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Autore: ReaderNotViewer    16/05/2006    5 recensioni
Eserciziario antologico di poesia buffyana. Che cos'é? Leggete l'introduzione e lo scoprirete.
Genere: Poesia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Harianne, Lisachan, Carillon... ma come osate andare all'estero, lasciare che il vostro computer si guasti, insomma occuparvi della vostra vita invece di correre a leggere le mie poesie? Mi meraviglio di voi. Vi perdono solo perché siete tornate.
Padfoot, grazie ancora del tuo apprezzamento. A maggior ragione perché mi hai portato un nuovo lettore, Flavio86, per di più maschio, cioé una vera rarità nell'ambito della fanfiction e di quella in rime in particolare.
Mi fa molto piacere che tu abbia trovato azzeccate le parole che ho usato per descrivere Kennedy, Harriet: ho fatto veramente molto fatica a trovarle. Alcuni personaggi riescono più facili, altri sono molto difficili da cogliere.

Si parla di famiglia, adesso. In doppi settenari, detti anche - ma non chiedetemi perché - versi alessandrini. Attenti, perché c'è il trucco.


...


LA MAMMA DI BUFFY



Se tu a casa non torni, io non so come fare:
non mi so rassegnare. Muti passano i giorni
dacché tu ne ne andasti, da vera incosciente,
senza scritti o messaggi, senza più dirmi niente.
La tua stanza rimane sempre un po’ polverosa:
come fosse il tuo cane, pare aspetti qualcosa.

Non ci sei a colazione: mi sembra molto strano;
ho spostato il divano dalla televisione.
Madre e figlia, per sempre siam legate in cordata
e se scivola l’una, l’infinita scalata
che trascina la vita col favor di Natura,
per la sola che resta si fa sempre più dura.

Tutti m’han ripetuto che fu solo sfortuna,
che non ho colpa alcuna per averti perduto.
Ora quando entro in casa devo usare le chiavi,
guardo verso la scala – da dove mi chiamavi.
Per un po’ mi sorprende ci sia tanto riposo
poi ricordo che adesso dormi in un letto erboso.


...


Joyce, la mamma di Buffy, divorziata, di professione gallerista, è la tipica madre sollecita, affettuosa e un po’ apprensiva. All’inizio – comprensibilmente - fatica ad accettare le strane attività notturne della figlia, tant’è vero che alla fine della seconda stagione mette Buffy di fronte a un ultimatum. Ma Buffy, straziata dall’aver dovuto uccidere con le sue stesse mani Angel, si allontana invece da casa e Joyce resta sola tutta l’estate (a questo episodio sembra riferirsi, ma solo in apparenza, l’inizio di questa poesia). Nelle stagioni successive, Joyce impara ad accettare il mondo in cui vive sua figlia, che a sua volta supera il periodo ribelle adolescenziale per riscoprire un rapporto più maturo e quasi complice con la madre. Nella quinta stagione, però, Joyce si ammala di cancro al cervello e, nonostante le cure sembrino avere successo, finisce con il morire improvvisamente per un aneurisma: Buffy la trova, già morta, sul divano del salotto. Da allora Buffy dovrà imparare non solo a vivere senza di lei ma anche a prendere il suo posto nei confronti della sorella minore. Come ormai avrete capito, nei miei versi è la stessa Buffy a parlare con sua madre.

  
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