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Autore: Neko    18/09/2011    6 recensioni
Una nuova avventura travolge inaspettatamente i Mugiwara partiti per affrontare le sorprese del Nuovo Mondo.
Da una strana isola dove avvengono fenomeni strani, si ritroveranno a che fare con quello che il destino ha in serbo per loro.
Genere: Avventura, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Monkey D. Rufy, Nami, Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Rufy/Nami
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo due: Where are we?

 

L’atterraggio in una nuova dimensione non fu uno dei più piacevoli, al contrario. Ttutti si ritrovarono dolorosamente schiacciati a terra, qualcuno con addosso un suo nakama di avventura. I ragazzi compresero di trovarsi ancora in mare, grazie all’oscillare dell’imbarcazione dove erano finiti, ma il rumore di alcuni passi, non permise loro di rendersi conto su quale trasporto erano finiti.

“Mi domandavo quando sareste arrivati!” Disse una voce di uomo divertito dalla situazione e per nulla preoccupato degli intrusi che si trovavano sul suo territorio.

Zoro si alzò di scatto da terra e impugnò le sue spade pronto alla battaglia. Di istinto anche un altro uomo compì il suo stesso gesto.

“Volete calmarvi babbei!” disse un terzo individuo che li raggiunse con le mani dentro le tasche dei pantaloni.

Tutti rimasero a bocca aperta a vedere le fattezze di quelle persone che si ritrovavano davanti. Erano un po’ diversi ma impossibili da non riconoscere.

Il terzo uomo si avvicinò alle ragazze e porse loro la mano per aiutarle ad alzarsi e con gli occhi a forma di cuore, si preoccupò di domandare loro se si fossero fatte male.

Sia Nami che Robin, troppo incredule da quanto stesse avvenendo, non riuscirono a spiccicare parola.

Fu Usopp il primo a trovare il coraggio di parlare “Dove accidenti siamo finiti? Questa sembra tanto la nostra Sunny!”

“Ma allora non ci siamo mossi!” disse Chopper.

“Ti sbagli e se guardi bene questi individui, dovresti comprendere anche tu quanto è successo!” disse Sanji accendendo una sigaretta e aspirando.

La piccola renna guardò i tre uomini uno ad uno. Il primo si presentava loro con capelli neri e occhi dello stesso colore, una leggera barba che si intravvedeva sul suo volto maturo, una casacca rossa sbottonata, che lasciava intravedere tranquillamente le cicatrici lasciate da scontri duri affrontati. Quello che lo colpì maggiormente furono la cicatrice sotto l’occhio sinistro e il cappello di paglia legato al collo e appoggiato alla schiena. Il secondo uomo aveva lungi capelli verdi legati in un codino, tre orecchini sull’orecchio sinistro a forma di spada, un occhio con sopra una cicatrice e indossava una maglia giallo pallido  e una bandana appesa al collo nera, dei pantaloni scuri. Quello che fu subito visibile, furono le tre spade che sfoggiava alla sua destra, una delle quali bianca.

Il terzo invece si mostrava con capelli biondi a caschetto, con un piccolo codino, un pizzetto dello stesso colore dei capelli, due buffe sopracciglia arrotolate. Indossava una camicia verde chiaro a mezza manica, abbottonata solo in centro e dei pantaloni neri. Il suo carattere da don Giovanni era visibile da un miglio di distanza.

“Incredibile! Quelli sono identici a Rufy, Zoro e Sanji!” disse Chopper spalancando la bocca “Questo significa che…

“Siamo nel futuro!” disse tranquillamente Rufy come se trovarsi in quella situazione fosse la cosa più naturale al mondo.

“è lo dici con quel tono? Ti rendi conto del pasticcio in cui ci siamo cacciati?” disse Nami mostrando dei denti simili a quelli degli squali.

“Perché mi sgridi? Io sta volta non centro. Sei stata tu a cadere dentro la distorsione temporale!” disse Luffy sorridendo, beccandosi però un sonoro pugno in testa.

“Credi che lo abbia voluto io?” disse la navigatrice ormai con il fumo che le usciva dalle orecchie.

