Videogiochi > Assassin's Creed
Segui la storia  |       
Autore: _Atlas    19/09/2011    6 recensioni
 “Hei, guardate questa specie di pulsante! Chissà che succede se lo premo...”
“No!!”
Malik e Kadar sgranarono gli occhi e fecero per fermarlo... troppo tardi.
Click
E furono avvolti da fasci di luce bianca ed argentata.

[...]
E se Altaїr avesse combinato un guaio? E se questo guaio avesse portato i tre Assassini in luogo ed epoca diversi? E più precisamente a Padova, nel 2010?
E se i poveretti finissero in casa di due ragazze (studentesse universitarie di matematica e medicina) di ventun anni?
Scopritelo! ^-^
Genere: Comico, Demenziale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altaïr Ibn-La Ahad , Kadar Al-Sayf , Malik Al-Sayf , Nuovo personaggio
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo 4 


Alessia si diresse con passo deciso verso il soggiorno, ma un attimo prima di aprire la porta si bloccò, realizzando che erano le cinque del mattino.
Sarà meglio lasciarli dormire un altro po’...Si disse, e filò in camera sua.
In effetti, constatò poi, era ancora nel suo pigiama rosa, in tessuto di raso, con ricamati fiori di ciliegio in stile giapponese.
Quando varcò la soglia della sua stanza per poco non precipitò sul letto per essere inciampata su un paio di mutande che le si erano subdolamente avviluppate attorno alle caviglie.
Lanciato uno sguardo truce al disordine che regnava sovrano in quella camera, si sedette sulla sedia davanti alla scrivania di legno chiaro e ragionò sul da farsi nell’attesa del risveglio -molto alla Franco Battiato.
Mmh... potrei magari riordinare la mia stanza..? Ne avrebbe bisogno.
Poi, però, un pensiero la folgorò come un fulmine su un prato primaverile.
Cazzo! Devo ripassare!E si gettò immediatamente a scavare fra i libri di studio.
 
“Bambini, è ora di alzarsi, sono le otto!”
Urlò Alessia, entrando in soggiorno.
Nessuno si mosse.
Intanto la mora spalancò le finestre, tanto per non accendere la luce. Malik socchiuse gli occhi, evidentemente abituati alla semioscurità: difatti, mentre Altaïr stava scompostamente stravaccato per terra in un grumo di coperte e cuscini, lui era seduto sul divano con Kadar che ronfava beato con la testa appoggiata sulle sue cosce.
Alessia sbattè le palpebre, osservando l’unico assassino in modalità ‘on’.
“Da quanto sei sveglio?”
“Da circa due ore.”
La mora incrociò le braccia.
“Mmh, notevole. Comunque, tu sveglia quella pucciosità unica di tuo fratello, che io provo a far ridestare a vita quel corpo in stato vegetativo.”
Malik inclinò un sopracciglio: evidentemente non gli era chiaro il significato del termine ‘puccioso’.
In ogni caso si accinse a svegliare Kadar nel modo meno traumatico possibile.
Alessia si assicurò che il giovinetto si fosse svegliato, dopodichè si rimboccò le maniche e si chinò sull’assassino riverso sul tappeto, pensando nel frattempo ad un nuovo modo fantasioso di scrollarlo dal suo letargo.
Le idee tardavano a manifestarsi e così la mora, sovrappensiero, prese a tamburellare involontariamente le dita sulla spalla dell’interessato, che cominciò pigramente a destarsi per conto suo.
 
Quando Altaïr aprì gli occhi si trovò a fissare un formoso decolleté piazzato davanti alla faccia.
“Ma buongiorno!” Esclamò contento.
Raramente aveva avuto l’occasione di svegliarsi così piacevolmente.
Malik, leggermente stupito dal tono dell’amico, alzò gli occhi... e sbiancò, coprendo istintivamente gli occhi a Kadar, che prese a gridare: “Cosa?! Dove?!”
La scena in realtà non era decisamente ‘spinta’, ma l’istinto primario del fratello più grande aveva vinto sulla ragione dei fatti.
In ogni caso Alessia fu brutalmente riportata alla realtà dal tono di Kadar... e da una mano che era andata irrimediabilmente a posarsi su una a quanto pare morbida ed invitante ‘collina’.
“Porco!” Ululò infuriata, mollando un sonoro ceffone in faccia all’assassino, che gliela fece girare di almeno novanta gradi.
 
