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Autore: Kiki May    21/09/2011    2 recensioni
Storia AU, ambientata nell’Inghilterra dei nostri giorni. Buffy Summers è candidata a sindaco di Londra e trova sostegno in un gruppo di fidati collaboratori. Ben presto la donna dovrà fare i conti col passato e con William, compagno del suo defunto mentore Giles.
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Angel, Buffy Anne Summers, Un po' tutti, William Spike
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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20.










L’ufficio pullulava di dipendenti indaffarati e nervosi, che correvano da un capo all’altro della stanza ricevendo telefonate, trascinandosi appresso documenti, scrutando i monitor dei computer.
Fred, velocissima, si occupava del coordinamento del settore informatico: aveva intrecciato i capelli lunghi con tre matite e indossato gli occhiali per non forzare troppo la vista; Xander andava e veniva dal primo all’ultimo piano della sede centrale, portando di volta in volta notizie sempre più preoccupanti.
A dirigere le operazioni era Willow, determinatissima ed esasperata.
“Quando arriverà Liam?”
“Tra mezz’ora. È quasi all’ingresso della piazza, ma non riesce a passare perché c’è traffico.”
“Ottimo. Mezz’ora, mezz’ora, mezz’ora. Niente panico, Willow.”
“Dicono che l’intervista stia per andare in onda!”
“Sintonizzate la televisione sul sesto canale! Dove diamine sono Lindsey e Buffy?!?”