“Indipendentemente di chi sia la colpa, il problema rimane. Dobbiamo tornare nel nostro tempo, prima che accada qualcosa di irreparabile!” disse Sanji accendendo una sigaretta.

“Tipo?” chiese Usopp “Cosa può esserci di male a scoprire cosa il futuro ha in serbo per noi?”

“Che le cose potrebbero cambiare e non andare esattamente come il futuro ci ha mostrato. Però se il futuro a cui ognuno di noi è destinato non piace, si ha la possibilità di modificarlo a proprio favore!” disse Robin.

“Si, ma se in questo futuro io dovessi essere diventata ricca, rischierei di non diventarlo!” disse Nami sconsolata.

“Con la tua mania dei soldi? Ne dubito!” disse Zoro.

“Ne dubito anche io, dato che sei indebitato fino al collo con la sottoscritta. inoltre ti ricordo che gli interessi stanno aumentando!”  disse Nami colpendo anche Zoro.

I tre mugiwara del futuro a braccia conserte aspettavano che venisse loro concesso un po’ di attenzione. “Comportamento tipicamente nostro! Noi ci troviamo nel futuro e nemmeno ci facciamo caso!” disse ZORO sospirando.

RUFY sorrise “Dai loro il tempo di fare mente lucida della situazione e vedrai che si ricorderanno di noi!”

Ragazziiiii!” Urlò Chopper “Vi devo ricordare che siamo nel futuro e non sappiamo come tornare indietro?”

Tutti i ragazzi del passato tacquero guardando il dottore, dopo di chè, comprendendo quanto detto dalla renna, si girarono verso i tre uomini del futuro.

“Che vi avevo detto!” disse RUFY divertito.

“Bene, ora prepariamoci a essere invasi dalle domande! “ disse ZORO grattandosi la testa.

Ma non si sentì fiatare, solo il rumore delle onde del mare era udibile.

“Se non ricordo male, noi siamo stati più curiosi!” disse SANJI guardando i suoi compagni. “Nel frattempo che pensate a cosa vi incuriosisce di più, vi porto un bel bicchiere di thè al limone!”

RUFY sorrise guardando i nuovi arrivati “Forza coraggio, non siate timidi, non vi interessa sapere niente?”

Bhe si, di quanti anni più avanti siamo e dove sono gli altri membri della ciurma?” chiese Usopp “Non ditemi che siete rimasti solo voi tre!”

“Siamo un capitano, uno spadaccino e un cuoco. In cibo e difesa non ci batte nessuno, ma dove potremo andare senza un navigatore e un medico che ci cura?” disse RUFY.

“Senza contare un cecchino che affondi le navi della marina e un carpentiere che aggiusti la Sunny!” disse ZORO.

“e un musicista che rallegri le nostre giornate!”continuò RUFY sempre sorridendo.

“Ehi voi due, non dimenticate qualcuno?” disse SANJI fulminando i compagni. “Ci stavo arrivando, ma se ci tieni tanto perché non lo dici tu!” disse ZORO ricambiando lo sguardo minaccioso di SANJI.

“Con grande piacere, ovviamente non può mancare la nostra adorata archeologa!” Disse il cuoco del futuro guardando con adorazione la Robin del passato, la quale, sorridendogli, gli provocò un arresto cardiaco a cui Chopper dovette porre rimedio.

“Il solito babbeo. Non cambia proprio mai. Pensavo che fosse maturato in…quanto tempo abbiamo detto?” chiese Zoro.

“Credo su una decina di anni!” disse lo spadaccino del futuro.

“Non siamo andati tanto in là con gli anni!” disse il capitano del passato “Dieci anni passano in fretta!”

“Volevi arrivare direttamente alle nostre tombe?” disse Usopp guardandolo storto. “Ah lasciamo perdere? Dove sono io? Sono proprio curioso di vedere come sono diventato. Scommetto che sono più affascinante di prima!” disse Usopp vantandosi come al suo solito, ma il suo entusiasmo venne messo a tacere da uno scoppio.

