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Autore: Nakara86    21/09/2011    2 recensioni
Questi racconti mi sono venuti in mente molti anni fa, intorno al 2006, quando la mia vena scrittoria e capace di inventarsi storie si è presentata. In quel periodo ho inventato un personaggio degli x-men, uno che non avrebbe futuro all'interno della squadra per la semplice ragione che il suo potere non permetterebbe più ai suoi colleghi di vivere avventure. Può esistere solo se Logan è nei dintorni perché in quel caso lui non terrebbe conto dei suoi consigli e farebbe comunque di testa sua. Così farà per tutta la durata di queste scene che di per sé non hanno l'obiettivo di raccontare avventure ma di studiare i personaggi e il fascino che Wolverine esercita su di me.
I momenti mancanti sono inseriti all'interno della vicenda del primo film degli x-men quando la mia mutante non era altro che una giovane studente del professore che sognava di entrare a far parte della squadra.
La vicenda è la stessa narrata nel film, solo che ho fatto come se Pantera esistesse e nei film non fosse presentata.
Ho immaginato la vicenda divisa indicativamente in 5 giorni.
Genere: Azione, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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2 giorni dopo
 
Erano passati due giorni dal ritorno alla vita di Charles e fino al giorno prima Logan era ancora sdraiato su quel letto con il battito cardiaco al minimo ed un colorito cereo. In quei due giorni lei era rimasta lì con lui, andando a trovarlo ad intervalli regolari e a chiacchierare con lui, sicura e tranquilla che nessuna battuta burbera sarebbe uscita dalle sue labbra ma che poteva sentire ogni minima cosa che lei gli raccontava. Gli aveva detto che Rogue si era invaghita di lui, che sfoggiava con orgoglio il suo nuovo ciuffo bianco, ricordo lasciatole da Magneto dopo averle passato quasi tutta la propria energia vitale ed il proprio potere, che Charles si era ripreso e che lui doveva fare lo stesso. Passava la mano tra i suoi bizzarri capelli e gli accarezzava le mani come a voler lenire il dolore che sicuramente provava ogni volta che gli artigli venivano sguainati. 
Mentre scendeva ai piani inferiori si stava giusto chiedendo cosa avrebbe potuto raccontargli quella mattina, ma quando entrò nell'infermeria, trovò solo Jean, che riordinava le pezze ed i sensori. 
Quando la vide entrare, la dottoressa si girò e le sorrise: 
"È appena uscito... - disse - non l'hai incontrato?" chiese incuriosita. 
"No... - balbettò la ragazza. - Vado a cercarlo per dargli il bentornato, grazie." disse lei mentre la porta dell'infermeria le si richiudeva alle spalle. Corse di sopra per cercarlo ed il primo posto che le venne in mente era camera sua, ma mentre passava davanti all'ufficio di Charles, sentì delle voci provenire dal suo interno e riconobbe quella di Logan. Senza esitare entrò e rimase quasi ferita dallo sguardo duro che i due le riservarono.
"Logan! - esclamò – Stai meglio!" disse sollevata prima che lo sguardo le cadesse sulla giacca che lui indossava.
"Dove vai?" chiese poi. 
"Logan deve fare una ricerca per me..." disse Charles.
"Oh, scusate." disse solamente mentre Logan la osservava quasi divertito.
"Tu come stai? - le chiese – hai l'aria di chi non ha chiuso occhio tutta la notte..."
"Si beh, sai, non è divertente passare la notte a vedere gente in fin di vita..." disse secca lei.
"Mi dispiace."
"Non preoccuparti, ci ho fatto l'abitudine..." disse prima che calasse un silenzio imbarazzante. 
"Quando partirai?" riprese.
"Subito..."
"Subito? Ma come! Ieri eri più morto che vivo ed oggi addirittura parti?? Bella mutazione, la voglio anch'io!" disse lei ridendo e vedendo un sorriso apparire come per magia anche sulle sua labbra.
"Ma allora i muscoli facciali ti funzionano." disse lei stupita ancora di più quando Logan rise di gusto.
"A giorni alterni..." rispose lui.
"Quanto starai via?"
"Non lo so, tutto il tempo necessario."
"Verrai a salutarci?"
"Certo!" disse lui.
Ma per quanto lei non fosse affatto convinta di ciò, uscì ad andò a seguire il notiziario TV con il resto della squadra.
Da dove era seduta vedeva benissimo il corridoio alle spalle degli altri x-men e vide anche Logan uscire di soppiatto senza salutare nessuno. Aveva visto che Rogue lo stava già seguendo e con tranquillità uscì anche lei dalla porta sul retro: non gli avrebbe permesso di sparire così senza salutare. Si sedette sulla sella della moto di Ciclope ed attese che lui uscisse. Non la notò subito e si spaventò quando sentì la sua voce dire dolcemente:
"Non si saluta?".
Lui si voltò e le sorrise ancora: 
"Non mi piacciono certi sentimentalismi..."
"... e nemmeno l'educazione immagino. Dove andrai?" disse lei giocando distrattamente con le chiavi della moto.
"Devo fare una ricerca per..."
"Dove vai, veramente." lo interruppe lei.
"Perché ti interessa tanto?"
"Perché se malauguratamente ti vedessi in qualche mia visione saprei dove cercare il tuo cadavere..." disse lei sorridendo.
"... che non troverai..." disse caustico lui.
"Dai Logan, per favore..."
"Devo andare su al Nord, in Alaska..."
"Promettimi che farai attenzione."
"Non può succedermi niente."
"Non è esattamente così... e lo sai."
"Ma tanto c'è la nostra veggente a vegliare su di me..." rispose ancora sorridendo sardonico.
"Non saluti nemmeno Jean?" chiese tagliente lei senza ricevere risposta.
"Senti, mi spieghi perché mi stai sempre tra i piedi?" chiese lui ma lei non gli rispose e gli lanciò un mazzo di chiavi. 
"Non è tua la moto..."
"Non vorrai mica andare fin là a piedi vero?"
"Non posso..." disse lui combattendo la tentazione di stringere quella moto tra le mani.
"Guarda che tanto lo so che le fai la corte da quando sei arrivato..." disse lei con lo sguardo di chi la sa lunga mentre picchiettava con una mano sulla sella di pelle.
Lui sorrise, poi la guardò interrogativo.
"Non glielo dirò, te lo prometto." disse lei sfiorandogli un braccio.
"Grazie..." le disse.
"Promettimi solo che farai attenzione, e che tornerai..."
"Farò il possibile..."
"Ciao Logan." disse lei facendo per abbracciarlo ma lui si tirò indietro.
"Controlla Rogue per me finché sarò via... per favore."
"Non mancherò..."
"Ciao Pantera" le disse accarezzandole la pelle liscia delle guance e mettendo in moto la motocicletta.
L'unica cosa che lei poté fare allora, fu guardarlo sparire oltre i cancelli dell'Istituto Xavier che si richiusero alle sue spalle, lasciandola sola nel giardino silenzioso, dove solo i corvi intonavano i loro canti.
"A presto Logan..."

Note dell'autrice
E così finisce questo primo capitoletto delle vicende di questi due.
Volevo ringrazie tutte quelle che hanno letto e hanno commentato dandomi, molto spesso, consigli utilissimi!
Spero di avervi fatto sorridere attraverso i dialoghi botta e risposta di questi due matti e soprattutto di non avervi tediato con una storia che, mi rendo conto, è perfettamente inutile.
Grazie a tutte!
Un bacio
  
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