amico. Non
preoccuparti di questo. Cerca solo di non dare alcuna motivazione alle ombre di
non temerti!” disse Hikari spostando poi lo sguardo
verso Sasuke.
Seguii il suo sguardo, ma nuovamente non capii cosa
intendesse dire.
Pov Kakashi
Quella missione di cui inizialmente dubitavo era
servita al suo scopo. Ora eravamo a conoscenza del nemico che perseguitava Naruto. Questa faccenda del Kyuubi
non mi piaceva per niente.
Avevo compreso che era il chakra
del demone a interessare le ombre, in quanto poteva essere ancora in
circolazione all’interno del corpo del mio allievo, ma oltre alle ombre si
presentò un ulteriore problema. Quel chakra avrebbe
fatto il possibile per non disperdersi e trovare un nuovo contenitore di cui
prendere il controllo e tornare a vivere e seminare terrore. Era una lotta contro
il tempo, perché questo sarebbe potuto accadere in qualsiasi istante. Per il
momento e da quanto appurato, Kyuubi era ancora
legato a Naruto.
Inoltre come se non bastasse tutto questo, l’anziana
signora ci avvisò della potenza del nemico. Le ombre avevano presentato sempre
una minaccia per le anime intrappolate sulla terra, ma mai la signora aveva
percepito, fra tante ombre, una che spiccava maggiormente rispetto alle altre e
in modo particolarmente alto.
Sospirai sconsolato alla notizia. Non bastava dover
combattere un pericoloso nemico invisibile, doveva esserci anche la più potente
ombra che si fosse mai vista.
Una volta rientrati dalla missione, feci ben
attenzione a raccontare ogni particolare all’hokage,
per decidere sul da farsi.
Decidemmo di prendere dei provvedimenti, nonostante
questi non fossero piacevoli, nè per noi, né per Naruto.
Dovemmo dissotterrare la bara e tenerla
costantemente sotto controllo, controllando il Kyuubi
per intervenire appena avremmo sentito l’attività del demone aumentare.
La stanza dove era condotta era piena di sigilli,
era una precauzione per aumentare la difesa e proteggerci da una nuova
catastrofe.
Inoltre decidemmo di fare dei controlli su tutti gli
abitanti di Konoha.
Alla nascita di ogni abitante, all’anagrafe, non
viene solo registrato il nome, cognome, genitori, impronte digitali, ma anche
la quantità di chakra in possesso di ogni neonato,
che sarebbe stato per tutti pressoché lo stesso, cresciuto proporzionalmente
con esso.
Passai qualche nottata in bianco, insieme a Sasuke e Sakura. Inizialmente io e Tsunade
eravamo d’accordo con il fare tutto segretamente, senza far preoccupare
maggiormente i ragazzi, ma Naruto aveva percepito lo
spostamento del suo corpo e spiandoci aveva scoperto tutto.
Sasuke e Sakura si erano opposti al dissotterramento della
bara, ma infine dovettero comprendere che non vi era soluzione. Naruto invece non aveva fatto storie, nonostante si
sentisse maggiormente in trappola e inquieto.
Non credevo che a Konoha
fossimo così numerosi e nonostante il gran numero, quasi nessuno aveva una
quantità di chakra al di fuori della norma e alcuni
di questi erano Naruto, Minato, Sasuke
e il sottoscritto.
Minato e Naruto erano
fuori gioco, Sasuke avrebbe potuto essere una buona
preda per Kyuubi, se non fosse un discendente di
colui che è riuscito a controllarla in passato grazie allo sharingan.
Infine vi ero io, ma dubitavo che la mia quantità di chakra
fosse sufficiente per sopportare quella del demone, finchè
esso non avesse completamente modificato il mio corpo, rendendolo completamente
suo.
Se fossi stato idoneo, a mio parere il demone
avrebbe già agito.
Pov Naruto
Kyuubi non mi aveva abbandonato nemmeno dopo la morte.
Ma una cosa
mi sembrava alquanto strana. Come poteva il suo chakra
trovarsi ancora all’interno del mio stomaco? Tecnicamente non lo avevo più,
oltre al fatto che io non percepivo minimamente la sua presenza.
Ci pensai a lungo su questa faccenda, ma la verità e che non sapevo dove sbattere
la testa. L’unico modo per liberarmi delle ombre era liberarmi del chakra della volpe, senza però liberarlo nel mondo.
Passarono diversi giorni, durante i quali, diverse
volte capitò che le ombre mi tornassero a fare visita. Il consiglio della
vecchia di non temerli, non era servito a molto, dato che ogni volta, rischiavo
di farmela sotto. A volte ero riuscito a scappare da solo, a volte destino
volle che Sakura fosse nei paraggi e mi salvasse con la sua nuova tecnica.
Avrei voluto saperla usare anch’io, nei momenti in
cui mi trovavo da solo in posti poco raccomandabili.
Il giorno era abbastanza sicuro, ma la notte, dove
le tenebre regnano sovrane, era difficile riuscire a nascondersi.
Passarono un paio di giorni così, tra nascondigli e inseguimenti, l’ansia
continuava a crescere, sia in me che nei miei amici e io potevo ben percepirla,
quasi toccarla. Ma era ancora niente rispetto a quella che provammo quando una
terribile notizia giunse alle orecchie dei miei compagni.