Dalla parte opposta da dove si trovavano loro, i ragazzi poterono notare un fumo nero uscire dalla porta di una cabina. Quella stanza apparteneva a FRANKY e USOPP quando si divertivano a giocare agli inventori, molte volte con ottimi risultati. Quella volta però qualcosa doveva essere andato storto perché si sentirono delle urla.  “Brutta monella, se ti prendo ti insegno io a mettere le mani dove non devi!” disse una voce che tutti assegnarono ad USOPP, il quale, con un martello in mano, inseguiva una bambina sui cinque anni, che scappava dal cecchino ridendo a più non posso.

La bimba era allegra e spensierata, per nulla preoccupata delle minacce del povero USOPP. Indossava un vestitino semplice color verde limone, con i bordi delle maniche e della gonnellina rosa. I suoi occhi neri, risaltavano rispetto ai suoi capelli arancioni che le arrivavano poco sotto le spalle legati in due codine, tutte disordinate a causa della marachella appena compiuta.

“Fermati!” disse USOPP,  ma ottenne come risposta una linguaccia e un sorriso divertito. Notando che l’uomo l’aveva quasi raggiunta, la piccola tornò a scappare. Giunse a prua, dove i suoi piedi scalzi presero a calpestare il bel prato appena falciato.

“Ah il prato appena risistemato! Mi sento male!” disse USOPP abbattuto, lasciando cadere il martello, il quale finì proprio sul piede del mal capitato che cominciò a urlare del dolore.

La bimba cominciò a ridere a crepapelle, mentre USOPP riprese a rincorrerla girando intorno a RUFY, il quale, dopo un paio di giri, prese per il vestito la bambina, sollevandola, mentre con l’altra mano fermò USOPP dalla sua corsa sfrenata.

“Calmatevi un po’ voi due, abbiamo visite!” disse il capitano mettendo nuovamente giù la bambina, che curiosa si mise a osservare i nuovi arrivati.

La ciurma di Mugiwara del passato, aveva osservato la scena non capendo cosa stesse succedendo. L’unica cosa ben chiara era che Usopp, crescendo, sarebbe rimasto il solito bambinone combina guai.  Anche il suo aspetto non si poteva definire diverso, aveva il volto più maturo e un orecchino che gli pendeva dal lobo dell’orecchio destro. I suoi capelli neri e ricci erano tenuti legati, probabilmente per un fatto di comodità. Indossava una t-shirt attillata, che permetteva di intravvedere i suoi pettorali scolpiti e indossava un marsupio con all’interno le sue armi segrete. Inoltre indossava anche una fascia a tracolla di pelle di animale, dove teneva legata la sua inseparabile fionda. In testa, come di sua abitudine, indossava degli occhialini di ultima generazione, i quali erano dotati di un piccolo computer ai lati, che gli consentiva di studiare meglio le strane situazioni in cui andava a ficcarsi insieme all’intera ciurma.

“Accidentaccio, RUFY. Potevi anche avvertirmi che erano arrivati, non mi sarei presentato tutto affumicato. Volevo dare una buona impressione!” disse USOPP sconsolato.

“Non preoccuparti, hai già dato il meglio di te!” lo punzecchiò ZORO beccandosi uno sguardo in cagnesco da parte del cecchino.

“Fantastico, questo sarei io fra una decina di anni? Sono magnifico!” disse Usopp ammirandosi dalla testa ai piedi, mentre il cecchino del futuro si era messo in posa. “Potrei firmarti un autografo!” disse divertito.

Gli occhi di Usopp si illuminarono “Dici davvero?”

“Anch’io lo voglio!” disse Chopper con lo stesso sguardo sognatore del compagno.

“E questa chi è?” disse Zoro seccato, indicando la bambina che toccava con poca grazia le sue spade. Esso si abbassò all’altezza della bimba e guardandola in modo minaccioso disse “Non sono giocattoli per bambini, mi hai capito signorinella?”

Per tutta risposta la piccola rispose, alla poca grazia dello spadaccino, con un calcio alla caviglia, per poi passare a un altro membro della ciurma.