Alessia, che aveva già preparato la colazione da un paio d’ore, mandò i tre a rifocillarsi, minacciando Altaïr che se avesse combinato qualche guaio gli avrebbe “infilato un palo su per il culo arrivando fino alla sommità della testa”. Era stata molto convincente.
Nel frattempo era filata in camera sua a vestirsi, dopo l’esperienza fin troppo particolare della mattinata che le aveva rivelato un po’ di più sul carattere dell’assassino.
“Sei proprio un depravato, Altaïr.”
Fece Malik, intento ad inzuppare un biscotto nella sua tazza di latte tiepido.
Kadar avrebbe voluto chiedere “Perché?”, ma dalla bocca piena di frollini gli uscì solo un incomprensibile “Pfghrr?” e così nessuno gli diede retta.
Altaïr rispose con un’alzata di spalle e tornò a concentrarsi sulla sua scodella di latte. Da come la fissava, però, pareva che la volesse più far lievitare che bere.
“In ogni caso, non è importante. Piuttosto, come ce ne ritorniamo a casa? Dove sarà finita la Mela?”
Proseguì Malik, poggiando i gomiti sul tavolo.
L’amico si massaggiò le tempie.
“Mi stai facendo troppe domande. Mi scoppia la testa...”
L’altro lo fissò interdetto, per poi sbuffare e finire la sua colazione.
Vuotò la tazza dal suo contenuto e aspettò pazientemente che anche il fratello finisse. Dopodichè prese le stoviglie e le sciacquò nel lavello, il quale uso e funzionamento gli era stato spiegato il giorno prima da Beatrice.
Altaïr rimase a bocca spalancata dallo stupore quando vide fluire dell’acqua limpida da quella misteriosa tubatura, e così Kadar gli diede un colpetto alla mascella per fargliela chiudere.
Malik decise di informarlo degli altri ‘eventi del millennio’, anche se non era pienamente sicuro che la testolina del suo amico sarebbe riuscita a sopportare tutte quelle nozioni senza collassare, cosa che in parte effettivamente successe.
 
Quando Alessia fece ingresso in cucina trovò i  tre assassini che conversavano sulle nuove invenzioni in generale, sulle regole complicate in cui si era evoluta la società e sul fatto che si trovassero in Italia e che sapessero parlare come l’Arabo la lingua locale.
“Forza ragazzi, preparatevi che vi porto a fare spese!” Esclamò la ragazza con un moto di energia.
Li condusse all’ingresso, dove frugò alla ricerca di tre paia di scarpe che calzassero alla combriccola. Trovandone nella scarpiera soltanto un paio per Kadar, provò a sondare i reconditi spazi dello sgabuzzino.
Miracolosamente recuperò due coppie di scarponcini e li fece indossare agli altri due reduci.
Alessia ringraziò mentalmente lo ‘sgabuzzino degli eventi soprannaturali’ e, afferrata la sua fidata borsa a tracolla verde con i fiori con su scritto “I love London”, partì verso il centro, seguita dalla marmaglia recalcitrante. Si profilava una giornata piuttosto piena.
 
Malik si guardò attorno stupito e frastornato: quel luogo assomigliava molto al mercato che si svolgeva settimanalmente a Masyaf, anche se più affollato e con una maggiore quantità di bancarelle ricolme.
Era piuttosto difficile seguire Alessia in mezzo a tutta quella confusione, e Kadar che gli stava aggrappato alla manica della felpa non gli facilitava di certo il compito.
Altaïr, per suo conto, si limitava a procedere spedito e a capo chino, non facendosi troppi problemi ad urtare i passanti che non si scostavano al suo passaggio. Evidentemente era ancora rimasto con la mente al rispetto che aveva a Masyaf in quanto assassino di alto rango.
Adesso che ci pensava, il suo passato non esisteva più e non aveva alcuna influenza sul presente. Era come se fosse, per così dire, ‘rinato’. Non ci aveva mai ragionato sopra prima di quel momento.
Ma effettivamente si trovava lì da ancora poco tempo e, con tutto quello che era successo, non aveva mai avuto tempo di riunirsi in sé stesso.
Perso com’era nei suoi pensieri, andò bruscamente a scontrarsi con la schiena di Alessia, che si era fermata a rimirare la vasta scelta di cinque abiti che proponeva una bancarella.
“Oh, scusa!” Esclamò, preso alla sprovvista.
La mora non gli badò, limitandosi a fargli un cenno con la mano, e riprese a scrutare le bancarelle.
Dopo un po’ Alessia fermò la ciurma: aveva individuato un banchetto che faceva al caso loro.
“Fermiamoci qua!”
Mentre la mora rovistava nelle ceste di abiti da uomo, Malik e Kadar contemplavano in silenzio la dura opera e Altaïr, ovviamente, rompeva passivamente le balle ai passanti stando piantato in mezzo al flusso di persone, intralciando il passaggio con le sue imponenti spalle.
Alessia, ad occhio per le misure, acquistò una grande quantità di indumenti in vista del periodo di permanenza dei tre di non specificata durata, spendendo relativamente poco.
“Le serve una borsa?” Chiese garbatamente il negoziante con un sorriso a trentadue denti.
“No, grazie, ho la mia.” Rispose la ragazza, estraendo un secondo sacchetto di tela dalla sua tracolla ed infilandoci gli acquisti.
Quand’ebbe finito picchiettò una mano sulla spalla di Altaïr per fargli capire che potevano tornare indietro e, quando lui si scostò seguendo obbediente gli amici, dalla folla parve sollevarsi un sospiro di comune sollievo.
 
