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Autore: Jehanne    18/09/2011    3 recensioni
Tutto quello che la giovane Elis desiderava era un'avventura. Voleva solo esplorare la regione di Johto e diventare un'allenatrice. Ma, come molti sapranno, bisogna sempre stare attenti a ciò che si desidera, perché quando l'universo decide di accontentarci il risultato potrebbe non essere quello che si immaginava. Il mondo dei Pokémon sa essere crudele con un'allenatrice alle prime armi con il dono di attirare guai, fortuna (o sfortuna?) che non sarà sola, oh no, la compagnia non le mancherà di certo nel suo viaggio verso la lega. La domanda è: ci arriverà tutta intera?
[“Se hai ancora la mappa possiamo cercare un sentiero”
“Certo che ce l'ho ancora” Rispose acidello Silver, estraendo un foglietto spiegazzato dalla tasca “Ma ovviamente non siamo vicini a nessuna strada”
“Giusto, scusami. La prossima volta che vengo aggredita da un Pokémon gli chiederò se può gentilmente scaraventarmi sul percorso principale, chissà perché non ci ho pensato” ]
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, N, Nuovo personaggio, Silver
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
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 Devo stare zitta


“Hei Silver! Ti sei svegliato alla fine, Hahaha credevo di averti fatto male sul serio questa volta” l’uomo dai capelli indaco rise “Sinceramente ci speravo, ma a quanto vedo sei più forte di quanto pensassi”.
Silver si irrigidì e strinse i pugni, il generare si avvicinò a noi riponendo il gigantesco coltello che poco prima aveva usato per tagliare la coda a uno Slowpoke nella cuntura.
Mi allontani di qualche passo mentre quello si avvicinava pericolosamente a Silver. Avevamo un piano, era stupido, rischioso e sembrava essere stato ideato da due idioti, però con un po' di fortuna avremmo potuto cavarcela.
Strisciai dietro a Milas e allungai una mano verso la sua cintura, iniziai ad armeggiare cercando di estrarre il coltello dalla sua custodia senza che il proprietario se ne accorgesse.
Mi si intrecciavano le mani mentre i due discutevano senza curarsi di me (egoisti), ma almeno nessuno faceva caso ai miei mirabolanti gesti da rapinatore mancato.
“Ti vuoi aprire porca miseria!?” Urlai
Silver si sbatté una mano sulla faccia “Come fai ad essere così scema?” lo fulminai con lo sguardo.
Milas notò che avevo la mano sui suoi pantaloni “Ragazzina… so’ che il mio fascino è irresistibile ma tu mi sembri un po’ troppo giovane”
“Hem… mi dispiace deluderla ma lei non è il mio tipo”
Il generale del team Rocket si intristì e tirò fuori dalla tasca uno specchio “Hai ragione, non sono più bello come una volta, il tempo passa ed ogni ticchettio dell’orologio si porta via un po’ della mia bellezza” Sospirò guardando avanti, non curandosi affatto di me. Questo era un bene ma cavolo, mi offendeva!
“Oh quante storie… scommetto che lei è single”
Milas annuì
“Ecco cosa le manca! Ha bisogno di una fidanzata, di una bella donna da portare fuori a cena, scommetto che sotto sotto è un romanticone”
L’uomo annuì con più energia “Sarebbe bello avere una ragazza” guardò il soffitto sognante.
Per quanto mi riguardava ero riuscita ad aprire quella maledetta custodia e adesso stavo tentando di estrarre il coltello.
“Le comprerei tanti fiori” continuò
“Oh ma che dolce”
“… ma non so se potrei continuare la mia carriera nel team Rocket”
“Sono sicura di sì… tutti i migliori delinquenti avevano una fidanzata”
“Davvero”
“Si ceeerto, probabilmente anche il grande Gianfranco- hem- Giovanni ha avuto una storia d’amore, tu che dici Silver?”
Silver mi guardò malissimo… ecco un altro punto del contratto: mai parlare di Giovanni. O meglio, mai parlare con Silver in ogni caso, tanto tutto quello che dicevo gli dava solo fastidio.
“E' vero! Si dice che fosse innamorato di una bella recluta dai capelli… no questa è un informazione riservata”
Silver tirò un sospiro di sollievo, Un momento … perché lo ha fatto?
“Tu ti chiami Elis vero?”
“Sì, perché?”
“Raccontami, tu sei impegnata?” mi guardò con gli occhi lucidi aspettandosi forse altre perle di saggezza, che orrore…
“Ovviamente…”
“E con chi ?”
“Non lo conosci…” Il coltello cadde sul pavimento tintinnando. Merda!
“Ora ho capito…. Voi due volevate solo distrarmi eh?”
“La prenda con filosofia… io credo davvero che lei abbia bisogno di una ragazza, la gente normale il sabato va al cinema o a divertirsi non se ne sta a in fondo a un pozzo a tagliare la coda agli Slowpoke!”
“Me la pagherete! Vai Zubat!”
Perché tutti vogliono lottare contro di me?!
“Aspettate… mmmh siete in due quindi… Esci Koffing!” urlò Milas
Io e Silver ci guardammo, una lotta a doppio? Che razza di follia era questa?

