Ma salve, gente! ...Sì, sì, sono sempre io che vi rompo le scatoline con qualche pastrocchio-di-storia. Ma questa dovevo proprio scriverla, perchè è dedicata ad una persona fantastica, che scrive cose fantastiche e che è dolcemente fantastica: yes, esatto, è proprio lei signori e signore, Red Fox! La mia Elenuccia *-*  La quale mi ha dedicato ben due meraviglie -che vi consiglio di andare subito a leggere se ancora non lo avete fatto ( Orgoglio e Missione ;; Un errore da principiante) Quindi, cosa aspettate? Correte!
Se siete rimasti ancora qui -pazzi ò__ò- vi avviso che questa è la mia prima Kakashi/Iruka, che odio Kakashi anche se non so perchè ed è un gran bel pezzo di uomo, che la flash è ambientata in un momento imprecisato dopo la morte di Pain -quando della vecchia Konoha non rimane nulla, neppure una casetta-, il titolo è un verso della canzone di Bon Jovi "Hallelujah", e che è una cosa assurda ^^''
Assurda perchè sono sicura che non si capisce un tubo di quello che ho scritto, ecco @.@ 
Ora vado, ma se qualcuno volesse minacciarmi di morte dopo la lettura,  vi prego solo di pensare a cose veloci e indolori -sù, siate buoni **- non mi piacciono le cose lente e dolorose ò_ò
Un bacione&alla prossima, Vale! ^^





 

***





 

Iruka è seduto tra le macerie di una delle tante case della vecchia Konoha, gli occhi pieni di polvere e la schiena poggiata contro un’asse di legno. Ha Naruto che gli dorme tranquillo accanto, ha la sua testa bionda abbandonata sulla spalla e ha il suo respiro caldo contro la pelle. Ha fame, ha freddo, ha sonno. Vorrebbe alzarsi, allontanarsi, perdersi nelle parole e nelle risate degli abitanti del villaggio. Vorrebbe chiudere gli occhi e dormire per ore, per giorni, per settimane. Vorrebbe ma non può. Perché il suo cuore lo obbliga a rimanere lì, accanto a Naruto. Lo obbliga a pensare a Kakashi.

 
Pensa spesso a Kakashi, Iruka. Ed è una cosa sbagliata. Lo sa, lo sanno entrambi, eppure smettono di saperlo nell’esatto momento in cui le loro labbra si sfiorano, nel momento in cui i loro semplici baci si trasformano in baci sfrenati e affamati. Nel momento in cui le loro lingue si stringono in un abbraccio di fuoco, quando i loro respiri si mischiano in un unico battito di cuore.
Pensa spesso a Kakashi, alle parole che gli sussurra piano all’orecchio un momento prima di strappargli i pantaloni di dosso. Parole calde, ardenti.
Pensa al suo profumo dannatamente maschile, da uomo, sexy.
Sì, pensa spesso a Kakashi. Ed è una cosa sbagliata. Sbagliatissima.
 
Kakashi gli si avvicina piano, con quei capelli argentati sempre un po’ spettinati, il viso pallido e le mani affondate nelle tasche dei pantaloni. –Vieni?- gli chiede, indicando con un cenno del capo la sua tenda, a qualche metro di distanza. E Iruka non può fare a meno di guardarsi attorno, di guardare la distruzione e la polvere che avvolgono ogni cosa. –Non ora- risponde, stringendo più forte Naruto contro di sé. Stringendosi all’unica ancora di salvezza che avrebbe riportato i colori in quel mondo, la vita. Non ora, non adesso.
Non finché il suo cuore lo avrebbe obbligato a restare lì, accanto a Naruto. Per proteggerlo, per aiutarlo.
Non ora. Ora lui ha bisogno di me. Dopo, potremo essere ‘noi’.
Kakashi capisce, sorride, scivolando al fianco di Naruto. Sarebbero stati in due a proteggerlo.
 
E Iruka è seduto tra le macerie di una delle tante case della vecchia Konoha, il mento poggiato tra i capelli biondi di Naruto che dorme tranquillo, e la bocca di Kakashi sulla propria.
Ha dimenticato la polvere, il freddo, il sonno. Quella voglia di scappare perché ha paura di non farcela.
Sulla pelle ha solo il respiro di Kakashi, il respiro di Naruto. Ha la loro speranza e il loro coraggio ad avvolgergli il cuore. E ha gli occhi pieni d’amore.
 
E’ una cosa sbagliata. Sbagliatissima. Ma è amore.