“… E così il Texas non ti piaceva ma Los Angeles sì.”
“Ti risulta così difficile immaginarlo?”
“Assolutamente. Anche io amo molto Los Angeles. Ci sono nata, sai?”
Lindsey sorrise, affiancandosi alla donna che ansimava piano tra le sue braccia, premuta tra la parete del ripostiglio e il suo torace.
Buffy era bellissima, calda e rilassata.
Aveva abbassato leggermente le mutandine di seta che e sbottonato la camicia stretta, per lasciarsi accarezzare.
“Hai dei piedi adorabili.” Fece lui, serio.
Lei rise.
“Come diavolo fai a vedere i miei piedi nel buio pesto di uno sgabuzzino, con me che sono alzata?!”
“Li vedo lo stesso. Sono bellissimi.”
Il campaign manager si chinò e prese tra le mani i piedi scalzi, baciandoli significativamente. Strappò l’ennesima risata all’amante.
“Tu sei pazzo!”
“Questa è una posizione molto interessante.”
“Direi di sì: sei ai miei piedi.”
“Una posizione interessante per fare tante cose vietate ai minori ...”
Buffy arricciò il naso, portandosi le mani al ventre.
“Vuoi distruggermi? Sono una povera ragazza che deve camminare ancora molto!”
“Camminerai, te lo assicuro. Forse.”
“Manager sciocco, devi tornare al lavoro.”
Lindsey si alzò nuovamente e prese tra la braccia la sua candidata piccola e dolce.
“Dovremmo raggiungere gli altri …”
“Vero.”
“Dovremmo …”
Lei si lasciò andare, inarcando la schiena, offrendo la curva del collo profumata dai capelli biondi.
“Mi fai impazzire ...”
“Tempo di alzarsi!” sbottò, separandosi bruscamente dal manager, indossando le mutandine e abbottonando la giacca. “Tutti si chiederanno dove siamo.”
“Avresti potuto evitare di spingermi via come un sacco di patate.”
“Non fare il delicato! Non ti ho mica colpito.”
“Quando siamo entrati sì.”
“È stato incidentale! Incidentale. Lo ripeterai fino alla vecchiaia?”
“Potrei, se continui a renderti così insopportabile.”
Lindsey sistemò i capelli, portandoli indietro con le dita.
Diede uno scossone ai vestiti e aggiustò la cravatta allentata, prendendo un respiro.
Fece strada a Buffy, che si assicurava che il corridoio fosse deserto.
“Saranno al piano di sopra …”
“Lo credo anch’io.”
I due amanti in incognito raggiunsero l’ascensore, assicurandosi di non essere visti e apportando gli ultimi ritocchi alla loro immagine. Avrebbero detto di essere arrivati separatamente e di aver fatto una sosta al caffè, prima di raggiungere di altri.
“Cosa diavolo sta succedendo?” mormorò Buffy, travolta dalla confusione dell’ufficio affollato.
Willow la raggiunse immediatamente e la trascinò davanti ad un monitor, afferrandole il braccio.
“Dove ti eri cacciata? Ti abbiamo cercata per tutta Londra! Non rispondevi neanche al cellulare e ci siamo preoccupati!”
“Beh, io …”
“Hai visto i notiziari? La rubrica delle cinque? Hai sentito le ultime dichiarazioni di Warren? Hai letto i giornali?”
“Io … io …”
“Cosa succede?” chiese Lindsey, freddo e lucido. “Che dichiarazioni ha rilasciato Maers?”
Willow scosse il capo, sconfitta.
“Nell’intervista del mattino ha detto che avrebbe fatto una serie di rivelazioni sulla vera identità di Buffy Summers. Stiamo attendendo, non sappiamo davvero cosa aspettarci.”
Buffy deglutì, sopprimendo un moto di terrore paralizzante.
Si avvicinò allo schermo senza proferire parola.
“E cosa potrebbero dire su di lei?! Che cazzo potrebbero tirare fuori, se non ha mai combinato niente?! Non è mai apparsa neanche nella più insignificante delle inchieste!”
“Non ne ho la minima idea. Credo che Warren abbia preparato una trappola.”
La candidata si portò una mano al cuore e percepì il battito accelerato.
Non riuscì a sentire la voce e le esclamazioni di Lindsey che le chiedeva spiegazioni e la chiamava senza sosta.
“Ascoltiamo.” Disse soltanto.
La sigla annunciò l’inizio dello speciale.
Warren Maers, accomodato in una delle poltrone dello studio, sorrideva ai telespettatori.
Accanto a lui, il cronista del network.
“Buonasera cittadini! Eccoci pronti all’inizio dello speciale sulle amministrative che si svolgeranno il ventuno giugno e che riguarderanno anche la capitale, Londra. In quest’occasione abbiamo invitato in studio il rappresentante del partito conservatore, che appoggia come candidato unico Richard Wilkins, sindaco uscente. Do il benvenuto a Warren Maers, addetto all’ufficio stampa.”
“La ringrazio.”
“Arriviamo immediatamente al dunque: gli ascoltatori si staranno chiedendo cosa significano le ultime dichiarazioni rilasciate dal suo ufficio a proposito della candidata Summers. Vuole spiegarci, signor Maers?”
“Certamente.”
Rispose Warren, sopprimendo a malapena un ghigno soddisfatto.
“Come ognuno di voi potrà immaginare, nel corso di una campagna elettorale si raccolgono quante più informazioni sull’attività e la vita dei propri avversari. Questo non per mero voyeurismo, quanto piuttosto per la necessità di conoscere al meglio il personaggio con cui si ha a che fare.”
“Conosci il nemico, come si usa dire?”
“Beh, sì. È una realtà incontestabile. Inoltre, col nostro lavoro, noi stessi apportiamo un servizio alla comunità, informandola e mettendola in guardia sui pericoli di un voto sbagliato.”
“Non vorrà dire che i cittadini che intendono votare Miss Summers hanno preso una cantonata?”
“A mio modo di vedere sì, naturalmente. Sarebbe curioso se non lo pensassi. Il problema è piuttosto la mancanza di sincerità della candidata riformista, il tremendo segreto che ha celato al suo elettorato e che noi crediamo fermamente di dover portare alla luce. Non si può pensare che una donna capace di celare un accadimento del genere non sia poi capace di fare altrettanto nell’ambito dello svolgimento della funzione pubblica. Buffy Summers è una bugiarda.”
“Spero per lei che sia capace di giustificare affermazioni forti come questa.”
“Assolutamente.”
Fece Warren, accompagnando le parole ad un cenno soddisfatto.
“Abbiamo con noi alcuni certificati e delle foto che dimostreranno la veridicità delle nostre accuse. La pregherei di mandarle in onda.”
L'inquadratura dello studio scomparve lasciando il posto all’ingrandimento di una foto scattata anni prima. Al centro dell’immagine si riuscivano a scorgere delle figure femminili, sedute in un tavolino da bridge che dava su una piscina sgombra; ai lati, infermiere in camice bianco, uomini della sicurezza.
Un cartello sfocato rendeva riconoscibile l’ambientazione: si trattava del giardino di un famoso centro di riabilitazione. Sullo sfondo, riconoscibilissima e sola, Buffy Summers camminava, in pigiama e con un flacone di medicine tra le mani.
“Mi lasci dire,” cominciò Maers, composto. “Che ci scusiamo con gli spettatori per la trasmissione di immagini tanto forti. Sappiamo che susciteranno scalpore e che segneranno l’opinione pubblica inglese. Non volevamo arrivare a tanto, ma pretendiamo onestà e rettitudine, soprattutto da quegli individui che vorrebbero governarci. Buffy Summers è stata ricoverata per nove mesi in un centro di riabilitazione per disturbi psichiatrici. Grazie alla complicità del defunto Rupert Giles, a cui non vogliamo muovere alcuna accusa visto che non potrebbe replicare, ma che intendiamo citare per correttezza, è riuscita a nascondere la verità al mondo. Era ora di gettare una luce su questa pagina oscura.”

 

 

 



  
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