Arrivati a casa, Alessia per prima cosa stipò gli abiti nella cassapanca in corridoio, vicino alla stufa a legna, dopodichè si diresse in cucina per iniziare a preparare la cena. Erano già le cinque passate e la sera si andava a letto presto.
Quando varcò la soglia trovò Beatrice che studiava, occupando il lato terminale del tavolo con vari libri e quaderni colmi di appunti, e sui fornelli una misteriosa pentola chiusa con il coperchio che cucinava a fuoco lento.
Gli ormai comuni inquilini si salutarono e la bionda, messi via i libri, si fece raccontare gli avvenimenti della giornata.
Non rivelò a nessuno il contenuto del tegame fino a quando, alle sette, servì agli amici una zuppa di colore chiaro che emanava un buon profumo.
“Che cos’è?” Chiese Malik, scrutando curioso la pietanza.
“Zuppa di porro e patate.” Rispose Beatrice, sorridendogli.
L’assassino arrossì leggermente e spostò l’attenzione sul suo piatto.
 
Finito di mangiare, il gruppetto chiacchierò un pochino in soggiorno, e alle nove le ragazze andarono a letto, consigliando agli assassini di farsi una bella dormita ristoratrice per cercare di riprendersi almeno un pochino dagli avvenimenti degli ultimi giorni.
Kadar si addormentò quasi subito, mentre Malik rimase per un po’ disteso a terra accanto ad Altaïr, sussurrando per non disturbare.
“A volte ho l’impressione che tutto questo non sia reale.” Fece d’un tratto, pensieroso.
“Bravo, Malik, hai centrato il punto uno del nostro Credo.” Se ne uscì sarcasticamente l’altro.
Il moro sbuffò ed incrociò le mani dietro alla testa.
“Lo sai cosa intendo...”
L’altro annuì e socchiuse gli occhi, ed entrambi rimasero a guardare lo spicchio di cielo stellato che si vedeva dalla finestra di fronte a loro. Sullo sfondo le cime degli alberi ondeggiavano scosse dal morbido e freddo vento notturno.
“Che tette favolose!” Esclamò di colpo Altaïr, trasognato.
Malik spalancò gli occhi. “Ma sei proprio un pervertito!”
L’amico ghignò.
“Heh, non puoi capire... Dopotutto non posso pretendere molto da uno che non è mai stato con una donna..!”
Il moro, mortificato, arrossì leggermente e, afferrato un cuscino, lo sbattè in faccia ad Altaïr.
“Faremo meglio a dormire, piuttosto!”
E mentre l’altro si massaggiava il naso andò a raggomitolarsi nel suo giaciglio.
 
 
 
 
 
 
 
L’Angolo di Zazzy&Ubi
 

Heilà, gente! ^-^
Da, siamo tornate con un nuovo, lunghissimo per gli standard, appassionante(??) capitolo!!
Ok, non lapidateci .-.
Ci abbiamo messo un sacco, ma lo sapete come vanno queste cose... creatività, impegno, tempo... però almeno abbiamo aggiornato, no? XD
Forza popolo, facci sentire la tua voce attraverso tante corpose recensioni!!
Per farci scrivere dovete alimentarci, cosa credete ù___u
 
Ecco, per invogliarvi a commentare Zazzy ha inventato qual cosina per voi:
nella recensione che lascerete a questo chap (perché lo farete) specificherete anche il nome di un personaggio di Assassin’s Creed... che volete che vi risponda! ^-^
Si, in pratica voi recensite e alla fine del capitolo dopo vi risponderanno Altaïr, Kadar... Al-Mualim... XD A scelta!
Perciò vedremo di impegnarci per aggiornare più spesso ^-^’’
 
Facciamo un patto comune?
Voi vi impegnate a recensire e noi ci impegniamo per scrivere più celermente.
Fatta? XD
 
Au revoir! See ya! °-^
 
Bacioni<3 Zazzy&Ubi
 
 
 

   
 
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Assassin's Creed / Vai alla pagina dell'autore: _Atlas