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Autore: Honest    22/09/2011    7 recensioni
L'amore vince ogni ostacolo e, a volte, ci fa vivere delle avventure che mai ci saremmo aspettati.
Fra matrimoni, viaggi in auto, litigi, musicisti e addii al celibato, Love Me Always ritorna ad essere aggiornata.
Estratto Dal Capitolo 35 - "Heart Attacks and Related Diseases":
- Sei davvero sicuro, Trent? Vuoi davvero sposarmi? Perché tutto quello che hai fatto finora dice il contrario. - commentò caustica, liberandosi dalla sua presa e uscendo dall’ospedale.
[Duncan/Courtney - Trent/Gwen]
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: B, Bridgette, Courtney, Duncan, Geoff, Gwen, Justin, Nuovo Personaggio | Coppie: Bridgette/Geoff, Duncan/Courtney, Trent/Gwen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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Sono certa che stentate a crederci ma sono ancora viva !
Scusate il ritardo ma il greco antico sta cercando di farmi fuori ...
Questo capitolo è strapieno di sdolcinatezze perciò attenti a non farvi cariare i denti, vi giuro che aggiornerò di nuovo appena sarà possibile per ora perdonate il ritardo e Sappiate che vi adoro e che non vedo l'ora di sapere che ne pensate.

Buona Lettura
HONEST

 

 

 

Let's Get Party – Second Act
 

 

- Sei stato molto gentile a prestare la casa alle ragazze Geoffy ! - esclamò Bridgette esaltata, alzando il volume della musica e facendo vibrare i vasi di porcellana sopra il caminetto.
- Piccola non potevo non aiutarle ad organizzare una mega festa !! - enfatizzò il ragazzo lanciando il cappello in aria e prendendo la rincorsa per tuffarsi in piscina. Spruzzi d'acqua gelata colpirono i ragazzi sul bordo che decisero di unirsi al divertimento tuffandosi anche loro.
Gwen osservava la scena in un'angolo del giardino, ripensando a quanto odiava quelle feste scatenate per adolescenti su di giri. In verità Courtney aveva praticamente organizzato tutto e lei era finita in disparte, lontano da tutti, con in testa mille pensieri e centinaia di preoccupazioni. Non era facile fingere che andasse tutto bene, Trent le mancava e si sentiva in colpa per averlo trattato in quel modo, aveva spedito un migliaio di inviti, perfino agli sconosciuti ma Duncan e Trent non avevano dato nessuna conferma. Per un attimo ripensò a quei momenti passati assieme al chitarrista, al modo in cui sorrideva, alla sua voce dolce e gentile e alle sue canzoni così belle e sincere.
Vide in lontananza il profilo elegante ed esile di Courtney così bella e sicura di sè, tentò quasi invano di reprimere l'invidia nascosta che sentiva riaffiorare nel petto. L'ispanica indossava un abito rosa scuro di chiffon e seta, che le accarezzava delicato le coscie fermandosi appena sopra il ginocchio, era senza spalline e corredato da un nastro spesso che le cingeva la vita. Probabilmente idossato da qualcun'altro sarebbe potuto sembrare provocante ma su Courtney era solo elegante e affascinante. Gwen quella sera non potè non complimentarsi con lei per la bellezza e la luce che irradiava, sentendosi un po' inadeguata nel suo abito turchese e nero, di qualche centimetro sopra il ginocchio, a strisce diagonali di diversa proporzione fra loro, con delle sottili spalline nere che si abbinavano al suo ciondolo argentato, il suo preferito. Court ricambiò il complimento lusingata iniziando a cercare con lo sguardo i ragazzi fra la folla. Entrambe erano agitate, anche se non lo davano davvero a vedere. Gwen continuava a rossicchiarsi le unghie mentre l'amica era andata a prendere da bere e per un attimo soltanto si sentì felice di non essere da sola in mezzo a quel caos.
Courtney era arrivata alla solita gigantesca bacinella colma di punch rossastro e stava versandone un po' nel suo bicchiere quando i suoi occhi incontrarono quelli di uno degli ospiti che la gotica aveva invitato sicuramente ignara di tutto.
- Alejandro .. - sibilò con un sussurro. Lui le sorrise come se niente fosse e le si avvicinò senza alcun imbrazzo. La ferita che Duncan gli aveva procurato sul volto era molto più chiara rispetto all'ultima volta che l'aveva vista e i suoi occhi ammaliatori scrutavano avidi il suo corpo.
-
Mi Hermosa !
- esclamò a pochi passi da lei. La ragazza evidentemente scossa indietreggiò di pochi passi dando un'occhiata disperata alla porta di fronte a lei. Alejandro sembrò aver colto il timore nei suoi occhi e le passò un braccio intorno alla vita, lei si scostò a disagio e incrociò le braccia attorno al petto.
- Non credevo che mi avresti invitato .. - continuò lui suadente.
- C'è chiaramente stato un errore. - commentò a bassa voce.
- Volevo scusarmi per il nostro ultimo incontro. -
- Davvero ? - chiese lei ancora diffidente.
- Potremmo riprenderlo da dove l'abbiamo lasciato. - propose avvicinandosi pericolosamente alla ragazza. Lei riusciva a sentire l'odore acre ed aspro della sua colonia, in quel momento sentiva la nausea salirle in gola. - No, grazie. - rispose facendo per voltarsi ma venne bloccata dal ragazzo.
- Andiamo
Querida .. - insistette lui con voce roca.