Si avvicinò a Robin e le girò intorno per osservarla e l’archeologa vedendo la sua curiosità le chiese se cercasse qualcosa in particolare. La bimba con fare timido scosse la testa.

Passò accanto a Sanji, lo guardò e gli disse “Tu mi sei antipatico!” e lo sorpassò non degnandolo più di uno sguardo.

“Ce l’ha ancora con me per averle fatto la torta di mele, invece che di fragole?” disse SANJI con un tic nervoso nell’occhio.

La vittima successiva fu Rufy che la guardò con un aria curiosa “Ciao!” le disse “Fai parte della mia curma?”

“Si, sono il capitano e ho un bel da fare con questi tipi qua!” disse la bambina sorridendo con aria furba e indicando gli uomini del futuro.

“Ma sentitela!” disse USOPP alzando gli occhi al cielo “Ehi bimba, se qui c’è un capitano, quello sono io!” ci tenne a precisare.

“Guarda che vi sbagliate di grosso entrambi. Il capitano sono io! Sono ancora io vero?” chiese Rufy dubbioso.

“Certo, non lasceremo mica il comando a una mocciosa e a un racconta frottole!” disse ZORO divertito dall’ingenuità del suo piccolo capitano.

La bimba sbuffò dovendo ammettere che non ricopriva il ruolo di capo.

“Perché sei ricoperto di bende? Sei ferito?!”

“Già, ma niente che non sia risolvibile con una mangiata di un quintale di carne!” disse nuovamente affamato.

“Sempre se quel cibo non ti esce dal buco che ti ritrovi in pancia!” disse Nami esasperata.

Successivamente prese a giocare con le dita di Rufy tirandole a dismisura.

“Quanti anni hai?”

“Diciannove!”

La piccola lo guardò sorpresa “E hai già i poteri del frutto del diavolo?”

“Ce li ho da quando avevo sette anni!” rispose il ragazzo tranquillamente.

RUFY si portò una mano sul viso e si preparò a sentire le lamentele della bambina, che avvicinandosi a lui, lo guardava dal basso verso l’alto con il broncio “Mi hai sempre detto che non potevo mangiare un frutto del diavolo perché ero troppo piccola e che dovevo aspettare la maggiore età. Invece ora scopro che tu l’hai mangiato quando eri solo un bambino!” disse furiosa la ragazzina.

“Non mi pare che questo ti abbia fermato però!” disse RUFY abbassandosi all’altezza della piccola e facendo una smorfia simile a quella della piccola.

La bimba gli fece una linguaccia, per poi dirigersi verso Nami. La guardò sorpresa e con poca grazia le disse “Non sei una balena, sei magra!” disse queste parole dandole delle pacche sulla pancia scoperta.

“Certo che sono magra nanerottola e per tua informazione, in questa vita né mai, potrò diventare una balena, intesi?”

La bambina a vedere lo sguardo minaccioso della ragazza, annuì intimorita e andandosi a nascondere dietro le gambe del capitano del futuro.

“Tu sembri conoscerci bene, quindi ci faresti l’onore di dirci il tuo nome?” chiese Nami incrociando le braccia ancora offesa per essersi sentita chiamare balena.

RUFY fece uno dei suoi enormi sorrisi e disse “Il suo nome è Umi! è mia figlia!”

 

 

 Ecco il secondo capitolo con un disegno per darvi un idea di com’è Umi e di quanto sia diverso ora RUFY…irriconoscibile vero? XD  bhe ma voi riuscite a immaginarvi un Rufy con dieci anni di più, magari con qualche ruga? Sinceramente io no, poi chissà magari a causa della gomma il suo corpo si  mantiene piuttosto giovanile.

Passando al capitolo, cosa ve ne pare? Forse un po’ troppo discorsivo come il primo e probabilmente altri capitoli, ma sinceramente a me piacciono i momenti di calma e tranquillità e quindi forse a volte esagero, anche se penso che in questa occasione sia necessario per raccontare la storia.

Spero vi sia piaciuto.

Lasciatemi un commentino e fatemi sapere.

 

  
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