Esattamente come mi capitava quando il mio corpo si
trovava al cimitero, sentivo il bisogno di andare accanto al posto in cui “riposavo”
e di tanto in tanto, andavo nella sala dove il mio cadavere era stato posto
protetto da mille sigilli.
Feci la stessa cosa il giorno della terribile
notizia.
Vi entrai e la mia bara era sempre nello stesso
punto, ma mi sentivo strano, come se non fossi realmente lì. Sgranai gli occhi
comprendendo quale potesse essere la causa e subito corsi da Sasuke, chiedendogli di aprire la cassa.
Il mio amico si rifiutò di farlo e potevo ben
comprendere il perché. Di sicuro il mio corpo non doveva essere in bello stato
dopo tutto quel tempo e di fatto non riuscii a convincerlo a compiere l’azione.
Provai io, concentrando le mie energie, ma la paura
che il mio presentimento fosse vero, mi impediva di toccare le cose intorno a
me.
Insistetti con Sasuke quando
all’ennesimo rifiuto, mi irritai facendo scattare accidentalmente i vari
sigilli. L’allarme venne subito avvertito da Tsunade,
la quale accorse pochi minuti dopo nella stanza, trovando me e Sasuke, o per meglio dire solo Sasuke,
a sbraitare l’uno contro l’altro e a lanciarci insulti non tanto carini.
“Cosa diavolo ci fai qui?” disse Tsunade
seccata.
Sasuke la guardò con la stessa espressione “Quel baka mi ha fatto venire qua e al mio rifiuto di aprire la
bara, ha fatto scattare i sigilli.
Kakashi giunse un momento dopo con Shizune,
la quale aveva avvertito il mio sensei di quanto
accaduto.
“Perché avresti dovuto aprire la bara?” chiese Tsunade stupita.
“Vorrei saperlo, dato che non ci tengo minimamente a
vedere quello che c’è lì dentro!” disse Sasuke
guardandomi storto.
“Quante storie, tu la apri e io guardo dentro!”gli dissi per l’ultima volta.
“Ti ho detto di no!” mi rispose.
“La apro io!” disse Kakashi
stupendo tutti quanti “Ci deve essere un motivo per cui Naruto
ti ha chiesto questa cosa!”
Annuii e dissi quasi bisbigliando “è come se io non
fossi realmente qui!”
“Cosa vorresti dire?” mi chiese Sasuke,
ma ero troppo assorto a vedere l’azione di Kakashi-sensei,
la cui reazione fu proprio quella che mi aspettavo.
“Il corpo non c’è!” disse spaventato “Come è
possibile!”
“Shizune, convoca una
squadra di ricerca, affinchè trovino colui che ha
preso il corpo!” urlò Tsunade alla sua assistente.
Io guardavo la bara aperta e vuota e per un attimo
mi domandai se il fatto di sentirmi in trappola, non fosse causato dalla
prigionia del mio corpo in quello spazio cosi angusto e claustrofobico.
“è stato portato via da poco!” dissi.
Il motivo per cui mi ero recato in quel posto era
dovuto a un’intuizione, avevo percepito che qualcosa era accaduta al mio corpo,
proprio quando l’avevano spostato la prima volta.
“Come hanno fatto ad entrare qui? Solo io e Kakashi conosciamo la combinazione del sistema di chiusura!
E a quanto anche pare tu Sasuke!” disse Tsunade.
“Non sospetterai che io centri qualcosa. Me l’ha
detta Naruto quando mi ha chiamato qui. A quanto pare
ora che è fantasma si fa gli affari degli altri e spia le persone!” mi disse Sasuke guardandomi storto.
“Scusa tanto, ma questo è il mio corpo. La questione
mi riguarda eccome!” dissi infastidito.
“Se nessuno è entrato, come è possibile che il corpo
di Naruto sia scomparso. Si è alzato da solo?” disse Kakashi.
“Ma ti sei rincretinito?” disse Sasuke
ad alta voce, facendo voltare i presenti verso di sé “Ce l’avevo con Naruto. Sta insinuando che quanto ha detto Kakashi potrebbe essere vero!”
“Ed è vero teme. Rifletti, se quando ero in vita Kyuubi aveva la capacità di guarirmi a una velocità
straordinaria, cosa le impedisce, ora che sono morto, di risanare il mio corpo
in modo tale che lei lo possa utilizzare a suo vantaggio?” dissi.
Sasuke riferì quando avevo affermato e le reazioni della
nonna e del maestro furono giustificate. Si gelarono sul posto.
“Se quello che dici è vero, niente potrebbe fermare Kyuubi, ora non c’è più il tuo spirito che può fermarlo. È a
piede libero!” disse Tsunade.
“Se è così allora perché non ha già raso al suolo il
villaggio?” chiese Sasuke.
“Ha sempre a che fare con un corpo morto e rigido,
per quanto potente possa essere, avrà un po’ di difficoltà a farlo tornare alle
sue movenze originali!”
“Ok, ci siamo messi d’accordo sul fatto che Kyuubi si sta facendo una passeggiata nel mio corpo.
Dobbiamo ancora stare qua a fare
ipotesi, o andiamo a fermarlo prima che faccia casini o che venga catturato
dalle ombre?” dissi esasperato da quella situazione.
Non era affatto piacevole quanto mi stava capitando,
anche se non stava direttamente succedendo a me, ma al mio corpo.
“Di quello non mi preoccuperei. Le ombre non possono
impossessarsene!” disse la voce di Sakura, appena entrata nella stanza.