Court si sentì stravolta, non aveva la forza per respingerlo e non aveva il coraggio per chiedere aiuto, guardò ancora la porta per l'ennesima e bisognosa volta e sentì una voce alle sue spalle.
- Ha detto no. - disse deciso il ragazzo dietro di lei che l'aveva liberata con estrema facilità dalla presa dell'altro.
- Duncan ! - constatò Courtney voltandosi e lanciandogli le braccia al collo, lui rispose rigido a quell'abbraccio, mentre l'antagonista argentino si era già dileguato. Il punk la condusse in giardino e lasciò che si sedesse sotto il portico poco lontano da lì. Si guardarono per qualche istante un po' a disagio e sorpresi di trovarsi quella situazione.
- Mi dispiace. - disse Duncan dopo poco.
- Anche a me. - rispose Court sentendo un brivido accarezzarle la schiena. Il ragazzo scivolò sul posto accanto al suo e le offrì la sua giacca.
- Puoi perdonarmi, anche se hai pianto per me ? -
- Quando piangi sotto la pioggia non conta, le lacrime si confondono sempre con l'acqua .. -
Il punk le accarezzò il volto con il palmo della mano.
- Grazie, per tutto. -
Lui sorrise e le spostò una ciocca di capellli dietro l'orecchio per poi avvicinarsi e baciarla con dolcezza. La ragazza allontanò il viso dal suo per sussurrare :

- Che cosa mi avevi detto l'ultima volta ? -

Duncan sembrò spiazzato e lei sorrise.
- Sì, ora ricordo .. Ti Amo anchio. - disse prima di riprendere a baciarlo con maggiore entusiasmo e trasporto.

Si strinsero in un abbraccio e restarono in silenzio ad osservare la luna sopra di loro.

 

^^^^^^^^


- Festa noiosa ? - chiese Trent sorprendendo Gwen intenta ad osservare Bridgette e Geoff che si imboccavano con un vassoio di patatine fritte.
Lei si illuminò. - Ora non più. - disse sorridendo.
- Sei bellissima. - osservò il ragazzo porgendole la mano e conducendola lontano dalla musica assordante. Gwen d'improvviso si sentì come la prima volta che lo aveva conosciuto, indifesa e vulnerabile, felice e spaventata. Lo guardò negli occhi acquistando sicurezza ad ogni passo, non c'era niente che la faceva sentire meglio di Trent, niente che la rendeva più entusiasta, niente che calmava la sua rabbia verso il mondo che continuava a portarle via tutto ciò che amava.

Finirono sul prato verde dietro la casa del festaiolo e la gotica si tolse le scarpe, lasciando che i ciuffi d'erba verde le solleticassero i piedi, si sedette a terra per poi distendersi supina. Trent la osservava a pochi passi da lei e aveva riso nel vederla così rilassata e libera.
La imitò allungandosi accanto a lei con naturalezza e senza imbarazzo.
- Ricordi ? Come la sera della maratonotte .. - commentò Gwen avvicinando la mano a quella di Trent e ammirando il cielo stellato sopra di lei.
- Già .. Credo di essermi innamorato di te proprio quella sera .. -
Lei rise per poi tornare seria. - Ho esagerato vero ? -
- No, è stata colpa mia. -
- In ogni caso io e Court siamo tornate amiche perciò .. puoi smetterla di inventarti piani geniali. -
Il chitarrista allargò la sua espressione in un sorriso.
- Credi che io sia geniale ? - domandò girandosi su un fianco.
Gwen fece lo stesso. - No. Credo che tu sia un'idiota. -

Le ultime parole che sussurrò prima di baciarlo accarezzandogli e spettinandogli i capelli corvini.

Ora sembrava tutto perfetto, meravigliosamente perfetto.
La ragazza poggiò la testa sul suo petto e lui le cinse la vita delicatamente, restarono lì per diverso tempo ad osservare il cielo e la notte che li avvolgeva.
- Trent ? -
- Sì ? -
- Anchio Ti Amo. - disse la gotica con un filo di voce baciandolo ancora una volta.

 

   
 
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