“Sei un cretino!”
“Ha parlato quella furba con le infradito!”
“Ho un’ ottima ragione per portare le ciabatte, tu invece perché capisci così poco?”
“Chiudi il becco mocciosa!”
“Ma vai a farti pestare a sangue da Milas!”
Stavamo litigando… ancora.
Milas ci guardava impaziente “Vi decidete ad attaccare? È una lotta in doppio e voi siete in squadra insieme quindi collaborate!” Sbraitò
“STA ZITTO TU!!” urlammo in coro prima di tornare a ricoprirci di insulti.
Cyndaquil guardò il Croconaw di Silver indeciso sul da farsi.
“Stai zitta o giuro che ti faccio uscire dal pozzo a calci”
“Provaci e ti riempio di schiaffi!”
“Mocciosa”
“Maleducato”
“Deficiente”
“Dillo un’altra volta e ti picchio sul serio”
“Sei aggressiva e priva di cervello”
“Sei stronzo e solo come un cane”
“Acida”
“Bastardo”

Lo Zubat di Milas era al tappeto, la cosa sorprendente era che i nostri Pokemon avevano fatto tutto da soli mentre noi litigavamo.
Ma quel Koffing era più resistente di quanto pensassi e ormai ad entrambi rimanevano solo pochi PS.
“Silver…”
“Se è un altro insulto risparmiatelo”
“No, basta gli insulti. Dobbiamo collaborare, il tipo dai capelli azzurrini ha ragione quindi ti chiedo scusa” Gli tesi la mano.
“Va bene, e… sfdsdfrcuklmsa”
“Che?”
“dgjmyvpyseòsd”
“Non ho capito”
“Scdjfgregtreoijsvusa”
“I don’t understand”
Riprese fiato "scusa"
Sorrisi “E ci voleva tanto?”
La faccia di Silver diventò dello stesso colore dei suoi capelli. Risi, era troppo orgoglioso anche per dire la parola scusa.

“Cyndaquil muro di fumo”
“Croconaw pistolacqua”
Eravamo stanchi, i nostri Pokemon iniziavano a dare segni di cedimento mentre il Koffing sembrava non volersi arrendere.
“Non ce la faremo mai…è troppo forte” Mi lasciai cadere in ginocchio, Silver mi guardò con disappunto
“Alzati”
“è inutile Sil… siamo spacciati”
Mi prese per un braccio e mi rimise in piedi “Non dirlo nemmeno per scherzo non è ancora finita. Vuoi davvero lasciare che Milas ci batta?”
Sospirai “Forse non hai tutti i torti... Cyndaquil, braciere!”
“Croconaw morso”
“Ma che carini peccato che io sia molto più forte di voi” gongolò Milas “Non avete speranze Usa acido!”
L’attacco colpì il mio Cyndaquil ma invece di andare KO si illuminò, svelta presi il pokedex dalla tasca e lo puntai verso la fonte della luce -Cyndaquil si sta evolvendo- disse.
La luce diventò fortissima poi sparì permettendomi di vedere il mio Pokemon nella sua nuova forma -Congratulazioni il tuo Cyndaquil si è evoluto in Quilava-
“Wow… che forza… bene Quilava usa ruotafuoco” Ordinai leggendo sul dex la nuova mossa che aveva imparato.
Per qualche motivo la potenza degli attacchi sembrava raddoppiata; sullo schermo del dex continuava ad apparire la scritta -si attiva aiutofuoco-
Il nemico fu colpito in pieno con una forza tale da farlo rimbalzare contro la parete di roccia per poi sfrecciare verso di noi, finendo dritto dritto contro la faccia del povero Silver.
Milas ringhiò facendo rientrare il suo Pokemon "Questa volta avete vinto voi, ma ci incontreremo ancora statene certi!"
Detto questo il generale ordinò alle reclute di battere in ritirata. Vidi tutte le reclute uscire dalla caverna in fretta e furia. Alcune mi passarono accanto senza neppure guardarmi, e a me andava bene così perché nemmeno io guardai loro, avevo ben altre cose a cui pensare.

Silver era a terra con il viso contorto in una smorfia di dolore, ci guardammo un secondo, io ero in piedi e lui steso e probabilmente ferito, dovevamo essere spaventati allo stesso modo ma l'importante era non farsi prendere dal panico.
Mi piegai svelta per aiutarlo a rialzarsi “Ti sei fatto male?”
Lui si tirò su e mettendosi seduto, con cautela si toccò la testa ed entrambi inorridimmo nel vedere che le sue dita erano macchiate di rosso.
“Oh cavolo” fu l’unica cosa che riuscii a pensare “Mi dispiace, è colpa mia, ho voluto provare il nuovo attacco di Quilava anche se non conoscevo la sua potenza, mi dispiace tanto” farneticai.
Silver sorrise amaramente e mi guardò per qualche secondo “Non importa…” il ragazzo barcollò, i suoi occhi si chiusero lentamente e si riaprirono con altrettanta esasperante lentezza.
Perfetto, adesso sì che ero nel panico.
“Silver! Silver, ti prego riprenditi, non osare svenire o addormentarti!” Gli stavo urlando in faccia “Dobbiamo uscire e io non ce la faccio a portarti in braccio. E in questo postaccio non c'è nessuno che possa aiutarci, quindi vedi di restare cosciente e collaborare”
Se non sveniva lui svenivo io per iperventilazione.
Quello parve fare uno sforzo immenso ma si mosse e cercò di cambiare posizione “Dammi una mano, mocciosa” allungò il braccio e io lo afferrai, diedi uno strattone aiutandolo a rimettersi in piedi. Sapevo che la fatica non era finita lì, prima che perdesse l'equilibrio e cadesse di nuovo feci scivolare l'arto del rosso sopra la mia spalla così che potessi sorreggerlo meglio.
Dai Elis, lo sai per esperienza che le ferite alla testa sanguinano sempre un sacco anche se sono piccole.
Mi ricordai delle disavventure della mia infanzia e non sapevo bene se quello che mi ero appena detto dovesse tranquillizzarmi o no. Comunque non ci riuscì, ero ancora sul fondo di un pozzo con il peso del mio rivale che gravava sulle mie gambe, impaurita come raramente mi ero sentita.
Che cosa dovevo fare
?


Angolo Autrice:
Elis ce la farà ad uscire prima che Silver ci rimetta la pelle?
Dov'è l'atletico vecchietto quando serve?

  
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